La ragazza di fuoco
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Trentacinquesimi Hunger Games
Ho aspettato più di un anno per leggere questo libro, sarà che il primo non mi aveva convinta o che avevo già visto il film, fatto sta che ha dovuto aspettare un po' sulla mia libreria.
Adesso, a lettura finita rimpiango di non averlo letto prima di aver visto il film, l'avrei apprezzato di più probabilmente. Ma nonostante ciò non è stata affatto una brutta lettura, anzi mi ha pure stupita, considerando la mia delusione riguardo il primo libro.
Non mi soffermerò sulla storia, potrei fare degli spoiler, quindi evito. Ma posso dire che il libro è
diviso principalmente in due parti: una iniziale in cui Katniss, la nostra protagonista, è nel suo Distretto 12 e affronta il Tour della Vittoria, dopo aver vinto l'ultima edizione degli Hunger Games e una seconda parte in cui si concentra maggiormente l'azione e proprio per questo, a mio parere, più interessante e avvincente. Infatti la prima parte mi ha un po' annoiata, per quanto possa essere molto importante ai fini della storia, avrei eliminato elementi che ho ritenuto superflui.
Leggendo, ma anche guardando il film, mi sono chiesta più volte come abbia solo potuto immaginare tutto ciò la Collins. Ha creato una storia fantastica, sorprendete ed è riuscita a descriverla chiaramente. Il lettore durante la lettura ha ben chiaro ciò che sta avvenendo e anche le spiegazioni a determinate situazioni sono abbastanza plausibili, peccato solo per le descrizioni non proprio dettagliate sui personaggi. Se non fosse per il film, non so se mi sarei fatta un'idea così accurata di chi si stesse parlando.
Quindi come dicevo, ho apprezzato molto la storia di questo libro, molto più della prima. Diversi sono i colpi di scena e i momenti adrenalinici che tengono alta l'attenzione del lettore. Anche se in certi casi credo che l'autrice abbia corso un po' troppo.
Un altro punto a sfavore, a mio parere, è la protagonista. Katniss mi piace molto, però certe volte la strozzerei! Ci sono scene in cui davvero non capisco i suoi pensieri e comportamenti e lì perde molto di credibilità, soprattutto visto le condizioni in cui si trova.
Tutto sommato comunque Hunger Games – La ragazza di fuoco mi è piaciuto, mi ha sorpresa e per questo si merita 4 voti. E' una lettura scorrevole, da poter leggere in poco tempo. Lo consiglio a chi ha già letto il primo, anche se non vi è piaciuto, credo che con questo possiate ricredervi!
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Rivolta!
Ho iniziato questo libro con entusiasmo perché, nonostante avessi già visto i film, il primo volume mi aveva appassionato molto. Be’, il secondo mi ha addirittura lasciato a bocca aperta! Erano davvero secoli che un romanzo non mi infiammava in questo modo e qui l’impresa era doppiamente ardua perché, ancora una volta, ero già a conoscenza degli eventi. Mentre però in “Hunger Games” il film era quasi identico al libro, qui sono stati omessi più avvenimenti, anche se marginali perciò c’è stata qualche sorpresa.
Non sono d’accordo con chi ha sostenuto che “La ragazza di fuoco” fosse solo una mezza copia del primo libro in quanto, se anche è vero che i protagonisti si trovano di nuovo nell’arena, il contesto è profondamente mutato. Lo stesso vale per il Tour della Vittoria che qualcuno ha trovato noioso: innanzitutto, per me non è stato così, e in secondo luogo è essenziale per la crescita psicologica di Katniss.
L’ultima riga del volume mi ha lasciato a occhi sgranati per lo shock e ho fortemente compatito i poveri disgraziati che hanno dovuto aspettare un anno per leggere il terzo.
Lo stile resta immutato con i suoi pregi e difetti, ma sto iniziando a pensare che, più che di mancanze, si tratti di peculiarità del modo di scrivere di questa autrice.
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La saga si incendia
Nel secondo capitolo della saga di " Hunger Games" la Collins continua a tratteggiare con sicurezza la storia di Katniss Everdeen.
