Adorata nemica mia
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Arpilleras
Di solito non amo molto il genere dei racconti, perché li trovo dei mordi e fuggi, li sento sfuggenti, però ho apprezzato davvero questo libro che è come una coperta patchwork (che in America Latina si chiamerebbe arpilleras) di storie tutte raccontate dal punto di vista femminile. E non solo di donne, dato che uno di questi racconti ha come protagonista un paio di gatti ed uno un cane. Rigorosamente femmine, ovviamente. Le storie sono tanti affreschi sui mondi interiori femminili, fragili e forti, alle prese con la solitudine e con il timore dell’abbandono. Storie di donne che, in modi diversi, cercano di riappropriarsi della propria esistenza, ognuna alle prese con i propri drammi personali e familiari. Storie che dimostrano una grande capacità dell’autrice di penetrare nell’animo e nella psicologia femminile. Purtroppo i racconti di per sé non permettono di apprezzare lo stile dell’autrice, perché sono brevi, sono frammenti. Ma è il loro insieme che colpisce, anche perché profuma di America Latina, con tutto il fascino che trasmette questa terra.
Indicazioni utili
Arpilleras dal Cile
Le arpilleras sono piccoli ritagli di stoffa che raccontano una storia, sono quelli che compongono, realizzando anche bambole e palloni , alcune delle protagoniste femminili di questi venti racconti della Serrano per poter sopravvivere, vendendo la loro arte a buon mercato nei mercati rionali. Quello che in Cile è chiamato arpilleras, in Europa lo potremmo chiamare patchwork ed in effetti questi racconti sono un patchwork fatto di storie che descrivono l'universo femminile. La donna raccontata dalla Serrano è impegnata con la politica che la inquadra (tutto il mondo è paese) come escort salvo invece scoprirla intelligente e capace , certamente più di Pedreo Angel Rayes il primo protagonista maschile che apre la raccolta. Ma il colore delle arpilleras può essere anche rosso sangue, quello dello stupro subito da Sara Alicia, mentre grigio è il pezzo di stoffa con il quale potremmo descrivere i sentimenti, i dubbi e le paure di Laura Gutièrrez, sua madre più preoccupata di far approvare in parlamento la Legge sull'aborto per le donne stuprate che della sofferenza che vive la figlia.Nera è la stoffa della donna uccisa dal "Mascalzone" che l'ha sposata per ereditarne le ricchezze. Un pezzo di ferro di filo spinato è il patchwork che rappresenta le paure di Magdalena che, terrorizzata dalla paura di ritrovarsi in casa dei ladri, circonda la casa di filo spinato per tenere tutto e tutti fuori dalla sua vita. Verde al contrario è il colore delle arpilleras di Leticia che finisce anche lei per rinchiudersi nel suo appartamento, circondata da piante e zucche, riduce al minimo indispensabile i rapporti con il resto del mondo. Rosa shocking sono le arpilleras di Ana Marìa che vive l'insicurezza della donna che invecchiando accanto ad un marito ancora belloccio lo scopre a desiderare le donne più giovani e non più lei. Porpora è il pezzo di stoffa di Milka che a Dubrovnik vive sulla propria pelle la tragedia della guerra, così come quello di Marìa Bonita che ogni giorno aspetta la notizia più importante che prima o poi rimbalzerà da Londra a Santiago in un attimo: la morte dell'odiatissimo Pinochet. Bianca è la stoffa che rappresenta la vicenda di Eloìsa che con Fabio attraversa la frontiera durante la guerra dei Balcani per consegnare capretti. Tutti i colori del mondo sono quelli infine di Dulcinea, proprio lei Aldonza , la dama del Toboso, l'ispiratrice del Cavaliere dalla Triste Figura, lei , l'adorata nemica mia, quasi si ribella, perchè dipingere una povera contadinotta analfabeta come la più desiderabile delle Muse ispiratrici? Perchè un cuore lieto, rende ilare il viso, lo spirito triste disseca le ossa, la Serrano pesca in Salomone non nel don Quijote la soluzione.