Conta le stelle
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Conta le stelle
Danimarca, 1943. Sono passati quattro anni dall'inizio della seconda guerra mondiale e la vita di Annemarie (10 anni) procede con la solita routine tra casa e scuola. Ma, anche se è ancora una bambina, percepisce i cambiamenti che ci sono stati negli ultimi anni. Il suo paese è stato invaso dai tedeschi nel 1940 e da quel giorno sono cambiate tante cose. Il cibo scarseggia (non si ricorda neanche più quand'era l'ultima volta che ha mangiato del semplice burro, per non parlare dei cupcake con la glassa rosa adorati dalla sua sorella minore!), i vestiti sono sempre più irreperibili, la sera tutte le case devono tirare le pesanti tende nere alle finestre perché è vietato far filtrare anche il più piccolo bagliore delle candele. Ma la cosa che la disturba di più sono i soldati tedeschi di guardia in tutti gli angoli della città, che un giorno, mentre torna da scuola in compagnia della sorellina e della sua migliore amica e vicina di casa Ellen, la fermano e le fanno un sacco di domande. Fino ad allora non aveva mai avuto paura, ma adesso sì. E come se non bastasse, pochi giorni dopo iniziano le persecuzioni degli ebrei. Annemarie sarà costretta ad abbandonare per sempre l'innocenza dell'infanzia, per addentrarsi nelle pericolose dinamiche della resistenza danese. Perché la famiglia della sua migliore amica è di origine ebraica e lei sente il dovere di aiutarla in qualsiasi modo pur di salvarle la vita e nasconderla alle truppe tedesche.
"Conta le stelle" è un romanzo intenso e doloroso sull'abbandono dell'infanzia e sulla scoperta del coraggio e dei valori come l'amicizia e il senso civico.
In sole 130 pagine, l'autrice è capace di dare uno scorcio della Danimarca del 1943 talmente reale e vivido da calare completamente il lettore nella vicenda narrata e donargli delle fortissime emozioni. La scrittura è semplice e scorrevole, adatta ai ragazzi, ma l'intreccio della storia è talmente interessante e ben costruito che sono sicura che anche gli adulti se ne innamoraranno.
La storia, come ha specificato la stessa autrice in una postfazione a fine libro, è frutto della fantasia, ma si basa su eventi veri, anche se con personaggi romanzati. Nonostante abbia già letto diversi libri che raccontano della seconda guerra mondiale e della persecuzione degli ebrei non ne avevo ancora letto uno ambientato in Danimarca ed è stato molto interessante! Inoltre ho trovato in questo libro delle informazioni nuove, delle quali non ero ancora a conoscenza e per me si è quindi rivelata, oltre che una lettura piacevole, anche istruttiva.
Non ho dubbi: Lois Lowry è una garanzia! Scrive talmente bene da far provare al lettore esattamente tutti i sentimenti che prova la protagonista. Ansia, dubbi, paure, tristezza, speranza: nulla vi verrà risparmiato durante la lettura del libro. Io nelle ultime pagine avevo il cuore in subbuglio! Peccato solo che la storia è breve e offre solo un assaggio di pochi giorni nella vita di Annemarie, mi sarebbe davvero piaciuto che fosse durato di più.
Indicazioni utili
"La bambina che salvava i libri" Markus Zusak