Break. Ossa rotte
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maledetta adolescenza
Questo libro mi ha messo addosso tristezza, rabbia, incredulità. Tre emozioni forti e quindi direi che già qualcosa di positivo l'autrice lo ha ottenuto. La storia è quella di un adolescente che vive in una famiglia a dir poco problematica. Suo fratello ha delle forti allergie alimentari. talmente forti che solo sentire l'odore della maggior parte degli alimenti può bastare a farlo morire. I suoi genitori sono del tutto impreparati a un dramma del genere e tendono troppo a scaricare il problema su Jonah: il figlio maggiore, che però è pur sempre un ragazzino. Forse nel tentativo di scaricare altrove le loro preoccupazioni di genitori e di coppia hanno incautamente deciso di avere un altro figlio. Il piccolo, probabilmente assorbendo la tensione che c'è in casa piange in continuazione. Forse per soffocare il senso di colpa di essere "normale", forse per attirare l'attenzione dei genitori, forse come si racconta lui per diventare più "forte" Jonah adotta uno stratagemma inquietate. Decide, poco alla volta di fratturarsi tutte le ossa del corpo. Perché, con la collaborazione di una sua amica, si convince che ogni osso che si rompe, guarendo diventa più forte. In questo modo potrà essere abbastanza forte per il fratellino che piange sempre, per il secondogenito che lotta contro le allergie e per i genitori che proprio non sono all'altezza.
Fa paura pensare che un ragazzino possa arrivare a questi livelli di autolesionismo. Inquieta pensare quante sono le ossa che Jonah è riuscito a rompersi prima che qualcuno si sia accorto che ci fosse un problema. Ma la cosa veramente terribile è che questo libro, raccontato in prima persona dal protagonista, è molto credibile. Buttarsi sul cemento col solo scopo di rompersi una gamba, con un'amica che lo filma, potrebbe essere veramente una scelta consapevole di un adolescente.
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Interessante ma angosciante
Non è una lettura facile e questo perché la tematica affrontata non è delle più semplici: l'autolesionismo negli adolescenti.
Il romanzo è scritto in prima persona e vede protagonista Jonah, un'adolescente deciso a fare qualcosa di veramente drastico per diventare sempre più forte: rompersi tutte le 206 ossa che compongono lo scheletro umano (i modi che utilizza fanno venire i brividi ed è la parte che non ho apprezzato).
Naturalmente questa sua ossessione dipende dalla sua situazione familiare: genitori che litigano continuamente, un fratello con una grave forma di allergia e un fratellino di pochi mesi che piange sempre.
In questo caso, Jonah non lo fa perché si sente trascurato ma perché crede che in questo modo può aiutare meglio suo fratello Jesse per il quale nutre un attaccamento quasi malato e per mantenere unita la sua stessa famiglia.
Una storia in cui a volte sono gli amici a trascinarci verso il basso, sto parlando di Noemi, amica del nostro protagonista, che da una parte cerca di fermarlo ma dall'altra lo spinge verso l'autodistruzione.
Come le persone affette da disturbi alimentari contano le calorie così Jonah tiene il conto delle ossa rotte.
L'autrice è riuscita a creare personaggi molto realistici con i loro problemi, sentimenti e situazioni tipiche della loro età.
E' scritto in maniera scorrevole, stile immediato e semplice, riesce a coinvolgerti, non manca il risvolto romantico ma il finale mi ha lasciata un pò perplessa (l'autrice lascia tutto nelle mani del lettore).
Una storia cruda che sconsiglio alle persone facilmente impressionabili.
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- sì
- no
Tu ti rompi, e loro ti curano. E tu diventi sempre
Break-Ossa rotte.
Una storia che è più di una storia.
È un piccolo inno alla vita. A come la vita può ridurci, a cosa si può arrivare a fare per disperazione..
E a cosa invece può farci guarire.
È un libro che tratta di un tema forte come l'autolesionismo, ma lo fa con garbo.
Con parole forti, ma lentamente, per darci il tempo di leggere. Di capire.
Di capire perché l'unico modo che Jonah ha di sentirsi meglio sia rompersi le ossa. Una ad una.
