Ti regalo le stelle Ti regalo le stelle

Ti regalo le stelle

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1937. Quando Alice Wright decide impulsivamente di sposare il giovane americano Bennett Van Cleve, lasciandosi alle spalle la sua famiglia e una vita opprimente in Inghilterra, è convinta di iniziare una nuova esistenza piena di promesse e avventure nel lontano Kentucky. Presto però le sue rosee aspettative e i suoi sogni di ragazza si scontrano con una realtà molto diversa. Costretta a vivere sotto lo stesso tetto con un suocero invadente, il dispotico proprietario della miniera di carbone locale, Alice non riesce a instaurare un vero rapporto con il marito e le sue giornate diventano sempre più tristi e vuote. Così, quando scopre che in città si sta costituendo un piccolo gruppo di donne volontarie il cui compito è diffondere la lettura tra le persone disagiate che abitano nelle valli più lontane, lei decide con entusiasmo di farne parte. La leader di questa biblioteca ambulante a cavallo è Margery O’Hare, una donna volitiva, libera da pregiudizi, figlia di un noto fuorilegge, una donna autonoma e fiera che non ha mai chiesto niente a nessuno, tantomeno all’uomo che ama. Alice trova in lei una formidabile alleata, un’amica su cui può davvero contare, specie quando il suo matrimonio con Bennett inizia inevitabilmente a sgretolarsi. Altre donne si uniranno a loro e diventeranno note in tutta la contea come le bibliotecarie della WPA Packhorse Library. Leali e coraggiose, cavalcheranno libere sotto grandi cieli aperti e attraverso foreste selvagge, affrontando pericoli di ogni genere e la disapprovazione dei loro concittadini per portare i libri a persone che non ne hanno mai visto uno, allargando i loro orizzonti e cambiando la loro vita per sempre.



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Ti regalo le stelle 2019-12-05 11:29:15 Lady Libro
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Lady Libro Opinione inserita da Lady Libro    05 Dicembre, 2019
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Libri, amore e amicizia

Un libro che mi ha sorpresa assai piacevolmente e che ho divorato in pochi giorni, fra i più belli di sempre che abbia mai letto, senza dubbio.
Un romanzo che parla sì di libri, ma senza sfociare in un citazionismo esagerato, cosa che fanno spesso i libri di questo genere lasciando in secondo piano la narrazione principale, o nello sdolcinato più totale che ero certa di aspettarmi, non avendo mai letto nulla di Jojo Moyes in vita mia e avendo, perciò, qualche pregiudizio conoscendo a grandi linee la trama dei suoi romanzi.
Siamo di fronte, invece, ad una bellissima storia di amicizia fra cinque donne, di età e condizioni diversissime fra loro ma profondamente unite: dall'amore per i libri, dal desiderio di diffondere la cultura a chi non se lo può permettere facendosi interminabili quanto faticosi ma bellissimi viaggi a cavallo in lande e con climi non sempre amichevoli ma, soprattutto, unite dalla semplicità di una chiacchierata davanti alla stufa in biblioteca, dal superamento delle differenze reciproche e sempre pronte a sostenersi e aiutarsi vicendevolmente.
Su due di loro si concentra maggiormente la storia: Alice Wright, emigrata dall'Inghilterra allo stato del Kentucky in cerca di una nuova e più felice vita che sperava di ottenere dopo il matrimonio con il ricco Bennet Van Cleve ma che si rivelerà tutt'altro, e Margery O'Hare, capo di quest'iniziativa di bibliotecarie itineranti a cavallo, fiera, indomita e ribelle, con un profondo senso di giustizia e rivalsa e totalmente sprezzante del giudizio altrui.
Due outsiders, due incomprese quanto bellissime emarginate, ma è stata Alice a conquistarmi maggiormente, proprio per il sofferto percorso di formazione che ha dovuto attraversare: straniera in una terra straniera, già malvista dalla propria famiglia inglese per i propri comportamenti anticonvenzionali, e qui incapace di adattarsi ad una vita di sedentarietà e sottomissione coniugale, estranea alle convenzioni che la vorrebbero tra donne come lei a spettegolare e a prendersi il tè, intrappolata in un matrimonio senza amore, in una vuota vita con un marito freddo e anaffettivo, obbediente e sottomesso alla sola volontà dell'anziano padre, dispotico e tirannico proprietario delle miniere della zona (che più di una volta avrei voluto prendere a pedate da tanta cattiveria era capace di partorire).
E se l' iniziale adesione di Alice al progetto della biblioteca itinerante era un semplice modo per sfuggire a tutto ciò e trovare almeno un piccolo appagamento, piano piano si trasforma in pura passione, un modo per rendere felici e allietare tante persone, un modo per trovarsi amicizie.
"Ti regalo le stelle" è un bellissimo agglomerato di elementi che racconta molto più di quel che sembra: è una denuncia contro il pregiudizio, il sessismo, il razzismo e il bigottismo che permeavano gran parte della società dell'epoca (siamo negli anni '30), è la descrizione di paesaggi lontani che possono regalare tanta bellezza così come dolore, distruzione e desolazione, è la storia di gente semplice che diventa ricca e contenta semplicemente con delle parole su carta.

