Due amori crudeli
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Shunkinsho/Ashikari
Di ambientazione ottocentesca, il libro include due racconti, la ballata di due amori, due amori crudeli : LA STORIA DI SHUNKIN ed IL CANNETO.
Nel primo racconto la storia d'amore tra la fascinosa Shunkin, maestra di danza e di musica, priva della vista ma non di una bellezza eterea ed inafferrabile nonostante il carattere duro e capriccioso.
Devozione, la devozione di un servo e un sentimento assoluto e potente privo di freni che non teme l'invalidita' , se questa puo' condurre ad un punto d'incontro tra due anime.
L'usignolo libero cinguetta di fiumi e di boschi, evoca in un canto parziale la sola natura che incontra.
L'usignolo allevato dalle amorevoli cure di Shunkin impara a cantare la bellezza assoluta, seppur non avendola mai incontrata, prigioniero e protetto tra le pareti della sua nobile gabbietta.
Circa il secondo, incantevole racconto, mi permetto di contestare quel "mènage a trois" citato in sinossi, la delicatezza dello scritto esula totalmente dalle immagini normalmente evocate da quel termine, il tema e' la rinuncia, il sacrificio, il rispetto.
L'evoluzione di un amore impossibile, narrato con la leggerezza aristocratica di atmosfere giapponesi dove la notte di plenilunio libera effluvi delicati e seducenti, il tocco di un haiku e' veloce ed intenso come il rumore del vento d'autunno, che sfiora e attraversa un canneto di bambù per poi sparire nel nulla.
Se nel lungo Tanizaki puo' essere prolisso, nel breve - a prescindere dalla trama piu' o meno incisiva - egli si avvale di una grazia disarmante, le descrizioni sono così leggiadre da togliere massa al corpo piu' pesante.
Bello, dimensioni e contenuti insoliti per noi Occidentali, non dubito sia letteratura di nicchia ma io ne vado pazza, sopportatemi. Buona lettura.