Narrativa straniera Racconti Disordine morale
 

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Disordine morale

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Undici racconti: un album di fotografie, sessant'anni di una famiglia canadese, quasi un romanzo. Per ogni racconto, un momento preciso nella vita della protagonista, una serie di istantanee limpide che disegnano il corso di una vita e delle vite che con essa si intrecciano: quelle di genitori, parenti, figli, amici e nemici, bambini, animali, professori. Il tempo passa, dagli anni Trenta arriviamo fino ai giorni nostri, e anche gli scenari cambiano: grandi città, periferie, fattorie, foreste. Un mosaico memorabile di sofferenza tra le mura domestiche, costruito sul ricordo e sulla sua capacità di nascondersi o di emergere, di persistere in un apparente disordine che, se abbiamo la pazienza di esaminare, rivelerà quella struttura complessa che rende unico e irripetibile ogni percorso di vita.



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Disordine morale 2018-03-03 08:44:19 68
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68 Opinione inserita da 68    03 Marzo, 2018
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Disordine organizzato nel mistero dell’ essere

Undici racconti inseriti in un percorso famigliare che attraversa sessant’ anni, occhi curiosi posatisi sul tempo e sui suoi cambiamenti, sguardi che osservano, sostano, scrutano, si spostano, attimi intrisi di ricordi insieme alla percezione degli stessi e di se’, ricostruendo un cerchio di vite e relazioni umane.
Da bambini una gradevole sensazione di muoversi furtivamente nell’ oscurità, invisibili e sconosciuti, anche a se stessi, cercando di capire chi si ha di fronte, spesso considerando solo le proprie differenze.
A scuola si assaporano momenti differenti, alti e bassi, i primi ragazzi, l’ insegnante di letteratura, ( memorabile la figura di Miss Bessie ) figure fissate nella propria memoria, scene di intimità famigliare per ritrovarsi poi completamente soli in un tunnel buio, ed andare avanti scoprendo cose fino all’ arrivo della giovinezza e dell’ indipendenza e l’ inizio di lavori precari, con spostamenti continui ed una certa nostalgia di casa.
E poi rapporti di coppia vissuti a balzi, senza saper che cosa succederà e quale ruolo ricoprire nel mondo. Forse con il tempo ci sarà e si vivrà un cambiamento, rinunciando al sentimentalismo, affermandosi nella praticità della vita o forse si continuerà a vagare e a sognare senza alcun posto dove sostare, nell’ unico altro posto ( se stessi ).
Ma ogni cambiamento attraversa momenti diversi, e lo scorrere degli anni fisserà nuovi contorni e peculiarità ( la maturità), la ricerca di stabilità affettiva e di un focolare domestico, il silenzio come sola forma di dialogo ed un linguaggio sospeso.
Lo scorrere degli anni ed il sopraggiungere della vecchiaia rivive nella lentezza dei movimenti e nella sofferenza della malattia, con l’ affievolirsi della memoria e la perdita delle forze ritorneranno dal passato attimi ormai sfuocati e fotogrammi indelebili.
La vita nel suo insieme è un enorme contenitore di domande con risposte spesso vaghe, imprecise, inserite nel variabile fluire del tempo, insieme a volti del presente e del passato, amici, parenti, professori, bambini, e a tutti i propri ricordi, nei mutamenti epocali di città e paesaggi ricostruiti meticolosamente in un puzzle mentale apparentemente scomposto.
Questa è l’ anima del racconto, una ricostruzione di fatti e sentimenti a rivelare l’ essenza ed il mistero della vita stessa, complessa ed imperscrutabile ma, se analizzata nella propria interezza, mai banale e con significati e profondità sorprendenti.
Una Atwood dal respiro diverso rispetto ai romanzi più noti, meno fredda, criptica, cruda, capace di una tenerezza impensabile nata da una attenta e meticolosa osservazione del reale e del quotidiano, con una prosa scorrevole, includente, precisa, anche se la voce narrante, come sempre, vive e si nutre di altre profondità.

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