L'occhio del lupo L'occhio del lupo

L'occhio del lupo

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Un lupo che ha vissuto una vita da lupo, braccato, fuggitivo nella gelida Alaska. Un ragazzo che viene dall’Africa Gialla, ha conosciuto l’Africa Grigia e l’Africa Verde, diventando un famoso narratore di storie. I due si ritrovano davanti alla gabbia di uno zoo, si fissano in silenzio. Il lupo, chiuso nella sua disperazione, guarda il mondo con un occhio solo. Allora anche il ragazzo, con estrema delicatezza, tiene chiuso uno dei suoi: attraverso queste due solitudini fluiscono le immagini e finalmente viene raggiunta la rasserenante pace dell’amicizia e della confidenza.



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L'occhio del lupo 2021-07-02 16:00:02 Valerio91
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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    02 Luglio, 2021
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Africa

Un racconto molto piacevole, che secondo me si adatterebbe perfettamente a una lettura notturna per i propri bambini. Daniel Pennac ci racconta la storia di un lupo, rinchiuso dentro la cella di uno zoo, e di un ragazzino che, un giorno, decide di farselo amico.
Il lupo è sospettoso, ha appena perso la sua compagna, e non ha mai avuto alcun tipo di fiducia nei confronti degli esseri umani. Quel giovane ragazzino, che se ne sta lì a fissarlo alle spalle della grata, non deve apparirgli molto diverso. Eppure, la sua perseveranza è ammirevole: sebbene il lupo si sforzi di ignorarlo, ogni giorno il ragazzino è sempre lì, a guardarlo fisso, come se aspettasse qualcosa.
Allora il lupo decide di fermarsi e fissarlo a sua volta, dubbioso, con la pupilla dell’unico occhio che tiene aperto. Solo quando il ragazzo, in una sorta di gesto empatico, chiuderà uno dei suoi occhi a sua volta, il lupo riuscirà a creare una connessione con lui. È a questo punto che, l’uno negli occhi dell’altro, leggeranno le rispettive storie: l’occhio del lupo e quello del ragazzo si fanno palcoscenico delle gioie, delle tragedie, delle amicizie che ognuno dei due ha goduto, sofferto, perduto e ritrovato, e nell’unione dei due sembra quasi crearsi una visione completa. L’occhio del lupo, l’occhio del ragazzo, due visioni diverse che si fondono e vanno a creare una visione armonica, unita, felice, come fossero perfettamente complementari.
La storia di Africa e del lupo vi lascerà qualcosa a cui pensare, sebbene sia una lettura leggera, piacevole, apprezzabile anche come audiolibro.

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L'occhio del lupo 2018-07-12 08:05:36 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    12 Luglio, 2018
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L'occhio

“Ma il ragazzo sa benissimo che un nome non significa nulla senza la sua storia. È come un lupo nello zoo: una bestia in mezzo alle altre se non si conosce la storia della sua vita”.

Siamo in uno zoo e un lupo non riesce a capacitarsi dell’insistenza di un ragazzino che continua a guardarlo cercando di scavargli dentro, come se volesse toccargli l’anima. Lui va avanti e indietro nella sua gabbia, con un occhio solo, finché un giorno decide di fermarsi e si rende conto che il ragazzo ha chiuso anche lui un suo occhio.

Parte così la storia, anzi direi il viaggio di Pennac. Seguendo le orme di un lupo e di Africa non sarà difficile trovare molti spunti di riflessione che porteranno inevitabilmente a porsi delle domande che toccheranno profondamente il lettore.

Lo stile dell’autore è molto semplice e un po’ metaforico. Il libro rientra nella “narrativa per ragazzi”; ho apprezzato molto come l’autore abbia affrontato un argomento così difficile ma anche così importante in forma quasi fiabesca ma incisiva.

Un libro quindi che consiglio anche ai più grandi perché non si è mai troppo “grandi” per certi argomenti e soprattutto per educare i più piccoli al rispetto degli altri e al valore dell'amicizia.

Buona lettura!

