Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico
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Il gatto dal profilo greco
Piccola favola che racconta la storia di un’amicizia nella differenza. I personaggi sono tre: Mix è il gatto di Max, Max è l’umano di Mix, Mex è il topo amico di Mix. E si vogliono bene tutti e tre. In poche pagine sono disseminati tanti piccoli messaggi che l’autore ricava dagli episodi quotidiani di vita di Max, Mix e Mex. L’intento è sottolineare quanto è importante fra amici condividere successi ed errori, capire i limiti dell’altro ed aiutarsi, avere cura della libertà dell’altro, condividere a volte anche il silenzio. La parte che ho preferito è quella che narra delle giornate del gatto e del topo. Perché con l’età, il gatto diventa cieco ed il topolino gli presta gli occhi, riportando quindi agli occhi bui del gatto una felicità mai dimenticata. Come tutti i libri di Sepulveda, le storie sono semplici, trasudano bontà e valori e sono ideali per essere lette ai bambini così come per riportare gli adulti a una dimensione più dolce e più vera. Perché non bisogna mai dimenticare che la vita si misura dall’intensità con cui si vive.
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Mix e Max
CONTIENE SPOILER
“Potrei dire che Mix è il gatto di Max, oppure che Max è l'umano di Mix, ma come ci insegna la vita non è giusto che una persona sia padrona di un'altra persona o di un animale, quindi diciamo che Max e Mix, o Mix e Max, si vogliono bene”
Siamo a Monaco di Baviera, Max, un bambino dolce e curioso, ha come compagno di giochi un gattino di nome Mix, un gattino nero con la pancia bianca, un gattino a cui piace arrampicarsi, saltare da un tetto all'altro, un gattino con un singolare profilo greco, elegante e sinuoso.
Mix e Max crescono insieme, Mix segue Max quando si trasferisce in una mansarda da studente, segue il suo ingresso nel mondo del lavoro, Max cresce e Mix invecchia. E diventa cieco.
Non potrà più salire sulla scala che Max ha messo in bagno e saltellare sui tetti.
Max è attentissimo a tenere la casa in ordine, a non spostare nulla in modo che Mix non si faccia del male, non vada a sbattere, si senta sempre a su agio.
Ma ormai Mix è vecchio e passa quasi tutto il suo tempo seduto vicino al termosifone, fino a che un giorno un piccolo topo messicano, scappato da una gabbietta nel piano di sotto, entra nella sua vita.
Il topo è molto pauroso, ma molto affamato, e Mix, convinto dalla sua parlantina furba e incessante, lo lascia mangiare un po' di muesli dimenticato sul tavolo, a patto che il topo diventi i suoi occhi, si affacci alla finestra e gli descriva il mondo che non vede più.
Il povero topino non ha un nome, e Mix lo battezza Mex.
Mex sostituirà i suoi occhi, sventeranno insieme un furto in casa di Max, Max che (siccome per Mix è un amico, di quelli veri) accetterà di buon grado anche Mex, e metterà una ciotola piena di muesli a fianco a quella piena di croccantini di pesce...anche Mex diventa parte della famiglia.
Un giorno accade l'incredibile, grazie a Mex, Mix riuscirà di nuovo a tornare sul suo amato tetto tutti vedranno un elegante gatto dal profilo greco stagliarsi sui tetti con in groppa un piccolo topo marrone.
La storia è stata ispirata a Sepulveda dal suo amore per i gatti e da suo figlio Max.
Una storia semplicissima, molto dolce e molto bella di un'amicizia senza confini né tra uomini, né tra animali. Una storia di amicizia universale.
Si legge in 20 minuti, la consiglio, è molto carina, anche da leggere ai vostri figli, così tanto per cambiare rispetto alle solite favole.
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Qualsiasi difficoltà può essere superata insieme
Un libro che tratta con semplicità il valore profondo dell'amicizia, attraverso il rapporto che si instaura tra un gatto divenuto cieco e un topo.
