Il mago di Oz Il mago di Oz

Il mago di Oz

Letteratura straniera

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Dalla grigia prateria del Kansas, un poderoso ciclone trasporta la piccola Dorothy con tutta la sua casa fino al meraviglioso regno di Oz: questo è l'inizio di uno dei classici della letteratura per ragazzi più letti e amati di tutti i tempi. Tra streghe cattive e streghe buone, in compagnia dell'allegro cagnolino Toto, Dorothy si incamminerà verso il terribile e potentissimo mago, il solo che possa esaudire il suo desiderio di tornare a casa. Al suo fianco, memorabili personaggi come lo Spaventapasseri, alla ricerca di un cervello, il Boscaiolo di Latta, senza cuore, il Leone Codardo, alla ricerca del coraggio. Tra incontri straordinari e divertenti avventure, Dorothy arriverà alla splendida Città di Smeraldo, al termine di un viaggio che riserva ancora incredibili sorprese.



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Il mago di Oz 2022-11-04 17:09:53 Valerio91
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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    04 Novembre, 2022
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Da leggere ai propri figli

Nella prefazione, Ray Bradbury fa un parallelismo tra “Il meraviglioso mago di Oz” e “Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll, asserendo che siano espressione di due diversi tipi di individui: Alice è per chi ama il freddo inverno, per chi è attratto da anfratti oscuri e personaggi folli, anche crudeli; Dorothy è invece per gli amanti della calda estate, di chi ama perdere lo sguardo in sconfinate valli illuminate dal sole, dove sebbene il male sia presente non fa poi così paura. Evitando di inoltrarci oltre in questi parallelismi, si può dire che effettivamente è questo il sentore che si avverte durante la lettura de “Il meraviglioso mago di Oz”: il mondo descritto da Baum è popolato di creature strambe ma mai raccapriccianti, dove i rappresentanti del male non sono poi così spaventosi e possono essere sconfitti senza troppi patemi e allo stesso modo possono essere superate le difficoltà, ché una via d’uscita si trova sempre.
Il mago di Oz è una ventata d’ottimismo, un segnale che tutto a questo mondo ha una soluzione. Lo stesso personaggio del mago è l’espressione principe di questo concetto: egli infatti ha un’illusione per tutto, tanto da essere in grado di far credere da anni che sia veramente un mago e permettendogli di governare sulla Città di Smeraldo, e anche una volta smascherato sarà in grado di donare un cervello allo Spaventapasseri, un cuore al Boscaiolo di Latta e il coraggio al grosso Leone, compagni di viaggio di Dorothy. Questo perché, come dando una pillola di zucchero a qualcuno che si creda malato, non sta facendo altro che illuderli, fingendo di dar loro quel che già hanno, come il lettore avrà modo di appurare seguendo le loro avventure. Spesso, dunque, i problemi che ci sembrano insuperabili in realtà non lo sono e possono essere risolti senza ricorso alle arti magiche, e ciò che crediamo di non avere è invece già presente in noi, solo che magari non ne siamo consapevoli o non siamo stati in grado di tirarlo fuori.
Questo romanzo è uno di quelli che si prestano perfettamente alla lettura ai propri figli prima di andare a letto, anche nella struttura: composto da capitoli brevi che attraggono l’attenzione senza andare troppo sul sofisticato, cercando sempre quel lieto fine che da bambini riteniamo indispensabile e che non si lascia attendere per troppe pagine. Introduzione del capitolo, si presenta la difficoltà o il conflitto, molto presto ci si rivela la soluzione: questa è la struttura della maggior parte dell’opera.
La piccola Dorothy non dovrà affrontare le difficoltà della piccola Alice, ma è una di quelle storie che accompagnano nella crescita e possono dare ai ragazzi uno scorcio della vita che si appresteranno ad affrontare. Ma la vita non è solo quella che ci presenta il Mago di Oz, ed è per questo che la sua lettura andrà accompagnata a tante altre (tra cui la nostra cara Alice) che possano darci altri punti di vista e aiutarci ad affrontare con più consapevolezza quel percorso tortuoso che è la vita.