La ragazza, ora vincitrice del sanguinario reality show che fa da titolo all'opera, dà inconsapevolmente avvio ad una feroce rivoluzione, in grado di sovvertire l'ordine costituito di Panem.
Il romanzo si dedica ad analizzare le conseguenze del gesto che ha condotto Katniss alla vittoria, un gesto tramutatosi ormai in un atto di sfida al Governo e in un'affermazione della libertà personale su chi utilizza la vita umana come futile pedina nello scacchiere del potere e del divertimento.
L'autrice persegue con una discreta abilità la strada della distopia che viene a farsi progressivamente più marcata, grazie soprattutto al diretto coinvolgimento di temi politici e sociali.
Se il primo volume si connotava infatti per un registro narrativo più improntato all'azione e alla violenza, qui ci troviamo di fronte ad una narrazione più equilibrata, dove riflessioni politiche , conflitti personali e sangue trovano una più adeguata sistemazione.
Impossibile non lasciarsi coinvolgere anche questa volta dalla vivacità della trama che, sfruttando soprattutto l'artificio di colpi di scena piazzati a fine capitolo, costringe a proseguire imperterriti nella lettura, desiderosi di scoprire la sorte di Katniss, Peeta e di quanti altri avessimo già avuto conoscenza durante i precedenti " Hunger Games".
Evitando di fare spoiler che sarebbero del tutto fuori luogo, non posso non far notare come la Collins sia riuscita furbamente a costruire un altro romanzo attorno alle claustrofobiche e disumane vicende che si sviluppano nel reality show, ottenendo così il carburante necessario per traghettare la trama verso il terzo capitolo conclusivo.
E' bene dire, per tutta onestà , che anche questa volta ho riscontrato alcuni difetti nel corso della lettura, forse più di quanti ve ne fossero nel primo libro.
Difetti perlopiù legati a numerose potenzialità che sono presenti nel romanzo ma che sono rimaste inespresse. Ad esempio si sarebbe potuto sfruttare in maniera più adeguata il potere evocativo dei simboli che vengono richiamati, la Ghiandaia Imitatrice tra tutti. Infatti quest'ultima, pur essendo ricorrente nelle pagine di " Hunger Games" tanto da essere utilizzata come immagine di copertina, finisce con il divenire una sorta di mero soprannome di Katniss, nulla più .
Ho inoltre trovato un poco forzati alcuni eventi, spesso presentati in maniera sbrigativa e un poco superficiale. Vi è un'esecuzione capitale nelle prime pagine che , a parer mio,dovrebbe avere un ruolo centrale nel fra comprendere a Katniss la portata degli eventi che le si spalancano di fronte ma che , al di là di qualche breve considerazione momentanea, sparisce poi nel dimenticatoio.
Anche la traduzione dall'inglese sembra essere a tratti carente, le scelte linguistiche mi sono apparse poco ricercate e a volte palesemente stonate con il contenuto della frase.
Nonostante questo il romanzo continua nel suo insieme ad essere molto godibile ed avvincente.
Via verso il terzo.
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Chi e' il tuo nemico ?
Rimanere vivi, questo era stato l'obiettivo degli Hunger Games.
Eppure la farsa continua, Katniss e'imprigionata nel gioco stesso che le salvo' la vita nell'arena.
La ghiandaia e' divenuta un simbolo, un soffio tagliente di rivolta verso Capitol City .
Nel Distretto Dodici la vita si complica, le miniere vengono chiuse temporaneamente ed il popolo costretto alla fame, le forze militari moltiplicate , le punizioni pubbliche sempre piu' violente, i morti di stenti non si contano piu', resta solo la neve per curare ogni ferita, ogni malattia.
Nessuno e' salvo , nemmeno i piu' forti.
Il potere di Capitol City deve rivelarsi in maniera esponenziale per zittire una volta per tutte le voci di rivolta, per l'Edizione della Memoria dovranno organizzare qualcosa di ancora piu' scenografico, di ancora piu' drastico, di ancora piu' oscuro: contro la speranza del popolo, abbia inizio la settantacinquesima edizione degli Hunger Games.
Se il precedente volume era buono, questo mi e' parso decisamente ottimo, come solo puo' essere uno zigulì di vibrazioni che scende in gola e martella nello stomaco vivacemente, ininterrottamente.
