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Una scelta può cambiare il destino di una persona... o annientarlo del tutto. Ma qualsiasi essa sia, le conseguenze vanno affrontate. Mentre il mondo attorno a lei sta crollando, Tris cerca disperatamente di salvare tutti quelli che ama e se stessa, e di venire a patti con il dolore per la perdita dei suoi genitori e con l'orrore per quello che è stata costretta a fare. La sua iniziazione avrebbe dovuto concludersi con una cerimonia per celebrare il proprio ingresso nella fazione degli Intrepidi, ma invece di festeggiare la ragazza si è ritrovata coinvolta in un conflitto più grande di lei...



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Insurgent 2015-12-31 18:05:25 Phoenix25
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Phoenix25 Opinione inserita da Phoenix25    31 Dicembre, 2015
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Insomma..siamo nel mezzo

Nulla a che vedere col primo romanzo. Non essendo esperta di trilogie e preferendo i romanzi "a sè stanti", ditemi pure se sto sbagliando. Questo libro ha un ritmo rallentato rispetto al primo e sembra in realtà un anticamera del successivo. Gli avvenimenti sono quasi prevedibili e anche i rapporti umani si appiattiscono: Tris e Tobias ad un certo punto mi sono sembrati come una coppia sposata da 25 anni!
Ho fatto più fatica a leggere questo romanzo rispetto al primo, ma mi sono sforzata unicamente in previsione di concludere con l'ultimo.
Mi sarebbe piaciuto un contenuto più sostanzioso.

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Insurgent 2015-01-21 08:04:07 Cherchez la Famme
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Cherchez la Famme Opinione inserita da Cherchez la Famme    21 Gennaio, 2015
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La fase di transizione

Insurgent, così come ogni libro che si trovi al centro di una trilogia, costituisce un po' una fase di transizione e senza dubbio porta con sè più domande che risposte. Questo accade perchè per la prima metà si concentra sulle conseguenze del finale di Divergent, mentre per il resto è tutto proiettato verso Allegiant.

- seguono piccoli SPOILER qua e là -

Ricominciamo a seguire le avventure di Tris, riprendendola esattamente dove l'avevamo lasciata, ovverosia sul treno che porta lei, Tobias, Caleb, Peter e Marcus lontano dagli avvenimenti che hanno avuto sede nel centro Erudito e che hanno visto la stessa Tris distruggere la simulazione che costringeva gli Intrepidi ad uccidere gli Abneganti.

Si apre così una nuova fase della storia, in cui la sedicenne è costretta a fare i conti con quanto avvenuto alla fine del precedente capitolo. Tris è visibilmente sotto shock. Ben presto viene alla luce che l'assassinio del suo amico Will -cui è stata costretta in quanto lui, marionetta sotto simulazione, minacciava l'incolumità di lei- ha lasciato un profondo segno nella sua anima. Il senso di colpa e l'indicibile dolore per la morte dei suoi genitori sono sensazioni che la tormentano al punto da bloccarla e farle smarrire sè stessa.
Non è più in grado di impugnare un arma nè di difendersi. Non rivela questi sentimenti a Tobias, che pur avvertendone il cambiamento, non è in grado di prestarle soccorso psicologico, approcciandosi a lei in modi che non solo non l'aiutano, ma che aggravano addirittura la situazione.

Bisogna ammettere che questa prima parte del romanzo trasmette al lettore la sensazione di uno stallo da cui sembra difficile, se non impossibile, uscire. Si rimpiangono, così, le storie dell'iniziazione, l'emozione di lasciarsi alle spalle l'infanzia per entrare nel mondo adulto, il senso di libertà, la zip-line e tutti quegli ingredienti che aveva reso "Divergent" gradevole.

Tris sembra essersi arresa, quasi rifiutandosi di continuare a vivere in un mondo in cui i suoi genitori non esistono e lei è un'assassina. In preda a tendenze suicide, si ficca consapevolmente in situazioni dal potenziale mortale.

