Una piccola magia Una piccola magia

Una piccola magia

Letteratura straniera

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Secondo libro della serie Friday Harbor. Di scelte giuste, nella vita, Lucy Marinn ne ha collezionate ben poche, soprattutto in fatto di fidanzati. L'ultimo, Kevin, l'ha lasciata confessandole il peggiore dei tradimenti: con la sorella minore di lei, Alice. Doppiamente tradita, Lucy abbandona l'incantata cittadina di Friday Harbor, nello Stato di Washington, un luogo dove tutti si conoscono, e cerca rifugio nella solitaria isola di San Juan, il posto ideale per rimanere sola con i suoi pensieri e il suo dolore. Quello che Lucy non ha previsto è di conoscere un affascinante vinicoltore locale, Sam Nolan, che è in realtà un amico di Kevin incaricato di "distrarla" un po'. E quello che Sam invece non ha previsto è di innamorarsi perdutamente di lei.



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Una piccola magia 2013-11-27 12:42:20 Adenina
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Adenina Opinione inserita da Adenina    27 Novembre, 2013
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No titolo!

Tocca a Sam, il secondo dei fratelli Nolan, trovare l’amore. Il primo libro della serie, “Come finiscono le favole”, vedeva protagonista Mark, il primogenito. I Nolan sono tre fratelli (ad Alex, il più piccolo, sarà dedicato il prosimo libro) emotivamente vittime di due genitori alcolizzati e difficili. In seguito alla loro morte trovano strade diverse, per poi riavvicinarsi al decesso della sorella Victoria che lascia in affidamento a Mark la sua bambina. Riscoprono pian piano una fraternità dimenticata o mai esistita. Portano però con sé le cicatrici lasciate da quell’infanzia disastrosa. Diventa perciò complesso legarsi a qualcuno, poiché quella particolare gioventù ha insegnato loro che riporre fiducia in chi ti sta attorno è quantomeno pericoloso.

Pur essendo la storia di Sam, il libro si apre sul rapporto tormentato tra una bimba di nome Lucy e i suoi genitori: un padre emotivamente lontano ed una madre che vizia Alice, la sua sorellina. Lucy poi cresce e da qui prende il via la storia che la vedrà protagonista, assieme a Sam, del libro.

Come sempre, il punto di forza dei libri della Kleypas è il tratteggio caratteriale. I suoi personaggi sono ricchi e ben caratterizzati. L’autrice rifugge la dicotomia e riempie il suo mondo di sfumature. C’è anche spazio per una piccola componente magica. In realtà questa particolare nota è da considerare il fil rouge della serie. In questo libro però, la magia non è quella sostanza incorporea che permea momenti di inspiegabili sensazioni, ma un atto reale e consistente. Frammenti di vetro possono diventare lucciole. I nostri protagonisti non hanno cappelli a cilindro, né lunghi mantelli neri, perciò in qualche modo l’autrice vuole spronarci ad accantonare per un istante l’aspetto razionale della vita a favore di in un atto esclusivo di pura fiducia: dobbiamo tornare a credere, come quando eravamo bambini, che il lato inspiegabile dell’esistenza è magico. E già lo facciamo perché, in fondo, quando ci innamoriamo e abbandoniamo al sentimento, altro non facciamo che riporre fiducia proprio in una piccola magia.

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Una piccola magia 2013-07-16 10:49:00 piccicuia
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piccicuia Opinione inserita da piccicuia    16 Luglio, 2013
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MISTER ENDORFINE

Friday Harbor è situato nei pressi di Seattle. Ha un porto, dei ristoranti raffinati, una meravigliosa vigna, ma soprattutto l'avvincente aspetto che porta MAGIA a quel luogo, è sicuramente la famiglia Nolan con i suoi uomini.
No davvero, c'è MAGIA!
Sinceramente a me il libro precedente (seppur molto breve) era piaciuto molto. Come un piccolo racconto che ti lascia un sorrisetto sulla faccia dopo una giornata di studio o lavoro. Ma non so, in Come finiscono le favole c'era una bambina di mezzo!
Era in qualche modo l'aspetto essenziale nella storia d'amore tra i due personaggi.
Ed era per questo che la MAGIA di cui faceva cenno, non mi era sembrata poi così banale.
Ma ora, in Una piccola magia, direi che il problema c'è!
Non si può scrivere di qualcosa di profondamente irreale senza che il protagonista sia un mago o qualcosa di simile! E non parlo di indovinare quale carta dal mazzo abbia scelto il tuo amico, sto parlando di trasformare un pezzo di vetro in un colibrì!
Kleypas mi hai delusa profondamente!

