Sognavo l'Africa
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Kuki Gallmann, nata vicino a Venezia, vive in Kenya dal 1972. Dopo la tragica morte del marito e del figlio, ha istituito in loro ricordo la "Gallmann Memorial Foundation" che si propone di creare nel grande ranch di Ol Ari Nyiro un modello di armoniosa coesistenza tra l'uomo e la natura. Nel 1989 il principe Bernardo d'Olanda le ha conferito l'Ordine dell'Arca d'Oro per il contributo alla protezione dei rinoceronti neri e degli elefanti. In Italia Sognavo l'Africa (1991), da cui è stato tratto un film nel 2000, Notti africane (1994), Il colore del Vento (1997) e La notte dei leoni(1999), tutti pubblicati da Mondadori, sono diventati dei bestseller.
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Nel luogo di grandi sorgenti
Era una bambina e nel compito in classe a tema “Io, tra vent’anni” scrisse dell’Africa e della sua vita futura in quel luogo esotico. Ottenne un brutto voto, perché ogni contenuto era fuori traccia e si chiedeva concretezza. Vent’anni dopo, dall’Africa, Kuki spedì una cartolina alla sua maestra.
Memoir e autobiografia, Gallman racconta di vita e di luoghi, di poesia e profumi, di natura e animali attraverso la grande passione che è per lei la terra africana. Trasferitasi col secondo marito, i due si insediarono in una immensa proprietà alle porte di Nairobi. Spalmato il racconto in un ampio arco temporale, osserviamo insidiarsi l’élite bianca dei grandi proprietari terrieri. Furono i safari per il diletto dei ricchi occidentali e fu il bracconaggio, poi in epilogo lo sforzo per la conservazione: l’uomo tendenzialmente distrugge e poi cerca di rimediare.
La savana un tempo gremita di fiere, mobilitazione per salvaguardare le specie in via di estinzione, fuga degli indigeni verso gli insediamenti metropolitani, la perdita del compagno amato e la forza di ricominciare fendendo la sofferenza, una corazza di coraggio.
Tramonti infuocati alle spalle delle acacie dove li seppellì, brucia eterno un fuoco in loro memoria. Rifioriscono opulente le orchidee, gli elefanti brucano i germogli teneri, il cobra striscia avvolto in una pelle nuova, nella notte un ghepardo si muove furtivo e temibile. Dopo l’arsura arrivano le piogge e la terra ricomincia l’ennesimo ciclo vitale, fragile e bellissimo.
Scrittura scorrevole e romantica, Sognanvo l’Africa è prosa d’affetto e rispetto di una donna e per il suo Kenya. Sigillo sull’amore e sul dolore, promessa di resistenza per custodire nel tempo uno spicchio di terra fertile dai molteplici pericoli che vorrebbero annientarla.
Indicazioni utili
Sognavo l'Africa.
"Una vita, come un concerto, è fatta di note alte e basse, di pause nello slancio e di vertici di vibranti, assordanti battiti del cuore."
Una bella biografia, a tutto tondo, la Kuki non si risparmia ci racconta del suo immenso amore per l'Africa, che l'ha portata a vivere lì.
Ci parla della sua vita fatta di tanta felicità e libertà nelle sconfinate regioni del continenete nero, dei suoi grandi, immensi dolori la perdita del marito prima e del figlio poi, vuoti difficili da colmare, eppure lei si è rialzata, ha trovato la forza necessaria ad affrontare la vita da sola, ha creato una fondazione in onore dei suoi due amori, combattendo per mantenere intatta la flora e la fauna, gli usi e i costume di una terra così magica.
In certi passi del libro mi sembrava anche a me di vivere in una casa dalla quale affacciandomi dalla finestra riuscivo a scorgere giraffe, elefanti, gazzelle ecc. e di sentire il profumo delle bouganville e degli ibis.
Lo consiglio vivamente, per chi vuole, leggendo, farsi trasportare in terre e realtà cosi lontane da noi....
"Non mi sento una Proprietaria terriera. Non riesco a credere che siamo veramente padroni della terra, Esisteva prima di noi, esisterà ancora dopo che ce ne saremo andati. Credo che possiamo solo averne cura, come guardiani, per la durata della nostra vita. Io non sono neppure nata qui. Considero un grande privilegio essere responsabile per un pezzo d'Africa."
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Favola di una nuova vita
Era da tempo che cercavo un bel libro di racconti di viaggio ed un giorno passando distrattamente tra le corsie del supermercato ho visto la copertina ed il titolo di questo e ho subito deciso di prenderlo.
È un libro un po’ vecchiotto, è stato pubblicato ancora nel 1991 (ha quasi la mia età) e nel 2000 è stato persino fatto un film omonimo interpretato da Kim Basinger e Vincent Perez.
Il libro è strutturato in capitoli ed all’inizio di ognuno di questo c’è una piccola frase oppure un aforisma che li caratterizza e li introduce.
Questo racconto autobiografico mi ha fatto sentire proprio in quei luoghi, tra gli elefanti ed i rinoceronti, con la sabbia sotto i piedi, con la miriade di profumi che circondano i protagonisti, la moltitudine di colori caldi e con il sole che ti brucia la pelle.
Siccome si tratta di una storia vera, le scelte di Kuki, la protagonista ed autrice, mi hanno colpito e commosso molto spesso.
Il coraggio di questa donna è diventato un insegnamento su come sopravvivere seguendo le proprie passioni anche in situazioni disagiate ed estreme.
Kuki Gallmann è figlia di un medico e archeologo trevigiano.
Nacque e visse a Venezia i primi vent’anni della sua vita e sognava da sempre l’Africa.
Dopo un matrimonio giovanile di breve durata, dal quale nacque Emanuele, decise di divorziare.
Successivamente si trovò coinvolta in un brutto incidente stradale e dopo il quale si unì a Paolo con un secondo matrimonio.
Entrambi decideranno di andare a vivere in Kenya.
Qui Kuki vivrà molte avventure, ma andrà anche incontro a molte tragedie.
Non si abbatterà, non lascerà la nuova vita che le ha portato via molto, ma andrà avanti creando qualcosa di unico in memoria dei suoi cari.
Proprio in questo posto riuscirà a far conservare le tradizioni locali, a far sopravvivere gli animali e creare una piccola scuola nella quale si tramanda la medicina curativa delle erbe.
Con questa sua idea è riuscita a costruire e conservare un ricco patrimonio e l’identità di un popolo indifeso davanti ad una società consumistica.
Un libro pieno di sensibilità, un canto d’amore proveniente da terre lontane e sconosciute che vi strapperà delle lacrime di commozione vere.
Buona lettura!
“Avevo una storia da raccontare.
Se avrete pazienza di leggerla fino alla fine, capirete perché l’ho scritta, benché significasse dividere una parte intima e profonda della mia vita con un gran numero di persone, per la maggioranza a me sconosciute.”