Narrativa straniera Racconti Alzate l'architrave, carpentieri, e Seymour. Introduzione
 

Alzate l'architrave, carpentieri, e Seymour. Introduzione Alzate l'architrave, carpentieri, e Seymour. Introduzione

Alzate l'architrave, carpentieri, e Seymour. Introduzione

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Il personaggio principale, almeno in quei momenti di lucidità in cui riuscirò ad impormi una linea di condotta, sarà il mio defunto fratello maggiore Seymour Glass che (preferisco dir tutto in un'unica frase da necrologio) nel 1948, all'età di trentun anni, mentre era in vacanza in Florida con sua moglie, si tolse la vita. Egli ebbe un grande significato per moltissime persone con cui venne a contatto e per noi, suoi fratelli e sue sorelle, egli fu tutto. Tutto quel che è realtà, egli fu, per noi: il nostro unicorno striato di blu, il nostro specchio ustorio, il genio di famiglia che dà consigli a tutti, la nostra coscienza portatile, il nostro commissario di bordo, il nostro unico poeta...



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Alzate l'architrave, carpentieri, e Seymour. Introduzione 2018-07-19 21:26:38 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    19 Luglio, 2018
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In cui l'autore riesce ad eclissarsi

Non ho mai fatto mistero del mio scarso interesse per i racconti. Di certo non si tratta del mio genere letterario favorito, sebbene lo tolleri comunque di buon grado, a differenza della poesia che detesto senza riserve. Tra le (poche) raccolte da me lette, ho maggiormente apprezzato quelle con un forte tema di fondo a fare da collegamento, per una mia stramba convinzione secondo la quale sia prova di un maggiore impegno dello scrittore.
Nel caso in esame, c’è molto più di una tematica a collegare le due opere riunite in questo volume e, più in generale, la gran parte degli scritti di Salinger; l’autore ha creato infatti una bizzarra famiglia, spesso scelta come protagonista di brevi racconti che vanno a creare un più ampio affresco, quasi si trattasse di un romanzo familiare a tutti gli effetti.
Si ottiene quindi un ottimo compromesso (almeno, per i miei gusti) tra romanzo e racconto, perché pur nella loro brevità queste opere non abbandonano mai del tutto i loro personaggi e ci permettono di conoscere di volta in volta nuovi elementi sul loro conto.
La famiglia al centro di tante vicissitudini è quella dei Glass, eclettici artisti collegati al mondo circense e allo show business da varie generazioni. L’attenzione si focalizza soprattutto sui figli che, nel corso della loro infanzia, sono stati tutti ospiti di un noto programma radiofonico per bambini particolarmente dotati. Protagonista dei due racconti in questione è però Seymour, il maggiore dei fratelli e certamente il più brillante, pure gravato da pesanti problemi relazionali, quasi a sfiorare la sociopatia, che saranno più tardi causa del suo suicidio
Se la trama è incentrata su Seymour, la voce narrante si palesa nel suo fratello minore Buddy, che idealmente tratteggia alcuni ricordi a lui collegati anni dopo la sua morte. In particolare, “Alzate l’architrave, carpentieri” è il solo a poter essere definito come racconto ed ha come sfondo il giorno delle nozze di Seymour, sebbene lo sposo non entri mai in scena se non attraverso le pagine del suo diario. Seguiamo invece il giovane Buddy, protagonista di una scena a dir poco imbarazzante: costretto dalla sorella Boo Boo a presenziare l’evento seppur convalescente, il giovane soldato scopre di essere il solo invitato dello sposo e, quando questi disertare l’altare, finisce in macchina con una combriccola di stravaganti ospiti che scoprono subito la sua identità e non gli risparmiano il loro biasimo. Ovviamente l’auto rimane bloccata nel traffico a causa di una parata.
La più lampante caratteristica della narrazione di Salinger è indubbiamente il realismo con cui tratteggia sia gli avvenimenti sia i personaggi, verso i quali si prova un’istintiva empatia seppur siano in buona parte una mera satira della società contemporanea all’autore. L’identificazione di Salinger nel suo narratore è tale che, dopo poche pagine, ci si scorda completamente della penna dietro Buddy perché lo stile, pacato e diretto, si adatta perfettamente alle sue fittizie memorie, senza nulla di artificioso.
Le stesse caratteristiche possono essere individuate in “Seymour. Introduzione”, dove viene analizzata con più profondità la figura di Seymour, sia nell’aspetto che nel carattere. Non si tratta propriamente di un racconto, e neppure di una novella: il narratore è sempre Buddy ma questa volta si rivolge in modo ancor più diretto al lettore, in quella che inizialmente doveva essere la prefazione ad una raccolta di poesie del fratello. Il registro narrativo subisce però una progressiva metamorfosi, partendo come libro flusso di coscienza fino a diventare un diario in cui appuntare quotidianamente dei ricordi collegati a Seymour. Ricordi sovente parziali che spingono il lettore a voler conoscere ancor di più questo personaggio e, magari, a leggerne i lavori.
Sicuramente si tratta di un’opera più ardua da comprendere e da apprezzare rispetto alla prima, a causa delle ripetizioni inserite per riprendere il filo logico dopo le frequenti interruzioni, in gran parte tra parentesi, segno d’interpunzione al quale mi sono scoperta allergica -mentre leggo, non mentre scrivo- dopo la deludente lettura di “Vita dopo vita” di Kate Atkinson.

