Harry Potter e il Principe Mezzosangue
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Ricordi, amore, felicità...
Penultimo capitolo della saga, il più rilassato ma allo stesso tempo ricco di oscurità.
Dopo le opprimenti e dolorose esperienze affrontate ne "L'Ordine della Fenice" Harry è ora maturato, passando da adolescente a uomo. Ha saputo creare e organizzare un gruppo ribelle, ha visto morire per lui, è stato allontanato dagli amici più volte, eppure, ancora una volta, è il "ragazzo sopravvissuto".
L'approfondimento dal punto di vista drammatico del personaggio ha permesso al lettore di conoscerlo appieno, e dunque di intraprendere la lettura del "Principe Mezzosangue" con sguardo diverso, sapendo bene a cosa si sarebbe andati incontro, ed ecco che, nuovamente, la Rowling stupisce.
Il libro presenta subito una grossa innovazione: l'unione tra il mondo magico e quello "normale", e leggendo il primo capitolo si pensa effetivamente al fatto che si continui sulla linea dell'oscurità, e invece, leggendo quelli successivi si incontra una storia incentrata sulla scuola, sul nuovo talento di Harry nelle pozioni grazie al misterioso libro del Principe, nascosto protagonista di tutta la vicenda, sull'amicizia, sul rapporto tra Harry e Silente, più forte e interessante che mai, e soprattutto sull'amore. Non ci sarà pagina in cui non si senta quella dolce aria donata dall'amore, e non è assolutamente un difetto del romanzo, ma anzi la saga contiene finalmente tutti gli elementi per essere considerata vera e completa.
Le storie d'amore non risulteranno mai essere d'intralcio alla storia e non saranno mai pesanti o sdolcinate, ma saranno molto spontanee e piacevoli, rendendo il testo ancora più scorrevole.
Ma all'amore e alla pace, che si potrebbe dire essere quella che si sente "prima della tempesta", si oppone l'oscurità degli Horcrux, fondamentale tassello del puzzle, che è finalmente pronto ad essere ricomposto nell'ultimo e decisivo capitolo.
"Il Principe Mezzosangue" è dunque il piacevolissimo passaggio tra la svolta, il quinto libro, e la conclusione, e regala una lettura scorrevole, mai noiosa, e particolarmente intrigante per i nuovi temi trattati.
Ultimo sospiro prima dell'apnea finale.
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Felix Felicis
Mi appresto a recensire il sesto e penultimo libro di una saga ormai divenuta leggenda. Iniziamo con il dire che in questo libro usciamo dalla visuale di Harry poichè riusciamo anche a vedere ciò che lui non vede. Sembra una cosa da niente ma è una grande novità in questa saga. Il primo capitolo si apre con l'incontri tra i ministri del 2 mondo e il ciò l ho trovato fantastico oltre che confusionario. Fantastico perchè- anche se per breve tempo- i 2 mondi entrano in contatto ed è una pura delizia sentire i 2 ministri conversare sui problemi dei 2 mondi e che alla fine sono gli stessi. Ciò-secondo me- é una metafora che sta a significare che nonostante ci siano grandi avversità che ci dividono i nostri problemi sono un tutt'uno e vanno risolti con la cooperazione. Fatto questo escursus voglio spiegarvi il perchè il capitolo é confusionario. Lo è perchè mette sempre più in confusione il rapporto tra i 2 mondi e non cè bisogno di spiegarvi il perché.
Ora passiamo ad analizzare lo stile che-per fortuna- non ha subito alterazioni dal quinto capitolo ed il che è un bene per far mantenere un senso di continuità ad un'opera.
Altro punto su cui mi vorrei focalizzare è la forza che viene data al ricordo. Difatti questo libro è basato quasi totalmente sulla forza del ricordo e sugli effetti che può avere sul nostro presenta. Nulla di più sublime poteva essere trattato in una saga che oramai aveva toccato tutti gli argomenti trattabili. Un altro punto a favore va dato a questo libro per l'evocatività di certi capitoli; magari sembra scontato ma riuscivo ad immaginarmi il fluire delle scene come se dentro la mia mente avessi un proiettore e questo riuscisse a trasporre le immagine/scene davanti ai miei occhi. Incredibile....
Ora di solito analizzo i nuovi personaggi introdotti ma vorrei più soffermarmi su quelli già "esistenti". Voldemort.... cosa dire se non che èil protagonista principale del libro, infatti tramite il pensatoio riviviamo, tramite silente, vari periodi della vita di Voldemort. Mi era sempre piaciuto pensare che all'inizio Voldemort fosse un'anima innocua ma..... aspettative deluse, perchè seppur mostri un briciolo di rispetto nei confronti di silente-al loro primo incontro- si riesce a capire quale anima malvagia essa sia.... poi con lo scorrere dei ricordi Voldemort diventa più subdolo fino a diventare un alunno modello... sembra un paradosso ma leggendo capirete. Altro personaggio che vorrei analizzare é Horace Lumacorno, che a mio dire é il personaggio più umano di tutta la saga, si fa raggirare dai complimenti di Voldemort e suvvia non cè da fargliene una colpa perchè a chi di noi non piace essere adulato? Nonostante ciò ha la possibilità di riscatto e anche se riluttante all'idea-cosa comprensibilissima- alla fine riesce a redimersi ...... insomma il personaggio meglio riuscito alla Rowling.
