Narrativa straniera Letteratura rosa Novemila giorni e una sola notte
 

Novemila giorni e una sola notte Novemila giorni e una sola notte

Novemila giorni e una sola notte

Letteratura straniera

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La trama e le recensioni di Novemila giorni e una sola notte, romanzo di Jessica Brockmole edito da Nord. 1912. Un timido studente universitario americano scrive una lettera a Elspeth Dunn, una giovane poetessa scozzese che vive nella piccola isola di Skye. È l'inizio. L'inizio di una fitta corrispondenza e di un amore profondo come l'oceano che li divide, devastante come la guerra che incombe su di loro, eterno come i novemila giorni che dovranno passare prima del loro incontro... Salutato da critica e lettori come il libro-evento dell’anno, Novemila giorni e una sola notte è un inno struggente alla magia delle parole e alla forza di un amore così grande da superare il tempo e la lontananza. Perché se una lettera non è mai soltanto una lettera, un romanzo non è mai soltanto un romanzo. È lo specchio della nostra vita.

Jessica Brockmole vive in Indiana insieme col marito e collabora come critica letteraria con l’Historical Book Review. Novemila giorni e una sola notte è il suo primo romanzo e, prima ancora della sua pubblicazione, si è già imposto in tutto il mondo come un vero fenomeno editoriale.



Recensione della Redazione QLibri

 
Novemila giorni e una sola notte 2013-09-26 14:04:28 antonelladimartino
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antonelladimartino Opinione inserita da antonelladimartino    26 Settembre, 2013
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Davey, Davey, Davey

- Il titolo -
Quello d’origine era una sintesi efficace: “Letters from Skye”. L’italica versione, “Novemila giorni e una sola notte”, è tutt’altra cosa: devono essere state le dure leggi del marketing a forgiare questo risultato discutibile. Comunque sia, non pare che le modifiche abbiano causato danni: il romanzo ha già ricevuto un'ottims accoglienza.

- La storia -
Romantica, senza dubbio, ma non per questo banale o sdolcinata. Tutti i colori si declinano in varie tonalità e innumerevoli sfumature: questo rosa antico è elegante, sobrio ma non troppo.
L’autrice ha confezionato con cura e passione una bella storia d’amore, d’altri tempi e di luoghi lontani, resa coinvolgente proprio grazie ai giochi di tempo e di spazio: lo zucchero c’è, ma si stempera con generose spruzzate di ironia e di suspense. Due guerre, due continenti e due generazioni costruiscono intreccio stimolante, ben accompagnato dalla raffinatezza della scelta lessicale e dalle ambientazioni incisive, che stimolano l’immaginazione e la curiosità.

- Le guerre -
La prima e la seconda guerra mondiale s’intrecciano con garbo: narrate da punti di vista insoliti, contribuiscono a mettere in luce la complessità dei personaggi, che pur essendo davvero poco “attuali” riservano emozioni e sorprese fino alle ultime pagine. “Una lettera non è mai soltanto una lettera”: la parola scritta dispiega il suo fascino perenne di veicolo amoroso, insostituibile nel colmare le lacune del destino e gli spazi troppo estesi.

- L’amore a distanza -
Le storie d’amore sbocciate grazie alle nuove tecnologie, che tanti sospetti avevano suscitato tra psicologi e tuttologi vari agli albori di Internet, discendono da relazioni epistolari come questa: non sono mai state una novità.
Certo, ora lo scambio tende ad assumere forme e tempi diversi, ma rimane sempre la possibilità, per chi fosse seriamente interessato, di scoperchiare l’anima a distanza utilizzando la parola scritta, di andare “diritto al nocciolo”, scavalcando apparenze e convenzioni sociali. La creazione letteraria non può perdere una materia prima ricca come questa: oggi come allora, grandi amori e splendide amicizie e vecchi legami spezzati vivono grazie alla parola scritta, digitale o tradizionale che sia.

- Il finale -
Eccoci! Un finale lieto ma non scontato, degno di un buon romanzo.

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non soltanto storie d'amore.
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Novemila giorni e una sola notte 2019-09-27 22:15:40 ALI77
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ALI77 Opinione inserita da ALI77    28 Settembre, 2019
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UNA BANALE STORIA D'AMORE