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Alzate l'architrave, carpentieri, e Seymour. Introduzione 2017-06-04 07:06:28 viducoli
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viducoli Opinione inserita da viducoli    04 Giugno, 2017
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Vita di Seymour Glass, artista-veggente

Il nome di J. D. Salinger è indissolubilmente legato a quello del suo personaggio più famoso, Holden Caulfield, protagonista di 'The catcher in the Rye' e di alcuni altri racconti scritti dall’elusivo autore di New York, che è divenuto uno dei personaggi chiave della letteratura degli ultimi decenni del XX secolo.
Alcuni significativi racconti della relativamente scarna produzione letteraria di Salinger riguardano però un’altra, non meno importante, serie di personaggi: la famiglia Glass, nell’ambito della quale spicca la tragica figura di Seymour, protagonista dei due racconti riuniti in questo volume.
Il fatto che Seymour Glass non abbia la notorietà cui è giunto Holden Caulfield è forse dovuto alla circostanza che Salinger non abbia scritto un romanzo a lui dedicato, ma che la sua vicenda vada ricercata e ricostruita leggendo diversi racconti dell’autore. Ciò non toglie che Seymour sia indubbiamente uno dei grandi personaggi della letteratura statunitense, e non solo, del secondo dopoguerra, e che quindi meriti una speciale attenzione da parte di noi lettori.
E’ forse utile, al fine di contestualizzare letterariamente l’analisi dei due racconti ed anche come guida alla lettura complessiva dei testi di Salinger riguardanti la famiglia Glass, accennare brevemente alla storia dei suoi componenti, come la si può desumere dagli indizi disseminati nei vari racconti, la maggior parte dei quali provengono proprio da 'Alzate l’architrave, carpentieri' e da 'Seymour. Introduzione'.
Less e Bessie Glass sono artisti di varietà in pensione, ed hanno avuto ben sette figli.
Seymour, nato nel 1917, è l’intellettuale del gruppo: a 20 anni è professore di letteratura alla Columbia University. Nel 1942 sposa Muriel Fedder, nonostante l’ostilità dei parenti di lei che lo considerano un pazzo. Partecipa alla seconda guerra mondiale sul fronte europeo, e questa esperienza lo segnerà indelebilmente. La straordinario racconto Un giorno ideale per i pescibanana narra del suo suicidio in Florida, nel 1948.
Buddy è di due anni più giovane di Seymour: è in pratica l’alter-ego di Salinger (anche se molto dell’autore si trova anche in Seymour) e scriverà i racconti che narrano la vicenda del fratello, cui era molto legato.
Boo Boo è la sorella saggia; si sposerà ed avrà tre figli: con uno di questi è protagonista di Giù al dinghy, uno dei Nove racconti.
Walt e Waker sono due gemelli: il primo morirà nel 1945, nel Giappone occupato, in un assurdo incidente raccontato dalla sua ex fidanzata Eloise in Lo zio Wiggily nel Connecticut, un altro dei Nove racconti; di Waker sappiamo solo che si è fatto monaco.
Zooey e Franny, i due fratelli più giovani, sono attori, protagonisti ciascuno di un racconto di Salinger.
Tutti i fratelli sono stati molto precoci, ed hanno partecipato durante l’infanzia, a partire dal 1927, ad una trasmissione radiofonica a quiz intitolata Ecco un bambino eccezionale con i cui proventi si sono pagati il college.
Come detto, le storie della famiglia Glass sono frammentarie e frammentate in diversi racconti: tra le leggende che accompagnano la enigmatica personalità dell’autore vi è anche quella secondo cui Salinger (che non ha pubblicato più nulla dal 1965 alla morte nel 2010) abbia scritto altri racconti o romanzi riguardanti la famiglia: ad oggi tuttavia nulla è stato dato alle stampe dagli eredi.
'Alzate l’architrave, carpentieri' è il racconto che narra del giorno delle nozze di Seymour con Muriel, il 4 giugno del 1942. I due sposi non compaiono nel racconto, che vede Buddy Glass nella veste di narratore. Egli, che è arruolato e di stanza in Georgia, ottiene una licenza per recarsi a New York al matrimonio del fratello: la sorella Boo Boo ha insistito per lettera affinché sia presente alla cerimonia, in quanto nessun altro familiare è in grado di andarci, essendo i fratelli sparsi per il mondo anche a causa della guerra.