La Roth, estremamente coerente, decide di non far passare sotto silenzio le turbe esistenziali della sua protagonista, come troppo spesso accade in storie dove i personaggi dimenticano sin troppo velocemente le perdite o la spregevolezza delle proprie azioni, seppur dettate dalla necessità.
E' una coerenza apprezzabile.
Tuttavia, viene da chiedersi se forzare la storia in tal senso non sia parimenti inverosimile, considerata l'urgenza di una guerra e di una società che sta crollando. Nemmeno queste due cose riescono a far tornare in sè Tris, che si riprende solo in parte verso la seconda parte del romanzo.

Ormai stesa sul tavolo che la vedrà morire, Tris capisce di voler vivere. E lì cerca di risollevarsi per poter prendere parte all'attentato di Evelyn alla sede degli Eruditi, seppur di nascosto e con la missione di diffondere un'informazione la cui esistenza, Marcus, il padre di Tobias, l'ha messa al corrente.

Lascia perecchio perplessi, invece, l'atteggiamento, o comunque l'indole di Tobias, che finisce con l'essere la causa dei muri che magicamente si sollevano tra i due. A chi ha amato la coppia nel primo romanzo (tocca ammettere che non sono esattamente tra questi) tocca la delusione di vederli piombare nella realtà dei rapporti di coppia e dei compromessi. La luna di miele è durata meno del previsto.
Quello che la Roth racconta apertamente è che Tobias, terrorizzato non solo all'idea di perdere Tris ma, soprattutto, dalla possibilità che ciò accada perchè lei stessa aneli la morte, tenti di scuoterla dal suo stato rimproverandola di continuo, tenendosi alla larga e minacciandola di porre fine alla loro relazione.
Quello che invece la Roth lascia ai buoni intenditori, è che questo non è l'unico sentimento che muove le fila del personaggio. Tobias ha paura non solo che una eventuale morte di Tris si verifichi, ma ha anche paura (se così la si può chiamare) di Tris stessa. La Divergenza di Beatrice è molto diversa dalla sua; il triplice risultato Abnegante-Intrepida-Erudita non ha precedenti a memoria d'uomo, e rende difficile se non impossibile mettersi nei suoi panni, capire i meccanismi della sua mente, soprattutto per Tobias che, nonostante la Divergenza, palesa una mente molto più schematica e limitata di quella di lei.
E' il volto Erudito di Beatrice che Tobias non è proprio in grado di capire. Al contempo, l'instabilità psicologica -seppur ampiamente giustificata- causa un calo di stima e di fiducia, col risultato che le più grandi qualità di Tris (l'intuitività e la capacità di guardare sotto la superficie delle cose) perdono di credibilità ai suoi occhi.
Se c'è una cosa che mal si tollera di questo personaggio, è la presunzione e l'orgoglio.
Sono difetti che si nascondono sotto l'amore che prova per lei, ma che emergono non appena Tris, raccontando le sue sensazioni e i suoi procedimenti logici, gli fa inconsapevolmente notare quello che a lui manca. Tobias reagisce ignorandola e Tris fa di testa sua, mostrando d'aver ragione non solo a dar credito a Marcus, ma anche a diffidare di Evelyn, che lui difende tanto calorosamente.
Lui le chiede scusa quando l'evidenza dei fatti lo colpisce, ma temo che lo schema sia destinato a ripetersi.

Insurgent si chiude con la diffusione del video che contiene l'informazione, un colpo di coda che non ci si aspetta affatto. Finalmente viene rivelata l'origine della società delle fazioni. Scoppia il pandemonio e ulteriori spiegazioni e approfondimenti sono magistramente rimandati al successivo e conclusivo volume della saga.

- fine SPOILER -


Sicuramente, fungendo da ponte, è anche il libro meno avvincente dei tre, sebbene eventi movimentati non manchino. E, forse, è proprio questa commistione di episodi d'azione sparsi per tutto il libro a creare un effetto particolare, come se la fabula classica [ situazione iniziale - rottura dell'equilibrio - evoluzione - scioglimento - finale ] fosse sconvolta, apparentemente senza ordine logico.
E questo, indubbiamente, stranisce.
Tuttavia, se si cambia la prospettiva e si considera la saga per quello che è, un unico grande libro suddiviso in 3 parti, ecco che la fabula classica, a cui siamo abituati, si delinea nuovamente.