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L'occhio del lupo 2015-05-11 15:50:59 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    11 Mag, 2015
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Uno sguardo ricco di vita.

Da sempre mi interrogo sulla liceità degli zoo e sulle ragioni che molti adducono per asserirne la non configurabilità quale carceri poiché - per mia modesta opinione - tutta questa gran differenza non c’è, anzi, ogni requisito di questi integra quello che una struttura penitenziaria umana ha al suo interno per essere definita tale. Perdonate e concedetemi questa piccola premessa, che si è resa necessaria perché questo è lo scenario in cui prendono vita le parole dello scrittore.
Quella di Pennac è una storia semplice che nella sua genuinità coglie il lettore in fallo e lo spinge ad andare avanti, a scoprire le vicende pagina dopo pagina. Due sono i protagonisti di questa avventura, Lupo azzurro, un canide proveniente dalle terre del grande nord dell’Alaska e Africa, un giovane uomo capace di narrare storie con grande maestria.
L’astio verso la razza umana è la caratteristica principale di Lupo Azzurro, da ben 10 anni (e cioè dal giorno della sua cattura) si è impegnato a non interessarsi mai ad uno di loro; qualsiasi cosa potesse accadere la sua esistenza doveva restare distinta ed indipendente da quella dei suoi carcerieri. E per ben 3650 giorni è riuscito nel suo intento soltanto l’arrivo di questo strano personaggio ha interrotto la sua missione. Posizionandosi ogni giorno dinanzi alla gabbia dell’animale il determinato uomo è riuscito ad entrare in contatto con il predatore, a farsi notare ed infine – col semplice gesto di chiudere un occhio – a rendersi degno del suo interesse. Il lupo non poteva voltar faccia a chi ha avuto il coraggio di mettersi al suo pari. Inizia così il connubio di due vite distinte in quel che è uno scambio di immagini, parole, pensieri e fiducia.
“L’occhio del lupo” accoglie nei suoi passi amicizia, natura, fratellanza, favola ma anche privazione della libertà e prigioni di cemento. Si pone l’obiettivo di sensibilizzare il lettore, lo invita ad andare oltre le apparenze perché nella desuetudine, nel non consono non vi è niente di male ed anzi vi è un universo da scoprire. Dunque perché condannare una persona se vuol essere amico di un ghepardo, di una capra, di un dromedario? E’ diverso dal confacente ma non per questo condannabile e meno valevole. Sotto questo profilo il componimento mi ha ricordato “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico” di Sepulveda che aveva ad oggetto le diseguaglianze in un sottofondo di amicizia e voglia di andare oltre le apparenze.
Grazie alla naturalità con cui è scritto si rende un libro abbordabile a tutti dunque non sottovalutatelo perché è catalogato quale “lettura per ragazzi”, merita.

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L'occhio del lupo 2014-07-12 20:31:33 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    12 Luglio, 2014
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Sono innocente!