Una favola per tutta la famiglia, sicuramente Sepulveda riesce con questa storia a farci riflettere su valori profondi come la vecchiaia, l'amicizia e su come la solidarietà per chi vive situazioni difficili rappresenti l'occasione per un arricchimento reciproco.
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I luoghi comuni
Luis Sepulveda afferma a proposito di quest’opera: “Ho cercato di raccontare il grande valore dell’amicizia, e di concentrarmi di nuovo sulla diversità, ma in particolare sulla possibilità anche per chi ha una disabilità di vivere una vita pienamente normale.”
L’amore per i gatti viene dichiarato esplicitamente dallo scrittore cileno nel saggio “Un’idea di felicità” e si connette anche a un curioso episodio biografico. Ad Amburgo un astrologo cinese gli confidò: “Molte vite fa, sei stato un gatto, e un gatto felice, perché eri il gatto prediletto di un mandarino… l’idea mi piacque… l’astrologo cinese, lui mi consegnò tre piccoli gatti di porcellana… Fai in modo che abbiano sempre da mangiare, ma senza esagerare.”
La storia della fiaba è semplice: Mix è un gatto bianco e nero dal profilo greco (“che metteva in risalto i suoi grandi occhi gialli”), ama esplorare il tetto del palazzo ove vive, guardare il mondo dietro ai vetri e tener compagnia all’amico Max. Quando diventa cieco, la sua vita cambia, ma il topolino Mex (“«Va bene, sentiamo un po’, che strano essere sei, tu?» domandò nella lingua dei gatti, dei topi e di altri abitanti dei tetti”) saprà svolgere una funzione vitale: diventare gli occhi di Mix e restituirgli la possibilità di vivere (“Per tutto il tempo – lungo o breve, non importa, perché la vita si misura dall'intensità con cui si vive – che il gatto e il topo trascorsero assieme, Mix vide con gli occhi del suo piccolo amico e Mex fu forte grazie al vigore del suo amico grande”).
Dal testo si ricava un decalogo sull’amicizia:
1) “Un amico si prende cura di ciò che piace all'altro.”
2) “Un amico si prende sempre cura della libertà dell’altro.”
3) “Un amico capisce i limiti dell’altro e lo aiuta.”
4) “I veri amici condividono anche il silenzio.”
5) “I veri amici si prendono sempre cura uno dell’altro.”
6) “I veri amici condividono i sogni e le speranze.”
7) “Fra amici bisogna dire sempre la verità.” (“Mix pensò che a modo suo, senza parole, aveva detto la verità, poi però si sentì triste perché quella verità nascondeva un inganno e gli amici non si ingannano mai e poi mai.”)
8) “I veri amici condividono anche le piccole cose che allietano la vita.”
9) “Quando gli amici sono uniti, non possono essere sconfitti.”
10) “I veri amici si aiutano a superare qualsiasi difficoltà”.
In fondo sono dieci “luoghi comuni” cuciti insieme con la trama della favola… Ma il “luogo comune” ha una sua realtà oggettiva autonoma rispetto a chi lo interpreta e a chi lo recepisce?
Bruno Elpis
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AMICIZIA SENZA CONFINI
Una breve storia forse, ma sufficiente a toccare il cuore del lettore e a far riflettere sulla profondità e l'intensità della vera amicizia. Sepulveda dà nuovamente il meglio di sé: con la sua capacità narrativa riesce a far sognare, ridere, commuovere e interrogare il lettore.
Va oltre le mere concezioni di amicizia, oltrepassa le dimensioni spaziali e fisiche in cui si è soliti immaginare un rapporto di fedeltà e stima reciproca dimostrandoci come un vero sentimento riesca a diffondersi tanto tra umani quanto tra animali ma soprattutto valicando le soglie della salute, regalando attimi di gioia e di quotidianità anche quando la vita scorre.
E nel rammarico e nella consapevolezza del tempo che passa, l'anima vibra e il cuore pulsa nel petto.
