Il rifugio
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Sei certo di chi ti puoi realmente fidare?
Facciamo bene a fidarci dei nostri amici? E della nostra famiglia? Queste domande torturano Eli, il protagonista di questo romanzo, che da nove anni è rinchiuso con la sua famiglia nel Rifugio, una costruzione sotto terra realizzata su volontà del padre, il milionario Yanakakis.
Da nove anni la routine di Eli è sempre la stessa: alzarsi, evitare ogni contatto con i genitori e le sorelle, andare a dormire. Infatti, le uniche due persone con cui Eli avrebbe voluto parlare, per un incidente, sono rimaste chiuse fouri dal Rifugio durante un attacco nucleare.
Da nove anni Eli non ha più notizie di Eddy, suo fratello gemello, e di sua nonna.
Inizialmente Eli accetta senza ribellarsi ogni volontà del padre in modo così da non essere disturbato ed evitare qualsiasi relazione con gli altri abitanti del Rifugio.
Ma una serie di verità sconvolgenti porteranno Eli a domandarsi cosa sta realmente succedendo. E sarà disposto a scoprirlo con o senza l'aiuto della sua famiglia.
Nonostante alcuni attimi di perplessità, ho apprezzato questo romanzo soprattutto per la figura di Eli. Infatti non è il tipico ragazzo-protagonista buono, generoso e altruista. Anzi. Sa bene di essere il "gemello cattivo". Sono molto interessanti le riflessioni di Eli che portano lo stesso lettore a riflettere e a domandarsi cosa avrbbe fatto al posto del protagonista, e mi hanno incuriosito molto i riferimenti ad un romanzo distopico degli anni cinquanta (L'ultima spiaggia) che deve aver sicuramente ispirato l'autrice e che ho intenzione di leggere.
Quindi consiglio la lettura di questo romanzo, soprattutto ai ragazzi in quanto risulta un romanzo per adolescenti, ma lo consiglio anche agli adulti amanti dei thriller claustrofobici e delle distopie.
Buona lettura! :-)