“«Ciononostante,» disse lo Spaventapasseri, «io, invece del cuore, chiederò il cervello; perché uno sciocco non saprebbe che farsene di un cuore, se mai si trovasse ad averne uno.»
«Io prendo il cuore,» ribatté il Boscaiolo di Latta, «perché il cervello da solo non basta a farti felice e la felicità è la cosa più bella del mondo.»”

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Il mago di Oz 2021-09-21 07:10:09 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    21 Settembre, 2021
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I quattro desideri

Chiedono ciò che hanno perduto o che mai han posseduto, chiedono di ritrovare la propria casa, un cervello, un cuore, il coraggio.
Quattro desideri che legano altrettante creature quanto più dissimili: una bimba, uno spaventapasseri, un omino di latta ed un leone alla ricerca di un incantesimo che li renda finalmente felici.

Casa, cervello, cuore, coraggio. Non sono i desideri più belli di cui abbiate mai letto?

L’incontro con il mago è l’ultima delle avventure che i nostri amici vivranno girovagando nel Regno di Oz, tra fate buone e malvagie scarpette d’argento scimmie volanti torrenti limpidi frutti succosi mucche e damine di porcellana. Noi, nel frattempo, col nostro animo bambino -insabbiato da una duna di età adulta- ci godiamo la narrazione che profuma di buono come quel pezzo di pagnotta che Dorothy si porta nel cestino, attentamente avvolto in un candido panno.

Tra paesaggi incantevoli e creature fantastiche, sorrido sfogliando queste pagine leggere e veloci di una favola semplice e bella, che ha la freschezza e la leggerezza di una colomba bianca, in tempo di pace.

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Il mago di Oz 2021-05-17 20:14:59 Lady Aileen
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Lady Aileen Opinione inserita da Lady Aileen    17 Mag, 2021
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Per bambini

Il meraviglioso mago di Oz è il primo volume della serie dedicata a Oz, un paese popolato da strani personaggi dove vi finisce, per puro caso, Dorothy e il suo cagnolino Toto.
Sinceramente mi sono limitata sempre e solo alle trasposizioni cinematografiche ma dopo averlo visto disponibile come audiobook ho deciso di dargli un’opportunità.
Fondamentalmente è una fiaba con al centro il tema dell’amicizia e i buoni sentimenti. Sicuramente adatta più a un pubblico di bambini o nostalgici perché la prosa è molto semplice e la trama lineare e a tratti banale.
Per questa storia l’autore si è ispirato alla realtà sociale, politica ed economica degli Stati Uniti di fine Ottocento.

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Il mago di Oz 2016-04-13 16:46:22 cuspide84
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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    13 Aprile, 2016
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IL REGNO DI OZ

Dorothy viene scaraventata da un ciclone in un altro mondo, lontanissimo dal Kansas, luogo in cui vive con i suoi zii; in questo nuovo posto incontra strani e bizzarri personaggi:
lo spaventapasseri che mira ad avere un cervello per poter pensare ed essere intelligente come gli uomini veri, il boscaiolo di latta che rivorrebbe un cuore dopo aver provato, da umano, cosa significhi averlo e il leone codardo, una bestia feroce ma in fondo paurosissima e poco coraggiosa, che non desidera altro che diventare il Re della Foresta.

Con l'aiuto di questi nuovi amici, la piccola Dorothy affronta un lungo viaggio che la porterà nella bellissima Città degli Smeraldi al cospetto del famigerato e temutissimo Mago Oz, le farà incontrare le Scimmie Volanti e infine la temibile Strega dell'Ovest.

Tra numerose avventure e pericoli, il gruppetto giungerà infine a vedere i propri desideri avverarsi... tutto merito della magia o i nostri avevano già in sè le caratteristiche e le doti necessarie per raggiungere i propri scopi?

Leggo questa storia ormai adulta e non più bambina, ma devo dire che in un giorno l'ho divorata ed è stato carino leggere le avventure di questa compagnia... sono dell'idea che ognuno abbia tutte le carte in regola per riuscire nei propri obiettivi e si, a volte la vita non è propriamente una favola, anzi, e non possiamo purtroppo chiamare le scimmie volanti in nostro aiuto, ma basta credere in se stessi e nella propria forza per alzare la testa e continuare a "combattere" e a credere in quello che si sta facendo.

