Una ragazza come lei
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
La riservatezza del lift
Lettura snella e scorrevole, ma non per questo leggera nei contenuti. Racconta la storia di un condominio di New York e dei personaggi che abitano i suoi otto piani, nonché l’ascensore, che è il luogo centrale attorno a cui ruota l’intera trama. Perché è un ascensore d’altri tempi, condotto da un lift di origini indiane, Deepak, che, fra i tanti personaggi positivi di questa storia, è stato il mio preferito, con la sua mitezza, la sua discrezione, la sua onestà, i suoi silenzi, la sua remissività. Il vero angelo custode di tutte le famiglie del palazzo. Questo è un libro che ci invita a leggere positivamente i piccoli segnali che la vita ci invia, così come ad avere la forza per superare gli ostacoli che la vita mette lungo il nostro cammino. Perché quando ci sembra di aver toccato il fondo, la vita si incarica di svelarci una meraviglia inattesa: la vita stessa. Che sia in un volto amico, in un incontro con uno sconosciuto, in un amore appena nato, folle e fragile insieme, in una vita più piccola ma nello stesso tempo più grande ancora. C’è sempre una musica che definisce l’istante di un incontro. Sarebbe bello ogni giorno poter sentire qualche nota. Basterebbe qualche breve nota per poter tornare a sorridere ogni giorno.
Indicazioni utili
Top 10 opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
una splendida donna di nome Chloè
Una ragazza come lei di Marc Levy è un libro intenso ed emozionante. La copertina recita trattasi di:
“una irresistibile commedia romantica”,
e non può che trovarmi d’accordo. Ma chi è la ragazza di cui si va parlando? E’ una ragazza splendida. Costretta su di una sedia a rotelle da un incidente, che le ha distrutto la parte inferiore delle gambe, affronta la vita con piglio, autorità e risolutezza. Svolge con coraggio svariati lavori, tra i quali presta la sua voce a recitare nella lettura di audio libri e affronta periodicamente le difficoltà della sua disabilità con coraggio e determinazione, cercando, nei limiti del possibile, di evitare l’aiuto esterno. Ma il perno della narrazione è che lei abita all’ottavo piano di un condominio particolare, al numero 12 di Fifth Avenue, dove gli abitanti sono:
“Gli Zeldoff sono degli autentici bigotti. (…) Mr Morrison è un alcolizzato dai modi eleganti. Il tipico ubriacone curioso, peccato che non capisca mai niente, poveretto. I Clerc sono francesi, marito e moglie, si sono trasferiti a New York tanto tempo fa ma vivono in una bolla. (…) Quanto a Mrs. Coolins è vedova ma allegra, almeno all’apparenza, con sempre una parola gentile per gli altri. (…) I Williams…. Il signore è giornalista a Fox News, si occupa di economia. Quanto alla signora è difficile essere più falsa di lei.”.
Uno stabile dove:
“L’ascensore era il simbolo di uno stile di vita cui gli abitanti del palazzo erano molto affezionati.”
Un giorno succede l’irreparabile: Rivera, il lift che fa il turno di notte si infortuna gravemente, rimane solo Deepack, il vecchio indiano del turno di giorno. Il posto resta vacante e c’è chi vuole approfittarne per installare un ascensore nuovo. Per fortuna c’è:
“l’arrivo del nipote, Sanij, che si ritrova a fare uno stage come apprendista di Deepack. Nessuno immagina che quel ragazzo sempre in ritardo ed assonnato sia a capo di un’immensa fortuna. Neanche Chloè. (…) Tra equivoci seriali, intuizioni d’amore e sprazzi di comica umanità, riusciranno Sanij e Chloè a colmare le distanze tra loro?”
Un romanzo corale, dove i personaggi hanno tutti storie di vita da raccontare, che si intrecciano in un unicum vivace ed intrigante. Un libro che parla di emozioni e sentimenti con profondità. Ma non solo: fornisce un interessante quanto preciso ritratto anche dell’India e delle sue condizioni, dove si parla di:
“della più grande democrazia al mondo, nella quale esistevano ancora la miseria e un ordine sociale basato sulle caste … ma il quadro non era tutto cupo. Al di là delle immagini stereotipate che la parola “India” suggeriva – dalle vacche sacre alle baraccopoli, da Bollywood alla generazione di informatici a cui lui stesso apparteneva- il progresso avanzava: le città si stavano modernizzando, la povertà diminuiva, il paese poteva contare su una stampa pluralista e libera, e su una classe media emergente.”
Una lettura trascinante, in cui domina uno stile dignitoso, raffinato, che conquista con abilità e vivacità.