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Una Julie James un po' fiacca
Dopo le precedenti opere di Julie James pubblicate in Italia, ovvero DELIZIOSA SFIDA e QUESTIONE DI PRATICA, mi aspettavo un romanzo più grintoso e divertente.
Anche qui ritroviamo alcune caratteristiche abituali di quest'autrice, come la scelta di ambientazioni legali-giudiziarie (la stessa James ha trascorsi da avvocato) e la presenza di schermaglie frizzanti tra i suoi personaggi, una specie di battaglia tra i sessi che rimanda alle classiche commedie di Hollywood sempre in bilico tra l'ironia e l'immancabile lieto fine.
Di base ci sono parecchi spunti promettenti: c'è un sostituto procuratore battagliero e un agente FBI che medita vendetta su di lei (pur non essendo insensibile al suo fascino), c'è lei che ha appena rifatto il parquet in casa e si concede una notte in un albergo extra-lusso, solo per ritrovarsi nella stanza accanto a quella di un omicidio; e, di contorno, ci sono l'amico del cuore gay, l'amica del cuore in procinto di sposarsi, e i preparativi pazzi per l'addio al nubilato.
Il tutto però manca, a mio parere, di mordente, le battute non sono all'altezza della solita James e la storia fatica a decollare. In parte è colpa anche di un evidente squilibrio a favore del personaggio maschile, il bel muscoloso Jack Dallas (con tanto di moto e t-shirt ciucciata sugli addominali!), che finisce per oscurare la protagonista femminile, bella ma insipida.
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MA CIAO NEBRASKA!
Come sempre Julie James è bravissima a narrare una storia d'amore con un'abbondante dose di umorismo.
Questa volta ragazzi, siamo davanti non solo alla corte e al giudice, ma anche dinanzi all'FBI!
Un crimine è stato commesso, per cui la presenza costante di Jack Dallas è inevitabile. La polizia?
No, non può far molto se sono stati coinvolti personaggi noti.
Eh sì, Jack Dallas conduce il caso, affiancato da Wilkins soprannominato il poliziotto buono. Se non lo avete ancora capito, Jack è quello cattivo :)
Sfortunatamente, il caso vuole anche che l'unica testimone del crimine sia Cameron Lynde, un'avvocatessa dai tacchi a spillo.
(Cosa che la James non tralascia mai di dire! Ogni sua eroina porta i tacchi...)
E' a dir poco imbarazzante la circostanza in cui i due si vengono a ritrovare, perché si conoscevano già.. e forse anche bene!
Avevano infatti lavorato fianco fianco anni prima in un caso estremamente importante, ma quando c'è di mezzo la mafia... AHIA... l'avvocato Lynde non ha potuto far nulla se non annunciare il ritiro delle accuse con prove non certe. Certissime.
Sempre la fortuna è stata compagna di Jack quando è venuto a sapere ciò, perchè si è ritrovato davanti alla tv nazionale pronunciando parole offensive e maschiliste nei confronti della povera Cam.
E allora?
Ciao Nebraska!
Ma il passato è passato...
O così si spera, visto che devono nuovamente collaborare contro un assassino che si nasconde Dio solo sa dove!
«Coraggio, Wilkins… lei è il poliziotto buono. Mi dica come stanno davvero le cose.»
L’uomo sorrise. «Stranamente, non credo che Jack questa volta stia facendo il
poliziotto cattivo. È stato lui a dire che lei ha bisogno di protezione.»
«Se è così, devo essere davvero in pericolo.»
La voce narrante è un po' quella di Cam e un po' quella di Jack. Ma c'è anche -e qui mi sono sorpresa- quella dell'assassino che inizialmente non ci svela chi è, ma con lo svolgersi della storia, siamo in grado di saperlo ancor prima dei protagonisti stessi.
Non dico che ciò non mi sia piaciuto, ma James!, cercavo più suspense!
Buona lettura!