Giunto in incognito (nessuno infatti lo conosce) dove si dovrebbe svolgere la cerimonia, si trova coinvolto in un improvviso cambio di programma: tutti i presenti devono recarsi alla casa dei genitori della sposa. Buddy si ritrova in un’automobile in compagnia di una prosperosa amica di Muriel, sua Damigella d’onore, il marito di lei, tenente del Genio, la signora Silsburn, anziana zia della sposa, e un enigmatico vecchietto, che si scoprirà essere un prozio di Muriel, sordomuto.
Buddy glissa sulla sua vera identità, avvertendo un’atmosfera di astio nei confronti di Seymour, e viene a sapere che la notte prima il fratello ha detto a Muriel di non poterla per il momento sposare, perché si sente troppo felice e deve attendere di riacquistare il suo equilibrio. La Damigella d’onore è indignata, e rivela come la madre di Muriel avesse sempre considerato Seymour un pazzo, uno schizoide con tendenze omosessuali. Le deboli proteste di Buddy lo costringono a rivelare di essere fratello di Seymour, facendogli guadagnare la diffidenza degli altri. Frattanto la macchina rimane imbottigliata nella calura di New York a causa di una parata, e gli occupanti si trasferiscono nell’appartamento che lì vicino Buddy condivide con Seymour e la sorella Boo Boo quando si trova a New York. Buddy si chiude in bagno a leggere il diario di Seymour, accidentalmente trovato in casa, nel quale il fratello dichiara che il suo amore per Muriel è una sorta di commozione ed istinto di protezione per il suo (di lei) essere così ingenuamente borghese, così distante dalle sue tensioni ideali ed intellettuali. Buddy beve una generosa dose di whisky mentre la Damigella d’onore telefona a casa di Muriel, venendo a sapere che la situazione si è ricomposta: Seymour ha promesso ai genitori di lei di andare da uno psicanalista e i due sposi sono già partiti per la luna di miele. Buddy, ormai sbronzo, accompagna la coppia e la zia, che intendono andare al ricevimento, all’ascensore, e quando rientra trova il prozio sordomuto, con il quale ha stretto un’amicizia fatta di segni. A lui racconta la vera storia di come Seymour, da piccolo, ai tempi in cui era la star della trasmissione radiofonica Ecco un bambino eccezionale, abbia ferito al volto con un sasso una bambina che sarebbe diventata una famosa attrice, storia che la famiglia di Muriel ha assunto come prova della pericolosità di lui; quindi si addormenta. Quando si risveglia anche il prozio sordomuto se ne è andato; nel posacenere resta il mozzicone del suo sigaro, che Buddy pensa di mandare al fratello come regalo di nozze. Il titolo del racconto deriva da una citazione di Saffo che Buddy trova scritta con il sapone sullo specchio del bagno: è il messaggio con cui Boo Boo augura a Seymour di essere felice.
'Alzate l’architrave, carpentieri' è un racconto pressoché perfetto, e rivela la nota maestria narrativa di Salinger, fatta di uno stile discorsivo che riconosciamo subito come statunitense senza esserlo in maniera tipica e stereotipata, di descrizioni minuziose di particolari apparentemente insignificanti che contribuiscono, a poco a poco, a disegnare un’atmosfera narrativa inconfondibile, di veri e propri lampi di genio letterario. Come si può notare dalla trama, il racconto potrebbe essere definito minimalista, nel senso che nulla di particolarmente eclatante vi accade: c’è una cerimonia di nozze, qualche problema di accettazione dello sposo da parte della famiglia di lei, un lieto fine. Eppure, in questo apparente nulla c’è la descrizione di un mondo, quello degli Stati Uniti nei primi mesi della guerra, non ancora toccati direttamente dal conflitto ed in cui sono prevalenti i semi gettati dal New Deal roosveltiano che anticipano i primi germogli della società dell’affluenza che fiorirà nel dopoguerra; in questo apparente nulla c’è anche la rappresentazione chirurgicamente esatta dell’angustia intellettuale della piccola borghesia urbana statunitense, già pronta a costituire il blocco sociale su cui si appoggeranno la reazione degli anni ‘50 ed il suo epifenomeno più noto, il maccartismo; c’è il disagio esistenziale dell’intellettuale, che pur essendo pienamente conscio della distanza che lo separa da quel mondo sa che deve cercare di accettarlo, anzi di amarlo, se non vuole essere un escluso, sia umanamente sia culturalmente. Non va dimenticato in questo senso che, anche se il racconto è ambientato nel 1942, fu scritto da Salinger nel 1955, quando appunto i semi gettati tra gli anni ‘30 e ‘40 avevano già dato i loro frutti in termini di trasformazione della società statunitense.