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Ti regalo le stelle 2019-12-04 22:39:11 ALI77
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ALI77 Opinione inserita da ALI77    05 Dicembre, 2019
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UN LIBRO DIFFICILE DA DIMENTICARE

Alice Wright è una giovane donna inglese che per amore decide di trasferirsi in America e sposare Bennett Van Cleve, un uomo affascinante e all'apparenza amorevole e affettuoso.
Da subito però capiamo che c'è qualcosa che non va. Alice non era felice in Inghilterra e questo matrimonio così veloce e repentino, forse è dovuto al fatto, che lei volesse andarsene dal posto in cui era nata e cresciuta, ma dove non era libera.
La donna immaginava la sua nuova vita a New York, dove i suoi ex concittadini l'avrebbero ammirata e invidiata per il nuovo status, ma l'amara verità è che si è trasferita in un piccolo paese del Kentucky, Baileyville, dove il pregiudizio e l'ipocrisia regnano sovrani.
La vita in America non è come la immaginava, Alice si scontrerà con le malelingue degli abitanti del luogo che non accettano una straniera nella loro terra. Inoltre, dovrà vivere e sottostare alla regole del suocero Mr Van Cleve, un uomo dispotico, bigotto e maschilista che non perde occasione per trattarla male e per farle capire qual è il suo ruolo nella famiglia. La protagonista si ritroverà a vivere in una gabbia, non riesce ad instaurare un rapporto con il marito, che è succube del padre e non riesce nemmeno a farsi degli amici. Le giornate trascorrono in maniera piatta e ordinaria e ben presto capirà di aver fatto commesso un errore.
Bennett non è l'uomo che aveva conosciuto, è un ragazzo debole e incapace di prendere una posizione e di ribellarsi al padre/padrone di cui lui subisce l'influenza.
La villa dove vive Alice è piena di ricordi della madre defunta di Bennett, ogni occasione è buona per dire quanto fosse devota la donna e di quanto lei fosse un'ottima moglie che obbediva la marito senza dire una parola in più.
Alice, invece, mal sopporta il fatto di dover sottostare alle regole del suocero, la routine quotidiana è scandita dall'uomo, come ad esempio il cibo che si mangia, le letture che venivano scelte, i luoghi o la compagnia che si doveva frequentare.
Alice e Bennett non hanno mai iniziato davvero il loro matrimonio,
"Nessuno l'aveva avvertita che il matrimonio avrebbe comportato così tante chiacchiere con zie anziane davanti a servizi da tè in fine porcellana, così tante inutili sessioni di rammento e confezionamento di trapunte, o peggio ancora, così tanti sermoni mortalmente noiosi."
Alice non riesce ad integrarsi in una società così chiusa e ancora legate ai retaggi del passato, è una comunità molto devota, molto religiosa, la Chiesa è un luogo di ritrovo per i cittadini ma anche lì la ragazza viene giudicata. E' difficile per lei cambiare le proprie abitudini, la propria cultura e adattarsi al paese in cui vive.
Ma quello che è peggio è che Alice non riesce ad interagire con Bennett, a creare un rapporto di complicità e di fiducia che ci dovrebbe essere in un matrimonio. Lui inizia anche a criticarla per come si comporta e per come si veste, quando si erano conosciuto la sua opinione era diversa. La trovava bella, interessante e divertente ma da quando si sono trasferiti in America non è più stato così.
"Così a poco a poco, si rese conto di aver semplicemente barattato una prigionia domestica con un'altra."
Alice ha l'occasione per fare qualcosa di utile per il paese e anche per uscire da quella villa, decidendo di unirsi al progetto promosso dal WPA, il Works Progress Administration, che con una serie di biblioteche a cavallo cerca di portare i libri e la lettura nelle zone più rurali del Ketucky.
Sia il marito che il suocero, ma anche molti altri abitanti di Baileyville non sono d'accordo con questa iniziativa e pensano che mandare in giro delle donne da sole sia sconveniente e alquanto pericoloso per la loro morale.
Alice diventa una bibliotecaria e incontra la leader del progetto, Margery O'Hare, una donna che vive da sola, in libertà, con coraggio e cerca di andare avanti senza chiedere aiuto a nessuno uomo.
Il suocero di Alice la mette in guardia su Margery, le dice che è una donna sconsiderata, senza morale e senza ritegno, ed essendo figlia di un fuorilegge, non potrà mai fare nulla di buono.