Senza voler innescare una discussione sulla barbarie della pena di morte, il carcere – secondo le differenti teorie criminologiche - nei confronti del detenuto ha una funzione riabilitativa/rieducativa ovvero afflittiva/sanzionatoria. In ogni caso la pena detentiva si giustifica come reazione a un comportamento deviante. Che si aderisca all’una o all’altra tesi, vien da chiedersi nel caso degli zoo:
- A cosa devono essere educati gli animali ivi rinchiusi?
- A causa di quale comportamento deviante gli stessi animali sono privati della libertà che li fa belli?
La penso proprio come Daniel Pennac, che situa il commovente “L’occhio del lupo” nella desolazione (“Un recinto triste, con la sua unica roccia grigia e il suo albero morto”) di una prigionia (“Piccole gabbie e grosse sbarre. Reti e recinti”) ai limiti dell’assurdo (“Un giardino di animali… Africa non capiva come si potessero piantare degli animali in un giardino”).
Qui si incontrano Lupo Azzurro e Africa (“Il giorno dopo, come tutti gli altri giorni, il ragazzo è là”), qui confluiscono due esperienze geograficamente distanti.
Lupo Azzurro viene dal Nord (“Tutt’intorno, la neve, fino all’orizzonte… dell’Alaska, laggiù, nel Grande Nord canadese”) e ha un passato di libertà in una famiglia numerosa perseguitata dai cacciatori (“gli strilli di Paillette che dominano tutto: «No, io voglio una storia sull’Uomo, una storia vera, che faccia paura…»”).
Africa ha attraversato il deserto (Africa Gialla) con un mercante, è stato pastorello nella savana (Africa Grigia) e ha trovato i suoi genitori adottivi nella foresta equatoriale (Africa Verde): ha abilità straordinarie nel raccontare storie e parla con gli animali (il dromedario Pignatta, il leone, il ghepardo, la iena).
Proprio nello zoo i due protagonisti realizzano la loro empatia, nonostante il genere umano (“Gli uomini? Due zampe e un fucile”) congiuri contro di loro, sempre pronto a distruggere i valori veri (“Gli uomini hanno due pelli: la prima nuda, senza un pelo, la seconda è la nostra”) anche soltanto per una mania (“L’uomo è un collezionista”).

Bruno Elpis

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Consigliato a chi ha letto...
... qualche storia di licantropi. Impallidirà, al confronto. :-)
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L'occhio del lupo 2013-03-21 17:40:42 Pia Sgarbossa
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    21 Marzo, 2013
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UNO SGUARDO AMICO.

Credete nella capacità dello sguardo? Avete mai capito una persona solo guardandola?
Siamo in uno zoo, dove si trovano un lupo e un ragazzo africano, il cui "padre" era stato assunto per lavoro.
Due esseri completamente diversi e che giungono da paesi lontani e diametralmente opposti : l'Alaska e l'Africa.
Lupo Azzurro ha un solo occhio aperto e un giorno il ragazzo di nome Africa, inizia a guardarlo intensamente, con totale interesse. Dapprima è ostile il lupo, poi si lascia andare a quello sguardo di profonda intesa, in particolare quando il ragazzo decide di mettersi alla pari e chiude anche lui un occhio. Scaturisce per entrambi la possibilità di ascoltarsi e di raccontarsi in modo autentico. Ciascuno vede nell'occhio dell'altro tutte le sue più importanti esperienze di vita e il motivo che li ha fatto giungere in quel posto.
Guardandosi e vedendosi dentro iniziano a fidarsi l'un l'altro , a rivivere insieme le reciproche vicissitudini. Con capacità empatica e con la giusta confidenza capiscono e condividono le proprie le gioie e i propri dolori.
Quando l'intesa raggiunge il culmine, entrambi ci stupiranno in un gesto che solo l'amore può spiegare... e insieme cominceranno a vedere un nuovo orizzonte e tutto con più familiarità...Si, ora si sentono entrambi di nuovo a casa, una nuova casa dove poter ricominciare a vivere ...dove iniziare a sognare ancora una nuova vita insieme.
E' la forza del sentimento del'amicizia e dell'empatia che ti fanno star bene e ti fanno vedere il mondo con occhi più belli...e perciò tutto ti sembra più bello.
Un inno all'amicizia...bellissimo questo libro !!!
Un invito a fidarci, a trovare amici anche tra persone che giungono da luoghi lontani con i quali non pensiamo d'avere nulla in comune, grazie ai quali possiamo invece essere introdotti in sogni di vita inimmaginabili e inaspettati...

P.S. Un piccolo consiglio da educatrice
La lettura per i più piccoli deve essere anticipata ,preparata e filtrata dall'adulto, perchè come molti sanno la figura del lupo ai bambini fa molta paura...spesso è causa non solo di brutti sogni...anche di incubi.
Ciò avviene soprattutto se in famiglia c'è l'usanza di ricorrere al lupo per "sedare" certi comportamenti...allora ne sconsiglio la lettura...poi ognuno fa come meglio crede...in base a come opera nella propria vita.
...penso ad una bambina alcuni anni fa ,di classe prima ,che nei primi giorni di scuola, mi si è avvicinata e mi ha detto: "Maestra è vero che di notte, i lupi scendono dalle montagne e arrivano fino a casa mia ?"...
Buona lettura a tutti da Pia.