La diffidenza, l’odio della Damigella d’onore – che più volte si dice disposta ad uccidere – e della madre di Muriel nei confronti di Seymour sono la diffidenza e l’odio di una intera classe per ciò che non possono comprendere, per chi professa valori che disturbano la loro ansia di normalità: è sintomatico da questo punto di vista che sospettino Seymour di omosessualità latente, e che in un passo del suo diario questi affermi che una delle cause di questa diffidenza stia nel fatto che egli non abbia ancora sedotto Muriel, come sarebbe stato normale.
Questa diffidenza è mitigata solo dal fatto che Seymour sia stato una star della radio. A ciò la signora Silsburn in particolare è molto interessata, perché percepisce la notorietà data dai media come un vero valore, mentre il fatto che Seymour sia un professore universitario non interessa a nessuno.
Il punto più alto del racconto a mio avviso è toccato dalle pagine del diario che Buddy legge in bagno, nelle quali Seymour analizza le cause del suo amore per Muriel, che come detto si basa sulla piena consapevolezza della diversità intellettuale tra i due. Chi ha incontrato Seymour nelle poche pagine di 'Un giorno ideale per i pescibanana' trova qui le cause profonde del suo suicidio, che nel racconto apparivano inspiegabili, essendo criptate nel colloquio iniziale tra Muriel e la madre. Seymour, il pescebanana, con il matrimonio ha accettato di entrare nello spazio angusto, nella grotta che forma il mondo in cui Muriel è immersa, perché l’alternativa era essere escluso dal mondo. Ma sei anni dopo non può uscire da quella grotta e non gli resta che morire di fronte alla coscienza del suo ineluttabile fallimento: il diario scritto sei anni prima (ma nella realtà scritto da Salinger sette anni dopo) ci fornisce la chiave di quel suicidio. Una nota a parte merita lo splendido personaggio del prozio sordomuto, significativamente l’unico con cui Buddy stabilisce una qualche forma di comunicazione vera.
Seymour. Introduzione, scritto da Salinger nel 1959, è un lungo dialogo diretto tra Buddy e il suo lettore, nel quale viene descritta – attraverso episodi di vita vissuta, citazioni e commenti degli scritti lasciati da Seymour, aspetti peculiari del suo carattere e del suo comportamento, le conseguenze della guerra sulla sua psiche – la personalità del fratello suicida. È qui che Salinger attribuisce esplicitamente a Seymour lo status di artista, ci fa entrare nel mondo delle sue centottantaquattro poesie, mai pubblicate, che si ispirano in particolare all’arte cinese e giapponese, e dei suoi altri scritti. Nelle prime pagine, che costituiscono a mio avviso il vero fulcro dell’opera, ed in cui si scaglia contro il mondo della critica letteraria e della psico-sociologia d’accatto che pretende di fare dell’artista un alienato, Salinger chiama Seymour artista-veggente, dicendo tra l’altro: ”Il vero poeta o il vero pittore non è forse un veggente? Non è, in pratica, l’unico veggente che abbiamo sulla terra?”; da questa capacità di vedere l’artista trae il dolore che lo può annientare, non da una astratta Consunzione o Solitudine; conclude Buddy/Salinger: ”affermo dunque che l’artista-veggente, quell’angelico buffone che sa e può produrre la bellezza, è in generale trafitto a morte dai propri scrupoli, le forme e gli accecanti colori della sua coscienza umana”. Seymour. Introduzione può ad una lettura attenta essere considerato quasi come un saggio sulle molteplici radici culturali dell’autore e soprattutto sulla sua concezione del ruolo e della responsabilità dell’arte e dell’artista nei confronti del mondo e della coscienza individuale e collettiva; una concezione che àncora l’arte alla realtà, che fa dell’artista colui che deve usare soprattutto gli occhi, che deve saper vedere quella realtà, anche a costo di pagarne le estreme conseguenze personali. E’ questo suo essere veggente e capace di caricarsi tutta la responsabilità del suo ruolo che fa di Saymour Glass un grande, forse non sufficientemente conosciuto personaggio.

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