Ma andando in fondo (ma molto, molto, estremamente molto in fondo) alla storia scopriamo che questa volta la storia d'amore coinvolge il fratello di mezzo dei Nolan.
Quello più rilassato, calmo e concentrato della famiglia, tanto è che niente di meno di un vinicoltore che si sente un tutt'uno con la natura.
La sua amica è Lucy, un'artista del vetro, cresciuta in una famiglia in cui lei era sempre quella che doveva aspettare, quella su cui ricadeva la colpa e soprattutto quella schiacciata dalla sorella minore. Fragile e viziata, la sorellina vuole tutto ciò che ha Lucy.
Tra cui il suo ragazzo.
Clichè.
Lucy a tal punto non sa che pesci pigliare e cosa meglio di un nuovo "amichetto"?
Ed è qui, che compare il dolce e distaccato Sam Nolan!

Sam sarebbe in questo caso il tizio che fa ti fa dimenticare i problemi. O risolverli. O crearne di nuovi.
Insomma è Mister Endorfine, con la capacità di intrattenerla fino a che non scompare quella vocina nella sua testa che ripete in continuazione "Tua sorella ti ha fregato il ragazzo e se lo sta sposando".
Inutile andare avanti con la storia di Mister Endorfine, perchè già palese di suo!
Il libro proprio proprio non è male, anzi direi passabile.
Eccezion fatta per quella cavolo di magia!
Ultima cosa: ma quanti anni ha questa Kleypas?

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Una piccola magia 2013-01-30 14:47:40 Claire
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Claire Opinione inserita da Claire    30 Gennaio, 2013
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Sam & Lucy

Non ci posso far nulla a me questa serie della Kleypas non sta piacendo granché.
Certo tra questo e il primo libro il miglioramento c'è stato , ma ancora non riesco a ritrovare quella "magia" che solitamente trovo nei romanzi della Kleypas.
In questo libro ci viene raccontata la storia di Sam Nolan, il fratello di mezzo. Ritroviamo così anche qui Mark alle prese con il matrimonio con Maggie, e la piccola Holly , la nipotina di cui i fratelli Nolan si stanno prendendo cura.
Sam è un vinicoltore , ama la sua vigna e tutto ciò che la circonda, ma nei rapporti con le donna non vuole impegnarsi seriamente ed è contrario al matrimonio . Tutto questo fino a quando non s'innamorerà di Lucy, una giovane donna ferita dal fidanzato e dalla sua stessa sorella .

Lucy è il perno su cui gira la storia, la sua delusione e il suo dolore fanno da sfondo alla storia, eppure troviamo in lei anche una forza a reagire che non ti accorgi a primo impatto.
Molto bella e romantica la sua relazione con Sam, infatti anche se tutti e due giurano di non essersi innamorati è palese che invece lo sono.
La scena finale è quella che a parer mio salva il romanzo , oltre a quella in cui c'è la piccola Holly alle prese con Mark.
Per il resto questo romanzo non mi ha convinta moltissimo, ma rimane una lettura più che piacevole .

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Una piccola magia 2012-11-30 13:13:17 Speachless
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Speachless Opinione inserita da Speachless    30 Novembre, 2012
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...


si lo so, sono recidiva... ma mi sono detta "concediamo alla Kleypas una seconda possibilità".
"una piccola magia" è sicuramente, decisamente più carino del "diavolo ha gli occhi azzurri" ma non entusiasmiamoci troppo.
la storia di per sè sarebbe pure carina, e la stessa protagonista,Lucy, mi sta pure simpatica. un po sfortunata in amore, e anche nella vita in generale a quanto si legge.
ma il problema è sempre quello: le trovate megalomani della Kleypas. a cosa la dobbiamo la trovata della magia stavolta? a chi/cosa serve? cosa da di più alla storia?
oserei dire un bel niente, se non rubare pagine alla storia tra Lucy e Sam, che sarebbe stato interessante approfondire. ma,ahimè, Lisa decide imperterrita di proseguire per la sua strada della magia.
altro punto dolente della storia è il rapporto tra Lucy e Sam. il loro, dovrebbe (dico dovrebbe perchè in realtà anche il più addormentato e tonto lettore del mondo si accorgerebbe che non è così), essere un rapporto basato sull'attrazione fisica, evitando qualsiasi coinvolgimento emotivo. nella realtà dei fatti si intuisce fina d subito come ciò non sia vero, e di come manchi quella fase intermedia che sta tra attrazione fisica e amore. quella benedetta fase che uno scrittore con un po di sale in zucca sfrutterebbe sapientemente, ci ricamerebbe su, tenendo il lettore sulle spine. ovviamente qui manca questo e di conseguenza manca il succo, la parte forte,il cuore della storia, o in qualunque modo la si voglia chiamarla.comunque manca.
come al solito domina la superficialità e la poca attenzione a ciò che davvero avrebbe importanza in una storia d'amore.
peccato Kleypas, ti avevo concesso il beneficio del dubbio!