Alice è una donna che sembra all'apparenza molto fragile, ma a poco a poco, inizia a tirare fuori il carattere e diventa molto importante per la biblioteca e inoltre trova in Margery un'amica leale e sincera.
"[...]Ma soprattutto, quella giornata era stata così straordinaria, così preziosa, che non voleva condividere nemmeno un istante con i due uomini di casa."
A loro si uniscono Isabelle Brady, Beth Pinker e Sophia Wenworth, la presenza di quest'ultima farà molto scalpore perché lei è una donna di colore.
Questo testo è pervaso dal pregiudizio e descrive una società molto arretrata, siamo nel 1937, ma questa piccola cittadina è chiusa nelle proprie tradizioni e convinzioni e non vuole aprirsi al diverso o al nuovo.
Ognuna di queste cinque donne, ha un passato, una storia da raccontare e il lettore si affeziona alle loro vite.
Alice ad un certo punto capisce che quella che sta percorrendo non è la strada giusta, non può lasciarsi schiacciare da quello che dicono la gente e deve cercare di andare avanti a testa alta.
E decide di fare una scelta che in un qual modo cambierà, non solo la sua vita, ma anche quella delle altre quattro bibliotecarie.
"Guardati intorno, Alice. le diceva Margery la voce portata dalla brezza. Non serve preoccuparsi di ciò che la città pensa di te. Non puoi farci niente, comunque. Ma quando ti guardi intorno, caspita, vedi un mondo intero di cose bellissime."
Ti regalo le stelle è il titolo scelto dall'autrice, ed è molto significativo perché sia l'amicizia che si crea tra queste donne che il potere dei libri, che arriva e unisce centinaia di persone, sono la vera e propria bellezza, le vere e proprie stelle.
Un sorriso, un abbraccio, una parola di conforto a volte può valere molto di più di ogni altro gesto.
"Perché era cambiato anche qualcos'altro, qualcosa di fondamentale. Alice aveva scoperto che, per una donna almeno, era molto più facile provare rabbia per conto di qualcuno a cui tenevi, imprimere quella sorta di ustione da freddo, voler far soffrire qualcuno se aveva fatto del male a una persona cara.
Alice, insomma, non aveva più paura."
I personaggi di questo libro sono ben costruiti e delineati in maniera credibile, assomigliano moltissimo ad una persona reale e per Mr Van Cleve ho provato un profondo odio e una rabbia costante.
Il suocero è ricco ed esercita questo suo potere nel paese dove vive, lui controlla tutti fuori e dentro casa, perfino lo sceriffo fa quello che vuole lui. L'uomo maltratta in ogni modo possibile Alice, la umilia come donna e come moglie, fa delle allusioni sul fatto che non riesce a rimanere incinta, che si è lasciata influenzare negativamente da Margery. Lui considera le donne come oggetti, delle statue di porcellane senza sentimenti, che devono rimanere in silenzio, essere devote ed essere delle buone moglie e ottimi madri. Non devono avere delle aspirazioni o dei sogni.
Jojo crea un mondo narrativo molto credibile e verosimile, un paese pieno di pregiudizi, molto arretrato e che non si apre al diverso, alle differenze che invece sono fondamentali per formare una società civile. Il buon nome e il rispetto delle persone di Baileyville è l'unica cosa da preservare per Mr Van Cleve, la sua famiglia, anche se sono di facciata, deve essere perfetta.
Questo libro è stata una vera scoperta, una storia con due grandi temi, quali la solidarietà femminile e l'amore per i libri. I libri anche in questo caso uniscono e fanno conoscere le persone e trasformano tutto in qualcosa di migliore.
Jojo Moyes ci regala sempre delle storie diverse uno dall'altra, ogni suo romanzo è una novità, ma quello che continua a fare è riuscire ad emozionare il lettore.
La storia è scorrevole e molto intensa, ho trovato qualche capitolo un po' lento, ma questo è veramente di poco conto perché la maggior parte del libro scorre via veloce.
Il programma delle biblioteche a cavallo si sviluppò dal 1935 al 1943 e l'autrice parte da un fatto vero per raccontare la sua storia.
Consiglio assolutamente la lettura di questo libro perché per me la storia merita di essere letta e conosciuta, inoltre credo che l'autrice sia riuscita a raccontare e ad affrontare i vari temi trattati sempre con delicatezza e in maniera assolutamente coinvolgente.
Una storia che riscalda il cuore, che emoziona e che indigna ma che tra una lacrima e un sorriso ci fa sperare ancora e ci fa credere nei valori dell'amicizia e dell'amore.
E' proprio il caso di dire che Jojo Moyes ci ha regalato una "stella", una storia che sarà difficile dimenticare.

