Cécile. Il futuro è per tutti
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
PERSONAGGI SCIALBI,SMORTI,TRAMA ROVINATA
Allora,
cos'è che m'ha indotto ad acquistare questo libro?
Indubbiamente il tema dei bambini stranieri, la trama avvincente, la copertina simpatica con su scritto: "Cécile, Il futuro è per tutti"
Così ho immaginato una trama intessuta di facce di bambini dai colori diversi e con storie diverse immersi in matite colorate, con la speranza di un futuro migliore e giusto.
Viene spiegato:
"In quale altro posto si può trovare un simile insieme di persone diverse? Ricchi e poveri di tutte le razze, di tanti paesi,dalle storie diverse,che credono in Dio,Yeovah, Allah, o che non credono in niente..."
Avvincente No? Ovvio il motivo per cui l'ho preso. Nient'altro.
La protagonista è proprio Cécile ,una ragazza di 22 anni ,giovane maestra alla prima esperienza d'insegnamento. L'ambientazione è la scuola primaria e questo curioso gruppetto di bambini, i Baoulé, ivoriani, provenienti dalla Costa d'Avorio.
Non so sinceramente cosa m'aspettassi da questo libro, qualcosa forse come un reportage, un frammento di storia vera. Fatto sta.
Che praticamente sono rimasta di sasso.
Vi dico subito una cosa, la Bella di Stephenie Meyer in confronto a Cecile, ha una personalità forte,matriarcale,un carattere ferreo e indipendente,addirittura guerriero.
...
Questa Cécile è la ragazza più scialba che io abbia mai conosciuto nei libri che ho letto in tutto l'arco della mia vita.
Non ha spessore, non ha carattere,si descrive scialba e di fatto lo è, in tutti i sensi. Questa Murail non è riuscita a dare una parvenza di vita a questa protagonista fantasma-zombie-mummia, non è riuscita nell'intento di farla apparire quella tipica ragazza che si reputa scialba ma poi non lo è, come Bella appunto. Lo scarsissimo spessore di Cécile, le sue rarefatte battute (non dialoga,è quasi muta,non chiedetemi il perché) i suoi patetici modi d'insegnare ai bambini m'hanno fatto venire l'orticaria, raccontando fiabe che rasentano il feticismo(sono ironica)con la storia del Coniglietto cacchetto e così via. Latte alle ginocchia a non finire.
Ma la storia non finisce qui. Alla sciattataggine di questa ragazza se ne aggiunge un'altra,o meglio altre. Figure professionali che non sanno di niente,il fratello, la madre,il ragazzo di Mc Donald's, sono descritti in modo smorto,assente,amorfo,come se fossero in piedi solo perché qualcuno ci ha infilato un palo dritto alla schiena per farli rimanere diritti. Inamidati e stiracchiati al massimo. Neanche qualche battuta ad effetto riesce a salvarli.
Si salva solo la famiglia Baoulè,non perché sono un'ipocrita che vuol far vedere che non ce l'ha con gli stranieri ma perché sono e restano gli unici personaggi significativi, di qualche spessore,azzeccati i dialoghi con le pronunce tipiche degli ivoriani, il carattere,il modo di ragionare... tutto il resto è praticamente post-mortem.
Si aggiunge nello sfondo di tutto ciò un altro personaggio davvero strano: Una tipa di nome Nathalie che tutela gli stranieri, nevrotica, isterica, acida, sempre con il piede in guerra,che sfonda le grate del carcere,che minaccia,urla..sembra una hippie in astinenza da cannabis. Va bene la tutela degli stranieri, ma non esageriamo okay.
Ho come l'impressione che la Murail non sia proprio riuscita a dare carattere ai personaggi, come se avesse fatto un enorme sforzo per farli vivere nella storia e rendendoli così patetici, poco corrispondenti alla realtà... Una trama interessante rovinata dalla scarsa immaginazione della Murail che in questo libro praticamente l'ha dimenticata da qualche parte,forse all'obitorio.