Una più uno
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Recensione della Redazione QLibri
PRIMA O POI QUALCOSA DI BELLO SUCCEDERA'...
Le parole chiave sono speranza e ottimismo, credere che ci sia qualcosa di buono e di bello che ci aspetta, che prima o poi arriverà, quella opportunità o quella occasione che aspettavamo da tempo.
Appena ho concluso la lettura mi è venuta in mente proprio la parola speranza, nell’amore, nel futuro, nella famiglia e nell’amicizia.
L’autrice di questo bellissimo romanzo riesce sempre a creare delle storie che riescono a colpire nel profondo il lettore, lo emozionano e lo accompagnano all’interno della storia e non lo lasciano andare nemmeno quando il libro finisce.
Jojo Moyes è una scrittrice inglese, che mi aveva già rapita con il romanzo ”Io prima di te” che lessì l’anno scorso.
Jojo, riesce a raccontare attraverso la sua penna, delle storie d’amore che non sono mai banali e che ti entrano nell’anima, come in questo caso dove abbiamo come protagonisti Jess e Ed.
Jess, giovane mamma single, ha due figli Tanzie un piccolo genio della matematica e Nicky, un adolescente che sta affrontando un periodo difficile.
Ed Nicholls,invece, è un uomo d’affari che non si preoccupa degli altri, pensa solo a guadagnare e a se stesso ma quando viene sospeso dal lavoro con l’accusa di insider trading dovrà rivedere la sua vita e iniziare a guardarsi dentro.
Per un caso del destino i due si incontrano e si inizieranno a conoscere.
La scrittrice descrive dei personaggi agli antipodi, che non potrebbero essere più diversi, con vite e abitudini differenti, riusciranno a trovare un punto in comune?
Jess una ragazza di 27 anni che resta incinta prima della maggiore età, decide di crescere e allevare la figlia, Tanzie. Anche quando il suo compagno la lascia, non si dà per vinta e si rialza, trovando vari lavori per riuscire a mantenere la sua famiglia. Lei ama moltissimo i suoi figli e farebbe di tutto per aiutarli e per farli stare meglio e realizzare i propri sogni, ma alcune volte la realtà non è così facile. E’ giusto arrendersi o è meglio continuare a lottare?
Nicky, l’altro figlio della donna, in realtà è nato dal rapporto tra il suo ex e la sua precedente compagna, lo accoglie con sé e lo considera come suo figlio. Lo cerca di aiutare come può ma il ragazzo soffre molto a causa del bullismo.
Infatti , Nicky viene continuamente preso in giro dai suoi compagni di scuola e da uno in particolare, che lo minaccia e lo picchia.
Il bullismo e anche il cyberbullismo sono dei temi molto attuali, ne sentiamo parlare al telegiornale, su internet e nei giornali e sono causa di molti problemi tra i giovani d’oggi. Sono vittime del bullismo i cosiddetti “sfigati” oppure i ragazzi che sono considerati diversi, non perché in realtà lo siano, ma perché non vogliono integrarsi ad un gruppo conformato di persone e al loro stile di vita.
La diversità accresce la società non la indebolisce. Sempre.
A tutti noi è capitato a scuola di essere presi in giro per qualcosa, tutti indistintamente io per esempio perché usavo gli occhiali e quando ero piccola non erano molti utilizzati, ora invece sono di moda e vengono usati anche se non c’è un problema reale.
Mi ricordo ancora cosa mi dicevano e quanto mi faceva male, mi sentivo diversa da loro, ma per fortuna non mi sono mai scoraggiata.
Si, ancora oggi non ricordo bene quel periodo, ma mi è servito per essere più forte e pensare che essere diversi è bello e che è meglio non essere omologati alla società ma pensare con la propria testa.
Questo per dire che Jojo ha saputo parlare di questo argomento con la massima delicatezza possibile, anche se affrontare questi problemi non è facile e anche la stessa Jess in qualche occasione non sapeva come comportarsi.
Tanzie, invece la figlia di Jess, è dotata di grande talento, la matematica per lei non ha segreti, è una piccola bambina prodigio.