Abbandonato in parte quello strato di placenta adolescenziale in cui era avvolto il primo capitolo della saga, benche' i mesi trascorsi siano pochi si avverte una maturita' diffusa sia sui protagonisti che sui tempi. La panoramica si amplia, l'attenzione si decentra, non e' piu' solo l'arena l'elemento su cui convergere ma lo spirito di malcontento, di insurrezione, di coalizione del popolo oppresso dilaga ed appassiona.
I simboli sono speranza, la speranza e' il gas che esce dalle fauci di una ghiandaia imitatrice. E' tempo che scintilla e gas si fondano nell'unico grande falò che arroventa il fuoco della rivoluzione.
Costi quel che costi, chi e ' il tuo vero nemico ? Stringe l'arco tra le mani, incocca la freccia.
Buona lettura.
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Hunger (SBADIGLIO) games
Dopo la minaccia di suicidio alla finale degli Hunger Games in cui erano rimasti lei e Peeta, la vita di Katniss si complica.
Viene vista come la ghiandaia imitatrice, un simbolo di libertà e ribellione nei confronti dello stato.
Lei crede che una volta tornati a casa la sua vita tornerà come prima se non fosse che, oltre alla ricchezza che si trascinano dietro i vincitori degli Hunger Games, dovrà stare attenta a comportarsi in un determinato modo.
Il terzo anniversario della memoria arriva dopo 75 edizioni di questo terribile gioco e porta con se una sorpresa: tutti i vincitori delle passate edizioni dovranno tornare nell'arena a combattere all'ultimo sangue. Questo perché Capitol City vuole ricordare che nessuno è più potente di lui.
Chi sarà il nuovo vincitore?
CONTIENE SPOILER
Personalmente trovo che questo libro sia meno coinvolgente del primo ma nonostante tutto l'ho letto in due giorni scarsi.
Incredibilmente la scrittura è scorrevole e in ogni capitolo succede qualcosa che incuriosisce incitandoti ad andare avanti nella lettura.
Una grossa pecca è il fatto che fino a tre quarti del libro si parla solo ed esclusivamente dei viaggi che i due vincitori devono fare ai distretti vari, come cambia la loro vita, i loro litigi da "forse sono innamorata o forse amo un altro", i discorsi e le "seghe" mentali di Katniss che a lungo andare creano attrito rendendo meno fluida la narrazione.
Questa ragazza è divisa in due: Gale il suo amico di sempre che ama ma non sa di amarlo (non può permetterselo perché deve badare a salvare l'umanità) e Peeta che l'ha salvata e con cui si sente in debito perennemente (maledetto lui che pur di salvarmi la vita si è fatto amputare una gamba).
Lei è un personaggio un po' lunatico e a volte mi ha annoiata perché rispetta troppo la realtà.
"Lo amo? Forse dovrei amarlo perché ha dato la vita per me! Come mai il suo bacio mi fa provare brividi? Ma io non posso permettermi di cedere. Lo uccido? o lo lascio vivere? Non posso perché ha salvato Prim, ma se non lo uccido lui ucciderà me!"
ECHEPPPPPPALLE!
Tutto ciò occupa almeno tre quarti di libro mentre il restante quarto viene occupato dall'arena.
A mio avviso doveva invertire la scelta.
In fin dei conti, il primo libro ha attirato proprio perché si parlava delle ingiustizie di un popolo schiacciato dal Capitol City e delle uccisioni degli Hunger Games.
Mentre sul secondo..... Perché si parla nella maggior parte del tempo di rifarle il look, dei vestiti e delle paranoie di Cat?
Mah. Questa cosa non l'ho molto apprezzata.
Questi Hunger games dovevano affrontare un'arena assai più interessante e spietata della prima, in cui tutti i vincitori dovevano tentare di sopravvivere.
Non è stata abbastanza sviluppata tanto che ad un certo punto non capivo più nulla.
Un po' annacquata. Forse doveva in qualche modo giustificare il fatto che voleva a tutti i costi scrivere una trilogia. (Non smetterò mai di domandarmi perché un fantasy non può essere auto conclusivo.)
Per fortuna che la scrittura è scorrevole e veloce, non ci sono termini complicati o pensieri arzigogolati che rallentano la lettura.