Basta pensare a chi sia in realtà il Mago di Oz: niente è impossibile, tutto è possibile!

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Il mago di Oz 2016-03-15 16:19:36 aeglos
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aeglos Opinione inserita da aeglos    15 Marzo, 2016
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Come tornare bambini

Ho sempre visto il film,in qualsiasi versione,nuova e vecchia,con effetti speciali e non.Ma mi sono sempre chiesta com'era leggere il libro.Di solito non mi capita mai:quando guardo un film non leggo mai il libro.Ma stavolta è stato diverso;la curiosità e la voglia di tornare bambina ha prevalso.Naturalmente il libro è scritto per ragazzi,in maniera molto sempliciotta,non mi ha entusiasmata la scrittura,ho fantasticato poco.Comunque è un libro che serve sia ad un bambino per sognare,sia ad un adulto per capire determinate cose.Non bisogna cercare chissà dove una risposta ed è una delicata metafora della scoperta di se stessi.Il leone in realtà il coraggio già ce l'aveva,doveva essere solo spronato.Lo spaventapasseri e l'uomo di latta non avevano bisogno nè di un cervello e nè di un cuore,già uno regionava e l'altro piangeva perché troppo sensibile. Tutti noi abbiamo una specialità, tutti noi sappiamo cavarcela da soli se necessario,ma abbiamo sempre bisogno di chi ci può dare coraggio per poter crederci davvero.Forse è per questo motivo che piace anche ai grandi;non solo ci fa tornare bambini ,ma ci fa anche ragionare su chi e cosa cerchiamo in noi stessi.

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Il mago di Oz 2016-03-08 10:24:44 Queen D
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Queen D Opinione inserita da Queen D    08 Marzo, 2016
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Il valore delle piccole cose

Sono sempre stata un'inconsapevole fan di questo libro, pur non avendolo mai letto da bambina. Conoscevo i personaggi principali come Dorothy e i suoi amici di avventura ma non mi era mai venuto in mente di leggere la sua storia, fino a qualche giorno fa. E devo ammettere che pur essendo scritto in modo semplice e ovviamente comprensibile per un pubblico non adulto, io l’ho trovato pieno di spunti per riflettere su tematiche assolutamente non infantili.
L’aggettivo che ho subito associato a questo libro è uno: delizioso.
E’ un racconto dolce ma non stucchevole, scritto per bambini ma tremendamente maturo, assolutamente geniale.
La dolcezza di Dorothy si contrappone al suo coraggio e alla sua schietta determinazione, di cui forse non è neanche consapevole; la goffa delicatezza dello Spaventapasseri che desidera un cervello tutto suo, perché è pur sempre un fantoccio finto ma non può vivere con un cervello di paglia secca; il coraggio e la forza del Taglialegna di Latta e della sua ascia, che invece di un cervello, di cui abbonda, vuole un cuore tenero e affettuoso, per poter tornare dalla sua bella che lo attende; il Leone Vigliacco, re della foresta solo ufficiosamente, che accetta di seguire i suoi compagni di viaggio per poter avere un pizzico di temerarietà e di coraggio per diventare quello per cui è nato; e infine Toto, il piccolo cagnolino di Dorothy, che non vuole nulla, solo stare affianco alla sua padroncina e dare la caccia ai topolini di campo.
Ognuno di loro si mette in viaggio verso la Città di Smeraldo in cerca di qualcosa, ma nessuno di loro si rende conto che ha già dentro di sé quello che desidera: l’intelletto, la bontà del cuore, il coraggio sono già virtù che possiedono ma che non sanno di avere.
Allora la morale del libro qual è? Perché questo libro HA UNA MORALE, come tutti i libri per bambini di un certo calibro: che, a volte, ci affanniamo a rincorrere cose che non ci rendiamo conto di possedere già, mettendo in pericolo le proprie certezze per rincorrere delle chimere.
Alla fine tutti otteranno quello che vogliono ma non in termini reali: è solo un effetto placebo dispensato dal famoso mago di Oz. Solo Dorothy tornerà a casa sua, in Kansas dagli zii, come aveva sempre desiderato.
Avrebbe potuto tornarci in qualsiasi momento, ma lei non lo sapeva, e così facendo, involontariamente, aiuta i suoi amici a realizzare i proprio sogni. Quindi, forse, è un bene che non abbia usato i suoi stivali d’argento.
Tenero, potente nella sua semplicità, commovente: un must per i bambini, ma soprattutto per i grandi che vogliono dar valore alle cose belle che possiedono e a cui non danno valore.

