La foresta dei pigmei
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La foresta spirituale
Questo romanzo mi è piaciuto meno degli altri due. L'ambientazione è l'Africa nera e qui non c'è bisogno di inventare molto: leoni, coccodrilli, serpenti e così via e abitanti che non sono da meno oltre a magia nera e ferocia vera. Qualche tempo fa ho letto un manoscritto lasciato da un missionario ugandese alle parrocchie e le sue avventure erano molto simili a quelle dei nostri eroi. Tra l'altro il fatto che il romanzo sia dedicato a un missionario fa pensare che Isabel abbia attinto a qualche fatto di cronaca. A me l'ambientazione africana non è piaciuta molto: il fatto che la realtà con i suoi genocidi, riti e ferocia incomba sulla storia mi pare che la limiti e la banalizzi riducendola in uno spazio ristretto della fantasia. Alla fine di tutto Alexander si fa dare la solita medicina per la madre e incontra il mondo degli spiriti, delle realtà benigne che a volte decidono di aiutare gli esseri viventi dando loro immaginazione e creatività. Un bel modo per sentirsi in contatto con una persona cara: le anime infinite e ogni cosa presente nell'universo non sono che componenti di un unico spirito come gocce d'acqua di uno stesso oceano.