Il Nilo e la sfinge Il Nilo e la sfinge

Il Nilo e la sfinge

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Il Nilo e la sfinge, scritto fra il 1907 e il 1909, è un'appassionata raccolta d'impressioni d'Egitto: l'autore non si limita a descrivere ciò che vede, ma cerca di penetrarne il senso, di afferrare il significato dei monumenti, degli istituti, dei costumi e dei simboli, di comprendere il fine dell'antica arte egizia, espressione grandiosa di un prepotente anelito di fede, di un irresistibile bisogno di eternità. Lo spettacolo dei monumenti contaminati dal dilagare della nuova civiltà meccanica, o addirittura ad essa sacrificati, lo fa soffrire profondamente, suscitandogli espressioni di sdegno e di scherno.



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Il Nilo e la sfinge 2015-04-22 12:21:51 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    22 Aprile, 2015
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Sogno o son desto, l'antico Egitto

Viaggiatore e scrittore, romantico combattente preservatore.
Mi viene da pensarlo cosi' Pierre Loti ogniqualvolta mi cimento nei suoi racconti di viaggio.
Narratore di qualita', riesce ad intrattenere il lettore piacevolmente anche nel difficile compito di assemblare un volumetto prettamente descrittivo, privo di trama alcuna o di eventi accattivanti, si tratta effettivamente del solo scorrere degli spazi evocati dalla penna. Certamente il luogo vuole la sua parte, ne IL NILO E LA SFINGE siamo in viaggio lungo il Nilo, in magica contemplazione dei suoi siti millenari.
Scritto nel primo decennio del secolo scorso, vi sono alcune svolte epocali che caratterizzarono il periodo e che si concretizzano nel testo. Le preziose, immani costruzioni dell'epoca dei Faraoni sono ancora vittime di sciacallaggio, lembi di corpi mummificati si vendono al mercato nero così  come preziosi scarabei o reperti trafugati. Il turismo europeo si sta espandendo a macchia d'olio e l'Egitto stesso sta compromettendo il suo passato in favore della nuova industrializzazione e delle grandi coltivazioni di cotone che portano, per esempio, all'ampliamento della diga di Assuan con tutte le dannose conseguenze archeologiche conseguenti.
 In questo frangente si colloca il racconto di Loti,  appassionato e strenuamente rispettoso delle tradizioni e delle radici dei luoghi visitati, acido polemico brontolone che non tollera i gruppi di turisti vocianti che pasteggiano, sporcano in luoghi che da migliaia di anni costudiscono nel silenzio e nella magnificenza le tombe di un antico popolo regale. Insofferente alle navi da crociera che insultano il caro fiume buono, inviperito nei confronti dei megalomani hotel da cinquecento stanze con vista . 
Esperienza di forte impatto e altamente scenografica, piu' che di una lettura si tratta di un'escursione in uno dei luoghi piu' antichi e affascinanti di questo pianeta con un compagno di viaggio insofferente alle masse, alla maleducazione e al sacrilego sacrificio di templi immortali . Del resto e' piu' difficile dargli torto che ragione, e consci del chiasso di oggi non si puo' che amare questa visita dal turismo acerbo, sorridendo alle lamentele del buon vecchio Pierre.
Buona lettura.

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Il Nilo e la sfinge 2015-01-24 15:23:55 silvia71
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    24 Gennaio, 2015
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In Egitto con Pierre

Lodevole l'intento di diversi piccoli editori o editori di nicchia che pubblicano ancora oggi i saggi di Pierre Loti, viaggiatore per vocazione.

Per chi volesse partire alla volta del misterioso Egitto insieme ad un uomo che fece dell'errare per il mondo una amatissima “professione”, si consiglia vivamente la lettura di questo incantevole saggio “Il Nilo e la Sfinge”.
La penna di Loti eccelle in questo testo, staccandosi dal rigore e dalla schematicità del racconto di viaggio, assurgendo a narrazione pregna di lirismo
Le immagini ritratte da Loti e filtrate attraverso il suo amore per la scoperta, per il passato, per la conoscenza di luoghi magici, scorrono fluide eppure corpose nel contenuto.
Tanti i dettagli visivi che sono il motore di una ridda di riflessioni; si alternano spaccati fotografici della città de Il Cairo, delle meraviglie della piana di Giza, dell'antica Tebe, di templi e tombe.
Un percorso lungo da nord a sud per inebriarsi dell'aria calda e calpestare la sabbia rossa egiziana con l'unico scopo di ammirare in solitudine e in silenzio un mondo passato, cristallizzatosi attraverso i secoli.
Un mondo che Loti non vuole contaminare in alcun modo, a cui si inchina con umiltà e stupore passo dopo passo, sito dopo sito.
Si innalza forte tra le pagine la critica a quella che già nel lontano inizio '900 era l'orda turistica, bollata dal francese come “ una nuova piaga per l'Egitto”. Espressione forte, insieme ad altre disseminate nel saggio, caratterizzanti lo spirito di viaggio di Loti.

L'intensità dello scritto rischia di perdere qualche favilla in coloro che non avessero ancora visitato i luoghi; al contempo assume un valore ed un calore ineguagliabile per il viaggiatore moderno che avesse già calpestato quelle terre e respirato quell'aria.
Impossibile non essere grati a Pierre Loti per averci tramandato siffatte testimonianze, lasciandoci in eredità il “vero spirito del viaggiatore”.

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