Raccontami di un giorno perfetto
Letteratura straniera
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Opinioni inserite: 3
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Lettura veloce ma consigliabile
Questo è un libro davvero spiazzante; decisi di leggerlo dopo aver scorto i pareri discordanti in giro sul web e adesso che l'ho finito comprendo pienamente i motivi della cesura della critica, il fatto è che il libro parla di un argomento che è tanto tabù quanto diffuso nei fatti di cronaca: la malattia mentale e il suicidio. La storia è quella di Teodore Finch e Violet, due ragazzi che, senza conoscersi, progettano di suicidarsi buttandosi dalla torre campanaria della loro scuola; arrivati sul luogo, Teodore vede Violet e la convince a desistere; da questo momento il ragazzo, considerato il pazzo della scuola, decide di diventare amico della ragazza con la quale, complice un compito di geografia, stringerà un rapporto sempre più stretto.
Le principali critiche rivolte al romanzo, e che in parte mi sono sorte dopo una prima lettura, sono le seguenti: poca accuratezza nel trattare il tema della malattia mentale, galvanizzazione della figura di Finch e scrittura troppo semplice. Il nostro Finch appare come un eroe maledetto, una specie di profeta/reietto della società che con i suoi modi spiccioli aiuta Violet a superare i propri traumi del passato facendo apparire la psicologia come una cosa inutile; i sintomi provati dal protagonista appaiono come una sorta di malinconia romantica, causati dalla mancanza di amore e di attenzione da parte dei compagni e dei genitori.
Ho deciso di dare tre stelle solo per queste mancanze a livello di stile descrittivo, per quanto riguarda il complesso del romanzo do un giudizio positivo e mi sento anche di consigliarlo con le dovute premesse a un pubblico adolescente; penso che l'uso di una prosa scorrevole e a tratti poetica sia stata una scelta ben consapevole della scrittrice, il cui intento è quello di portare il lettore nella mente di un adolescente problematico che non sa bene quello che gli passa per la testa e ha paura di rivelarlo alle figure di competenza.
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Giorno perfetto, libro imperfetto
Un altro romanzo con protagonista il bello e dannato di turno che seduce la pupattola altrettanto bella ma, attenzione, non acqua e sapone come tutte le sue recenti gemelle cartacee, bensì la più popolare del liceo.
In aggiunta a codesto intreccio abbiamo un elemento in più: il suicidio. Ebbene sì: tutta la storia gira intorno come in un girotondo mortale a questa tematica che vorrebbe rendere il romanzo serio e toccante, riuscendoci però solo in parte e risultando quasi comico e assurdo nell'insieme. Perché "Raccontami di un giorno perfetto" è tutto così: quando sta per narrare qualcosa che si prospetta interessante e profondo, puntualmente si lascia scappare questa occasione gettando tutto nel ridicolo o nel poco credibile.
Ma andiamo con ordine: la parte migliore risiede sicuramente nelle prime cento pagine, dove Theodore Finch, il protagonista, tenta con modi tutti suoi di avvicinarsi a Violet, barcamenandosi tra momenti di estrema dolcezza ad altri degni di uno stalker (ma glielo perdoniamo perché il romanzo lo tratteggia come problematico ed essere uno stalker innamorato e figo ormai è la regola d'oro di ogni young adult).
Fra parentesi: è proprio il personaggio di Finch l'unico ad essere caratterizzato; è un ragazzo dotato di grandissima sensibilità, altruismo e forza d'animo, trascurato dalla famiglia e con un padre violento, che combatte ogni giorno per tentare di non abbandonarsi alla depressione e che manifesta il suo scetticismo verso la psicologia, la sua rabbia verso quelli che lo etichettano come una malattia ambulante e il suo desiderio di essere notato tramite la manifestazione di comportamenti estrosi.
Tutti gli altri personaggi... Be'... Non pervenuti. Violet in primis: a parte il fatto che è una delle "fighette popolari" della scuola e che ha il trauma della sorella morta in un incidente stradale, della sua personalità non sapremo più nulla.
Per non parlare poi del migliore amico di Finch, che poi tanto migliore non è, dato che compare in tre/quattro paginette, non fa un cavolo ed è il niente assoluto. Così come praticamente tutte le entità secondarie.