I personaggi sono abbastanza stereotipati quindi anche in questo non bisogna fare sforzi sovrumani per capire i protagonisti.
E ovviamente, finendo con Katniss che è stata salvata, (essendo pedina di un complotto rivoluzionario più grande dove fa la figura della pedina più idiota e lunatica del mondo) e Peeta che è stato rapito, non si può non essere indifferenti al terzo libro.
Ce la farà la ghiandaia a liberare se stessa, chi ama, e tutti i distretti dalla morsa di Capitol City?
Lo scopriremo solo leggendo.
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un consiglio ? restate vivi
Dopo aver divorato il primo libro della saga, decido di leggere un altro libro prima di continuare le disavventure di Katniss con questo secondo capitolo della trilogia per disintossicarmi un po.
indovinate ? non è servito a nulla, ieri ho iniziato il libro e oggi mi trovo a voltare a malincuore (pure) l'ultima pagina. Lo stile della Collins rimane fedele a quello di "hunger games" come racconto in prima persona da parte della protagonista Katniss Everdeen, una ragazza del distretto 12 adesso diciassettenne, vincitrice insieme al suo "amico" Peeta della 74° edizione degli Hunger games, un sadico gioco dove 24 ragazzi sono chiusi in un arena e costretti ad ammazzarci a vicenda per divertire e dare spettacolo come in un comune reality show. Ma... c'è un ma, [ATTENZIONE SPOILER] nei 75° hunger games ci sarà una novità, Ogni 25 anni, gli strateghi elaborano qualcosa di diverso dai normali Hunger games, In questa occasione verranno scelti come tributi, Solo coloro che hanno già vinto in precedenza le precedenti edizioni, e dato che Katniss è l'unica ragazza del 12 ancora in vita, sarà scelta per i giochi di quest'anno (fin qui nulla di nuovo, tutto abbastanza scontato). Ma qualcosa inizia a muoversi a Panem, i distretti, stanchi dei continui soprusi che sono costretti a subire dalla arroganza di Capitol city iniziano a ribellarsi, uno per uno dando inizio ad una rivolta, il cui simbolo diventerà la ghiandaia imitatrice di Katniss. Ancora una volta la nostra eroina dovrà tirare fuori tutta la sua tenacia e la sua forza per difendere tutte le persone a cui vuole bene, Prim, Peeta e Gale in primis....
Romanzo sicuramente piacevolissimo, ti costringe ad andare avanti e avanti nella lettura, Il tempo passa, le cose da fare si accumulano, ma non c'è verso si mollare la triste storia di Katniss. Questo tutto grazie ad un semplice stratagemma, ovvero inserendo alla fine di ogni capitolo un evento, un colpo di scena un dettaglio particolare che ti spinge nella lettura (un altro capitolo, un altro solo, giuro che è l'ultimo... e ti ritrovi ad aver letto 100-150 pagine in un attimo).
Finalmente un finale non scontato, ben congegnato che proietta alla perfezione nel terzo libro,il canto della rivolta, prossimo libro che leggerò così mi lascerò alle spalle questa saga che ormai la sogno anche la notte.
Quello che mi fa preferire questo libro al primo, è la profondità con cui si sviluppa la trama. Se nel primo libro abbiamo soltanto l'insicura ragazza sedicenne che per vivere deve uccidere (animali e uomini), in questo secondo libro c'è la speranza e la voglia di un profondo mutamento. La ribellione alla dittatura, il rovesciamento dei poteri crudeli e totalitaristi che attanagliano Panem. Inconsapevolmente Katniss si ritroverà a simboleggiare la rivoluzione, lei, la ghiandaia imitatrice, la ragazza di fuoco.
