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Diario di un killer sentimentale Diario di un killer sentimentale

Diario di un killer sentimentale

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Un professionista è sempre un professionista, ma la giornata era iniziata male: faceva un caldo infernale a Madrid e la sua amichetta francese l'aveva piantato come un cretino per qualcuno incontrato a Veracruz. La compagnia di una buona bottiglia di whisky e di una mulatta che si portava dietro tutta l'aria dei Caraibi non gli aveva risollevato l'umore. In fondo, dietro i modi da duro, lui era un killer sentimentale. Non che fosse superstizioso, ma in una giornata del genere la cosa migliore sarebbe stata non accettare incarichi, anche se la ricompensa aveva sei zeri sulla destra ed era esentasse. Il tipo che doveva eliminare, uno con l'aria dell'idealista, ma anche di chi non soffre la solitudine fra le lenzuola, non gli piaceva affatto, puzzava troppo di filantropia. I retroscena dell'incarico, però, lo incuriosivano stranamente. Chi voleva la morte di quel messicano?



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Diario di un killer sentimentale 2021-12-06 20:49:47 Kvothe
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Kvothe Opinione inserita da Kvothe    06 Dicembre, 2021
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NOIR RION

Diario di un killer sentimentale è un libricino esile, con una struttura così leggera da far sembrare quasi che la sua struttura non possa reggersi in quei pochi lembi di carta. Si può pensare che non ci possa aggiungere nulla, nè ci si possa dar molto: una storia già vista, con dinamiche già viste e personaggi già noti. Tutto vero, ma nei racconti, nei romanzi brevi si può dar sfogo ad una creatività fulminea, essenziale e secca; uno stile scevro dei suoi orpelli e dalle sue mille parole. Non tutte le cose richiedono tante parole se si centra la sostanza di quello che si vuole esprimere. Questo libricino mi ha affascinato con il suo stile, mi ha rapito con i suoi pensieri e ha messo in secondo piano la storia a favore di un’introspezione limpida ed elegante. Il genere, ormai abusato qual è il Noir, può tirare fuori ancora molto se si sa dove puntare la propria penna. Il mondo dei pensieri e delle riflessioni con il proprio Ego non cessa mai di avere una propria originalità.

Lo consiglio per la sua brevità, per le emozioni che può regalare e per la sua particolarità. È un romanzo molto ironico che non si prende sul serio, che non vuole ergersi a chissà che cosa ma che con la sua armatura spoglia si mostra a noi.

Non ho letto altri libri di Sepulveda quindi non conosco il suo stile né altre opere, ma sento di consigliarlo a chiunque voglia divertirsi leggendo un genere in maniera diversa, divertente e senza pretese.

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Diario di un killer sentimentale 2016-01-14 11:02:01 violetta89
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violetta89 Opinione inserita da violetta89    14 Gennaio, 2016
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Particolare

E' il primo libro che leggo di Sepulveda, per cui non conosco il suo stile né il suo modo di scrivere. Diciamo che in generale questo non è decisamente il mio genere: preferisco i libri belli corposi, dove una storia viene articolata e descritta dall'inizio alla fine, dove i personaggi assumono una personalità. Tuttavia questo libro non mi è dispiaciuto: è particolare sia nella trama che nello sviluppo della stessa. Si legge in poche ore data la brevità, tanto che lo definirei quasi un racconto lungo e in quanto tale ovviamente assume caratteristiche diverse da quelle di un libro. Il punto forte è appunto la particolarità della trama, questa storia che non ti aspetti ma che alla fine riesce comunque a strapparti un sorriso amaro.
Se avete un paio di ore libere, dategli una lettura: non saranno due ore perse.