Altre note dolenti: da pagina 150/200 circa fino alla fine regna la noia più totale. Il romanzo, infarcito di particolari di viaggi, peregrinazioni e vicende scolastico-familiari, prosegue con una lentezza colossale, risollevandosi ogni tanto in qualche momento tenero/romantico tra Finch e Violet, con la loro relazione che si evolve, così come i loro traumi che sembra si allontanino sempre di più.
La cosa che più infastidisce, tuttavia, sono gli studiatissimi e straintellualoidi discorsi che l'autrice fa uscire dalle bocche dei protagonisti, facendoli sembrare falsi e fintissimi... Tra Pavese e la Woolf che vengono citati in continuazione perché connessi all'idea di suicidio e non per il loro valore in sè, frasi da soap opera spagnola o da filmetto romantico da due soldi... Mah.
E infine, ciliegina sulla torta, arriviamo al picco più assurdo del libro: adulti e ragazzi che vedono palesemente che una persona sta male, ha dei problemi e picchia la gente e nessuno prende provvedimenti o fa niente per aiutarlo, psicologi tratteggiati come brutti, cattivi e incompetenti che pensano solo ai soldi anziché alla salute del paziente e genitori e famigliari che se ne fregano totalmente dei figli. Possono pure essere plausibili delle cose così, purtroppo simili persone esistono, ma qui si va oltre la soglia del surreale! Sembra proprio di trovarsi di fronte ad un esercito di monadi leibniziane!
Ah e in questo romanzo le comunicazioni urgenti si effettuano solo tramite messaggi in segreterie telefoniche che non verranno mai ascoltati e perennemente cancellati.
Wow, che bell'escamotage, libro...
Per farla breve: un libro senza infamia e senza lode che vuole commuovere ed essere preso sul serio ma non ci riesce.
P.S. Complimentoni agli editori italiani che, sul retro della copertina, hanno paragonato questo romanzo (per esigenze di vendite, ovvio) ad uno più popolare e famoso, facendomi intuire quasi tutta la trama e i colpi di scena. Della serie "come rovinare ancora di più una lettura".
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PEREGRINARE E’ VIVERE
I blogger d’oltreoceano mi avevano messa in allerta sulle potenzialità e sul contenuto di questo libro. Ma io ho sottovalutato la cosa. Pensavo di essere preparata e di poter essere assolutamente obiettiva durante la lettura, senza concedermi alle lacrime, ma valutando il racconto in maniera quasi “professionale”.
Beh evidentemente mi sbagliavo di grosso. L’argomento trattato è più delicato e difficile del previsto. Ho letto e riletto le riflessioni dell’autrice almeno 5/6 volte. Avevo bisogno di capire, di soffermarmi con attenzione sul significato delle parole e sul senso emotivo del contesto.
Adesso, dopo averlo terminato da alcuni giorni, posso affermare che: -Per la prima volta in vita mia sono felice. Nonostante il libro appena terminato mi abbia lasciata completamente confusa!-
Sono confusa perché in una nuvolosa mattina d’inverno, Theo ha salvato se stesso e Vaiolet sulla torre campanaria della scuola, ed insieme hanno cominciato a peregrinare per lo stato, alla ricerca di loro stessi. Si sono aperti l’uno con l’altra e si sono conosciuti, condividendo il meglio e il peggio del proprio passato.
Ma presto si scoprirà che entrambi i protagonisti, convivono con una malattia cattiva e radicata. Una di quelle patologie (neanche troppo rare e sconosciute) che purtroppo non è possibile curare solo con il supporto dei farmaci. Così Insieme cercheranno di lottare, (sempre a modo loro) CONTRO la vita e contro la morte.
Lei si colpevolizza e lui non si sente accettato.
Provengono da famiglie e mondi differenti, il deriso e l’ex reginetta di bellezza, che insieme cercheranno di “restare svegli”, di darsi nuovi obiettivi e di non perdersi mai…ma tutto dipenderà solo e unicamente dalla loro forza e dalla loro determinazione.
Non POSSO fare spoiler, non potrei mai perdonarmelo, perché dopo COLPA DELLE STELLE di Jhon Green e PROIBITO di Tabitha Sazuma, RACCONTAMI DI UN GIORNO PERFETTO è IL nuovo capolavoro.
Toccante, Indimenticabile e ricco d’emozioni.
Una storia di vita e di morte, come se queste due cose, tanto differenti potessero in qualche modo convivere in maniera superba, non solo tra le righe di un libro!!