Harry Potter e la camera dei segreti
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Non è tutto oro quel che luccica!
"La Camera dei Segreti" segue a ruota il primo capitolo della decennale saga potteriana della magica Rowling, continuando le avventure di Harry e dei suoi amici.
All'epoca vidi il film del 2002 che mi piacque non poco e lo trovai addirittura più bello del primo, ma lo stesso non posso dire del libro qui presente, a mio parere un po' meno appassionante e gustoso della "Pietra Filosofale".
Solitamente, a mio parere, i libri di "Harry Potter" fanno mangiare la polvere alla trasposizione cinematografica derivata (prima di questo, con gli altri cinque libri che ho letto, è stato sempre cosi), ma questa volta non ho notato una grandissima differenza in termini di piacevolezza. Certo il libro rimane il libro, ma l'omonimo film stavolta non mi è parso tanto inferiore al testo originale e credo sia l'unico caso in cui un lungometraggio di "Harry Potter" riesce a non sfigurare nei confronti del libro da cui è partita la trasposizione: opinione del tutto personale, sia chiaro. Naturalmente, il libro approfondisce immensamente di più, tanto che il finale è molto più interessante nel libro perché si capisce meglio una certa cosa, eppure mi sono sentito meno rapito rispetto alle mie previsioni.
Comunque, per sgombrare il campo da facili equivoci, il libro è assai godibile e lo stile della Rowling sempre magico e coinvolgente. Purtroppo qualcosa mi ha lasciato un po' tiepido e me ne sorprendo, poiché con un titolo tanto intrigante che allude a una trama misteriosa e avvincente (e di certo lo è anche grazie al complotto messo su, benché ero già a conoscenza degli eventi a causa del sopracitato film, cosa che toglie la suspense generale) non ci si aspetta di rimanere un po' infiacchiti al termine della lettura o con del retrogusto leggermente amaro.
Tuttavia, urge un chiarimento: se il libro viene preso da solo può sembrare non del tutto appassionante e leggermente "spento", ma preso come un tassello del grande puzzle potteriano non posso far altro che godere del disegno della Rowling. Infatti, nulla sembra esser messo per caso, tanto per. I nuovi personaggi presentati dalla scrittrice saranno importanti per gli sviluppi futuri, nessuno verrà tralasciato, cosi come il nome della prigione di Azkaban il quale tornerà prontamente nel terzo libro della saga. Senza contare che in questo libro ci viene in parte approfondito il passato di Hagrid e ci viene presentato un elemento fondamentale per capire i poteri di Vold... scusate, di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. Non solo, nuove magie e scoperte a parte, già al secondo anno scolastico la Rowling ci mostra come non tutto quel che luccica è puro oro: Hogwarts nasconde un segreto inquietante e Harry non avverte solo elogi e calore nei suoi confronti. Se il primo anno era pieno di luce, di calore e mostrava un Harry in piena rivalsa nei confronti della vita, il secondo mostra ombre fredde che si allungano come tentacoli arrivando a sfiorare il suo piccolo e coraggioso cuore.
Forse non il miglior libro della saga (si parla semplicemente di opinioni personali naturalmente), ma possiede elementi importanti per il futuro, mostrandosi un testo essenziale e per nulla inutile se non una delle colonne portanti nell'economia della macro-trama! Quindi, non temete: Harry Potter è sempre Harry Potter, in qualche modo sa sempre sorprendere.
Buona lettura!
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Mistero e Magia
“Harry Potter e la camera dei segreti” si differenzia dal primo capitolo della saga soprattutto per il fatto che in questo l’autrice non solo concede maggiore spazio e caratterizzazione ai personaggi ma anche alle vicende. Se ne “Harry Potter e la pietra filosofale” il lettore veniva a conoscenza del protagonista e di quel che è il mondo della magia, nel naturale seguito, prende sempre più consapevolezza di chi è il nemico e di quali sono i pericoli che oggettivamente gravano su questa realtà.