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Il mago di Oz 2014-02-01 17:34:02 ClaudiaM
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ClaudiaM Opinione inserita da ClaudiaM    01 Febbraio, 2014
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Il mago di Oz - Lyman Frank Baum

E’ una favola che, purtroppo, sono riuscita a leggere solo da grande. Ma è bellissima! Infantile per un adulto, ovvio, ma non manca di nulla. Tutti i personaggi sono fantastici, hanno una propria caratterizzazione che è il fulcro del loro viaggio: il Leone Vigliacco che vuole un po’ di coraggio, il Taglialegna di Latta che vorrebbe un cuore, lo Spaventapasseri un cervello e Dorothy che desidera tanto tornare a casa sua nel Kansas. Sono proprio questi motivi che li spingeranno a intraprendere il viaggio verso la Città di Smeraldo, dove vive Oz, il mago più potente di quella terra. Le avventure non mancano, si susseguono rapidamente e danno alla trama un buon ritmo: d’altronde, un romanzo per bambini non ha bisogno di troppe descrizioni, ma di fatti. E qui ce ne sono a frotte. Lo consiglio a grandi e piccoli… o meglio, ai grandi che dovrebbero leggerlo ai piccoli come favola prima di dormire.

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Il mago di Oz 2013-03-17 00:06:52 Greg
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Greg Opinione inserita da Greg    17 Marzo, 2013
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molto istruttivo

Questo libro è scritto con uno stile semplice, quasi scarno, che a mio modo di vedere rispecchia un po' la rapidità con la quale è stato scritto. Mi verrebbe quasi da dire che certi passaggi denotino una certa fretta narrativa (nel finale, soprattutto), mentre si trova maggiore approfondimento e ridondanza in momenti che non li richiederebbero. Al di là di queste critiche sullo stile, ho apprezzato molto il messaggio, diciamo "la morale della favola", decisamente sottovalutata da alcuni critici. Bellissimo, ad esempio, il discorso in cui l'omino di stagno dice di essere attento e sensibile nei confronti di ogni creatura, perché non avendo un cuore non ha una guida che gli dica con chi essere gentile e con chi no...!

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Il mago di Oz 2013-01-20 21:26:56 -Francy-
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-Francy- Opinione inserita da -Francy-    20 Gennaio, 2013
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Per incontrarla.