"Dopotutto la vita non è altro che una lotta contro la morte. Una lotta continua. Il desiderio d'immortalità non è solo roba da libri di storia. È qualcosa che ti accompagna tutti i giorni. Ti allacci la cintura di sicurezza, prendi le vitamine, guardi a destra e a sinistra prima di attraversare la strada. Pensi davvero di fare tutto il possibie.
Cazzate.
Puoi anche fare tutta la ginnastica che vuoi, tanto morirai lo stesso."
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Autodistruggersi per rinascere più forte
Questo libro parla di una missione. Una missione autodistruttiva per raggiungere una forza fisica e interiore. Jonah è un normale ragazzo di 17 anni, intelligente, creativo e intraprendente. Va a scuola, si vede con una bellissima ragazza ed ha un fratello che adora. Ma la sua vita è sovraccaricata di responsabilità e problemi che gli creano una profonda ansia e un senso di inadeguatezza e frustrazione.
I suoi genitori litigano sempre, il suo fratellino di 8 mesi piange in continuazione e l'altro fratello di 16 anni con il quale ha un rapporto bellissimo ma dipendente, soffre di una grave forma di allergia al cibo, al punto che gli basta toccare del latte per morire in pochissimo tempo.
Per Jonah la famiglia è un elemento unico, unito, e la sua forza è quella della famiglia, per cui è deciso a fare in modo di salvare suo fratello ad ogni costo.
Ma le sue crisi sono improvvise e praticamente imprevedibili e dopo ogni attacco Jonah si sente sempre più avvilito e colpevole. Così si rompe le ossa, tenendone il conto, perché un osso che si rompe ricresce più forte e così lui, diventando più forte, potrà proteggere meglio suo fratello.
Ogni osso rotto è un passo verso la riuscita della missione (rompersi tutte le ossa per rinascere più forte) e un sollievo dalle pressioni, una distrazione dai problemi.
Sua complice è l'amica Naomi, divisa tra il desiderio di spronarlo a continuare e l'istinto di fermarlo.
Un libro intenso eppure leggero che ci accompagna nel mondo dell'autolesionismo. Non del tentativo disperato di ricevere attenzioni, ma nell'altruismo dell'amore di un fratello.
Non manca nemmeno l'amore, semplice e vero, senza sdolcinature insensate.
Hannah Moskowitz ha una scrittura che cattura subito, molto vera, schietta e d'impatto. Sicuramente un libro originale e forte, sorprende molto il fatto che sia stato scritto da una quindicenne.
Riesce a farci entrare nel mondo di Jonah, con il suo punto di vista e a farci vivere la sua angoscia e il suo attaccamento quasi morboso per il fratello, il bisogno l'uno dell'altro e il loro legame unico e forte.
Un libro che prima mostra immagini e dolore, poi emozioni e paure e infine raggiungi la comprensione di una situazione difficile e di un bisogno di farcela.
L'unica cosa che non mi ha convinto è stata la fine leggermente confusionaria e tirata via. Mi ha lasciato un leggero amaro in bocca, come se mancasse un messaggio chiaro, come se non quadrasse qualcosa. Ma forse sono io che l'ho letto nel momento sbagliato... Aspetto di vedere cosa ne pensano le altre persone.
Sicuramente un libro che merita di essere letto perché può avere molte cose da dare. Si vede che la scrittrice ha talento e sono curiosa di poter leggere altro di suo.
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Borderline
Un fratello allergico ad ogni tipo di alimento, costantemente in bilico tra la vita e la morte; una madre distrutta e un padre nervoso e distante, una casa che odora del latte e dei pannolini di Will, il suo fratellino più piccolo. Questa è la vita di Jonah, un ragazzo di diciassette anni che, circondato dal disordine di un mondo che non ama e dal quale non è amato, riversa tutto il suo affetto in Jesse, il fratello gravemente malato. E' per lui che Jonah sceglie di continuare a vivere, nonostante il dolore che ha dentro. Ed è per proteggerlo dalle cure asfissianti dei genitori che sceglie di farsi del male. Quando ti rompi le ossa, ricrescono più forti. Questa frase diventa, per Jonah, il ritornello costante e terribile delle sue giornate: accompagnato e incoraggiato dalla coraggiosa Naomi, che filma con una telecamera ogni sua "impresa", Jonah si rompe appositamente le ossa con cadute pericolose o addirittura con un martello. ma cosa si nasconde realmente dietro ogni osso rotto, ogni caduta nel vuoto, ogni "incidente"? E qual è la verità che si cela dietro l'ambiguità del rapporto che lega Jonah a Jesse?