Il bello dei romanzi della Rowling è che sono un effettivo crescendo. Se infatti questi due primi volumi sono impostati con la finalità di essere letti anche da un pubblico più giovane, con l’evolversi delle vicende lo stile muta, arricchendosi ed elaborandosi con lo sviluppo dello stesso contesto narrato e dimostrandosi dunque conforme, in ugual modo, alla lettura di un pubblico più adulto. Pertanto, è ancora riscontrabile un linguaggio scorrevole, fluente; la trama può convincere come no. Nella mia personalissima esperienza devo riconoscere che questo è risultato essere lo scritto che tra tutti mi ha meno coinvolta perché la narrazione tende ad essere leggermente altalenante, ma nel complesso non delude.
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Aura di mistero
Paradossalmente a quanto ho scritto nella recensione del primo capitolo, ovvero che andando avanti la saga si sarebbe solo migliorata, questo è il capitolo che mi ha forse convinto leggermente di meno. Questo non vuol dire che sia un brutto libro, anzi, è un ottimo fantasy e prosegue ottimamente la sag, però, c'è un però. Questo capitolo è leggermente più lungo del precedente, ma appassiona in fretta e si legge in poco tempo, lasciando però un leggerissimo retrogusto amaro.
Per tutto il libro si percepisce un'aura di mistero a Hogwarts, accadono strani eventi, corridoi allagati, ragni che scappano, persone pietrificate, scritte sui muri. Tutto collegato alla famosa camera dei segreti. Harry, Ron e Hermione si troveranno quasi involontariamente coinvolti nella faccenda, e dovranno indagare.
Insomma, "Harry Potter e la camera dei segreti" è l'unico capitolo della saga che prende una piega da "giallo". Anche in tutti gli altri capitoli ci sono misteri, che ovviamente rendono tutto più intrigante, suggestivo ed appassionante, ma in questo il mistero è protagonista.
I toni, rispetto al primo libro, si fanno più dark, più scuri, più accattivanti se vogliamo. Eppure, forse proprio per questa sua caratteristica da libro simil-giallo, non riesce ad essere pienamente convincente.
Il lettore riflette principalmente su due domande, due questioni, chi o cosa pietrifica le persone, e soprattutto, chi ha aperto, di nuovo, la camera dei segreti? Domande che ci accompagnano dall'inizio alla fine del romanzo.
Si seguiranno le avventure del trio in attesa di sapere delle risposte, cercando però di proseguire piuttosto velocemente, non tanto perchè si è divorati dalla voglia di sapere come finirà, ma perchè un mistero così cupo, così oscuro, è seguito da maghi di dodici anni.
Harry, Ron e Hermione sono finiti nella faccenda per forza di cose, è vero, ma sono pur sempre bambini di dodici anni, e quando si leggerà il romanzo non si potrà fare a meno di pensare che questo non potrà prendere una piega ancora più dark, ancora più tenebrosa, proprio perchè tutto è visto da ragazzini che hanno pur sempre dodici anni, come già scritto nella recensione del primo capitolo, in qui ne avevano undici.
Insomma, il mistero di questo romanzo rischia di essere piuttosto "pesante", quando alla fine si risolverà con qualche coincidenza, un tocco di fortuna, e ovviamente, il colpo di genio dei protagonisti.
In conclusione, l'unico difetto, se così si può chiamare, di questo secondo capitolo, è proprio il fatto che il mistero che fa da protagonista è piuttosto elementare, e non solo per gli adulti o i ragazzi, ma anche per chi magari è un po' più piccolo.
Passiamo però ai lati positivi, che sono molti di più.
Innazitutto la magia: esattamente come per il primo capitolo, anche qui veniamo avvolti dalla magia, ritroviamo casa in Hogwarts e amicizie nei personaggi. Ci appassioniamo alle lezioni, ci affezioniamo ancora di più e consideriamo ormai "nostri" i luoghi e i personaggi.
I personaggi, che dire, sono meravigliosamente descritti e caratterizzati. Quelli che già conoscevamo li ameremo (o odieremo) ancora di più, ed i nuovi saranno altrettanto complessi ed affascinanti.
