Viaggio in Portogallo Viaggio in Portogallo

Viaggio in Portogallo

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"Questo Viaggio in Portogallo è una storia. Storia di un viaggiatore all'interno del viaggio da lui compiuto, storia di un viaggio che in se stesso ha trasportato un viaggiatore, storia di un viaggio e di un viaggiatore riuniti nella fusione ricercata di colui che vede e di quel che è visto... Prenda il lettore le pagine che seguono come sfida e invito. Faccia il proprio viaggio secondo un proprio progetto, presti minimo ascolto alla facilità degli itinerari comodi e frequentati, accetti di sbagliare strada e di tornare indietro, o, al contrario, perseveri fino a inventare inusuali vie d'uscita verso il mondo. Non potrà fare miglior viaggio." Una "guida" anomala che va oltre la geografia di un paese amato, per addentrarsi nella psicologia di un popolo. Un invito a perdersi, più che a trovare la strada.



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Viaggio in Portogallo 2016-09-04 07:15:38 Giovannino
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Giovannino Opinione inserita da Giovannino    04 Settembre, 2016
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In viaggio con Josè.

Tra qualche settimana andrò in vacanza in Portogallo e su internet mentre guardavo le classiche guide da viaggio, tra un consiglio ed un altro, vengo a scoprire che sul Portogallo ci sono due guide molto speciali, infatti le guide in questione non sono state fatte dalle solite case editrici specializzate in viaggi ma bensì da due personaggi lusitani illustri, due grandi scrittori, Fernando Pessoa e Josè Saramago (il primo però solo sulla città di Lisbona). Così dopo aver approfondito un po’ i due libri tramite alcune recensioni decido di acquistare quello di Saramago, il motivo è abbastanza semplice, è più recente e quindi c’era meno rischio di dover leggere cose che non avrei potuto vedere per evidenti motivi. Inoltre, visto che mi muoverò, ho preferito una guida che parlasse del Portogallo e non solo di una singola città.

Il libro inizia con la presentazione del percorso che farà il nostro viaggiatore (che verrà definito “il viaggiatore” per tutto il libro) ed è diviso in tre parti: nord del Portogallo, Centro o Alentejo e Sud o Algarve. L’incipit e la riflessione finale del libro sono molti belli e si possono rinchiudere in una singola frase: “Nessun viaggio è mai definitivo”. Detto ciò il nostro viaggiatore parte con il suo peregrinare per le città del nord passando anche attraverso paesini molto piccoli e raccontando in maniera specifica e minuziosa ogni chiesa, convento, museo, abbazia o altro monumento di rilievo che incontra nel suo cammino. Se conoscete Saramago non vi sarà difficile immaginare che le descrizioni non saranno mai banali ed alle minuziose informazioni che fornisce allega anche riflessioni personali sempre molto originali.

Il percorso del nostro viaggiatore, che con il passare del tempo capiremo essere lui (anche se non lo rivela mai), può essere seguito per tutta la lunghezza della nazione grazie alle 4 mappe che troviamo a fine libro che, dividendo il territorio in 4 parti, evidenzieranno il percorso e le città toccate dallo scrittore. Così facendo l’autore ci guida attraverso le bellezze della sua terra natia, illustrandoci i vari azulejos nonché lo stile manuelino delle chiese e i vari reperti di epoca romana.

Grande spazio viene dato al Nord e al Centro del Portogallo, invece solo 30 pagine di queste 450 vengono concesse all’Algarve, che il protagonista apprezza per la natura incontaminata, ma allo stesso tempo non ama perché per “colpa” dei turisti hanno perso la loro anima portoghese finendo per chiamare le spiagge "beach" ed i negozi “shop”.

Lo stile è quello solito dello scrittore lusitano, lineare e semplice, e non mancano appunto delle lunghe riflessioni non solo sul territorio ma anche sulle caratteristiche, gli usi, le abitudini ed i difetti del popolo portoghese.

Detto questo non mi sento di consigliarlo a tutti perché può essere definita a tutti gli effetti una guida più che un romanzo, e logicamente se non siete interessati a vedere quello che il protagonista ci sta raccontando (inclusi anche i minuscoli paesini di mare portoghesi), dopo la duecentesima pagina potreste avere difficoltà a mantenere alto l’interesse.

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