Narrativa straniera Narrativa per ragazzi La foresta degli amori perduti
 

La foresta degli amori perduti La foresta degli amori perduti

La foresta degli amori perduti

Letteratura straniera

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Nel mondo di Mary ci sono delle semplici verità. La Congregazione delle Sorelle sa sempre cos’è meglio. I Guardiani proteggono e servono. Gli Sconsacrati non cederanno mai. E bisogna sempre sorvegliare il recinto che circonda il villaggio. Il recinto che protegge il villaggio dalla Foresta degli amori perduti e da coloro che la abitano, gli Sconsacrati. Ma poco a poco le verità di Mary crolleranno. Imparerà cose che non avrebbe mai voluto sapere. E quando il recinto verrà aperto e il suo mondo cadrà nel caos, conoscerà gli Sconsacrati e il loro mistero. Dovrà scegliere tra il villaggio e il proprio futuro, tra colui che ama, Travis, e chi è innamorato di lei, Harry, il fratello maggiore di Travis. E dovrà affrontare la verità sulla Foresta degli amori perduti e sul destino di sua madre, sparita anni prima. Può esserci vita al di fuori di un mondo circondato da così tanta desolazione?



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La foresta degli amori perduti 2012-05-23 11:47:10 lilith shadows
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lilith shadows Opinione inserita da lilith shadows    23 Mag, 2012
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Lotta per la vita e scoperta di sè

Tradotto diversamente in italiano è in realtà "The forest of Hands and Teeth" (La foresta delle mani e dei denti). Il titolo così dissonante dal contenuto effettivo del romanzo è forse un tentativo di addolcirne i toni. Ma La foresta degli amori perduti non è affatto dolce. Inizia immediatamente descrivendo una tragedia brutale, immergendo il lettore in una realtà cupa. Ancora più che dark, per alcuni cliché utilizzati assume connotazioni tipiche dell'horror.
La società di Mary è costrittiva ma non dispotica. Tutto il suo mondo è costruito su di un unico obiettivo: la sopravvivenza. Non c'è spazio per i sogni, i sentimenti, nemmeno per i pensieri che portano alle domande e in conseguenza al cambiamento. Il cambiamento è caos. E al contrario per convivere al di là delle recensioni degli Sconsacrati la remissione del proprio io è fondamentale. Si percepisce dalla prima all'ultima pagina.
Tutto il racconto è pervaso da sentimenti intensi e graffianti di frustrazione, rabbia, paura. Una costante lotta tra desideri e doveri. Lotta per la vita. Ma soprattutto la costante che aleggia serpentina nella foresta delle mani e dei denti, nella storia di Mary, è la mancanza. La necessità di qualcosa di impalpabile e indefinibile che travalica il desiderio d'amore romantico e di sicurezza, persino di sopravvivenza: la necessità di realizzare prima di tutto se stessi. I propri sogni e le proprie ambizioni. Perseguendo un ideale con un'ostinazione quasi ossessiva, malgrado le difficoltà sembrino smentirne una possibile realizzazione. Questo è il nodo centrale di The forest of Hands and Teeth, alias La foresta degli amori perduti. Benché per tre quarti del libro venga descritta la contrastata relazione fra due giovani, con una delicatezza e un'intensità che stride contro la lotta serrata agli infettati, l'amore romantico non ne è il vero protagonista. Anche l'amore è frustrato nella narrazione. Anche l'amore schiuma di rabbia. Anche l'amore è per lo più doloroso, malgrado i momenti di dolcezza. Anche il desiderio per l'altra persona non basta.
Lo stile di Carrie Ryan è sintetico: con uso di farsi brevi, molti punti e poche subordinate. Quasi a sottolineare la freddezza e la crudezza del paesaggio e delle situazioni. Usando il punto di vista della protagonista, a volte la narrazione assume i connotati di cronaca più che di racconto personale; ma adatto nella descrizione dell'azione serrata. Inoltre, dove necessario, soprattutto nei topic sentimentali e relazionali tra i personaggi, le brevi frasi sono incisive e coinvolgenti. A fare presa sul lettore, ben calibrate e intessute in essa, ci sono diverse frasi a effetto che riassumono i nodi centrali della narrazione.
La trama non è però molto originale: non si può negare un rimando saliente a "The Village" di Stephen King (soprattutto per l'ambientazione e la tipologia di villaggio) e "La notte dei morti" viventi di George A. Romero. Tuttavia la lettura concede diversi interessanti spunti di riflessione, toccando temi profondi ed evidenziandoli: la ricerca della propria identità, la scoperta e accettazione - sofferte - che non sempre ciò che si desidera è ciò di cui si ha bisogno. Che ai desideri a cui ci aggrappiamo, a volte, non corrisponde la felicità. E il coraggio di scegliere.
Per questo verso, se la trama forse non lo è del tutto, i temi trattati sono interessanti non soltanto per il target di prima destinazione: young adult.
Il finale, poi, benché di primo acchito possa risultare frettoloso e sospeso, riscatta la prevedibilità di alcuni snodi . Onestamente, non potrebbe essere diversamente.

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La foresta degli amori perduti 2011-02-11 21:46:35 Lady Aileen
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Lady Aileen Opinione inserita da Lady Aileen    11 Febbraio, 2011
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Fuga dalla foresta

Un romanzo (dal titolo e dalla copertina che traggono in inganno) post apocalittico con una storia incentrata completamente su Mary (le vicende sono narrate in prima persona), una ragazza che vive in un villaggio isolato a causa di pericolose creature che si aggirano nella foresta che li circonda. Il suo sogno é di vedere l'Oceano (solo un simbolo di speranza) soprattutto dopo i numerosi racconti della madre.
Il fatto che l'autrice si sia soffermata molto sulla protagonista tralasciando gli altri personaggi (non sono molti) non mi é piaciuto. Ho qualcosa da dirire anche sulle descrizioni che a tratti risultano poco chiare.
L'idea di base era interessante ma ricorda qualcosa di già visto e non manca il lato romantico ma non vi aspettate troppo.
E' vero che il romanzo non é molto lungo e quindi chi é curioso di sapere come va a finire continuerà senza problemi la lettura fino all'ultima pagina, purtroppo avrà una brutta sorpresa perché il finale lascia troppe domande in sospeso.
Personalmente gli Sconsacrati non potranno mai prendere il posto dei Vampiri per cui non credo che leggerò gli altri libri della serie.

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