La bellezza del Giappone segreto
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Una guida appassionata
Non è semplice trovare gli occhi giusti cui corrisponda una buona penna cui affidarsi per intraprendere un viaggio di approfondimento di un paese ed in generale di una cultura.
Numerosi occidentali hanno studiato e scritto sulla cultura nipponica, dando alla luce opere dal diverso grado di coinvolgimento per il lettore.
La carta vincente di Alex Kerr è data dalla compenetrazione del mondo del sol levante nella propria formazione personale e culturale, creando un legame indissolubile con questa terra misteriosa, grazie ai lunghi periodi vissuti là in epoca adolescenziale prima e poi scegliendo da adulto in maniera consapevole, di voler abbracciare in toto questo paese.
Da amante dell'arte a tutto tondo, Kerr ci conduce tra le maschere e le danze del teatro kabuki, ci trasporta all'interno delle antiche dimore dove si celebrava la cerimonia del tè, con descrizioni accurate di movenze, usanze e suppellettili, ci svela tanti dettagli su ciò che governa il magico mondo della calligrafia.
Attraverso di occhi di un uomo occidentale possiamo cogliere quello che fu l'avvento della modernità negli anni Settanta del secolo scorso, epoca in cui inizia una folle corsa verso il futuro con la conseguente cancellazione di tanta parte del passato. Un'analisi estremamente interessante e lucida volta a riflettere su svariate contraddizioni e sull'evoluzione socio-culturale giapponese dell'ultimo secolo.
Un saggio che non nasce con la pretesa di essere esaustivo data l'immensità della tematica, ma che analizza alcuni pilastri della cultura giapponese, portando a conoscenza del lettore gli aspetti più intimi, profondi e misteriosi per cercare di salvare dall'avanzata della modernità la bellezza del passato.
Una lettura a tratti impegnativa ma colma di competenza e passione, da cui è impossibile non farsi travolgere, nominando l'americano Kerr come una delle guide più coinvolgenti per farsi accompagnare attraverso un percorso giapponese.
Indicazioni utili
In cerca di un castello, seduta sul tatami
Per chi ama il Giappone contemporaneo l’impresa e’ semplice, si risolve con un biglietto aereo.
Il problema si pone per coloro che inseguono il sogno dell’antico regno, ormai sempre piu’ evanescente nella realta’ attuale: per decenni lo sviluppo economico e la società stessa hanno lavorato alacremente all’occidentalizzazione del Paese, lasciando briciole dei vetusti fasti.
Ecco perche’ non mi resta che vagare nelle librerie alla ricerca del Giappone tradizionale dove, tra mille passi falsi, stavolta ho incontrato Alex Kerr e questa riedizione dell’opera in giapponese pubblicata nel 1993.
Giunto in terra nipponica all’inizio degli anni Settanta, Kerr potè vivere pienamente la bellezza di una cultura ancora vivida, tema che lo segnò al punto da condurlo verso studi universitari specifici in Occidente. Quindi si trasferì in un’antica abitazione di Kyoto, dedicandosi allo studio e all’arte.
I temi trattati in questo saggio sono molti, dall’elogio dell’ombra al teatro Kabubi. La calligrafia, la letteratura, lo zen ed il taoismo.
Scivolano le pagine nella ristrutturazione di vecchie dimore tradizionali, a bocca aperta inalo l’incanto.
E mentre gli autoctoni innalzano l’ennesimo grattacielo, io e Kerr fluttuiamo nella pagina bianca attraverso gli haiku di Basho. Una pipa d’argento tra le dita, protetti dalla zanzariera che scivola sul profumo di legni lucidi, osserviamo l’oscillazione elastica di un ramo di bambù mentre una rana si tuffa nello stagno.
Il volume raccoglie il lavoro di un uomo dal vasto bagaglio culturale, che beneficia della leggerezza di una penna incredibilmente appassionata, per quanto critica.
L’amore signori, l’amore sa catturare la bellezza privandosi dell’ostentazione. Che il fermento intellettuale rianimi fenici dalle ceneri, questo libro e’ un’esperienza concreta.
“Se pensi non ci sia, c’è. Se pensi ci sia, non c’è. Nel momento stesso della sua sparizione, la cultura tradizionale giapponese sta vivendo la sua massima fioritura”.