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Insurgent 2014-09-22 10:01:05 Vanellope Von Schweetz
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Vanellope Von Schweetz Opinione inserita da Vanellope Von Schweetz    22 Settembre, 2014
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A volte capita di leggere brutti libri

Mah, questa lettura mi sta lasciando molto perplessa, perché mi sembra che giri a vuoto senza nessuna idea di dove voglia andare a parare.
Dopo gli avvenimenti accaduti nel finale del primo romanzo, Tris, Quattro (sic!!!) e gli altri transfughi di ciò che rimane della fazione degli Intrepidi vagano senza meta, assillati dai dubbi, dalle paure e da pippe mentali bimbominkiose.
Una rapida capatina presso la fazione dei Pacifici, un altro giretto presso gli Esclusi che non sono poi così sprovveduti (scelta narrativa ovvia e scontatissima) e infine una bella avventura presso la fazione dei Candidi, coloro che non mentono mai e che sottopongono i due malcapitati al siero della verità per provare la loro lealtà e per mettere un po' di sale a questo soporifero inizio.

Gli elementi deboli del primo romanzo restano invariati anche qui.
La trovata del sistema delle fazioni è di per sè affascinante e avrebbe anche potuto diventare uno spunto narrativo molto interessante se fosse stato contestualizzato meglio; invece continuiamo a non sapere nulla, tutto è trattato in modo semplice e banale, sappiamo che la città in cui si svolge il romanzo è Chicago solo perché si parla ancora dell'Hancock Building, ma non viene mai nominata apertamente, ci si continua a chiedere se solo questa città sia divisa in fazioni e come siano organizzate tutte le altre negli Stati Uniti.
Sarò ripetitiva ma durante la lettura mi sono posta sempre le stesse domande del capitolo precedente, alle quali la Roth ancora non dà risposta…attendo (S)fiduciosa e del tutto annoiata…sarà forse che non ho più quindici anni da un bel pezzo e da un romanzo, per quanto YA, pretenderei molto di più...

Per sua fortuna il romanzo è scritto in maniera dignitosa, senza quelle tipiche ripetizioni della stessa frase tipiche di sfumature e vampiri vari che mi rendevano insopportabile la lettura di altri ya.
Credo però che un altro grande limite del romanzo sia la voce narrante, ovvero scegliere sempre di utilizzare il punto di vista di Tris e conoscere la vicenda soltanto dal suo punto di vista. Molto più accattivante sarebbe stato sapere, oltre a quello che fanno lei e i suoi amichetti, anche ciò che succede presso i sovvertitori dell'ordine, ovvero la fazione degli Eruditi, conoscere in anticipo i pensieri del loro capo Jeanine. Avremmo avuto un'anticipazione sull'intreccio, che comunque non avrebbe tolto nulla alla suspence (vogliamo chiamare così quel misto di noia e apatia che ti fa voltare pagina solo per forza d'inerzia?), anzi avrebbe permesso a questo personaggio di non essere più solo un nome, una piatta figura di villain, ma sarebbe stato un tentativo per rendere almeno uno dei personaggi di contorno qualcosa di più di un semplice ologramma piantato lì sono perché Tris e Quattro (sic!!!) possano fare le loro evoluzioni e mostrare il loro coraggio!
Altra nota dolente: l'affastellarsi di nomi di personaggi dal precedente romanzo senza una spiegazione di chi siano. Il povero lettore, ignaro dei meccanismi degli ya e delle trilogie che, sbagliando, iniziasse da questo secondo volume, si troverebbe spiazzato e non capirebbe assolutamente niente; una spiegazione tra due virgole sarebbe bastata per dare chiarimenti a chi non ha letto il primo romanzo e rinfrescare la memoria di chi come me lo ha già letto ma ha anche dimenticato in fretta.

Beatrice Prior, detta Tris, è un'eroina irritante come la Bella della Meyer, che non ascolta nessuno che le dà un buon consiglio, ma si getta in mezzo ai guai tanto facilmente quanto una persona affamata si getterebbe su un piatto di spaghetti, salvo poi voler tornare indietro, piagnucolando per quello che le capita e dicendo che proprio non ce la fa più, come una qualsiasi bimbaminkia insopportabile.