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Consigliato a chi ha letto...
Ai ragazzi a partire dagli 8 anni in su.
A tutti, per affrontare il tema dell'amicizia e dell'empatia tra persone che per qualche motivo sono dverse...ma anche tra tutti.
Per aiutare a vincere le paure dei bambini.
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L'occhio del lupo 2013-01-23 10:55:11 EvaBlu
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EvaBlu Opinione inserita da EvaBlu    23 Gennaio, 2013
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Il valore dell'amicizia

Questo libro ha l’odore di neonato di mio figlio. Ha il suo odore perché il corriere me lo ha consegnato qualche giorno dopo che lui è nato e da quel momento “L’occhio del lupo” ha viaggiato tra culle, borotalchi e fasciatoi, pronto ad offrirsi in tutta la magia delle sue pagine ogni volta che sono riuscita a leggerne ad alta voce una pagina.
Ho letto per il mio bambino, e lo so che non ha molto senso leggere ad un bimbo così piccolo; tuttavia, al di là dell’esperienza comunque rasserenante per entrambi, ho voluto leggerglielo perché questo non è un libro qualsiasi, bensì un regalo; il dono di una persona sensibile e speciale, l’amica dei libri, colei che ne scava a fondo l’ardire, il sentimento e l’animo, un’autentica conoscitrice della lettura.

Così, il primo libro nella vita di mio figlio rimarrà per sempre una favola meravigliosamente tenera che racconta del legame apparentemente insensato tra un lupo con un occhio solo ed un ragazzino venuto dal nulla; una storia che tifa per i sogni e la fantasia e che tiene soprattutto alto il valore dell’amicizia. Perché solo il coraggio di condividere i propri sogni e di non smettere mai di credere nell'amicizia può portare alla felicità, persino quando tutto sembra perduto.

Una lettura che consiglio vivamente a tutti, grandi e piccini.

Grazie Cub!, non potevi farci dono più bello; rimarrai la madrina del battesimo letterario del pupo: alcuni gesti, così come alcune letture, sono così belli che il tempo è destinato a conservarli indelebili.
Grazie!

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L'occhio del lupo 2012-10-19 20:09:18 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    19 Ottobre, 2012
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Occhio non vede...

Pensa ad una conchiglia. Piccola, eppure dentro di sé racchiude il rumore del mare, l’immenso mare.
Pensa ad un pezzo di muschio. Minuscolo in una mano, eppure accostato alle narici racchiude il profumo di un bosco intero.
C’entra qualcosa col libro di Pennac questa premessa ? No, effettivamente.
Era solo per dire che nelle piccole cose talvolta se ne racchiudono di immense, basta volerle cercare, saperle trovare.
In questo breve racconto scritto in maniera elementare, perfettamente abbordabile da un bambino ai primi giorni di scuola, l’autore racchiude una deliziosa favola per tutti.
Di amicizia, di fratellanza e di denuncia. Di uomini, di animali, di natura e di prigioni di cemento.

Se un ragazzino volesse diventare amico di un dromedario, ed il dromedario del ragazzino, perche’ mai non potrebbe succedere ?
E se un ragazzino cercasse la compagnia di un ghepardo, ed il ghepardo del ragazzino, perche’ mai non potrebbe accadere ?
E se l’unica diversita’ tra un ragazzino ed un lupo e’ un occhio di troppo, la questione e ‘ semplice: chi ha due occhi potrebbe chiuderne uno. Sia mai che tornando ad amare la vita l’altro non torni a vedere con entrambi.

Voi adulti scegliete per conto vostro. Se magari avete un bambino passate dal libraio e prendetene una copia , ditegli che e’ da parte mia !

Buona lettura.

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L'occhio del lupo 2012-01-07 14:47:42 Nadiezda
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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    07 Gennaio, 2012
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Dolcezza infinita!