Lei ha un dono, e questo andrebbe valorizzato ma se il talento non è supportato anche da un sostanzioso aiuto economico alcune volte non si può sviluppare al meglio.
O forse no,alcune volte basta solo quello?Il talento va incoraggiato o si può andare avanti solo con la propria tenacia, e con la convinzione che solamente con le tue forze ce la puoi fare?
A completare la famiglia di Jess, c’è il cane Norman, un’ enorme massa di pelo e dolcezza che accompagna i vari protagonisti nella storia.
Invece, poi troviamo Ed, è un personaggio che all’apparenza non ha problemi, può avere tutte le donne che vuole, ha un bel lavoro e guadagna molti soldi.
In apparenza, appunto, è separato, è sostanzialmente solo e un giorno la sua vita è sconvolta da uno scandalo nella sua azienda.
Fino a che punto gli errori piccoli o grandi che siano possono avere delle conseguenze sulla persona che gli ha commessi?
Alcune volte bisogna riconoscere i propri limiti e le proprie debolezze, cercando ugualmente di capire dove si è sbagliato e cercare di risolvere il problema, dichiarando le proprie colpe e facendo della buona autocritica.
Jojo Moyes, descrive i suoi personaggi a tutto tondo, in tutte le sue sfaccettature raccontando tutti gli aspetti della loro vita con le loro insicurezza, debolezze, paure, angosce ma anche nelle cose che gli fanno sorridere ed emozionare.
Jojo, nei romanzi che ho letto, descrive delle ragazze comuni, come noi, Jess lo è, come anche Louisa nell’altro libro, delle persone moderne che vivono con difficoltà, che affrontano la crisi sia lavorativa che di sentimenti, che però sono forti, si sollevano da sole e riescono sempre a trovare una soluzione e ad affrontare la vita con il sorriso.
La scrittrice, è madre, e solo una mamma può descrivere così bene l’amore che si prova nei confronti di un figlio, credo che abbia raccontato questo sentimento con estrema delicatezza e dolcezza, senza mai scadere nello sdolcinato.
Un romanzo che consiglio perché vi troverete di fronte una storia d’amore non comune, strana, ingarbugliata, inedita e sicuramente inattesa e non prevedibile.
Non vi aspetterete di restare colpiti così tanto da un libro, che vi rapirà per alcuni ore e giorni della vostra vita ma che una volta finito non vi lascerà più andare.
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Opinioni inserite: 5
ESAGERATO, INVEROSIMILE
Seguo l' autrice da parecchio, a parte "Silver Bay" ho letto tutti i suoi romanzi, e qui non ho dubbi nel definire "Una più uno" il suo romanzo peggiore (ad oggi che ho da poco terminato "Dopo di te").
Vi premetto che non vi racconterò la trama, forse qualche piccolo episodio, perchè a quello che succede (almeno un pò) ci hanno già pensato altri opinionisti qui sotto.
Il tema è quello del "e vissero per sempre felici e contenti" (e quindi dal finale già scritto, lo si capisce già dalla trama), con i sentimenti in primo piano, attorniato come nelle fiabe da ostacoli, sfortune (troppe), vicende rocambolesche... Il tutto, però, non cattura.
Perchè, come dice il titolo della mia opinione, questo romanzo è esagerato, inverosimile.
E' praticamente impossibile che ad un essere umano capitino così tante sfortune in così pochi giorni come accadono a Ms. Sfortuna (sto parlando chiaramente di Jess, la protagonista).
Credo che forse, a confronto, andrebbe a braccetto con Fantozzi, ma Paolo Villaggio girò più film, qui il tutto è rinchiuso in poche pagine e pochi giorni d' avventura.
Sembra che la Moyes abbia scritto un romanzo di cento pagine dopodichè, una volta letto, abbia pensato "aspetta che ci aggiungo un episodio qua, un altro là..." ed ecco che si arriva a quattrocento pagine. Ma il racconto sembra essere stato riempito forzatamente.