E poi diciamolo pure inorridendo: se uno ci pensa a mente fredda, tutto il libro, con gli Eruditi nel ruolo di cattivissimi e feroci assassini, sovvertitori crudeli dell'ordine prestabilito, si basa su un assurto demente che è semplicistico e profondamente stupido. Ovvero che, l'amore per la conoscenza, la prontezza mentale, il piacere dell'imparare, la curiosità e lo studio siano caratteristiche che portano alla crudeltà, spingano i più intelligenti alla sete di potere e allo sterminio indiscriminato del prossimo!
Non certo un bel l'insegnamento per i giovani lettori al quale questo libro è indirizzato!

Ciliegina finale sulla torta andata a male della Roth: a due terzi del libri c'è una rivelazione su uno dei personaggi che vorrebbe essere shock e che invece ho trovato tanto stupida e fine a sé stessa da avermi fatto proprio venire la voglia di lanciare il libro fuori dalla finestra! Non rivelerò nulla a riguardo ma…
mia cara Veronica Roth, non ci siamo, non ci siamo proprio per niente!
Che i sostenitori della saga mi lincino pure ma trovo che questo secondo capitolo sia proprio un totale buco nell'acqua!

Non ho davvero più l'età per queste letture...

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Insurgent 2014-05-22 15:01:10 fede.book21
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fede.book21 Opinione inserita da fede.book21    22 Mag, 2014
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Un attimo di calma...

Sicuramente la lettura non sarà scorrevole come nel primo libro, ma si sa, nel primo c'è la presentazione dei personaggi e di una storia talmente bella e particolare che rimaniamo affascinati e legati ad essa fino alla fine del libro, con forse troppe aspettative nel secondo libro della serie.
In questo ultimo le pagine non si gireranno alla velocità del primo ma sicuramente sono ben scritte e piacevoli.
Mi ha molto colpito il personaggio principale, Beatrice, che analizzato fin nel profondo, è davvero molto piu reale ti tante altre paladine di altre saghe.
Mi è piaciuto molto come nonostante tutto quello che le succede, l'autrice abbia ricordato che si tratta di una ragazzina e che certi avvenimenti sconvolgerebbero chiunque. La scrittrice ha reso Beatrice più umana nell'affrontare le sue avventure e disavventure, non perdendosi nei soliti cliché delle paladine che non soffrono mai e che vincono sempre da sole.
Consiglio perciò di leggere questo secondo libro con molta leggerezza sapendo che si concentrerà molto su Beatrice e meno sulla storia d'amore e su ciò che ci aveva colpito freneticamente nel primo libro.
Ma sarà questa calma, la quiete prima della tempesta...
Buona Lettura Divergenti ;)

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Insurgent 2014-04-24 14:14:08 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    24 Aprile, 2014
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Un tesoro mal sfruttato.