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Ti regalo le stelle 2019-12-04 10:32:09 violetta89
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violetta89 Opinione inserita da violetta89    04 Dicembre, 2019
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un libro può salvarti la vita

Alice è una frivola ragazza inglese che decide impulsivamente di sposare Bennet Van Cleve e lo segue in America, dove lui è proprietario insieme al padre di una miniera in Kentucky. La vita nel nuovo continente però è ben diversa da quello che si aspettava Alice, e ben presto si trova a passare le giornate annoiandosi a morte, senza trovare conforto neanche nella vita matrimoniale. Un giorno durante la messa, unico svago concesso, viene annunciato l'inizio di un nuovo progetto nella cittadina: la nascita di una biblioteca ambulante per favorire la lettura anche nei ceti più bassi e fra coloro che abitano sperduti fra le montagne. Margery O'Hare, una donna forte e indipendente che ha sempre vissuto in modo anticonvenzionale, e Mrs Brady, una ricca e autorevole signora, sono a capo del progetto e cercano volontarie per portare i libri a cavallo. Alice si offre, decisa a cercare uno svago dalla vita di tutti i giorni, senza sapere che questo progetto, la biblioteca e soprattutto l'amicizia con le altre volontarie, le cambieranno completamente la vita.
E' un libro che parla di tante cose: ci dice quanto i pregiudizi possono rovinare una persona, come la paura dello straniero e del diverso sia sempre stata alimentata, ci fa capire quanto il profumo dei soldi sia sempre stato forte a discapito della povera gente.
Si tratta anche e soprattutto di un libro sull'amicizia, quei legami veri che si creano e che portano con sé lealtà, fiducia, rispetto, solidarietà ma anche risate e bei momenti insieme. E' un libro sull'emancipazione della donna, siamo negli anni '30 per cui c'erano ancora più paletti di oggi, ma queste donne dimostrano che unite possono farcela e non si fermano davanti a niente, neanche a chi le insulta o a chi vuole fare chiudere la biblioteca perchè l'alfabetizzazione e l'istruzione hanno sempre fatto paura ai potenti, il popolino deve rimanere popolino così come le donne devono stare al loro posto o guai a loro.
E' un libro scritto benissimo, coinvolgente, con delle protagoniste che vorresti incontrare e conoscere davvero. Di passi avanti ne sono stati fatti tanti, ma il mondo è ancora pieno di disparità e ingiustizie e c'è ancora bisogno di persone che abbiano la forza e il coraggio di queste bibliotecarie.

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