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Diario di un killer sentimentale 2015-08-12 16:36:29 PK
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PK Opinione inserita da PK    12 Agosto, 2015
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ANCHE I KILLER SI INNAMORANO

Il libro ci parla di un sicario professionista che ha violato la regola fondamentale della solitudine trasformandosi in un killer con signora.
L'intreccio si svolge in una settimana che inizia a Madrid con l'abbandono della sua "gran fica francese" per finire con l' essere la sua ultima lavorativa. La storia risulta scorrevole ma priva di pathos con un finale che riesce a sorprendere solo i meno avvezzi alla lettura.
Lo stile di Sepùlveda, secco e asciutto, è molto azzeccato in quanto il punto di vista della narrazione è quello del killer, rispecchiando in questo modo il suo carattere e la sua visione. I vari personaggi che compaiono non brillano per originalità e presentano tutti vari cliché. L' unico che riesce a spiccare leggermente è proprio il protagonista grazie soprattutto ai siparietti con il suo ego che risultano molto azzeccati.
Il racconto risulta un noir leggermente atipico, per via della sua vena umoristica, che può far storcere il naso agli amanti del genere. Nonostante non risulti una lettura imprescindibile rimane comunque un libro piacevole che riesce a intrattenere per qualche ora.

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Diario di un killer sentimentale 2015-05-25 04:34:28 siti
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siti Opinione inserita da siti    25 Mag, 2015
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Divertissement

Un uomo racconta la sua ultima settimana lavorativa e la fine del suo amore rilasciando le sue impressioni tra le righe di un piccolo diario dei sette giorni che il passato remoto relega ad un tempo trascorso e indeterminato quanto il protagonista.
Veniamo a sapere che lui è un killer professionista e serio che porta a termine un lavoro di cui si narrano genesi, evoluzione ed epilogo , in un momento in cui la sua identità e il suo ruolo sono giunti all’apice della disgregazione essendo minati alla base da un rapporto con una giovane donna la quale ha deciso di lasciarlo durante uno dei suoi viaggi regalo organizzati dal killer per allontanarla mentre è impegnato in uno dei suoi lavori.

Scritto nel 1996, coevo a “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, nella mia biblioteca emotiva accostabile solo a “Patagonia express”, altro suo scritto da me letto, oltre alla gabbianella e ai suoi recenti parenti stretti , questo testo si presenta spiazzante rispetto ad un sommario giudizio che così scarsa conoscenza dei suoi scritti o la biografia dell’autore mi suggerivano.
Il contenuto è lontano dalle tematiche ricorrenti nella sua produzione e ancor prima nella sua vita.
L’intreccio scarno e superficiale è subito, volutamente, prevedibile per cui è quasi ovvio considerare che non sia una prova di genere ( noir?) . Il tono è secco, la prosa veloce, la cronaca rocambolesca, i cliché presenti tutti, regna però un valore aggiunto tra le righe. Il plus è proprio la travolgente ironia che accompagna il narratore nella rappresentazione di se stesso, io sdoppiato che parla con la sua immagine riflessa allo specchio, mentre ripercorre le tappe di una storia di sesso che ha fatto di lui un uomo prima innamorato, in virtù di questo modificato nella sua intima essenza, e poi quasi imborghesito da una giovincella per ritrovarsi infine tradito e smarrito.
Leggerlo come divertissement letterario o, e qui gatta ci cova, come possibile episodio autobiografico ( naturalmente riconducibile solo all’esperienza amorosa) mascherato da parodia di un genere.
Non leggerlo affatto se non si ha interesse verso l’autore e la conoscenza di tutta la sua produzione o se non si è spinti da altre motivazioni.

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Diario di un killer sentimentale 2015-02-20 18:36:32 P.P.
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P.P. Opinione inserita da P.P.    20 Febbraio, 2015
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Diario di un killer, all'apparenza banale

Diario di un killer sentimentale. Non avevo mai letto Sepúlveda, ma le rapide pagine di questo breve racconto meritavano di essere sfogliate a prescindere dal loro contenuto, solamente per la curiosità che suscita il titolo. E se è unanimemente risaputo che non si può giudicare un libro dalla copertina (o dal titolo, nel mio caso), "Diario di un killer sentimentale" ha esercitato su di me un irresistibile fascino.

Un killer con un onorata carriera alle spalle, contravviene alle regole che ha sempre rispettato, infatuatosi della sua "gran figa francese" e la sua distrazione lo mette nei guai. Solo i consigli dell'uomo che incontra riflesso negli specchi riescono a non fargli perdere la bussola.