I protagonisti sono abbastanza ridicoli, seppur nell' insieme si capisce come uno completi l' altra e viceversa: a Ms. Sfortuna si aggiunge Ed, uomo ricco (o almeno lo era) che di punto in bianco, non avendo niente da perdere, decide di gettarsi in un' avventura con lei ed i suoi due figli , Tanzie e Nicky (a tal proposito patetico il tentativo da parte di Jess di partire con una Rolls Royce che già sapeva che non l' avrebbe portata più lontano di mezzo chilometro, il tutto senza assicurazione!!!).
Avventura, o meglio viaggio, troppo lungo, lento. La Moyes arranca, lo riempie come può, ma il lettore procede sbadigliando.
Manca di mordente, non è intrigante, quasi patetico per, come ho già scritto, tante, troppe sfortune che, come la nuvola di Fantozzi, stagnano sopra la famiglia di Jess (non contenta, la Moyes fa rischiare la vita pure al cane).
Ho letto libri più veritieri, più reali, che meglio indicano la via per l' ottimismo, per la risalita da periodi brutti, quando tutto sembra non andare... Questo è sopravvalutato perchè, in copertina, compare la scritta "Jojo Moyes", ma fidatevi: c' è di meglio. Di molto meglio.
Nel prendere un romanzo simile, ad esempio, "Una più uno" non si avvicina minimamente a "La lista dei miei desideri" della Spielman.
A romanzo finito, l' unica nota positiva che mi è rimasta impressa è il fatto che il figlio di Jess, Nicky, ascolti i Depeche Mode. Massimo rispetto Nicky!
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"Prima o poi ce la faremo"
Terzo libro della Moyes che leggo, seconda piacevole sorpresa. "Io prima di te" mi ha incantata, "Silver Bay" mi ha delusa moltissimo, non l'ho neache terminato. Questo spiega tutti i miei dubbi prima di leggere "Una più uno".
Jess, giovane donna single e madre di due ragazzi, si impegna tutti i giorni per poter rendere migliore la vita dei suoi due figli. Tanzie, la piccolina di casa, è un genio della matematica che aspira a frequentare la St Anne's, un prestigioso istituto. Nicky, figlio adottivo, è tutti i giorni vittima di bullissimo, per il semplice fatto di essere un po' "diverso" rispetto agli altri ragazzi della sua età. Malgrado tutta la fatica e gli sforzi di Jess, le cose non sembrano migliorare, fino a quando non incotrano Edward (detto Ed) che li accompagnerà in un'avventura particolare. Una sera, ubriaco, Ed non si accorge subito che chi lo ha aiutato a tornare a casa sua era proprio Jess, nonchè sua donna delle pulizie. Tanzie ha la possibilità di andare in Scozia alle Olimpiadi di matematica e vincere una borsa di studio. Ed, per sdebitarsi con Jess, si offre di accompagnare tutta la famiglia ad Aberdeen, ma se ne pente nel momento stesso in cui lo dice. Arrivare in Scozia diventa complicato, dal momento che Tanzie sta male se si superano i 60km/h e che Norman, il loro cane, li intrattiene con "indelicati profumini". Durante il viaggio Ed fingerò di essere sposato con Jess, si sentirà male a causa di un kebab non troppo fresco. Jess si romperà un dito del piede e prenderà a calci una macchina. Tanzie non potrà usare i suoi occhiali alle Olimpiadi perchè Norman glieli romperà. E Nicky inizierà a sentirsi meglio: dormirà di più e sarà visibilmente più rilassato.
Tutti abbiamo qualcosa da imparare e talvolta il confronto con una persona proveniente da una realtà completamente diversa può essere di grande aiuto!
Lettura consigliatissima, ideale per svagarsi e per farsi qualche buona risata.
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la moyes, una bella scoperta
Generalmente non mi piacciono molto i libri incentrati sulle storie d'amore, tuttavia questo è il secondo libro della Moyes che leggo e devo dire che per lei sono disposta a fare un'eccezione.