Hannah Moskowitz, pur essendo giovanissima, intesse con maestria la storia terribile di un'ossessione. La rottura volontaria delle ossa è chiaramente una forma estrema di autolesionismo ma, paradossalmente, è anche la manifestazione più tragica di una prepotente voglia di vivere. Jonah si rompe le ossa perchè sa che, riformandosi, diventeranno più forti. Sa che lui diventerà più forte. E Jonah ha bisogno di diventarlo, perchè altrimenti non potrebbe più reggere il dolore provocato, in ogni momento della sua vita, dalle sofferenze del fratello, che ama quasi più di se stesso. Jonah vuole diventare forte. Forte abbastanza da affrontare il pianto ininterrotto del suo fratellino Will e le liti furiose tra i suoi genitori. Hannah Moskowitz riesce a trattare i temi dell'inadeguatezza, del disagio sociale, della crisi familiare con ironia pungente, fresca e frizzante, per la quale dobbiamo sicuramente ringraziare la sua giovane età. Ho adorato questo libro e l'ho letteralmente divorato. Ciò che più di tutto colpisce, in questo romanzo, è la veridicità dei dialoghi: nelle parole dei personaggi ho riconosciuto me stessa, i miei anni giovani, le piccole grandi avventure dei miei diciassette anni. In realtà, però, il miracolo più commovente di questo libro è l'evocazione dell'amore ambiguo, ossessivo tra i due fratelli, Jesse e Jonah. La Moskowitz non cade mai nel patetico nè tantomeno nello squallore. Se penso al suo modo di scrivere, mi viene in mente il gioco pericoloso del funambolo: come quest'ultimo, l'autrice si mantiene sempre borderline, tra il caos dell'indefinibile e la chiarezza della semplicità, sempre in bilico tra ciò che dev'esser detto e ciò che dev'essere nascosto. Ed è questo che fa di lei un'artista.
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Libro di autolesionismo e preoccupazioni adolescen
L'inizio risulta pesante ma andando avanti pochi capitoli ci si affezziona al personaggio e si vuole sapere come andrà la sua vicenda se riuscirà a smettere di farsi male! se imparerà a pensare anche a se stesso e non solo a al fratello!
Questa è la storia di Jonah e della sua famiglia, o meglio dei problemi della sua famiglia. Jonah ha problemi di autolesionismo o meglio ha una missione, quella di spezzarsi tutte le ossa x diventare piu forte. xchè un osso dopo essersi rotto diventa più forte! Jesse il fratello di un anno piu piccolo ha problemi alimentari ed è fortemente allergico a tutto e i genitori dopo una separazione si rimettono insieme continuando a litigare e facendo un terzo figlio Will che nn smette mai di piangere.
Jonah segue il concetto del confucianesimo secondo cui la famiglia è la piu piccola unità di misura, tu nasci ed entri a far parte di un unico organismo, la famiglia. Quindi se jesse sta male tutti loro stanno male xciò se lui nn può stare bene... tocca a jonah si fa male guarisce l'osso diventa piu forte e allora anche jesse è piu forte cm tutta la famiglia!
questo ragazzo riversa tutte le preoccupazioni sul fratello non arrivando a capire che il problema maggiore lo ha lui, non vede gli sforzi del fratello di avere una vita normale e cn la sua preoccupazione cerca di limitarlo in tutto, arrivando ad una lite liberatoria tra fratelli.Riuscirà xò a sbloccare la situazione e a far vedere che esiste un'altro modo di vivere senza il dover rompersi qualche osso x stare meglio!