Vorrei spendere una parola per la pozione della fortuna, che a mio dire è la ciliegina sulla torta poiché essa oltre a essere dificilissima da preparare ha un efetto non proprio dei più longevi..... come se la Rowling ci stesse dicendo, bisogna faticare per raggiungere il nostro obbiettivo e quindi la felicità con esso ma quest'ultima non sarà duratura e quindi bisogna sfruttare quel momento al massimo.... Strabiliante
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Perché i giocatori di quiddich vomitano?
Non ho parole...Harry attraversa tantissime azioni da Lumacorno aqli horcrux,entra in conoscenza del principe mezzosangue o meglio del suo libro che lo aiuta tantissimo alle lezioni. Chi è questo principe? beh tutti ormai sanno chi è. nei libri della Rowling si sente forte quel messaggio contro il razzismo, sia Voldemort che il principe usano questi soprannomi per dimenticare o in un certo modo cambiare e rinascere cancellando le origini babbane. Si celebrano due funerali di cui uno davvero triste...Harry finalmente trova il suo amore ma alla fine è costretto a... adoro come scrive la Rowling, quando leggo sembra di vedere un film, presto uscirà al teatro l'ottava puntata, aspetto con ansia il libro. Ragazzi dimenticavo ma qualcuno mi sa dire perché i giocatori di quiddich vomitano prima della gara? (capitolo sectusempra)
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Il male avanza
Finalmente la verità è venuta a galla e la punzecchiosa Dolores ha lasciato spazio per un nuovo insegnante.
Ma la guerra è cominciata davvero, questa volta, nessuno può ignorare il ritorno di Voldemort e la nera paura s'infiltra dappertutto: in mezzo agli innocui ed ignari babbani, nelle loro case e nei loro governi, arrivano avvertimenti a casa Dursley, pericoli per la famiglia Malfoy ed, infine, il terrore entra anche nell'ambiente scolastico: mentre fuori ricomincia la guerra, pure qui dentro, nella scuola un tempo così sicura, Silente avrà parecchio da fare per proteggere i propri studenti dal male, che alla fine vi penetra grazie a questo Draco che qualcosa sta sicuramente tramando...ma soprattutto cosa combina Piton? Silente sembra avere piena fiducia in lui, ma esso sembra stare molto vicino alla famiglia Malfoy...
Nel frattempo, cercando di non farsi distrarre dalle dicerie sul "prescelto" e dalla "carica" di capitano, il nostro Harry dovrà seguire anche lezioni private col preside. Inutile dire che si scopriranno molto interessanti.
In realtà, in principio, Harry non riesce a capire come gli potrà essere d'aiuto la conoscenza del passato del suo acerrimo nemico, ma Silente sa bene quello che fa. Almeno finchè non commetterà un paio di errori: un horcrux falso e quel Piton...
Alla fine anche gli animi dei giovani vengono avvelenati dal male ed è forse questa la più grande vittoria di un tiranno che cerca di trascinare ai suoi piedi più persone possibili.
Nel caso di questa saga si tratta di Voldemort, ma nella storia reale non è forse così?
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Un salto nel buio creato dal Principe
Salto nel buio. Non posso definire altrimenti il Principe Mezzosangue di JKR, sesto capitolo della fortunatissima saga dedicata al maghetto Harry Potter.
Voldemort è ormai una realtà e il suo obbiettivo numero uno è Harry Potter. Potter ha una responsabilità non indifferente, quella di essere considerato una sorta di salvatore del mondo magico. Può un ragazzo sostenere questo enorme peso dinanzi a migliaia di coetanei? E intanto, chi è il Principe Mezzosangue che con alcuni appunti rilasciati su un vecchio libro aiuta Harry nelle difficoltà di tutti i giorni?
Viene introdotto il concetto di Horcrux: un oggetto o essere animato(dunque anche un essere umano) contenente una parte dell'anima di un soggetto ormai deceduto(o presunto tale). C'è molta introspezione in questo sesto libro, c'è senso di avvilimento, quasi di soffocamento, ma lo stile dell'autrice non ne risente per niente, anzi, si avvalora. Direi che qui Piton è senza dubbio il vero protagonista subliminale delle vicende: il secondo capitolo è dedicato a lui, è lui che ha carta bianca nelle vicende che accadono ed è sempre lui che, alla fine, compie una scelta clamorosa(scopertosi poi voluta e pianificata dai due protagonisti della fase del libro) nei confronti di Silente.
Un libro che l'autrice considera un prologo de I doni della morte, un capolavoro del fantasy in chiave oscura. Voldemort è tornato, dunque. Ma Harry è pronto per affrontarlo?
