Resta anche domani
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Vivere o morire?
Quando perdi per sempre coloro che ami e rischi di andartene pure tu, qual è la scelta migliore? Morire per seguirli o vivere per andare avanti? E cosa rimane se si resta? Come si può superare un dolore così immenso?
Sono queste le domande che, con una sensibilità molto grande e ben riuscita, il romanzo si pone tramite il personaggio di Mia, in coma con il corpo ma cosciente con lo spirito, che trasporta il lettore in una narrazione duplice, parallela, che si dipana tra flashback è presente.
Vi sono aneddoti riguardanti la sua vita passata, volti ad evidenziare la sua sfrenata passione per il violoncello e la musica classica, la relazione col così da lei diverso Adam, la grande amicizia con Kim, dilemmi fra il mantenere il suo grande amore o seguire i propri sogni, il disagio di sentirsi un pesce fuor d'acqua in un mondo che ormai sembra totalmente immerso nella musica rock... Ma soprattutto vengono narrati malinconici ricordi e momenti intimi di famiglia in grado di spezzare il cuore se si ripensa e si ritorna con la lettura alla situazione in cui Mia si trova ora, mentre al suo capezzale sfilano uno dopo l'altro tutte le persone che le vogliono bene: i nonni, Kim, Adam... Alcuni di loro le raccontano banali storie di vita quotidiana, come per invogliarla a risvegliarsi, altri accettano e comprendono se lei vorrà andarsene, mentre il suo Adam ha soltanto una cosa da dirle: "Resta."
Indubbiamente "Resta anche domani" è uno dei migliori romanzi young adult degli ultimi anni. Affronta un tema molto delicato e importante facendolo nel modo giusto e nelle più svariate sfaccettature, utilizzando un linguaggio semplice e diretto che rende la narrazione molto scorrevole, anche se, in parecchi punti, l'autrice tende a ripetersi un po' nel descrivere più e più volte un medesimo aneddoto già raccontato nella raccolta dei flashback che ritorna nel presente senza nulla arricchire.
A parte ciò: promosso e consigliato.
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Perche vivere...?
Questo libro risponde proprio a questa domanda: Perché vivere?
Nessuno ha una vita perfetta, sicuramente ci sono persone che subiscono più di altre ma sono pochi coloro al mondo che a un certo punto della propria vita non si siano chiesti se valesse la pena andare avanti o se fosse più facile lasciarsi andare all'ignoto sperando fosse più leggero e sereno.
La protagonista Mia, ha una vita normale fatta di alti e bassi, di passioni e di difficoltà come tutte le adolescenti della sua età.
Ma quando un brutto incidente colpisce la sua famiglia e manda lei in coma, Mia si ritrova a chiedersi se valga la pena vivere andando incontro a difficoltà e tristezza oppure se non ha tutte le ragioni per lasciarsi andare e terminare qui una vita che le sembra non meriti più di essere vissuta come prima.
E' bellissimo scoprire la vita prima dell'incidente di Mia,mentre è in coma, attraverso dei flashback, rende la lettura più leggera; perché si alternano momenti di tristezza, quando amici e parenti la vanno a trovare mentre è tra la vita e la morte,a momenti più leggeri in cui lei ci racconta di come era bella la sua vita fino al momento dell'incidente.
Vi consiglio di leggerlo perché è un modo di raccontare davvero unico e piacevole, le pagine vi scorreranno senza accorgervene e finirete anche voi per ricordarvi le cose belle della vita per le quali vale la pena lottare ogni giorno difficile che incontriamo.
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If I stay
Pensavo di trovarmi di fronte a un altro romanzo come E finalmente ti dirò addio. Beh, non potevo sbagliarmi di più. Non è meglio o peggio, solamente diverso.
Entrambi sono YA che vogliono in qualche modo trasmettere qualcosa, valori più alti, ma è come lo fanno che è diverso, moolto diverso.
La protagonista è Mia, una violoncellista classica, cresciuta da due genitori amanti del punk-rock, con una vita perfetta contornata dalla musica e dalle persone che ama: mamma, papà, il fratellino Teddy, i nonni, la sua migliore amica Kim e il suo fidanzato musicista Adam.
Ma all'inizio non sappiano niente di tutto questo.
Riporto un piccolo pezzo della trama in copertina: Non ti aspetteresti di sentire anche dopo. Eppure la musica continua ad uscire dall'autoradio, attraverso le lamiere fumanti. E Mia continua a sentirla, mentre vede se stessa sul ciglio della strada e i genitori poco più in là, uccisi dall'impatto col camion...
Ecco cosa sappiamo di Mia all'inizio del romanzo.
Tra i ricordi del suo passato e il presente, Mia ripercorre la sua vita, tutti i suoi momenti più importanti e impariamo a conoscerla sempre di più.
Premetto che ho letto questo libro in lingua originale, quindi non so come certe descrizioni possono essere tradotte in italiano, ma, soprattutto all'inizio, ho trovato certe descrizioni un po forti, senza sentimento e aggiungo anche un tantino macabre.
Non c'è che dire, l'idea viene resa bene, ma, ecco, mancava un senso naturale di compassione o tristezza o anche un po' di disperazione nel descrivere certe scene dal punto di vista di Mia.
Erano fredde. Troppo fredde.
Per il resto lo stile è scorrevole, semplice e, ad eccezione che nel primo capitolo, le emozioni vengono trasmesse bene ed in modo efficace dalla narrazione dal punto di vista di Mia.
Ecco, parliamo di Mia. è semplicemente troppo pefetta: brava, ubbidiente, eccellente musicista, ama stare in famiglia... troppo per apparire come un adolescente normale... Ma lo ammetto, anche se mi sembrava un po' "stonata" l'ho preferita a molti altri protagonisti perfettamente inseriti di cui ho letto..
Concludendo questo libro è stato molto soddisfacente perchè in primo luogo mi ha dimostrato che, nonostante sia un po' arruginita, leggere in lingua originale non è così difficoltosa e poi per il finale che.. beh, questo non lo posso svelare, ma sicuramente è il finale adatto per questo libro.