Mentre il primo capitolo della Trilogia si presenta avvincente, intrigante ed appassionante il secondo episodio lascia interdetto il lettore sotto molteplici aspetti.
Il romanzo si presta ad una lettura rapida, mantiene la suspance del primo volume ed il livello di adrenalina conquista e sprona il lettore ad andare avanti. Non si fa in tempo a riprendersi da un avvenimento che subito ne subentra un altro e via dicendo. Si approfondisce la dimensione della città, si iniziano a scoprire le fazioni, i loro usi, le loro caratteristiche così come la dimensione e la realtà degli “esclusi”.
Il lato negativo è Tris. Ahimé in questo romanzo la Roth ha reso Beatrice irrealistica. Dopo aver creato una sorta di macchina da guerra con sentimenti ed una umanità, ma pur sempre un soldato addestrato a difendere e ad uccidere, ha trasformato la protagonista in un personaggio petulante e piagnucoloso. E’ un qualcosa di già visto, scontato e di estremamente pesante. Ecco, qui rivedo la Katniss de “ Il Canto della Rivolta”, epilogo di una trilogia avvincente resa fiacca dalla stessa conclusione ora esposta con Tris. Ed è forse l’unica vera analogia tra le due saghe.
Tris è quasi odiosa, rimarca sul senso di colpa determinato dall’aver provocato la “morte” di un amico quando nella situazione di fatto avvenuta difficilmente avrebbe potuto fare diversamente. Solo intorno alla 300esima pagina si rende conto che come lei i suoi compagni hanno agito in modo contrario al loro volere provocando la dipartita di persone innocenti, eppure tutti vincono questo dolore o se non altro ci convivono. Lei no. Lei deve per forza sacrificarsi, deve necessariamente far prevalere il suo lato abnegante. Non dico che questo sia sbagliato, perché lei è tanto abnegante, quanto intrepida, quanto erudita, però dopo i primi sensi di colpa il personaggio deve crescere, deve maturare altrimenti il romanzo non va. Tris è una combattente che ha abbandonato gli abneganti per un motivo e per quanto sia tale è anche altro e le tre personalità vanno bilanciate ma senza mandare al “macello” la protagonista, senza farla vagare come se avesse perso “la bussola”. E’ una forzatura che l’autrice poteva benissimo evitare.
Non capisco inoltre tutti i segreti che si vengono a creare tra Tris e Quattro. Sono giovani e il loro amore è ancora acerbo ma personalmente l’ho trovata una esagerazione soprattutto dopo che tra loro non esistevano segreti e in considerazione del fatto che possono fare affidamento esclusivamente l’uno sull’altra. Quattro sprona in numerose occasioni Tris a confidarsi, comprende che qualcosa non va, le dà sicurezza e cerca di farle capire che ora la sua famiglia è lui quindi è concepibile un primo momento di difficoltà ad aprirsi con la persona che si ama, un certo stordimento determinato dai fatti che si sono susseguiti proprio in considerazione dell’acerbità delle loro emozioni, ma arrivati ad un certo punto è necessario andare oltre. Tris in numerose occasioni si interroga su tutti gli aspetti che ancora non conosce di Quattro quando alla fine non si conosce mai davvero una persona e certamente non in una situazione come quella narrata nell’opera. Avrei evitato tutte queste incertezze o almeno le avrei espresse in conformità dell’evoluzione del loro amore e coerentemente allo svolgersi delle varie vicende.
Lato positivo è l’assenza di un triangolo amoroso carattere prevalente ed indiscusso in tutte le opere narrative degli ultimi anni. Non è solo grazie alla continua diatriba di un amore tra più pretendenti che il romanzo si rende interessante. Se la costruzione alla base è debole l’autore può introdurre tutte le componenti che desidera ma l’opera non prende forma e non cattura. Punto.

Fondamentalmente l'autrice non ha saputo sfruttare la dimensione che aveva creato nel primo capitolo e che tanto aveva appassionato il lettore. Gli scenari lasciati aperti alla conclusione di Divergent non sono sviluppati adeguatamente.

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Divergent, Hunger Games, e a chi desidera lasciarsi trasportare in un mondo ricco di emozioni svagandosi dalla quotidianità
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Insurgent 2014-04-15 16:07:40 noemi.musica
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noemi.musica Opinione inserita da noemi.musica    15 Aprile, 2014
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La qualità della storia cala un po'

Mi aspettavo un seguito un po' più ricco di storia più che di azione. In questo libro l'autrice secondo me non è stata in grado di sfruttare appieno le possibilità che aveva lasciato "aperte" dal primo libro. Non voglio anticipare nulla sul finale ma l'autrice in questo libro tende a distruggere un po' quello che ha appassionato il lettore fino adesso, lasciando una grande confusione sui "Divergenti". I personaggi, nonostante siano stati ben definiti nel primo libro, non vengono sfruttati al meglio: Tris, Tobias, Peter, Caleb ecc, cambiano spesso "carattere". Le rivelazioni del libro sono tante ma secondo me non saziano appieno la "fame" di storia che il lettore sviluppa in Divergent. Leggetelo per sapere come continua, ma io non ho trovato qualcosa di davvero gratificante o che appassioni.

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Insurgent 2014-04-14 10:39:54 resme94
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resme94 Opinione inserita da resme94    14 Aprile, 2014
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La verità ti fa male,lo so.

Se state leggendo questa recensione,i motivi possono essere due:o perché avete letto il primo libro,Divergent,o non sapete che questo è il secondo libro di una trilogia.
Nel secondo caso smettete subito di leggere e andate all'altra recensione,se non volete rovinarvi tutta la storia.