Per prima cosa devo dire che il titolo del libro è terribile, troppo lungo e sinceramente, continuo a non capire come mai le case editrici facciano delle traduzioni così assurde.
All'inizio il romanzo mi è piaciuto molto, ho amato lo scambio di lettere tra Elspeth Dunn giovane poetessa inglese e un suo fan americano, David Graham.
Siamo nel 1912 e la narrazione continua con la conoscenza di penna tra i due, fino a quando passiamo a leggere delle lettere del 1940 tra Elspeth e sua figlia Margaret.
Oltre a conoscere questi tre personaggi, entra nella storia anche Paul il fidanzato di Margaret, che si è arruolato in guerra e che la sostiene in tutte le sue scelte e le rimane sempre vicino anche se sono lontani.
"«La guerra è irragionevole» ha mormorato. «Non passare il resto della vita a caccia di fantasmi.»"
Non serve aggiungere altro perché la trama è molto scontata e prevedibile e nonostante le differenze e la lontananza se i sentimenti sono veri resistono a tutto.
La guerra rimane molto marginale rispetto al racconto della vita dei quattro protagonisti, c'è però la paura per i bombardamenti e per la possibile perdita dei propri cari.
Ad un certo punto succede qualcosa, Margaret capisce di non sapere nulla del passato della madre e vorrebbe capire chi è il suo vero padre, ma Elspeth scappa e lascia la figlia alla ricerca delle risposte...
Diciamo che la storia all'inizio è interessante e molto coinvolgente, poi però la narrazione prosegue in maniera piatta e il lettore si distrae perché la tensione cala e la storia risulta un po' noiosa.
Il romanzo è purtroppo banale e scontato e avevo capito già come sarebbe andata a finire dopo la prima parte del libro e questo purtroppo ha fatto scendere la valutazione.
Lo stile è molto semplice e i romanzi epistolari risultano essere sempre molto scorrevoli, perché le lettere agevolano la narrazione e la rendono molto più fluida.
Non riusciamo a delineare un profilo completo dei personaggi perché utilizzando questo tipo di romanzo, li conosciamo solo parzialmente.
Durante la storia i protagonisti incontrano degli ostacoli, ma se il mistero si intuisce dopo poche pagine che giudizio possiamo dare? Sebbene sia un libro piacevole, non possiamo assolutamente tralasciare il fatto che sia una trama già letta e la storia sia solo a tratti emozionante.
L'unica cosa positiva è aver scritto il libro sotto forma di romanzo epistolare, per il resto non mi sento di consigliarvi questo romanzo anche se la mia valutazione è comunque sufficiente.

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Se vi piacciono i libri con una forte componente rosa e niente di più, allora questa storia potrebbe fare al caso vostro.
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Novemila giorni e una sola notte 2014-02-16 17:35:12 Minuscola
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Minuscola Opinione inserita da Minuscola    16 Febbraio, 2014
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Lettres from Skye

Lettere da Skye, - questo il vero titolo del libro- l'isola a nord ovest della Scozia, ove un giorno arriva alla poetessa Elspeth, una lettera da un ammiratore americano. I due corrisponderanno tutta la vita.
Mi è piaciuta l'idea del romanzo epistolare e delle storie che si intrecciano nelle due grandi guerre. Dal 1912 al 1940.
Elispeth e David, lo cercherà tutta la vita. e Margaret (la figlia) che cerca di capire la sua vita attraverso quella della madre.
Scorrevole e veloce, un quadro ben "dipinto" che manca quando finisci il libro....

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Novemila giorni e una sola notte 2013-11-02 08:02:24 calzina
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calzina Opinione inserita da calzina    02 Novembre, 2013
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Caro Qlibri,

