Danze dall'inferno
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Non mi va di ballare
Danze dall'Inferno è una raccolta di racconti urban fantasy per adolescenti scritti da cinque autrici: Meg Cabot, Kim Harrison, Michele Jaffe, Stephanie Meyer e Lauren Myracle.
Non ho nulla contro i racconti ma il più delle volte lasciano l'amaro in bocca perché a causa della loro brevità ne risente quasi sempre la storia e soprattutto la caratterizzazione dei personaggi.
In questo caso non solo è avvenuto ma la maggior parte dei racconti lasciano domande senza risposta come a far intendere che ci sia qualcosa dopo da leggere (ma che non c'è).
Non sto a raccontarvi singolarmente i racconti, però posso dirvi che in comune hanno non solo l'aspetto paranormale (presenza di vampiri, super poteri, angeli, demoni, oggetti magici etc. etc.) ma anche il famoso ballo americano di fine anno scolastico.
Ma ora passiamo al mio giudizio sui singoli racconti.
La figlia dell'ammazza-vampiri di Meg Cabot: Punti di vista differenti che spesso creano confusione nel lettore.
Il mazzolino di Lauren Myracle: Prevedibile ma è l'unico che non lascia niente in sospeso, anche se ha un finale amaro.
Madison Avery e la F.A.L.C.E di Kim Harrison: uno dei miei preferiti. E' diventata poi una trilogia (Madison Avery Trilogy) che qui in Italia non è mai stata pubblicata.
Provaci ancora, Signorina Kiss di Michele Jaffe è quello più ironico e intrigante. Peccato non esista un romanzo vero e proprio.
Ballo infernale di Stephanie Meyer: Carino ma anche qui lascia alcune questioni in sospeso.
Si poteva fare decisamente di meglio.
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Danze dall'inferno...
E' una raccolta di storielle, niente di che...si legge in qualche ora, ma non rimane molto altro. Per chi come me è stato attratto dal nome in copertina della Meyer lasci pure stare questa lettura, non ha niente a che fare con gli altri romanzi.
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Pessimo
Orribile, sono convinta che se sarà venduta qualche copia è solo perche tra gli autori compare il nome della Meyer. L'ho comprato, pensando chissachè stavo per leggere e invece è stata solo una delusione. Quattro racconti uno più scemo dell'altro, le trame sono semplici e scontate, scritte in un modo che anche un ragazzino di 3° media ci sarebbe riuscito e inoltre gli autori fanno sembrare tutti i ragazzi dai 13 ai 18 anni stupidi, superficiali e materialisti. In confronto Twilight è tutta un'altra cosa. è un libro che sconsiglio vivamente.
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semplice
Un libro semplice e dolce che ti fa addormantare serenamente. Ti da la sensazione di cioccolata calda con sopra la panna fresca. E poi a seconda del racconto: ridi, ti innamori o prendi un po' di paura.