Banale, sì. Una storia scontata e non troppo originale. Ma qualcosa deve pur esserci, ho pensato. Per cui ho tralasciato l'aspetto della storiella in sè e ho cercato altrove. E allora ho trovato un altra prospettiva, quella della pungente satira verso un genere che si mostra spesso poco incline alla risata. Personalmente mi ricorda molto uno dei film dei fratelli Cohen, quell'humour nero, che si colloca tra la rappresentazione convenzionale e per certi versi scontata, e una irriverente ironia fatta di situazioni paradossali, personaggi dai comportamenti ambigui che a volte eccede oltre i limiti-etici della satira.

Ecco certamente non sarà un capolavoro della narrativa, probabilmente non rimarrà impresso nella memoria, né rappresenterà una svolta nella "vita letteraria" di chi lo legge, ma dopo aver sfogliato rapidamente le pagine di questo Diario, rimane un retrogusto di divertita interdizione, una curiosa incertezza sul proprio giudizio, che costituiscono, per quanto mi riguarda, il punto di forza di questo "libretto".

Una lettura curiosa, da vivere in una prospettiva diversa (cosa che personalmente sono riuscito a fare solo scrivendo questa recensione), che può risultare molto piacevole.

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Diario di un killer sentimentale 2013-01-19 22:54:40 antares8710
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antares8710 Opinione inserita da antares8710    20 Gennaio, 2013
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L'uomo e l'assassino

Un serial killer viene ingaggiato dal suo datore di lavoro per portare a termine una missione, proprio nei giorni in cui viene lasciato dalla sua fidanzata francese con la quale stava insieme da tre anni.
Di lui non sappiamo niente: l'autore non accenna minimamente al suo aspetto fisico, al suo nome, così come della donna francese sappiamo solo che è di grande bellezza. Solo del personaggio che deve uccidere sappiamo il nome e la descrizione.
Questa è una delle peculiarità di questo piccolo romanzo (meno di 100 pagine): i personaggi sono appena abbozzati e la trama si sviluppa con poche pennellate grazie ad uno stile veloce, scarno e minimalista.

La trama è abbastanza prevedibile (solitamente è questa la critica più ricorrente che viene fatta a questo racconto) e mostra, senza dare giudizi morali, la vita di un killer "sdoppiato": da una parte la delusione e la rabbia per come è stato lasciato da quella donna che in fondo in fondo amava profondamente, dall'altra però ci sono da rispettare le regole rigide del lavoro del killer, che vietano qualsiasi legame sentimentale. Sarà propio questo legame sentimentale a provocare grandi turbamenti nel protagonista (rappresentati efficamente con i dialoghi allo specchio) e a portarlo a compiere una scelta tragica e definitiva...

E' un libro che va letto per la sua brevità e leggerezza, ma non va sottovalutato: dietro una trama spoglia e dei personaggi vagamente accennati, si nasconde una riflessione sul sentimento, capace di lasciare una traccia profonda, anche nella vita di un serial killer.
E poi come dice lo stesso protagonista: "Il volto umano non mente mai: è l'unica cartina che segna tutti i territori in cui abbiamo vissuto".

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Diario di un killer sentimentale 2013-01-17 08:21:18 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    17 Gennaio, 2013
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...

Una settimana non esattamente esemplare di un killer.
Mi spiego, l'arte del killer sta nel compiere un lavoro certosino, il bersaglio assassinato in maniera perfetta ed esemplare. Se il bersaglio e' semplicemente morto ammazzato, che sicario sei ? A tutto c'e' una spiegazione : il killer ha perso la testa per una donna e qui viene meno la sua condotta misogena, che nella professione aveva un ruolo importante assai.

A racconto terminato, tre possibilita'.
UNO improvvisamente dotata del dono della preveggenza, posso gia' dopo un paio di pagine sapere esattamente che succedera' nel libro; DUE la vecchiaia incalza, la memoria vacilla ed io ho gia' letto questo libro in passato; TRE la storia e' talmente banale e prevedibile che i veri cadaveri sono Mr. Pathos e Miss Suspance.
Brevissimo e scritto in maniera fluida, non vi ho trovato l'impronta che mi hanno lasciato altri libri di Sepulveda di cui ho un piacevole ricordo a distanza di anni.
La sensazione rimasta e' quella dell'acqua che filtra da un colabrodo su un letto di asfalto rovente : non e' utile ad alcuno, non ha valore estetico, una volta a terra evapora in un attimo. E altro non posso dire, perche' di questo libro, francamente, mi sono gia' dimenticata.