Per chi è rimasto,ecco a voi Insurgent.


"Come un animale selvatico,
la verità è troppo potente
per poterla ingabbiare.

Dal manifesto della fazione dei Candidi."


Questa è la frase che apre il libro. Il motivo lo capirete solo alla fine.
Abbiamo lasciato Beatrice,per gli amici Tris,suo fratello Caleb,Peter,Marcus e il suo ragazzo Tobias,per gli amici Quattro,in fuga verso il quartier generale dei Pacifici.
Questo secondo capitolo della saga è pieno di azione e confusione.
I protagonisti non hanno neanche il tempo di riprendersi da un evento che vengono risucchiati in un altro.
Tutte le fazioni sono coinvolte in una ferita politica inguaribile.
Gli Intrepidi si sono divisi e una parte è in combutta con gli Eruditi,che vogliono il controllo del governo e hanno ucciso quasi tutti gli Abnegati per ottenerlo.
La vita di tutti è in equilibrio precario. Il caos è pronto a scatenarsi in qualsiasi momento.
Oltre a quello che sta accadendo,Tris avrà un'indagine da svolgere tutta da sola.
Ogni persona che incontra ha una propria versione dei fatti e delle proprie convinzioni. Tris riuscirà a scoprire la verità?Leggete il libro e lo saprete.
Mi sento come la voce fuori campo alla fine di un episodio di Dragon Ball. "Riusciranno i nostri eroi a sopravvivere?"

Per quanto riguarda la questione sentimentale,la relazione con il rude Tobias verrà affrontata apertamente.
I loro segreti e la tensione sociale-politica la complicheranno.


Veronica Roth meriterebbe un applauso per la sua fantasia e per avermi incastrato,dopo tanto tempo,anzi dopo tanti libri,con un'altra trilogia che mi ha incantato.
Non la perdonerò mai.



"Chissà se anche lui sta pensando alla stessa cosa che sto pensando io: che sarebbe bello se la vita
funzionasse nello stesso modo… se potessimo rimuovere lo sporco dalle nostre esistenze e rientrare nel
mondo puliti. Invece, parte del nostro fango ce lo porteremo dietro per sempre."



"Io mi fido di te. È questo che vorrei dirgli… ma non è vero: non ho creduto che avrebbe potuto continuare
ad amarmi nonostante le cose terribili che ho fatto. Non lo credo di nessuno, ma questo non è un
problema suo… è un problema mio."


"so che non posso permettermi di perdermi dietro alla sua bellezza"


"A volte mi sento come se stessi raccogliendo le lezioni che ogni fazione ha da insegnarmi e le stessi
immagazzinando nella mente per usarle come guida per muovermi nel mondo. C’è sempre qualcosa da
imparare, c’è sempre qualcosa d’importante da capire."


"La crudeltà non rende una persona disonesta, allo stesso modo in cui il coraggio non
rende una persona gentile."

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Insurgent 2014-03-09 16:04:46 Vivix
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Vivix Opinione inserita da Vivix    09 Marzo, 2014
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Nulla di negativo

Insurgent non mi è piaciuto. O meglio. In realtà non c’è stato nulla che non abbia gradito, ma non mi ha colpito granché.
Rispetto a Divergent c’è sicuramente un maggior senso logico nel susseguirsi delle vicende e questo è un punto positivo. Per quanto riguarda le scene di violenza ed i combattimenti sono ancora molto presenti, ma per fortuna vengono giustificate, a differenza, invece, di quanto avveniva nel volume precedente. Presenti vari colpi di scena, molti scontanti a mio parere, ma un paio davvero inaspettati. Il libro si conclude proprio con uno di questi e sinceramente ora non so proprio cosa aspettarmi dall’ultimo capitolo della saga.
Nel descrivere le fughe di Tris l’autrice presenta i quartier generali di tutte le fazioni e le abitudini di quelle che non avevamo ancora conosciuto bene e questo solletica la curiosità del lettore.
Il rapporto tra la protagonista e Tobias si incrina, come c’era da aspettarsi, ma ho apprezzato come è stato descritto dalla Roth.
La scrittrice è molto brava a delineare i personaggi secondari e soprattutto a farli guardare con simpatia dal lettore ed è proprio per questo che mi è dispiaciuto per la perdita di alcuni di loro. A dir la verità, di molti, e per questo la mia prima reazione è stata la rabbia, tuttavia, la città è in guerra e in guerra la gente muore come le foglie in autunno cadono, quindi ci sta. Tra tutti mi ha affascinato (oltre ovviamente a Quattro) la figura di Jeanine ed incuriosito quella di Peter.
Il modo di scrivere è lo stesso del libro precedente, non ci sono stati né miglioramenti né peggioramenti, perciò non mi è piaciuto.