La storia ha inizio in uno zoo, uno come tanti altri.
Un lupo azzurro dell’Alaska trascorre le sue giornate tutte allo stesso modo nella monotonia della sua gabbia.
Un giorno però allo zoo si presenta un ragazzo diverso da tutti gli altri.
Il lupo all’inizio è infastidito, perché non vorrebbe avere più nulla a che fare con gli esseri umani, ma poi quasi per sfida anche lui si mette a fissare il ragazzo.
Tra di loro si instaura una comunicazione davvero particolare ed unica.
I loro occhi si parlano e si raccontano storie a vicenda.
L’animale ed il ragazzo si accorgono di avere molto in comune perché entrambi si sono fatti strada da soli nella vita.

Un romanzo molto toccante, nel quale il lupo riesce a trovarsi a proprio agio con questo ragazzo.

Una storia dolce e commovente dove l’affetto fa davvero dei miracoli.

Un racconto piacevole, commovente e molto veloce (si tratta di poco più di 100 pagine).

Consigliato perfino agli adulti anche se viene catalogato come storia per bambini!

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A tutti!
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L'occhio del lupo 2011-08-20 12:26:42 chicca
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chicca Opinione inserita da chicca    20 Agosto, 2011
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l'occhio del lupo

Un lupo dell'Alaska, cieco da un occhio, è rinchiuso nella gabbia di uno zoo.
Le giornate per lui trascorrono sempre uguali tra visitatori che lo lasciano completamente indifferente.
Un giorno però, arriva un bambino che inizia a fissarlo. La cosa si ripete per diversi giorni, tanto che il lupo inizia a sua volta a fissare il bambino che, a un certo punto, chiude anche lui un occhio. Iniziano così il loro percorso insieme, penetrando lo sguardo del lupo, il bambino rivive tutte le vicende che hanno portato il lupo allo zoo. Dal canto suo il lupo rivive le avventure vissute dal bambino.
Un romanzo sensibile, che invita a riflettere su valori come l'amicizia, la tolleranza,la diversità come ricchezza.
Da leggere e da far leggere. Attualissimo.

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L'occhio del lupo 2011-08-13 07:58:17 Stefp
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Stefp Opinione inserita da Stefp    13 Agosto, 2011
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L'occhio del lupo

Un giardino zoologico ed un lupo, Lupo Azzurro, un lupo in prigionia che ha da poco perso la compagna, indifferente a tutto quello che gli sta intorno, un lupo con un solo occhio, l'altro sempre chiuso, l'ha perso nello scontro con l'uomo che gli ha tolto la libertà. Davanti la sua gabbia si ferma Africa, un bambino che a differenza degli altri, lo fissa, per ore e ore, per giorni, senza far niente mettendolo un po' a disagio, poi, un piccolo grande gesto; anche il bambino chiude un occhio e rimane a fissare il lupo anche lui con solo occhio. Ed ecco creata una speciale empatia fra i due ed entrambi nel fondo del loro unico occhio vedono, scoprono, si raccontano quella che è stata la loro vita fino a quel giorno.
Un romanzo per ragazzi, che Daniel Pennac ha dichiarato sia quello a cui più è legato, una storia delicata, scritta per un lettore sensibile. Una storia che racconta solitudini, vite ed esperienze, del lupo, del bambino, di altri animali, storie tristi, ma che si sommano fra loro, si fondono e terminano tutte nel giardino zoologico in un finale che triste non è. Una piccola grande storia di amicizia, tolleranza ed empatia. Un insegnamento a superare le difficoltà, a rimettersi in gioco senza perdere la propria identità, un incoraggiamento all'aiuto verso gli altri perché è soprattutto il più grande aiuto che si può fare a sé stessi. Una poesia che mi ha confermato quanto sia importante la letteratura che erroneamente cataloghiamo “per ragazzi” e ancora una volta che è fondamentale non dimenticarsi mai di far venire fuori ogni tanto il bambino che è in tutti noi.

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