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L'AVVENTURA CONTINUA
Dopo essere stata travolta dal primo capitolo di questa trilogia, non ho potuto fare a meno di prendere in mano subito il secondo libro Hunger Games e devo dire che sono stata ancora una volta attirata ad ogni pagina. Stavolta addirittura ancora di più, perchè comunque c'è stata l'aggiunta di altri nuovi personaggi che fino alla fine hanno saputo in qualche modo attirarmi a loro, chiedendomi se stavano dalla parte buona o cattiva. Anche i paesaggi per l'occasione sono cambiati, molto più pericolosi per un Hunger Games ancora più perfido rispetto al primo libro.In seguito agli eventi del primo libro, Hunger Games, una ribellione contro Capitol City monta nei distretti, e Katniss insieme al suo partner Peeta sono costretti a ritornare nell'arena in occasione di un'edizione speciale di questi orribili giochi. I temi racchiusi nel libro sono ancora una volta la lotta di sopravvivenza, controllo governativo, ribellione e indipendenza, amicizia e amore, si aiutano l'un con l'altro per sopravvivere, dando maggiore importanza alla vita dell'altro. Il libro è un'intensa riflessione su ciò che può causare una guerra, sul potere costituito e dittatoriale e chiaramente su ciò che può fare l'amore!
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LA COLLINS SEMPRE PIU' BRAVA
Il seguito di Hunger Games riprende esattamente dove era finito il primo libro: la fine dei giochi. La trama si snoda in un modo molto avvincente e mai banale: ogni avvenimento avviene in modo logico e ben costruito.
Lo stile è molto simile a quello del primo libro, incentrato molto sull'interiorità di Katniss Everdeen, anche se concede qualche pagina in più ad altri personaggi, come Gale, Il presidente Snow e la sorella minore Prim, i quali non risultano essere personaggi statici ma dinamici: i protagonisti crescono interiormente, rendendo interessanti e realistiche le loro descrizioni.
Ogni capitolo contiene un colpo di scena, generalmente posto furbamente a fine capitolo per spingere il lettore a non lasciare a metà l'opera.
Suzanne Collins ha creato un mondo del quale non si può fare a meno di scoprire ogni suo dettaglio andando avanti con il libro, più equilibrato rispetto al primo in quanto si trova la giusta dose di azione, violenza, avventura ed emotività.
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Appassionante
Questo libro appassiona ancora di più del primo. Ogni personaggio, ambientazione, sentimento è descritto al massimo della precisione. E' impossibile non sentirsi parte degli Hunger Games e di questa storia che non è solo d'amore, ma anche di vita. Non ho trovato un singolo punto negativo nel libro, ogni momento tiene "appiccicati" fino all'ultimo. Cosa ancora più bella, la scrittrice ha conservato tutti i colpi di scena alla fine dei capitoli, in modo che la lettura sia scorrevole ma che il lettore sia incentivato a continuare a leggere. Che dire, grande!
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Da sposa a ghiandaia imitatrice
Mi sono talmente innamorata di questa avvincente saga che ho già terminato il secondo libro e sto già iniziando a leggere anche l’ultimo affascinante capitolo.
È inutile dirlo che questa saga mi è entrata nella testa come un tarlo, è davvero bellissima e ben curata, non posso fare a meno di immedesimarmi nelle gesta dei personaggi.
Anche in questo libro lo stile rimane lo stesso, molto semplice ed altrettanto scorrevole anche se continuano ad esserci molte descrizioni.
Cosa è accaduto questa volta?
Katniss è tornata dall’arena degli Hunger Games però Gale cerca in tutti i modi di tenerla lontana e Peeta le ha voltato le spalle dopo la sua rivelazione.
Katniss e Peeta però devono iniziare il loro Tour della Vittoria anche se la fiamma del loro amore sembra essersi terribilmente affievolita.
Però non solo il loro amore non sembra andare a gonfie vele perché dai distretti girano voci di ribellioni.
La ragazza di fuoco senza volerlo è riuscita ad infuocare gli animi degli abitanti di Panem.
Quest’anno però si celebra anche l’edizione commemorativa che viene fatta ogni venticinque anni ed il presidente Snow ha in mente qualcosa di mai visto prima, ma tutto ciò riuscirà a fermare le ire della popolazione o le accrescerà maggiormente?
Ed inoltre che cosa faranno Katniss e Peeta?
Che altro dire?
Capitol City riuscirà anche questa volta a tenere i cittadini alla sua mercè?
Cosa accadrà nei vari distretti?
Per scoprire che cosa vi aspetta questa volta a Panem non dovrete far altro che leggere anche questo avvincente capitolo di questa fantastica saga.
Vi auguro buona lettura!