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Diario di un killer sentimentale 2012-02-17 17:47:10 spanish77
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spanish77 Opinione inserita da spanish77    17 Febbraio, 2012
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PIACEVOLE ED AVVINCENTE

Semplicemente geniale. Poche pagine ma un concentrato di immagini e sensazioni che ne dilatano la trama in modo avvincente. Linguaggio diretto , senza fronzoli, che a volte colpisce per la sua crudezza. Ironico, in quanto lo stesso protagonista è consapevole del fatto che la sua professione , quella di un efferato killer, mal si sposa con l’improvvisa ed irrefrenabile cotta presa per una giovane ed affascinante ragazza francese. Le ambientazioni sono varie e suggestive, i personaggi hanno tutti un profilo psicologico approfondito e ben definito nonostante la brevità del racconto. Centinaia , forse migliaia di trame hollywoodiane sintetizzate in poche righe. Finale scontato??? A me non sembra poi tanto…..
Lettura veloce e piacevole.

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Consigliato a chi ha letto...
poliziesco - noir
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Diario di un killer sentimentale 2011-11-16 09:24:24 EvaBlu
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EvaBlu Opinione inserita da EvaBlu    16 Novembre, 2011
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Diario Indolore di uno strano Killer

Indolore. È stata la prima cosa che mi è venuta in mente una volta giunta all'ultima pagina di questa brevissima storia. Indolore, come indolore può essere un libro che se lo leggi hai letto un libro in più, ma che se anche dovessi perderlo non è poi la fine del mondo. Uno di quei racconti dalla battuta iniziale infervorante ma che si arena quasi subito in una trama prevedibile e inconsistente; banale, oserei dire, quasi si trattasse dell'impalcatura di un lavoro mai sviluppato, abbellita da un sottile filo di grottesca ironia. Perché una parvenza di comico ce l'ha, questo killer innamorato che sembra il Gioele Dix mondiale dei tassisti alle prese col suo ultimo incarico; una sorta di simpatia finisce per suscitarla nel lettore, Lui che arriva a mettere in discussione le ferree regole della sua “professione” e che tira via a furia di discorsi allo specchio con se stesso. Il punto è che non ti lascia nulla, quasi niente a parte qualche sogghigno ad una manciata di battute.

E dire che chi mi ha regalato il romanzo ha esordito con un grossissimo: “È il mio preferito! In assoluto il migliore di Sepúlveda". Allora, io ti dico Grazie, caro il mio donatore, un libro è sempre ben accetto, ma se volevi stupirmi con effetti speciali, il Killer Sentimentale è stato svelto a farti fuori.

Se dovessi consigliare il romanzo a mia volta, sarebbe solo ed esclusivamente per lo stile degno di nota e per la brevità: si legge in poco piu di dieci fermate di metro e magari come una canzone può anche risultare piacevole.

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Diario di un killer sentimentale 2011-06-29 10:02:39 Stefp
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Stefp Opinione inserita da Stefp    29 Giugno, 2011
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Diario di un killer sentimentale

Un killer, stimato professionista serio e impeccabile sul suo “lavoro” sta commettendo, rendendosene conto, il più grande errore che possa fare: si è innamorato di una donna. Pericolosa distrazione per la sua professione; legandosi a qualcuno e diventando vulnerabile sentimentalmente perderà in solidità. Proprio quando ormai l'errore di innamorarsi è irreversebile e consolidato (al cuor non si comanda, evidentemente anche per un killer), viene mollato; lei si è innamorata di un altro e, guarda caso, nell'incarico che sta lavorando commette dei gravi errori al punto che l'”organizzazione” lo pensiona. Quello a cui sta lavorando sarà il suo ultimo incarico...
Un'idea sicuramente non originalissima, un finale quasi prevedibile, un breve racconto, sette giorni racchiusi in 70 pagine, ma sviluppato con maestria da Luis Sepulveda con ironia, suspence, tristezza, un pizzico di brutalità e eros. Una fiaba per adulti, gialla, noir, che sconfina nel picaresco, che Sepulveda racconta con garbo. Un breve godibilissimo libro rilassante, piacevole coinvolgente e fulminante.

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