Il finale: un finale inaspettato, che cambia radicalmente stile, diventando improvvisamente più veloce, più avvincente, per dare il via ad uno degli scontri più memorabili di tutta la saga e della letteratura fantasy degli ultimi anni.
E tutto ciò che concerne la magia stessa. Perchè è la stessa magia che abbiamo conosciuto ed amato nel primo capitolo. In un certo senso,per diversi fattori, "Harry Potter e la camera dei segreti" potenzia tutto ciò che abbiamo visto nel suo predecessore.
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sono le nostre scelte a far di noi ciò che siamo
Immaginatevi un ragazzo ancora non "iniziato" alla lettura e che non ha intenzione di entrare in questo mondo. Poi un giorno chiede alla sorella di andare a prendergli in biblioteca un qualsiasi volume della saga cinematografica che di recente ha visto. Dopo una o 2 ore la sorella ritorna con il secondo libro della saga,il ragazzo prende quel libro lo apre e inizia a leggere e BOOM.... Amore,amore a prima vista.
Questa è più o meno la mia storia inerente a questo secondo capitolo della saga di J.K.Rowling. Una storia che ancora oggi ha un che di magico e che mi emoziona sempre nella sua semplicità. Non ero ancora in grado di recensire un libro ma oggi che ne ho la possibilità proverò a trasformare le emozioni di quella prima lettura in inchiostro. La Rowling mi catturò subito con quel suo stile semplice ma che riesce ad avvinghiare il lettore,anzi incatenare il lettore al proseguio della trama. Ah...... la Rowling mi fece innamorare di ogni dettaglio che guardando il film avevo reputato superfluo. Certo a distanza di anni noto come lo stile della scrittrice non possegga certe qualità che contraddistinguono le mie letture odierne ma al tempo era come immergersi in una fontana che trasudava vita...la vita e le avventure di Harry Potter. In questo secondo libro il giovane Harry è alle prese con elementi che iniziano a delineare gli elementi più dark della saga,il basilisco,la morte e quei sussurii spaventosi che altri non erano che la voce del basilisco...BRIVIDI. Ora so perfettamente che tra tutti i libri questo è il meno completo poichè si basa sullo stesso canovaccio del libro precedente ma squadra che vince non si cambia. A mio parere è inferiore persino al primo poichè perde un pò di magia ma ciò non ne rovina assolutamente la lettura. Certo mi aspettavo una evoluzione stilistica che purtroppo non avviene. Ci sono molte critiche mosse a questo libro da parte dei fan e una di queste è quella di essere troppo infantile....ma per un dodicenne(che sarebbe l'età a cui la scrittrice cerca di rivolgersi) non vi potevate aspettare certo temi troppo pesanti. Comunque viene trattato anche il tema del razzismo e del classismo e per un libro considerato infantile non è poi così male. Concludo dicendo che forse questo è il libro che meno preferisco della saga ma è quello a cui devo tutto....ma proprio tutto,senza di esso oggi non leggerei certo Proust e Calvino quindi grazie infinite Joanne Rowling...ti sarò per sempre debitore per ciò in cui mi hai introdotto ovvero il magico e meraviglioso mondo della letteratura.
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Detective Harry
Dopo le indagini dell'anno prima, qui ci ritroviamo a misteri e sospetti che avranno come fulcro il povero Harry. Contiene spoiler.
Troviamo qualche episodio divertente legati soprattutto alla singolare figura di Gilderoy Allock, ma per il nostro piccolo eroe si presenta un anno pittostyo stressante, durante il quale viene accusato di pietrificare alcuni studenti, dopottutto lui parla serpentese, proprio come il caro Lord Voldemort.
Qui mi sorge anche a me un piccolo sospetto. Come possibile che la scuola non venga evacuata e sorvegliata? Ok all'inizio succede solo ad una gatta, potrebbe anche essere lo scherzo di uno studente (anche se l'incantesimo si dissolverebbe dopo alcuni minuti), ma quattro studenti pietrificati?!? Oltre tutto sono stati anche fortunati poichè sarebbero morti nel caso avessero guardato negli occhi la bestia. Neanche Silente sembra avetre il contriollo della situazione quindi mi sembra un po' azzardato che la scuola non venga chiusa.