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Insurgent 2013-07-26 09:39:12 sabrinat2601
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sabrinat2601 Opinione inserita da sabrinat2601    26 Luglio, 2013
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Che bella sorpresa

Rapita dagli ultimi capitoli di Divergent, il primo volume della trilogia, mi sono tuffata tra le pagine di questo secondo romanzo.
Come per il precedente, anche quest’ultimo sembra non avere nulla di nuovo rispetto alle altre saghe young adult , salta subito all’occhio infatti la similitudine con il più famoso ed amato “Hunger Games”: entrambe le protagoniste sono giovani ragazze che dopo una scelta ed un inizio difficile si ritrovano coinvolte in prima persona nella rivolta tra fazioni/distretti, la situazione geo-politica post apocalittica ed i primi timidi passi verso l’amore.
Grazie allo stile scorrevole e coinvolgente, l’autrice mi ha però incantato, non sono riuscita a riporre il libro sul comodino e pagina dopo pagina sono scappata con i protagonisti, ho saltato da treni in corsa, respirato, mangiato e dormito con loro… Devo essere onesta, era da tempo che non mi sentivo così coinvolta da un romanzo. Il finale è totalmente inaspettato, non preannuncio nulla ovviamente ma vi assicuro che appena richiuderete il libro anche voi vi precipiterete sul internet a controllare l’uscita del prossimo volume. (Allegiant …uscita prevista negli usa ad ottobre…)
Consigliato.

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Hunger Games
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Insurgent 2013-06-13 21:21:50 Lady Aileen
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Lady Aileen Opinione inserita da Lady Aileen    13 Giugno, 2013
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Non me l'aspettavo

A distanza di un anno esce il secondo volume della serie distopica per adolscenti Divergent che vede protagonista Beatrice detta "Tris", un'adolescente di 16 anni al centro di una rivolta per il controllo di una città in cui le persone attraverso un test vengono divise in fazioni: Intrepidi, Eruditi, Candidi, Abneganti, Pacifici e chi non rientra in nessuna delle precedenti sono chiamati Esclusi. Non mi spingo oltre nel svelare la trama perché è ben più articolata e sarebbe un peccato svelare tutto. I volumi sono strettamente collegati pertanto è consigliabile leggerli nel loro ordine di pubblicazione.
Devo confessare che nel primo volume Tris mi è parsa con un carattere alquanto contraddittorio e non m'ispirava molta simpatia, invece in questo volume l'ho apprezzata molto di più.
Le vicende sono narrate in prima persona (unico punto di vista) dalla stessa Tris, sono ambientate in un'epoca futura non meglio specificata, non si hanno notizie specifiche di come si è giunti a quel tipo di società ed è un mistero anche sapere cosa ci sia oltre la città in cui è ambientata la serie.
Il volume precedente non mi aveva molto stupito e stavo per abbandonare la lettura di questa serie, per fortuna non l'ho fatto perché la storia si sta dimostrando davvero sorprendente e coinvolgente.
Finalmente un volume incentrato completamente sull'azione (fughe rocambolesce, combattimenti, esperimenti), colpi di scena e suspese.
Lo stile è scorrevole, il linguaggio è semplice (frasi brevi), il ritmo è serrato, i personaggi sono decisamente più credibili e la concezione di società distopica è originale e interessante (resta la violenza ma almeno in questo caso ci sono spiegazioni convincenti contrariamente a quanto accadeva nel primo volume).
Naturalmente non poteva mancare il risvolto romantico ma niente di troppo melenso e l'immancabile finale che termina proprio sul più bello.
Sicuramente leggerò il terzo ed ultimo volume, spero solo di non dover aspettare un anno.

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