La corsa delle onde
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Un'isola,un mondo
"La corsa delle onde" viene raccontato alternativamente da due punti di vista,quelli di Sean e Kate(detta Puck).Due vite opposte che si incontrano e scoprono che sono più simili di quanto pensano.Al centro della storia c'è la 'corsa dello Scorpione',una gara tra capaille uisce,cavalli che vivono nel mare e si cibano di carne.Tra i cavalieri,per la prima volta a partecipare è una donna,Kate,e questo sconvolgerà la vita sull'isola.Gli eventi sono raccontati così come li vivono i due protagonisti.Questo romanzo non è sdolcinato o scontato,la Stiefvater racconta l'amore tra i due ragazzi con semplicità e in modo realistico come in tutti i suoi libri.E dà molto spazio ai personaggi secondari.Sopratutto grande è la capacità della scrittrice di unire il reale con il fantastico.Un libro senza troppe pretese.Un libro che finisci tutto d'un fiato.Insomma da leggere.
Una delle mie frasi preferite?
"La verità è che mi sento al tempo stesso attratto e respinto da lei. È sia uno specchio di me stesso, sia una porta per una parte dell’isola che invece non sono".
Capaille Uisce
La "Corsa delle Onde" di Maggie Stiefvater è stato un libro molto piacevole da leggere, ma si poteva fare di più.
La storia è interessante; la scrittrice ha voluto trattare il mito (scozzese/irlandese) dei cavalli marini o, nel libro, capaille uisce. enormi animali assetati di sangue, ed è riuscita a creare un bel libro, ma a tratti la storia presentava alcuni punti di debolezza.
I capaille uisce (ancora non ho la più pallida idea di come si pronuncia questo nome), sono all'apparenza come i comuni cavalli, anche se più grandi, quindi riescono a muoversi tranquillamente sulla terraferma dove hanno velocità impressionanti. Ma sono cavalli marini e quindi sono anche formidabili nuotatori, e temibili predatori in quanto, a differenza dei nostri cavalli, mangiano carne.
Grazie alla loro potenza, forza e pericolosità vengono catturati dagli abitanti dell'isola, allevati e impiegati nella temibile "Corsa dello Scorpione". Ed è proprio intorno a questa corsa che si svolge tutta la trama.
Seguendo i due protagonisti Sean Kendrick e Kate Connolly (ma nel libro viene chiamata Puck, immagino per riferimento a "Sogno di una notte di mezza estate", anche se nel libro rimane un grosso punto interrogativo perché non viene spiegato) conosciamo tutte le varie fasi della gara, dall'iscrizione al temibile 1° novembre, giorno annuale della gara, giorno dove sempre e inevitabilmente qualcuno muore.
La trama è avvincente, ma come ho detto all'inizio, si poteva fare di più, in quanto certi aspetti della trama ed alcune descrizione o spiegazioni sarebbero dovute essere più approfondite, mentre in altri momenti gli avvenimenti erano fin troppo lenti e la scrittrice si dilungava troppo.
Inoltre alcune decisioni dei protagonisti appaiono deboli e senza un vero fondamento, come se in quel momento la scrittrice avesse il blocco dello scrittore e, per non lasciare uno spazio vuoto, avesse messo la prima cosa che aveva in mente..
Lo stesso stile, seppur molto semplice e scorrevolissimo, presenta delle mancanze.
La storia viene raccontata dal punto di vista dei due protagonisti alternando quindi capitoli tra Puck e Sean, ma spesso la differenza fra le due voci (cosa secondo me essenziale se si vuole scrivere attraverso diversi punti di vista) era minima e solamente gli eventi descritti potevano rassicurarmi su quale personaggio in quel momento stava parlando..
Infine i protagonisti erano poco... profondi.
Puck inizialmente era troppo infantile, le sue decisioni insensate e inspiegabili, mentre Sean era fin troppo serio e maturo per l'età che avrebbero dovuto avere. Entrambi però non riescono ad esprimere i loro sentimenti, rimangono lì in superficie... Se solo si fosse scavato un po' più a fondo probabilmente certi momenti che ho trovato un po' vuoti, si sarebbero trasformati in eventi toccanti e commoventi.
Dopo queste piccole critiche devo però dare un 10 e lode per il finale.
Non solo l'ho trovato adatto alla storia e non scontato, ma anche molto emozionante.
Indicazioni utili
Corri! Sopravvivi alla corsa dello Scorpione.
Mare. Gli zoccoli del vostro cavallo lasciano impronte dietro di voi che le onde del mare rapidamente cancellano. Il vostro corpo ha un brivido a causa del freddo vento che vi soffia contro, ma non vi importa. Volete solo cavalcare, senza più pensare ai vostri problemi, senza pensare a niente. Volete solo provare quella strana euforia che si scatena in voi quando il vostro cavallo galoppa.
Questo strano sentimento accomuna i due protagonisti di questo splendido romanzo. Sono Kate, o anche conosciuta sull'isola con il soprannome Puck, e il solitario Sean.
Ma non solo l'amore per i cavalli unisce questi due ragazzi, così diversi e così simili.
Entrambi parteciperanno alla corsa dello Scorpione, una corsa di cavalli "speciali" spietata. Sì, perchè i cavalli che partecipano non sono gli animali che conosciamo, ma cavalli d'acqua, i capaill uisce, animali crudeli assetati di sangue. Ma c'è un piccolo problema: Kate (oltre ad essere la prima donna a gareggiare) ha deciso di partecipare alla gara con la sua normale cavalla.
"La corsa delle onde" è un romanzo davvero intenso che ci permette di leggere la storia dal punto di vista dei due protagonisti. Ho amato particolarmente questo libro, che, nonostante sia abbastanza lungo (450 pagine) e inizialmente può sembrare un po' lento, ho letteralmente divorato. È un romanzo fantasy che a mio avviso presenta elementi che sono invece molto reali: il dolore, l'ambizione, l'amore, non solo verso un'altra persona ma anche verso il proprio animale.
Ci sono parti di questo romanzo che emozionano e fanno riflettere. Lo consiglio a tutti, adulti e bambini, nonostante sia classificato come un romanzo per ragazzi. Leggetelo. Non ve ne pentirete.
Vi lascio con un breve estratto, buona lettura! :-)
"E' come una battaglia. Una guerra di cavalli e uomini e sangue. I più forti e i più veloci di quelli che restano dopo due settimane di preparazione sulla sabbia. E' la spuma del mare sul viso, la letale magia di novembre sulla pelle, i tamburi dello Scorpione che prendono il posto dei battiti del cuore. E' velocità, se hai fortuna. E' vita ed è morte, oppure l'una o l'altra, e non c'è niente che le assomigli. Un tempo questo momento, le ultime luci del tramonto della sera che precede la gara, era il più bello dell'anno per me. Il senso di attesa per la corsa imminente. Ma questo succedeva quando l'unica cosa che avevo da perdere era la mia vita".
Indicazioni utili
Lo consiglio anche a chi ama molto i cavalli :-)