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Rende consapevole il giovane che le vere amicizie non sono quelle che nascono virtualmente ma quelle che si sviluppano nella realtà, cosa oggi sempre più rara.
E consigliato a chi ha letto "la Gabbianella e il Gatto".
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DUE AMICIZIE PROFONDE
Dopo la commovente storia della gabbanella, Sepulveda si conferma come narratore esemplare dei sentimenti universali, che non uniscono solo gli appartenenti al genere umano, ma anche gli animali, che l’autore descrive con le stesse caratteristiche interiori degli uomini.
E’ un romanzo breve che si legge in un pomeriggio, eppure, nonostante sia molto conciso, riesce sempre a riscaldare il cuore del lettore.
Mix è un bel gatto casalingo, che alterna la compagnia del suo “umano” Max, che conosce da quando era solo un bambino, alle uscite in solitaria di notte per i tetti della città.
Il suo amico umano, che cresce insieme al fido gatto, sa di questa sua necessità di allontanarsi di tanto in tanto dall’ambiente ovattato casalingo e gli lascia la finestra aperta perché tanto, prima o poi, il bel felino nero fa sempre ritorno a casa.
Gli anni passano e Mix, che segue Max nella sua nuova casa presa per gli studi universitari, diventa un po’acciaccato per l’età. La sua vista si è notevolmente abbassata e le uscite in solitaria, che egli tanto adora, diventano un’impresa titanica… ma qualcuno, che mai Mix avrebbe immaginato, gironzola per casa in cerca di cibo e, lentamente, quatto quatto, si fa strada nel cuore del vecchio gatto. E’ il topino Mex, che ascolterà le confidenze di Mix e lo aiuterà ad affrontare la sua terza età non rinunciando alle cose che a lui piaceva tanto fare, ma trovando una soluzione per affrontarle insieme, mano nella mano, opps, zampa nella zampa!
E’ un libercolo adatto ai bambini, che scoprono il magico mondo animale di cui Sepulveda è un vero cultore, ma anche degli adulti, che possono comprendere una volta di più come le difficoltà oggettive della vita, che a noi sembrano insormontabili, possono essere superate cercando aiuto in qualcuno che ci ama per quello che siamo.
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Gli amici diversi
Poche parole, poche pagine, frasi semplici accompagnate da illustrazioni altrettanto belle ma essenziali; il tutto intriso di contenuti intensi e profondi.
Così si potrebbe riassumere sinteticamente questo grazioso romanzo breve (anzi, brevissimo) di Luis Sépulveda, nonché sua ultima fatica e mia introduzione nel mondo letterario di quest’autore.
Il tema trattato (l’amicizia col diverso) è ivi affrontato dalla relazione che nasce tra “un gatto cieco dal profilo greco” di nome Mix, un topo (Mex) e, in secondo piano, abbiamo anche un uomo (Max), il padrone del felino.
Mex sarà gli occhi di Mix, e quest’ultimo la fonte di coraggio e di vita del topolino e la storia si dipana per tutto il tempo in tal modo: narrando delle gesta apparentemente banali e quotidiane, oserei dire “umane”, ma così toccanti nella loro scontatezza, di questi due amici diversi e uniti.
Eppure, per quanto un’immensa dolcezza emerga da questo libretto, non sono riuscita ad apprezzarlo fino in fondo.
Prima di tutto perché ho fatto confusione: con tutte queste similitudini fra i nomi dei tre protagonisti, più di una volta ho confuso gatto con topo, gatto con umano, topo con gatto, umano con gatto, topo con umano… Mix, Max, Mex, Mix, Max, Mex…. Aiuto! Posso capire che la somiglianza delle denominazioni voglia evidenziare e rafforzare il legame del trio, ma un po’di fantasia nominale non sarebbe stata male.