Jess è una giovane donna con due figli (uno nemmeno suo, ma considerato tale) che si trova a barcamenarsi fra mille lavoretti per far quadrare i conti e garantirgli un tetto sulla testa, come se ciò non bastasse il ragazzo è spesso vittima di bullismo e anche la bimba, seppur sia un genio in matematica, viene spesso presa in giro. Tuttavia Jess non si lascia mai abbattere e più le cose vanno male. più lei cerca di guardare la vita con ottimismo. Ed è un informatico londinese, la sua impresa sta avendo molto successo e lui ha tutto ciò che vuole: soldi, case, auto, donne... Proprio una leggerezza con una di esse, lo metterà nei guai, tanto da ritrovarsi a rischiare di perdere tutto, amicizie comprese. Lui per scappare dai problemi della città, si rifugia nella casa al mare dove lei è la sua donna delle pulizie, così si conoscono.
Per una serie di accadimenti vari, Ed, Jess, i figli e il cane di lei, si ritrovano ad attraversare il paese per portare la bambina a partecipare all'Olimpiade della Matematica, unica occasione che ha per poter frequentare un'esclusiva scuola privata adatta per le sue capacità. Ovviamente il viaggio sarà pieno di una serie di imprevisti che li metteranno a dura prova, li faranno litigare e poi avvicinare, e poi quando tutto sembra andare nel migliore dei modi ecco che succede qualcosa che fa crollare anche l'incrollabile ottimismo di Jess....
Come ho detto non sono una grande amante delle storie d'amore, per cui quello che mi è piaciuto di questo libro non è tanto la trama, ma i personaggi stessi. Ed ci fa un po' pena nella sua ingenuità, ma allo stesso tempo si ha modo di apprezzarne la generosità e il gran cuore, i due ragazzi sono straordinari perchè nonostante tutte le difficoltà in mezzo alle quali sono cresciuti, non sono ragazzi allo sbando, sono invece molto sensibili e premurosi, e poi c'è Jess: non si può non fare il tifo per lei dopo aver visto come si danna l'anima per non far mancare nulla ai suoi figli. L'alchimia che si viene a creare fra questi personaggi, che sembrano quasi persone reali da come sono ben descritti, è il collante del libro, ci si emoziona, ci si affeziona a loro e ci si trova a sperare che una volta tanto le cose gli possano andar bene.
Il messaggio del libro è che anche quando sembra che non possa andare peggio di così, non ci si abbattere e si deve guardare sempre il bicchiere mezzo pieno, nella vita ci sono tante difficoltà e cose brutte, ma quando si è circondati dall'affetto dei nostri cari è più facile affrontare tutto.
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L'ottimismo
Un’avventura on the road che cela drammi e speranze. Un lento viaggio in automobile dalla city londinese alle brughiere scozzesi intrapreso da una famiglia stramba ma unita. Macinano chilometri, elaborano sentimenti, risolvono situazioni, creano opportunità, giungono a delle conclusioni, un arrivo, un punto di inizio. Il carburante dei protagonisti è l’ottimismo, anche quando tutto sembra perduto e sconfortante osservano la situazione da una prospettiva diversa e scorgono il lato migliore, certo, non mancano i momenti in cui il think positive latita.
Ogni capitolo corrisponde a un personaggio, quindi si godono vari punti di vista, stati d’animo e riflessioni. La prima parte del tragitto, che poteva anche essere colorita da descrizioni paesaggistiche o da cenni storici/culturali tipici dei viaggi, è monotona, c’è aria viziata nell’abitacolo e tra le pagine. La seconda metà è più avvincente e coinvolgente. Si sviluppa seriamente la storia, ci si affeziona a tutti loro condividendo i problemi. I siparietti rosa sono scontati e fiacchi, in generale la trama non spicca per originalità, lo stile è meno efficace e penetrante rispetto ad altre opere della stessa autrice.
Concludendo, una lettura piacevole, senza infamia e senza lode.