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Le carte iniziano a scoprirsi
Messa fuori gioco la Umbridge e sconfessato Cornelius Caramell, il nuovo ostacolo per Harry adesso è Piton, nel frattempo diventato il nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure.
La Stanza delle Necessità "rimane in vita" grazie alla figura - sempre più spocchiosa - di Draco Malfoy con i suoi Armadi Svanitori, che risulteranno decisivi nella conclusione del romanzo, mentre avrà la sua importanza anche l'orfanotrofio nel quale è cresciuto Tom Riddle. E non è mai pleonastico precisare che i personaggi siano sempre e comunque caratterizzati in maniera eccellente e puntigliosa, con uno stile rapido e dinamico che offre una sensazione di coinvolgimento a trecentosessanta gradi.
Rispetto ai capitoli precedenti, qui siamo di fronte al finale più negativo e demoralizzante, che getta una grande, grandissima ombra di pessimismo sul "dopo".
Il tempo del 'Signori, fate il vostro gioco' si è ormai inesorabilmente concluso, e non ci resta che guardare il bicchiere mezzo pieno in (snervante) attesa dell'atto ultimo della saga.
Harry Potter e il principe mezzosangue
Ammetto che è stato l'unico libro della saga che mi ha lasciato apparentemente interdetto e mi sono costretto a rifletterci maggiormente. Ho scoperto che il significato del libro è più profondo di quello che appare. Si rimprovera Harry per l'uso sconsiderato del libro da lui trovato e per l'iniziale disimpegno nel compito assegnatogli da Silente. Apprezzabile l'ultima parte del libro, benché sia molto triste. Ingegnosa la magia usata da Voldemort per essere (quasi) immortale. Sbocciano gli amori e si consolidano le amicizie senza dimenticare il lato scolastico che dona un parziale stato di sicurezza (almeno iniziale), anche se ho trovato alcune parti prolisse. Ammirevole l'impegno della scrittrice nel ricostruire il passato di Tom Riddle, passato in cui cela indizi, per il settimo capitolo della saga. Allora si inizia a comprendere l'antagonista, che compare sempre più spesso e si conosce sempre meglio. Apparentemente triste, il libro si evolve nelle pagine finali e quasi commuove. Oscurità e bene lottano assiduamente fino ad un colpo di scena finale che lascia un sapore amaro in bocca, ma forse necessario per lo sviluppo della storia. Consigliato, ma da leggere con più attenzione di precedenti per scoprire pienamente il significato del libro.
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Il principe mezzosangue
E' Harry Potter, è bello. Scritto bene come sempre, scorrevole, di facile comprensione ed anche un divertente.
Oscurità e normalità si intrecciano in un connubio ottimo e i personaggi tengono il lettore ancora al loro fianco mentre l'amata Hogwarts diventa un po' una nemica. Che dire? Harry e i suoi amici piacciono sempre e comunque, ci trascinano in mille avventure nella loro ricerca di un modo per eliminare il male.
Fantasy, avventura, un pò romantico e thriller, c'è ne per tutti i gusti. E poi la scrittrice è bravissima e non ci annoia mai.
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- sì
- no
Harry Potter e il Principe Mezzosangue
Siamo al sesto capitolo di una grande saga. Siamo al cospetto dello sbocciare dell'amore tra vari protagonisti, siamo alla presenza del male che agisce...ed agisce in modo al quanto terribile. L'impressione che aleggia in tutto il libro è quella di un velo di tristezza che da latente sprigionerà tutta la sua potenza nelle ultime pagine. Controverso ma altrettanto intenso.
Promosso...è l'anticamera del capolavoro finale.
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Odi et amo
Questo libro per me è il più controverso di tutta la saga. L'ho riletto almeno 5/6 volte e tutte le volte ne ho tirato fuori un'impressione diversa.
Probabilmente questioni di stato d'animo mie.
Il libro ha diversi piani di lettura e diverse trame da dipanare. La storia del Principe Mezzosangue, la vita di Tom Riddle, gli amori e i dolori dei nostri protagonisti e i tentativi di Malfoy.
Senza dimenticare la "normale" quotidianità scolastica.
A seconda di quale delle trame si preferisce seguire si hanno diverso sensazioni.
Io personalmente, la prima volta che l'ho letto ho pensato "ma cosa ha scritto la rowling? un romanzo Harmony?". In realtà rileggendolo è più sottile di quello che sembri a prima vista.
Sì ci sono le relazioni amorose, ma c'è anche la fondamentale scoperta di come uccidere Voldemort e si delineano maggiormente alcuni personaggi che fino a quel momento non erano stati al centro della scena (Tiger e Goyle, Lavanda, Dean e Seamus). Per finire c'è la superba entrata in scena del prof. Lumacorno... Sempre sopra le righe, ma assolutamente impagabile.
Per finire... Un libro che si ama o si odia. Io in questo periodo lo amo.
Da leggere assolutamente e rileggere per assaporare tutti i particolari che sicuramente vi sono sfuggiti alla prima lettura.