Torno sempre a Oz.
Per incontrarla, anche se fa male.
I pomeriggi passati con questo libro nelle mani non me li può togliere nessuno, non potrò mai dimenticarli e se un giorno dovesse cogliermi l’alzheimer so che questo libro sarà uno dei miei punti fermi.
Io e lo Spaventapasseri che vuole a tutti i costi un cervello siamo diventati amici subito e mentre leggevo, come una voce fuori campo, dicevo, sorridendo quasi per prenderlo in giro:”Ma tu sei l’essere vivente più sveglio e furbo che io abbia mai conosciuto!”, a otto anni era molto divertente, ricordo che mi facevo certe risate!
L’uomo di latta che voleva un cuore per amare di nuovo la sua fidanzata mi faceva molta tenerezza e mi immedesimavo così tanto da pensare che io, senza amore per mia madre e mio padre non so se avrei voluto vivere ancora.Tifavo tantissimo per lui e la sua situazione mi preoccupava non poco ma mentre attraversavamo il regno di Oz (perché anche io ero col loro in questa avventura), il suo cuore lo sentivo battere, e mi tranquillizzavo.
Il leone poi! Lui l’avrei abbracciato tantissimo. Era il più tenero e ogni Natale speravo potessero regalarmene uno vero, proprio come lui.
Dorothy era un’amica. E le dicevo di non preoccuparsi, che sarebbe riuscita a tornare a casa, tanto i libri per bambini finiscono sempre bene.
Ora ho 30 anni e se potessi tornare indietro nel tempo andrei a casa dei miei genitori, in camera mia, nel 1990, e direi a quella bambina con un libro buffo e consumato tra le mani che davvero, in ogni occasione, bisogna credere in se stessi, non è una frase fatta, le direi di non dimenticarlo mai perché è un attimo e la vita ti inghiotte. Per abitudine si vive e si accettano i propri limiti senza nemmeno accorgersi di averne…Francy, le direi, ricordati questi tuoi amici quando hai paura, perché da grande sarai veramente sbadata e le cose che ti piacciono o ti piaceranno non sempre riusciranno a tirare fuori la tua grinta, le vedrai passare e ti accorgerai, quando ormai è tardi, che erano le uniche cose che ti hanno dato la forza di crescere.
I treni passeranno ma tu non sempre riuscirai a salire perché le tue valige saranno troppo pesanti.
Questo le direi.
La morale sembra infantile e fin troppo naturale perché noi uomini cerchiamo le cose difficili e alternative, i messaggi semplici non ci interessano, sono da sfigati. Credere in se stessi? Che cosa banale! Eppure, pensateci bene, chi lo fa davvero?
A parte il racconto, che è molto piacevole, sono particolarmente legata al Mago di Oz.
In questo libro c’ho rinchiuso il bene per una persona che non c’è più. Ci si salva con poco, sono trucchetti stupidi ma un modo dovevo inventarmelo per rincontrarla qualche volta.
Già a otto anni la Strega del Nord l’avevo disegnata mentalmente come mia nonna. Quel bacio che protegge Dorothy durante la sua avventura io lo ricevevo ogni sera, insieme ai ”Sogni d’oro”.
La mattina andavo a scuola sapendo che niente di male poteva accadermi perché io portavo stampato sulla fronte il suo bacio. I cattivi lo vedevano e scappavano a gambe levate. Che ridere.
Mi proteggeva, leggevo e la vedevo lì, nella storia. Lei ha sempre vissuto in quel libro, era la mia strega buona.
“E’ una simpatica vecchietta, col volto coperto da rughe, dai capelli bianchi, con un portamento alquanto impacciato”.
La sua perfetta descrizione.
E quando è morta il primo pensiero che ha attraversato la mia mente sconvolta è stato quanto fosse fortunato l’uomo di latta a non averlo più un cuore, perché il mio scoppiava, e scoppia ancora, di tristezza.
E’ per questo che torno sempre a Oz.
Per incontrarla, anche se fa male.

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Il mago di Oz 2011-12-06 09:42:46 Nadiezda
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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    06 Dicembre, 2011
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Dorothy

Anche se si tratta di una favola dedicata ai bambini volevo comunque recensirla.

È un libro che diverte in maniera spensierata senza cercare una morale finale. Però leggendo le avventure di Dorothy in questo paese di Oz in ogni passaggio riusciamo a trovarne qualcuna.
È un posto strano pieno di personaggi bizzarri dove l’impossibile è pura realtà, Dorothy va alla ricerca della sua casa, del suo paese natale, lontana nel tempo e nello spazio dai suoi cari.
Dorothy, la piccola bambina del Kansas, non sembra far caso alle stramberie che incontra ed agli speciali amici che nel suo mondo avrebbero destato curiosità, timore e stupore.
Lo Spaventapasseri rappresenta una personalità giudiziosa, sebbene la sua condizione di pupazzo suggerisca il contrario.
Il Boscaiolo di Latta, una sorta di uomo robotizzato dimostra di avere una sensibilità e una bontà d’animo senza eguali.
Il Leone Vigliacco, animale regale e non temuto, incute più terrore e rispetto di quanto non creda.
L’ultimo, ma non per importanza, dei personaggi principali è il meraviglioso Mago di Oz, figura amata e rispettata dal popolo, che rappresenta la forma di governo dell’insolito mondo in cui è capitata la piccola Dorothy.

Il messaggio più importante che mi ha trasmesso questa simpatica favola è questo: dobbiamo sempre credere in noi stessi!

Sicuramente non è un libro di spessore, ma consiglio lo stesso la lettura perché lo scrittore riesce a trasportarti in un mondo irreale, ma comunque familiare dove Dorothy non si trova mai fuori luogo.

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