“Perché sapeva bene che cosa succede dentro di te quando tua madre non ti tiene stretta, non ti ripete che sei la cosa migliore che abbia mai avuto, non si accorge nemmeno della tua presenza quando sei in casa: una piccola parte di te si chiude ermeticamente. Non hai bisogno di lei. Non hai bisogno di nessuno. E senza neppure rendertene conto, ti metti ad aspettare. Aspetti che chi ti sta vicino si allontani e si dissolva come una foschia marina. Perché deve esserci qualcosa di sbagliato in te - non è vero? – se perfino tua madre non ti ha mai amato veramente.”
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La vita secondo il bicchiere mezzo pieno.
Quando Jess incontra Ed per la prima volta, non solo è palese l'appartenenza dell'uno e dell'altro a mondi diametralmente opposti ma è altresì evidente quanto alla fin fine anche le situazioni che sembrano più distanti tra loro non lo siano poi così tanto a conclusione dei giochi.
Lei è una madre single, ha avuto una figlia dal suo ex marito e ne ha ereditato uno da quella che un tempo era stata la prima relazione matrimoniale dell'opinabile coniuge. Ventisettenne instancabile, donna delle pulizie di giorno e cameriera in un pub di notte, cerca con tutte le sue forze di far quadrare i conti pur di offrire tutto il possibile a Tanzie e Nicky, le sue ragioni di vita.
Lui, trentatreenne genio dei software, socio nonché fondatore di una importante società di informatica, viene ingannato da una donna che, nel tentativo di approfittarsi delle sue disponibilità economiche, lo rende penalmente perseguibile. E così Ed, che apparentemente non ha problemi e può ottenere tutto ciò che desidera con lo schioccar delle dita, si ritrova senza uno scopo nella vita, depresso, con un procedimento penale pendente e la sua più intima solitudine.
Le circostanze li portano ad affrontare un viaggio tutti insieme: l'uomo accompagnerà Jess, Nicky, Tanzie ed Norman, peloso cane di taglia abnorme, in Scozia per far si che la ragazzina possa sostenere la sua Olimpiade della matematica e cercare così di entrare nella scuola che potrebbe fare la differenza.
Un romanzo che tocca tanti temi. Affronta la povertà e la ricchezza, l'amore, la fine di un rapporto coniugale e le difficoltà di rimettere insieme i "cocci" dopo anni vissuti insieme, il bullismo, la droga ed il chiudersi in se stessi per l'incapacità di uscir fuori dalle situazioni difficili, il trovare la propria strada e non aver paura di percorrerla, ma anche il rimettersi in gioco, il non scappare dalle situazioni che ci schiacciano, l’accettarsi per quel che si è col proprio bagaglio di errori e di dubbi, la semplice e pura voglia di riscatto.
Queste sono solo alcune delle tematiche che l'opera evidenzia ed il lettore non può fare a meno che soffermarsi a riflettere su quante di quelle situazioni rappresentate nel libro si affaccino prepotentemente nella realtà quotidiana. Tante sono le donne come Jess che si ritrovano a cercar di gestire le finanze e a crescere da sole una prole, troppi sono i Nicky che si rifugiano in se stessi per fuggire a quella vita che ogni giorno li schiaccia con continue e persistenti beffe, innumerevoli sono le Tanzie che hanno un potenzialità e che lottano tra probabilità ed effettività e molti sono gli Ed che scappano dai loro errori, che hanno paura di deludere i propri cari e che temono di legarsi. Ma alla fine «la legge delle probabilità, combinata con quella dei grandi numeri, stabilisce che per battere le statistiche negative è necessario ripetere un evento un numero crescente di volte allo scopo di raggiungere il risultato desiderato. Più volte lo ripeti, più volte ti avvicini. In sostanza, [..] devi solo continuare a provarci». Ed è questo l’insegnamento del romanzo: la speranza, il non arrendersi, l’ottimismo. Perché quel che fa la differenza è la prospettiva con cui affronti il problema e non questo in sé.
Un bel componimento, semplice ma efficace, con una trama ben costruita ed un linguaggio scorrevole ed esaustivo. Ne consiglio la lettura a chi cerca uno scritto non lontano dalle proprie vite e a chi desidera essere trasportato dalle parole di un’autrice che è capace di scrivere di emozioni.