Aleph
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Aleph: il punto che contiene tutti i punti
Questo romanzo è un’altra tappa del percorso spirituale dell’autore, che lo ha spinto a compiere una serie di viaggi in giro per il mondo, in particolare in Russia, accompagnato dal proprio team e da un paio di apparenti sconosciuti. Scrivo apparenti perché in questa vita non si sono mai visti, ma in quelle precedenti sono stati conoscenti, amanti, amici o nemici.
Riuscirà il nostro eroe a migliorare il proprio karma? E gli altri? Chi leggerà saprà.
Coelho è fortunato. Gli basta uno sguardo ed il trip parte, negli occhi di una perfetta estranea riesce a vedere l’anima dell’Universo: persone, animali, parole, gesti, vivi, defunti, amore, odio ed il tutto dura pochi attimi, ma è un tempo sufficiente per capire il passato, il presente ed il futuro.
È un libro che mescola fede e magia.
Lo stile mi piace, è fluido ed invitante, soprattutto la prima metà, il contenuto meno. Le basi sono interessanti, il suo credo non è malvagio ma a volte è al limite dell’assurdo e della comprensione; apprezzo molto le novelle/parabole che utilizza in tutti i suoi libri a titolo esemplificativo.
Chiuso il libro ho fatto due ritratti mentali di Coelho: l’hippy libertino e il profeta saggio, due personaggi contrastanti; lo definirei ambiguo.
Il suo bagaglio culturale e di vita è sicuramente notevole, quindi al lettore di tutto questo sapere qualcosa rimarrà e potrà farne tesoro, se lascerà la porta aperta.
“La tua mente deve essere in armonia con l’universo e il tuo corpo deve accompagnare il moto dell’universo. Tu e il l’universo siete una cosa sola”
Indicazioni utili
"Solve et coagula"
Nel viaggio della vita P. Coelho ci conduce in un percorso mistico tra l' amore, il dramma ed il coraggio del perdono. L'Aleph è "il punto che contine tutti i punti, il luogo nel quale si trovano senza confondersi tutti i luoghi della terra, visti da ogni angolazione." In questa dimensione il protagonista ritrova Hilal, una giovane che aveva amato cinquecento anni prima e che aveva condannato a morte quando, in un'esistenza precedente, era un domenicano chiamato a testimoniare presso il tribunale della Santa Inquisizione.
Le vicende si snodano tra dèjà-vu, esercizi dell'anello di fuoco, ricerca costante del Cammino della pace.
Nella prima parte del romanzo le riflessioni esistenziali dell'autore-protagonista sono, a mio avviso, più sincere e schiette e possono essere colte nell'immediatezza della lettura. Coelho-scrittore lancia dei "segnali" ai suoi lettori: "le parole sono lacrime fermate con la scrittura. Le lacrime sono parole che hanno urgenza di sgorgare. Senza di esse, nessuna gioia può brillare, nessuna tristezza può dissolversi."
Emerge poi la figura di Coelho-uomo che è prigioniero del tempo. Egli ammette che "deve risolvere una serie di cose. Queste cose si trovano nel passato. Occorre un grande sforzo per liberarsi della memoria ma, quando ci riesci, scopri di avere doti superiori a quelle che immaginavi." E quando l'amico Yao gli ricorda che il tempo di questa vita finisce, egli sentenzia che "la morte è solo una porta che si spalanca su un'altra dimensione". "I nostri cari... non li perdiamo mai. Ci accompagnano sempre...ci troviamo ad esitere in luoghi differenti." Solo con l'aiuto di Hilal, dell'amico Yao, della presenza/assenza della moglie, egli percorrerà il viaggio sulla Transiberiana che lo condurrà all'accettazione del passato. Nella seconda parte del romanzo la dimensione spazio-temporale sfuma poichè il protagonista rivive il suo passato. Le visioni accompagnano il suo viaggio e sono dominate dall "paura delle paure". La giovane Hilal è l'anello di congiunzione tra il presente ed il passato, tra ieri ed oggi. Nell'Aleph dove il "tempo cambia dimensione e frequenza", il protagonista visita tutte le vite che ha vissuto compiendo un cammino spirituale intimo e personale che non può e non deve essere giudicato. Ogni uomo fa della propria esistenza la proiezione del proprio Io che si frantuma, si ricompone e si eleva secondo le regole dell'Universo, del cuore di Dio che ci comanda:"Solve et coagula": "Risolvi ed unisci."
Vivere è sperimentare
E' un libro molto personale di questo autore, che affronta, a modo suo, una sua crisi esistenziale. Ma è un libro che io ho sentito molto lontano da me, molto distante. Coelho si ritrova incapace di entrare in contatto con la componente spirituale di se stesso e, siccome vivere è sperimentare, e non stare immobili a meditare sul senso della vita, Coelho decide di sperimentare e di fare un lungo viaggio, se non sente che la vita può non appartenenergli. Mi trovo d'accordo sul fatto che si possono curare le proprie ferite solo quando si ha il coraggio di affrontarle, ma questo suo viaggio lungo la transiberiana a me ha trasmesso davvero poco. Forse il senso della sofferenza, perchè solo due cose possono rivelare i grandi segreti della vita: la sofferenze e l'amore. E chi desidera vedere l'arcobaleno, deve prima imparare ad amare la pioggia.
Indicazioni utili
- sì
- no