Neverworld
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Andrei nel Neverworld solo per ridurre la mia TBR
Marisha Pessl rientra tra i tre nuovi autori che volevo provare quest'anno e devo ammettere che la sua penna in termini di stile mi ha convita più di quelle di Carlos Ruiz Zafón e Madeline Miller; non posso però dire lo stesso per il romanzo in sé che, pur avendo delle ottime idee alla base, ci propone una storia alquanto deludente e dalla conclusione frustrante.
"Neverworld Wake" parte con una fretta immotivata raccontandoci della collegiale Beatrice "Bumblebee" Hartley che, dopo oltre un anno di lontananza, ritrova i suoi cinque amici del liceo in occasione del compleanno di una di loro. La serata di festeggiamenti viene troncata quando, mentre rientrano da un locale, l'auto del gruppetto rischia un pericoloso incidente; è a questo punto che la storia prende una piega maggiormente fantascientifica, anche se già dal finale della prima parte si mette in chiaro come questo romanzo sia in fondo un mystery, incentrato sulla morte improvvisa di Jim, il ragazzo di Bee scomparso in circostanze inspiegabili al termine dell'ultimo anno delle superiori.
Il romanzo ha diversi punti di forza, che però non sfrutta appieno: ad esempio, i protagonisti sono caratterizzati molto bene e risultano tridimensionali, ma trascorriamo con loro troppo poco tempo per poterci affezionare; la parte scifi in generale, e quella del loop temporale in particolare, sono gestite bene, però vengono complicate in modo eccessivo andando avanti con la storia, e questo solo perché l'autrice potesse dare una certa direzione alla trama.
La parte relativa all'indagine è forse la meglio riuscita, dal momento che risulta effettivamente ben pensata e riesce a catturare facilmente l'attenzione del lettore. In questo caso il problema è il modo a dir poco forzato con cui Pessl sposta l'attenzione dal problema fantascientifico iniziale alla morte di Jim; nel finale viene chiarito il motivo del collegamento, ma questo non lo rende più credibile, e anzi spinge a chiedersi perché nessuno dei personaggi principali si ponga dei dubbi.
Le altre critiche al romanzo sono di tipo personale: ho trovato forzato il ruolo del Keeper, in special modo perché spiega perfettamente le regole iniziali ma poi si dilegua quando la trama scifi si complica; come già accennato poi, non ho apprezzato per nulla il finale del libro, in particolare per le rivelazioni fatte da Beatrice e Martha che mi sono ritrovata perfino a dover rileggere perché mancano di logica in alcuni passaggi.
L'elemento che però mi ha infastidita di più è stata la scelta di Beatrice come protagonista. Una protagonista che narra tutto in prima persona, ma smentisce quanto lei stessa ha detto in precedenza al lettore solo per creare un colpo di scena; una protagonista piena di sospetti verso i suoi ex amici, che però non muove un dito per trovare delle prove di ciò; una protagonista innamorata alla follia di uno stalker mancato, impegnata a tentare di convincere anche noi lettori che sia il ragazzo perfetto.
Vorrei sinceramente leggere altro di Pessl, e mi auguro che con una protagonista diversa tra le mani la cara Marisha saprà regalarmi un libro più convincente.
NB: Libro letto in lingua originale
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