E poi, diciamocela tutta, il topo (che mi sembra di ricordare sia Mex) è abbastanza insopportabile e irritante: oltre ad essere uno snervante chiacchierone, continua perennemente a ripetere le stesse identiche cose (che, più che altro, sono capricci personali, piagnistei, attacchi di fame e aggettivi superlativi dati a qualunque cosa gli capiti sotto tiro)!
Niente a che vedere con il saggio, pacato e affettuoso Mix (che è il gatto, vero? Cappero, sono ancora confusa)!
Poi, forse è una mia impressione, ma questo libro a volte è eccessivamente buonista: ogni tre per due, infatti, spuntano fuori frasi fatte come “Gli amici si vedono sempre nel momento del bisogno”, “Gli amici non dicono mai bugie fra di loro”, “Gli amici condividono sempre tutto: sia le cose belle che quelle brutte”, “Gli amici sanno sempre ascoltare”… Ma basta! Ancora un po’ e ci facciamo la pubblicità del “Mulino Bianco” o i bigliettini dei “Baci Perugina”!
Dopotutto, cosa c’è di più bello di una morale implicita che il lettore scopre con il proprio cuore, leggendo il libro e divorando storia, parole e pagine? Trovo che sia molto brutto farsele “sbattere” così evidentemente in faccia, negli occhi, come un francobollo su una cartolina.
Infine, avrei voluto che fosse più lungo: ci sono troppe poche pagine, troppi pochi dettagli. E’vero che ci si può tranquillamente affidare alle illustrazioni presenti, all’immaginazione personale e alle sintetiche descrizioni, ma le emozioni provate dai singoli personaggi sono appena abbozzate, e l’arricchimento di qualche evento narrativo avrebbe reso il tutto perfetto e ancora più profondo.
A parte ciò, devo ammettere che sono entusiasta di aver conosciuto Sèpulveda con questo piccolo gioiellino e sicuramente leggerò altro di lui.
Consigliato e adattissimo sia per piccini che per adulti.
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storia di un gatto...
Una storia sull'amicizia incondizionata che ci può essere tra uomo e animale, una storia sull' amicizia con la A maiuscola in generale. Da leggere insieme ai bambini per insegnare loro il vero valore di questa parola, in un mondo come il nostro dove le amicizie virtuali spesso sostituiscono quelle vere. un libro che fa riflettere anche sulla disabilità . Come sempre Sepulveda riesce a commuovere e a toccare l' animo del lettore anche con semplici racconti per bambini.
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un amico si prende cura della tua libertà
bella favola per adulti e bambini. Fa riflettere sul valore dell'amicizia nel semplice linguaggio delle favole che si raccontano ai bimbi prima della nanna. La dolcezza di Sepulveda è immutata negli anni ed è sempre un piacere leggere le sue nuove creazioni. Riesce a trattare amicizia vecchiaia handicap con una leggerezza incredibile e ti fa sentire libero di essere una persona migliore più attenta ai bisogni degli altri.
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Mix,Max e Mex per sempre amici
Chi ha letto "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" ha già avuto modo di sperimentare due caratteristiche di Sepùlveda, le capacità favolistiche, quelle che fanno di lui un pifferaio magico che con le parole, non con le note, conquista l'attenzione dei piccoli lettori e li trascina nel suo mondo fantastico, e il suo essere , come diciamo noi in Italia, un "gattaro" innamorato perso dei gatti, animali che nei suoi racconti godono della stessa considerazione che godevano presso gli Egizi.In questa nuova favola i protagonisti sono Max , un giovane studente che vive a Monaco di Baviera, Mix il suo gatto cieco e un topolino messicamo Mex,appunto.
I tre personaggi imparano a conoscersi, ma soprattutto a condividere, parola abusata ormai nel mondo digitale tanto da perdere, ahimè, il fascino e l'importanza che invece racchiude nella sua semantica originale.L'intento pedagogico della favola dello scrittore cileno è quello di tracciare , per i suoi giovani lettori la condivisione dell'amicizia a discapito della solitudine, il coraggio contro la codardia, la solidarietà per chi vive un handicap contro l'egoismo.