Fortunatamente i nostri eroi dodicenni riescono a risolvere l'enigma collegando la visione di una diario e i racconti di un ragno e un fantasma.
Così Harry si deve riconfrontare con il suo antico nemico che proverà a risorgere, forte dell'appoggio del basilisco. Ma questo non basta e per Tom Riddle, alias Lord Voldemort, bisognerà aspettare ancora.
Alla fine mi sorge un'altra domanda: il padre di Malfoy non aveva forse creduto morto il suo oscuro signore?
Come fa a capire che tramite il diario egli possa ritornare? Gli sono anche a lui apparse le scritte dell'amico Tom?
Ma se è così, come faceva a sapere che fosse proprio Voldemort? Come faceva a fidarsi di un vecchio diario?
Dopottutto a Malfoy non dispiace la libertà di cui può godere la sua famiglia senza dovere servire altri signori e non sapeva nemmeno che il diario fosse un horcrux.
Comunque sia ancora una volta le tenebre si sono allontanate da Harry, che può ritornare dai Dursley, dopo aver salvato il suo amico folletto Dobby, dalla schiavitù dei Malfoy.
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Nemici dell'erede temete..
Secondo capitolo della saga che ha portato J.K. Rowling al successo in tutto il mondo, Harry Potter e la Camera dei Segreti vede il piccolo mago di Grifondoro combattere nuovamente con il Signore Oscuro e, come in precedenza, sarà affiancato dai suoi inseparabili amici, Ron e Hermione.
"Ronald Weasley! Come hai osato rubare la macchina?!?! Sono veramente disgustata! Ora in ufficio tuo padre verrà sottoposto a un'inchiesta e sarà tutta colpa tua! Se farai un altro passo falso noi ti riporteremo subito a casa!"
Ogni antica dimora ha i suoi misteri, le sue stanze segrete e la scuola di Hogwarts, situata in un posto non ben definito della Scozia, non si discosta da questa realtà. Tra i labirintici corridoi della scuola di magia, vi sono passaggi segreti e camere nascoste che appaiono dal nulla. Eppure è la Camera dei Segreti a rimanere la stanza con la storia più oscura e affascinate: creata da Salazar Serpeverde, si dice sia la dimora di una creatura pericolosissima.. nessuno sa dove sia l'ingresso alla famigerata camera, ma in molti hanno sentito parlare della sua apertura e della morte di una studentessa mezzosangue.
Dopo l'arrivo a bordo di una Ford Anglia incantata, Harry e Ron si ritrovano ad indagare, assieme ad Hermione, sulle misteriose aggressioni che avvengono nel castello. Misteri, magie e duelli con le bacchette spiegate, ancora una volta il giovane protagonista si ritroverà ad affrontare il Signore Oscuro.. ma in che forma?
Nonostante tutti ormai conoscano le vicende del secondo capitolo della saga di Harry Potter, non mi sento di rovinare la sorpresa a coloro che ancora non hanno letto il libro perché, come sempre, il romanzo è ben diverso dalla trasposizione cinematografica. In questo volume incontriamo la simpatica Mirtilla Malcontenta e scopriamo come preparare una perfetta Pozione Polisucco e, cosa molto importante, mai farsi sistemare un braccio rotto da Gilderoy Allock :)
"Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità"
Harry rimane il protagonista incontrastato della narrazione, relegando gli altri personaggi al ruolo di "spalla" o semplici comparse. Nonostante questo, l'autrice riesce a mantenere i livelli di attenzione del lettore dalla prima all'ultima pagina con colpi di scena capaci di far sorridere, far trasalire e tirare sospiri di sollievo. Uno stile fresco e semplice adatto a grandi e piccini, una storia che ha una sua morale e che insegna che "siamo noi, con le nostre scelte, a decidere chi vogliamo essere".
