Le Vie dei Canti
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la vita e' un ponte, attraversalo
Bruce Chatwin, viaggiatore con un passato di critico d’arte e di giornalista traccia il proprio testamento spirituale poco prima di morire di aids a 48 anni. Lo fa all’interno di un testo che è contemporaneamente un racconto autobiografico on the road attraverso l’Australia ed un saggio sulle origini dell’uomo e sulla sua reale natura.
Accompagnato dal Arkady, uno studioso di origini russe esperto di culture aborigene ripercorre le invisibili vie tracciate dagli “antenati” nelle quali raccontantano cantando le origini del mondo scaturito dal “tempo del sogno”. Secondo la mitologia degli aborigeni australiani (che poi è difficile generizzare in quanto esistono numerosi gruppi etnici diversi) il mondo è stato creato da un sogno e di questo ne erano a conoscenza gli antenati che hanno narrato gli eventi cantando durante il loro itinerare per il continente australiano. Di queste vie restano tracce indelebili (che solo gli aborigeni sanno decifrare) sulle rocce, sui monti, nei fiumi del territorio che così appare agli occhi degli esperti come uno spartito che contiene il racconto cantato delle origini del mondo.
Nel suo viaggio Chatwin incontra i discendenti di quegli antichi aborigeni: un improbabile sacerdote che ha lasciato il clero, un pittore etnico sfruttato e mal pagato da una imprenditrice senza scrupoli, componenti di un complesso rock, famiglie normali e persone che vivono in baracche in luoghi al di fuori del mondo. Raccontando gli eventi inserisce citazioni raccolte nei suoi “taccuini” ed esperienze passate in altri viaggi o durante la propria infanzia.
Procedendo il testo rivela la propria reale natura: si tratta di un saggio sul nomadismo.Lo spirito dell’uomo è nomade, le case, le città, i lavori stanziali sono prigioni all’interno delle quali la gente è costretta a vivere contro la propria natura. In tal modo, con tante persone che vivono insieme in spazi ristretti nasce il desidero di sopraffazione degli uni sugli altri ed i regimi dittatoriali.
Questa natura nomade è comune in tutti i popoli della terra, questa è la vera essenza dell’uomo. La vita è un ponte, attraversalo. Non devi costruirci una casa (Buddha).