Bagliori a San Pietroburgo
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Vite a rischio
" Il calore che emana San Pietroburgo è il bagliore del passato " .
Leggere Brokken val sempre la pena. Questo libro però è circoscritto a chi prova interesse per la cultura russa e per i suoi artisti legati all'affascinante San Pietroburgo.
La figura della poetessa Anna Achmatova aleggia in molte pagine, lei che qui condusse la propria vita con spirito elegante e aristocratico, benché ferita da terribili persecuzioni inferte ai suoi famigliari.
Riceveva gli amici poeti, tutti sospetti al regime sovietico, come concedesse udienze. Trascorse gli ultimi anni in modo appartato, quasi reclusa.
Anche la vita di altri celebri autori risulta funestata dall'ostilità del regime.
Mendel'stam, accusato di cosmopolitismo, grave pecca agli occhi sovietici, finì molto male.
Altri riuscirono invece ad emigrare, come Nina Berberova, vissuta soprattutto a Parigi e negli USA.
Stranamente, l'opera di qualcuno ebbe libera circolazione. Puskin fu tra i pochi a essere tollerato; alla città natale venne addirittura attribuito il suo nome.
Brokken non calca assolutamente la mano; ne emerge tuttavia un quadro terribile e desolante del potere in URSS.
Essere intellettuali o artisti, nei lunghi decenni successivi alla Rivoluzione russa, costituiva un fattore ad altissimo rischio che poteva costare la vita stessa ; molto spesso significava condurre un'esistenza devastata dal terrore.
Indicazioni utili
saggistica letteraria ; letteratura russa.
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Una passeggiata a San Pietroburgo
Questo libro dell’autore olandese Jan Brokken (che a tratti ricorda una guida turistica della città di San Pietro Burgo), in effetti poteva essere pubblicato solo dalla casa editrice Iperborea che ha fatto dei romanzi scritti ed ambientati nei paesi nordici (meglio ancora se scandinavi) il suo marchio di fabbrica. Insomma, una sorta di libro-guida che ci fa passeggiare per le strade di questa meravigliosa città così ricca di storia e fascino e che Brokken sembra conoscere perfettamente.
Il celebre Palazzo d’Inverno simbolo del potere zarista con lo splendido museo dell’Hermitage, la Cattedrale di S. Isacco che si staglia sulla città con la sua cupola dorata, la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato eretta nel luogo dove venne ucciso lo Zar Alessandro II, la Neva e la Prospettiva Nevskij (la strada più famosa della città), sono solo alcuni esempi dei monumenti e luoghi visitati dallo scrittore. Luoghi eternamente sospesi tra il passato imperiale, la svolta rivoluzionaria bolscevica ed il presente nostalgico, a partire dai quali l’autore rievoca suggestioni e ricordi di poeti, scrittori, musicisti entrati a pieno diritto nel club degli “indimenticabili”. Spesso si tratta di intellettuali vissuti in questa città durante il periodo zarista o comunista, invisi alla corona od al regime sovietico a seconda dei casi, perché ritenuti scomodi, etichettati come nemici della patria ai quali riservare un periodo di reclusione nei campi di lavoro. Dostoevskij fu uno di questi, scampato alla pena di morte per grazia dello zar, vide la sua pena commutata in anni di reclusione in Siberia per poi tornare in città e dare alla luce capolavori come “Delitto e castigo” od “ I Fratelli Karamazov”. In epoca Staliniana una sorte analoga toccò a Solzenicyn, mentre altre volte celebri letterati come Nabokov, (l'autore di “Lolita”), scelsero la strada dell’espatrio in nome della libertà, così come altri invece decisero di rimanere a San Pietroburgo continuando a lottare coraggiosamente per i propri diritti. E’ il caso ad esempio della raffinata e affascinante poetessa Anna Achmatova, oggetto del desiderio di Boris Pasternak, dal quale ricevette diverse proposte di matrimonio tutte rifiutate, che non temeva le ritorsioni del regime e lottava affinché le fosse restituito il figlio imprigionato per motivi politici.
In definitiva Brokken dimostra la sua conoscenza ed il suo amore verso la Russia in generale e San Pietro Burgo in particolare, discorrendo amabilmente, ed elencando le numerose personalità che hanno lasciato un segno indelebile del loro passaggio. Una sorta di sinfonia musicale di celebrità tra le quali, a proposito di musica, vale certo la pena di citare anche Ciajkovskij