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Magia
Leggere Harry Potter è… magia!
Dopo il primo incontro con lui, fremevo per rincontrarlo nelle sue successive avventure, per assaporare i nuovi incantesimi, per osservare le meraviglie che il castello di Hogwarts offre…
Apro il libro ed eccoli lì, Harry Potter. La tristezza è tanta a vederlo ancora lì con i Dursley e con tutti i libri, bacchetta compresa, rinchiusi nello sgabuzzino… è io che assaporavo già qualche bell’incantesimo…
Ho dovuto attendere per vederlo nuovamente fra i banchi della scuola di magia anche se, come al solito, gli imprevisti non mancano!
Pensavo ormai di sapere tutto di Hogwarts, invece in questo libro ho scoperto le mandragole, il club dei duellanti, i anche il complemorte per i fantasmi!!! E poi pozioni, incantesimi e tanta tanta tanta magia.
Lo stile della Rowling ti cattura e… ti incanta. Sa come descrivere i luoghi e i pesonaggi e tutto prende vita come per magia… mi sto addirittura interessando al Quidditch, io che per gli sport non vado matta, grazie alle sue descrizioni!!! Fantasmi, mostri e quant’altro prendono “vita” in un modo affascinante!
Anche in questo libro troviamo amicizia, lealtà, coraggio, intraprendenza, ma anche malvagità e qualche professore un po’ troppo imbranato…
E poi come scordarsi del simpatico Hagrid e della sua passione per le creature fuori dal comune?
Ho rivelato troppo? …chi ha già letto Harry Potter sa di cosa parlo e gli altri… beh che aspettate??
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La camera dei segreti.
Ho appena concluso il secondo anno ad Hogwarts... per la terza volta.
Questa è l'unica scuola in cui mi piace essere ripetente, lo ammetto.
E' inutile dire che questo libro, seppur breve è intriso di magia reale che viene sprigionata nella stanza non appena sfogliate le pagine.
La scrittura dell Rowling è ammaliante e carismatica, ha creato questo mondo reale che è possibile toccare con la fantasia. Inoltre, nonostante siano passati due anni dall'ultima volta che avevo letto questo libro, ogni volta che lo riprendo in mano scopro cose e dettagli che il film ha tralasciato, sfumature di colori e ombre che mi ero dimenticata e che rende tutto fantastico.
In questo secondo libro però si capisce che lo stile dell'autrice si sta lentamente evolvendo, lo si nota ancora lievemente ma si capisce che qualcosa sta cambiando.
Ovviamente non è assolutamente una cosa negativa perché, come noi siamo predisposti in modo diverso a secondo di quando leggiamo un determinato libro, anche la narrazione della saga si evolve e matura nel corso delle vicende e del passare degli anni scolastici.
Non è fra i miei libri della saga che preferisco, amo di più quando le vicende si fanno più corpose ma è comunque apprezzabile il sogno in cui riesce a farti cadere
Inutile dire che lo consiglierei a chiunque, soprattutto agli adulti.
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IL SECONDO ANNO AD HOGWARTS
Il secondo libro della saga di Harry Potter non delude le aspettative: l'atmosfera idillica di Hogwarts continua a trasportarci in un dimensione incredibile della quale i ragazzi (e anche non poche persone adulte) di tutto il mondo sono rimasti ammaliati. Il mondo creato dalla Rowling ha davvero una capacità unica e incredibile di far piacere il libro anche a chi non legge mai, creando così una schiera di fan infinita: fino ad ora la saga ha venduto CINQUECENTO milioni di copie, una cifra record pazzesca che continua a salire anno dopo anno. Tutto questo grazie agli indimenticabili personaggi i di Harry Potter, che offrono momenti esilaranti: la scena della strillettera, le discussioni tra il signore e la signora Weasley sulla Ford Anglia, i battibecchi tra Ron ed Hermione riescono davvero a far sorridere e divertire chi legge. In aggiunta a ciò bisogna anche aggiungere come il numero incredibili di dettagli che formano il mondo di Harry Potter fanno in modo che le scene descrittive siano difficilmente noiose, spesso appagano il lettore che quasi sempre vuole sapere sempre più cose sul mondo di Hogwarts (lo sapevate che è l'anagramma di Ghost War?)
