Paper princess. The royals
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Mi fermo qui
Paper Princess è il primo volume di una serie che vede protagonista la famiglia Royal composta da padre vedovo e 5 figli maschi uno più problematico dell’altro che accolgono malvolentieri in casa loro, Ella, una diciassettenne ex spogliarellista che cerca con le unghie e con i denti di finire la scuola e andare all’università. Naturalmente Ella, si prenderà una cotta per Reed, il capo sia in famiglia che nella scuola privata che entrambi frequentano.
I primi tre volumi sono incentrati sulla storia tra Reed ed Ella, gli ultimi due invece sono dedicati a un altro Royal.
Questo volume è interamente raccontato attraverso il punto di vista di Ella che in un certo senso è un po’ diversa rispetto ad altre protagoniste ma i restanti personaggi sono assolutamente assurdi. Come tutta l’intera storia. È davvero una telenovela mal riuscita. Okay, è un romanzo ma è tutto così poco credibile ed eccessivo per il semplice gusto di sconvolgere.
Una 17enne che si fa passare per una 34enne e gli adulti che ci credono, Ella che viene minacciata e bullizzata mentre lei pensa a quanto siano affascinanti i 5 figli (che a me sembravano tutti uguali per caratterizzazione), un padre che permette ai figli di fare quello che vogliono senza problemi, corpo insegnante e preside della scuola privata controllato dai Royal, tizio che droga ragazze per abusare di loro che non viene denunciato e continua a frequentare la scuola tranquillo, atti di bullismo come se fosse la normalità, gemelli che si scambiano la ragazza mentre lei crede di frequentarne uno solo, non c’è un adulto di sesso femminile “normale” e potrei andare avanti all’infinito.
L’ho trovato anche estremamente noioso e ho fatto una gran fatica a finirlo. Anche il cliffhanger finale non mi fa venire voglia di continuare quindi per me, la storia finisce qui.
Meglio leggere il manga Hanayori Dango che per certi aspetti lo ricorda molto ma decisamente molto più piacevole.
Forse sono troppo vecchia per simili letture.
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Banalotto ma deliziosamente frivolo
Eccomi, dunque, alla fine di questa chiacchieratissima lettura; come sempre, la grande macchina del passaparola sui blog mi ha consigliato a gran voce di dare un'occhiata a questo romanzo scritto a quattro mani da due famose autrici New Adult e che ha scalato la classifica del new York Times; il verdetto è questo: due stelle e mezzo e sinceramente mi pento di aver dato la medesima votazione ad "After" che sebbene appaia come mondezza alla medesima potenza, presenta un po' più di spessore psicologico.
La storia è stata presentata come un retelling in chiave moderna della fiaba di Cenerentola, ma, a parer mio, a parte una protagonista sfortunata che di nome fa "Ella" c'è bene poco che ricordi la classica storia: Ella è una ragazza orfana che ha vissuto un'infanzia difficile in compagnia della madre sino a quando quest'ultima non è morta di cancro; da allora si mantiene da sola facendo la spogliarellista in alcuni club ma un giorno viene avvicinata da un potente uomo d'affari, Callum Royal, che si rivela come migliore amico del suo defunto e sconosciuto padre. L'uomo afferma di essere il suo tutore legale e riesce a convincerla a seguirlo nella sua casa, per viverci sino a che non avrà raggiunto la maggiore età e potrà iscriversi al college; la ragazza non riesce a credere alle proprie orecchie e sa bene che ci sarà qualche ostacolo nascosto lungo la strada per questo nuovo e scintillante futuro. Più che un ostacolo, Ella scopre che gli ostacoli saranno cinque: i figli di Royal, che non vedono di buon occhio la nuova arrivata, credendo che sia la nuova giovane amante del padre, venuta per rimpiazzare la loro amatissima e defunta madre. I figli del suo benefattore sono uno più bello dell'altro e hanno età e temperamenti diversi: Gideon è il più grande e sta al college, Reed è il più freddo e calcolatore, Easton è il più sregolato e i gemelli Sawyer e Sebastian ne combinano di tutti i colori; tra Ella e Reed scattano subito scintille e iniziano un sottile gioco di ripicche e vendette che alimenterà fiamme sempre più grandi e diverse, sino al colpo di scena finale.
In linea generale questo romanzo, a parte il turpiloquio da bad boys a cui ormai siamo abituate, non presenta dei lati negativi particolari ma per una divoratrice di romance come me l'unico che ha è abbastanza grave: la banalità.
Sarà che mi ricorda tantissimo la trama di "Finalmente noi" di Tijan, sarà che quest'ultimo, sebbene fosse pieno di situazioni trash, non mancava certo di intrighi e aveva dei protagonisti molto più carismatici o forse sarà che davvero ho letto troppi young adult e ormai ci vuole roba più pesante per catturare la mia attenzione ma ho trovato la lettura piena di cliché , deja vù e degli sbalzi di umore da bipolarismo cronico. La protagonista aveva tutte le carte in regola per essere una vera e propria badass spaccaculi e invece fa la finta femme fatale che tra un ammiccamento e l'altro fa solo il gioco del suo nemico, ho trovato molto di intransigenti le cosiddette "santarelline" di libri molto più trash come "After", "Uno splendido disastro" e appunto "Finalmente Noi".
Mi stupisce davvero che questo crogiuolo di cliché sia stato addirittura scritto a quattro mani da due autrici di successo- ho letto fanfictions molto più articolate- ma fermandomi un attimo a pensare credo che l'opera sia stata letteralmente progettata a tavolino e ideata come prodotto commerciale che racchiudesse gli elementi che vanno più in voga nella letteratura rosa per andare a colpo sicuro, come è successo realmente, del resto.
Tirando le somme è anche una lettura piacevole e abbastanza scorrevole che consiglierei sotto l'ombrellone a lettrici dai sedici anni in sù, sperando che i seguiti siano un po' più complessi.
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Mai per amore