Narrativa straniera Letteratura rosa Tutta colpa di Mr Darcy
 

Tutta colpa di Mr Darcy Tutta colpa di Mr Darcy

Tutta colpa di Mr Darcy

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Che cosa distingue una semplice lettrice di Jane Austen da Jane Hayes? Tutto: nella sua testa parole come "orgoglio", "pregiudizio", "ragione", "sentimento" hanno un significato ben diverso da quello del dizionario, e soprattutto, per lei, non c'è nessun uomo al mondo di cui valga la pena innamorarsi. Perché nessun uomo è e sarà mai Fitzwilliam Darcy - tranne Colin Firth nella migliore interpretazione della sua carriera, si capisce. Così, anche se Jane è una single trentenne che potrebbe godersi la vita a New York, le sue chance in amore sono regolarmente sabotate dalla sua fissazione platonica. Finché un viaggio la porta dove ha sempre sognato di andare: complice l'eredità di una prozia, Jane parte per Pembrook Park, Inghilterra. L'unico posto dove, tra costumi d'epoca, carrozze, balli di gala e rigida etichetta, per una modica cifra anche tu puoi vivere il tuo sogno austeniano. E magari innamorarti. Nella villa fuori dal tempo che la accoglie, piena di stanze e servitù, tra personaggi bizzarri che non si fanno problemi a vivere per qualche giorno nel passato, Jane conoscerà un giardiniere belloccio, ma si scontrerà anche con un gentiluomo che si crede un po' troppo affascinante. E forse vivrà finalmente il sogno più bello. Quello da vivere nella realtà.



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Tutta colpa di Mr Darcy 2020-03-29 21:50:37 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    29 Marzo, 2020
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Darcyland (quello di Colin Firth)

Non mi aspettavo nulla di ché da "Tutta colpa di Mr Darcy" di Shannon Hale, eppure questo romanzo dal ritmo a dir poco frenetico è riuscito a disattendere anche le mie bassissime pretese.
La storia vede come protagonista la trentenne newyorkese Jane Hayes che si spaccia per una grande appassionata di Jane Austen, mentre in realtà è soltanto ossessionata dall'interpretazione di Colin Firth nel ruolo di Mr Darcy nella miniserie BBC anni Novanta. Grazie al lascito di una ricca prozia, Jane potrà trascorrere tre settimane di vacanza a Pembrook Park, una tenuta inglese dove viene allestito un parco a tema per chi vuole -e può permettersi- di vivere un'avventura in stile Regency.
Sorvolando sul fatto che questo luogo è in sostanza un'agenzia di escort in costume d'epoca, con una proprietaria che tiene un comportamento decisamente anti-economico (a prescindere dallo status sociale, non credo sia una buona idea insultare i propri clienti, soprattutto ai tempi di Trip Advisor e simili!), questo romanzo è tra i pochi a poter vantare un adattamento cinematografico migliore della versione cartacea. Il film infatti riesce a strappare qualche risata, mentre queste battute non sfigurerebbero in una puntata di Colorado.
Che dire poi della drammatizzazione di ogni sciocchezza, dei riferimenti ad altri autori (stuprare la Austen non ti bastava, Shannon?), dell'aggressione a sfondo sessuale fatta passare come una ragazzata o delle continue contraddizioni della protagonista? E lo stile, pur non essendo pretenzioso, non è da meno: i pensieri vengono mescolati in modo casuale alla narrazione in terza persona ed i pochi momenti (forse) interessanti vengono solo raccontati a posteriori.
Il titolo originale poi mi lascia ancor adesso perplessa, perché "Austenland" non è il vero nome del parco ma la protagonista insiste a chiamarlo così, sia tra sé che con gli altri. Per lo meno in Italia si è optato per un titolo più coerente, ma è il solo aspetto positivo in un'edizione troppo costosa e con una traduzione da rivedere: cari traduttori, smettetela di mischiare il Lei e il Voi nelle stesse frasi!

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