Per quanto io ami con tutto il cuore questo libro e ovviamente la saga a cui appartiene, non posso dire che sia perfetto. La camera dei segreti pecca secondo me di alcune banalità, a partire dalla segretezza della camera: possibile che nemmeno un fantasma ci sia mai capitato là? Nel corso della saga si viene a sapere che Mirtilla Malcontenta se ne va in giro per le acque del lago nero: vista la capacità dei fantasmi di andare in luoghi così ostili, mi sembra estremamente improbabile che nemmeno un fantasma sia andato neanche per sbaglio nella camera nell'arco di MILLE anni. E inoltre com'è possibile che nessuno, per cinquant'anni, abbia chiesto a Mirtilla Malcontenta informazioni sulla sua morte?
Comunque ritengo i difetti che ho elencato di poco rilievo, di certo non rovinano di molto la qualità della serie, ma visto il successo incredibile che ha ottenuto avrei preferito che la Rowling avesse pensato a questi particolari.
Ritengo il libro di ottimo livello, i difetti che ho elencato sono dei peli nell'uovo, consiglio la lettura a tutti quanti.
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La magia continua
Ieri abbiamo terminato la lettura del secondo volume della saga. Parlo al plurale perchè siamo in due ad essere stati rapiti da questo adorabile maghetto: io e mio figlio.
Con "Harry Potter e la camera dei segreti" lo stile narrativo della scrittrice si evolve volutamente, cresce di un anno insieme al suo figlioccio letterario. L'ambientazione è leggermente più cupa, gli eventi assumono un contorno meno magico e più misterioso, gli argomenti trattati sono un po' più impegnativi.
Certo il mio bambino ha riso a crepapelle quando ha conosciuto 2 personaggi straordinari: l'efo domestico e il professore Lockhart, mentre era più in difficoltà nel seguire alcuni passaggi relativi agli eventi misteriosi che accadono ad Hogwarts. Questo libro è in effetti un vero e proprio giallo, dove Harry e i suoi amici raccolgono indizi, cercano prove,nutrono sospetti, superano ostacoli.
Da mamma e da lettrice credo che il secondo volume di Harry Potter abbia qualcosa di unico, che non lo rende affatto inferiore al primo. Secondo il mio parere è l'aver introdotto con molta abilità un tema attualissimo e antico nello stesso tempo: il razzismo. "Sangue marcio", il rifiuto causato da uno status che ti appartiene per nascita, anche se sei la più brava dell'istituto. L'odio che scatiurisce dal questa semplice parola è devastante. Sì una semplice parola, scritta in un libro per bambini, una parola che ne rievoca tante altre che i nostri figli ascoltano nella realtà di tutti i giorni. A cosa porterà questa parola? Come un serpente che si insinua nelle nostre anime, che striscia silenzioso e attacca quando meno te lo aspetti, questa semplice parola porterà alla morte di una ragazzina cinquant'anni prima, alla divisione, al sospetto e all'inizio di una guerra. Tutto per una parola: dispregiativa nel suono, devastante nei suoi contenuti, sussurrata da principio, osannata come verità alla fine.
Credo che noi adulti abbiamo un compito importante che spesso trascuriamo inconsapevolmente: parlare ai nostri figli del vero significato delle parole e al dolore che possono causare, ma soprattutto far sapere loro che il male nasce proprio dalle parole. Harry combatterà con il potere della sua bacchetta, i nostri figli con il potere della parola.
Credo che la Rowling sia una sostenitrice della tolleranza, visto che anche in questo libro aleggia tra le sue pagine. Così anche questa volta la ringrazio di cuore e se, come è stato già scritto da altri, questo è un libro per bambini, ben vengano libri di tale calibro per i nostri figli, se un adulto poi riesce a tornare un po' bambino, ne può trarre solo giovamento.