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Una piccola magia 2012-11-20 18:11:24 Amarilli73
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Amarilli73 Opinione inserita da Amarilli73    20 Novembre, 2012
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Cioccolata calda senza panna

Con questo romanzo (secondo episodio della serie Friday Harbor e seguito di “Come finiscono le favole”), la Kleypas ci riporta alla romantica isola battuta dalle correnti dell’oceano, di fronte a Seattle, e alle vicende dei fratelli Nolan, tre zii giovani e single alle prese con una nipotina orfana di sei anni, adorabile e peperina, e un cagnaccio malato e bavoso, altrettanto bisognoso di affetto.

In realtà, gli stessi Nolan sono il risultato di una famiglia lacerata e difficile, che li ha resi diffidenti rispetto a qualunque tipo di sentimento troppo duraturo, e che li porta ad avere costanti problemi con l’universo femminile e con eventuali richieste di legami “stabili” (tradotto: relazioni serie scopo matrimonio).
Ma se nel precedente capitolo, era stato il fratello maggiore, Mark, a soccombere di fronte alla simpatia di Maggie la rossa, stavolta tocca al fratello di mezzo, Sam, il viticoltore dagli intensi occhi azzurri, a subire un brusco cambiamento dei propri progetti (solitari) di vita.

L’imprevisto femminile in questione è Lucy, un’artista che lavora il vetro per creare straordinari oggetti e vetrate, alle prese con una sorella minore viziata e molto ingombrante, e con due genitori troppo indulgenti e un po’ distanti. In parecchi sull’isola vorrebbero combinarle un appuntamento con questo famoso Sam Nolan, ma Lucy ha sempre rifiutato, finché il suo destino incrocia casualmente proprio quello del gentile e taciturno Sam, con le sue improbabili t-shirt.

E’ una storia d’amore delicata, anche se, alla fine, questo romanzo mi ha lasciato con la sensazione che manchi qualcosa. E’ come quando ordini una tazza di cioccolata calda, ma, quando ti servono la tazza fumante, ti accorgi che si sono dimenticati il ricciolo di panna montata (proprio quel ricciolo che non ti permette di gustarla appieno!).

La Kleypas scrive bene (quando non si lascia prendere da eccessi zuccherosi), l’intreccio è avvincente, e tutto il contorno, dai vari comprimari alla vita in Friday Harbor, è adorabile, ma sono proprio loro, i due al centro, a risultare un po’ scialbi.
Soprattutto, mi sembra molto vago e un po’ inverosimile l’elemento magico di cui la Kleypas li ha dotati: d’accordo, a sette anni Lucy ha scoperto il potere di fare cose magiche, e pure Sam sembrerebbe avere il potere di risvegliare alla vita piante e tralci morenti, ma questa magia non solo non è sufficientemente spiegata, ma non aggiunge nulla di più alla storia d’amore.

In conclusione, lettura gradevole, anche se non ai soliti livelli della Kleypas.
Ci toccherà vedere ora cosa si inventerà per il fratello minore, il più problematico, quell’Alex Nolan, reduce da un doloroso divorzio e sempre più vicino a cadere nell’abbraccio dell’alcol, seguendo le orme dei genitori. Ma ho il presentimento che, in realtà, la deliziosa ragazza che lo salverà si sia già affacciata nella sua vita, servendogli un muffin caldo sul piattino e riscaldandogli per qualche secondo il cuore…

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A chi piace lo stile Kleypas.
Vi lascio con una gran verità, imparata dalle ragazze di Friday Harbor: (certi uomini) “non sono fatti per reggere un rapporto duraturo. E’ come uno di quei cani che inseguono le macchine. Non è che al cane interessi la macchina. E’ inseguirla che lo diverte”.
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