Approfitto di questi momenti liberi per scriverti e parlarti dell’ultimo romanzo che ho letto. Come sai adoro leggere e condividere con te le mie letture perciò eccomi qui a scriverti.
Oggi ti parlo del romanzo “novemila giorni e una sola notte”. Questo romanzo è alquanto particolare essendo scritto sotto forma epistolare. Fulcro della vicenda è il parallelismo tra le due grandi guerre e le due storie amorose che si svolgono rispettivamente dal 1912 dal 1940: in particolare quella tra Elspeth e David durante la prima guerra mondiale e quella di Margaret (figlia di Elspeth) e Paul durante la seconda. Ho trovato molo interessante l’idea di creare un romanzo di questo genere. La forma epistolare crea sicuramente un rapporto diretto con il lettore, niente voce narrante esterna, solo punti di vista soggettivi che fanno divenire il lettore compartecipe della vicenda stessa, la familiarità del linguaggio, poi, non fa che facilitarne il coinvolgimento. Qlibri, scrivere per me è il miglior strumento per aprire il cuore e l’anima, è il desiderio di soffermarsi un poco e cercare la parola giusta per il giusto sentimento o stato d’animo. Allo stesso modo pensavo di ritrovare in questo romanzo lettere che trasudassero emozioni, parlassero d’amore con il cuore. In parte questa mia aspettativa è stata disattesa, infatti la prima parte di questo romanzo l’ho trovata poco coinvolgente. Non sono riuscita ad avere a cuore la vicenda narrata, la semplicità del linguaggio, sicuramente consona al genere epistolare, non mi ha però coinvolta sotto il punto di vista emotivo. Questo fino a metà libro. Poi ho avvertito un mutamento, come se lo scrittore avesse raggiunto finalmente il cuore del romanzo e il preludio non fosse altro che una introduzione poco sentita. Da questo momento si sente veramente vicina a se tutta la vicenda, attendevo di leggere altre lettere proprio come fremendo avrei aperto con in attesa la cassetta della posta. Il linguaggio rimane semplice e diretto, ma diverso è il coinvolgimento, merito forse della maggiore introspezione espressa.
Le vicende storiche fanno da sfondo e sottofondo alle due storie d’amore senza però mai eclissarle, la Storia riveste un ruolo importante in questo romanzo senza però mai prevaricare sull’Amore. Nonostante ciò la guerra viene raccontata con tutti i bombardamenti, i dispersi, il sangue e le mutilazioni che porta con se. Tutto ciò però è narrato senza cruenza ma solo con la sofferenza e lo stato d’animo che queste violenze portano ai personaggi di questo libro.
Le due storie d’amore sono molto belle, sicuramente però quella tra Elspeth e David essendo più poetica e travolgente mi è piaciuto di più. Una storia particolare che in realtà potrebbe essere una storia d’amore come tante durane la guerra e, a pensarci bene, potrebbe essere anche una vicenda che potrebbe svolgersi anche al giorno d’oggi con alcune varianti (mail magari al posto delle lettere). Penso sia anche questa la forza della semplicità di questo romanzo, una storia passata ma per certi aspetti attuale.
Nel complesso sono dire di essere rimasta deliziata da questa lettura, non è una lettura superficiale ma sicuramente ho apprezzato molto di più la seconda parte. Ti consiglio di leggerlo quando sarai alla ricerca di un romanzo non troppo frivolo ne troppo impegnative, giusto giusto quella via di mezzo.
Sono giunta al termine di questa lettera caro Qlibri, attendo con ansia notizie sulle tue ultime letture e ti ringrazio per tutti i consigli letterari che sai darmi.
A presto
Calzina

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Novemila giorni e una sola notte 2013-09-28 11:55:58 Foschia75
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Foschia75 Opinione inserita da Foschia75    28 Settembre, 2013
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Uhmmm......

Se sapessi che ogni ciao fa più male di mille addio.
Se tu sapessi!
Avrei dovuto insegnarti come indurire il cuore;
avrei dovuto dirti che una lettera non è mai soltanto una lettera.
Le parole scritte su una pagina
possono saturare l'anima.
Se solo tu sapessi...



Una storia d'amore, due guerre, due donne, una verità,
la consapevolezza che il cuore non dimentica.
Un romanzo epistolare, dove l'amore vince sulla guerra, la lontananza e le convenzioni.
Un amore nato tra le strofe di un libro di poesie. Una donna prigioniera della sua isola e del suo matrimonio, un uomo in cerca del suo posto nel mondo, troveranno posto nel cuore l'uno dell'altra, a distanza di migliaia di chilometri. Il potere di un libro di poesie, le righe che racchiudono l'essenza di chi le ha vergate, l'esigenza di un lettore di condividere ciò che quelle poesie regalano al suo animo inquieto. Così tutto ebbe inizio, l'innocente scambio epistolare, si trasformerà in una intensa e travagliata storia d'amore, destinata a far soffrire i suoi protagonisti, a cavallo tra le due guerre mondiali. A distanza di vent'anni, la verità chiede a gran voce di essere cercata, e Margaret sarà costretta a cercare nel passato della madre, quello che per anni non ha mai saputo e di cui non si è mai accorta.
Oggi Margaret e Paul come ieri Sue e David. Il presente ed il passato che si intrecciano, il passato che torna per rendere possibile il futuro. Può un amore soccombere alle convenzioni dopo essere sopravvissuto alla guerra e alla lontananza forzata? Può una fiaba per bambini nascondere una verità mai confessata? Margaret ha bisogno di scoprire il passato della madre, per capire ciò che segretamente per anni le ha avvelenato il cuore e l'ha spinta ad allontanarsi da casa senza una spiegazione, in un momento molto delicato e pericoloso. E tassello dopo tassello, conoscerà la sua famiglia di origine e la verità sul suo passato. Solo attraverso i segreti di sua madre potrà finalmente essere libera, e poter amare senza sensi di colpa, con la consapevolezza che quello che prova per Paul è il sentimento che sta cercando. Elspeth è una donna all'apparenza forte, ma in verità schiacciata dalle convenzioni del tempo, lascerà decidere il suo destino senza replicare, senza far valere le sue ragioni. Sarà la figlia a riallacciare i fili del passato e del presente.
Una trama ben intrecciata, sia a livello di personaggi, sia a livello temporale. Una narrazione ricca di sentimenti e stati d'animo espressi attraverso un continuo scambio di lettere, durato per anni ma..... mi rincresce sempre quando alla fine qualcosa non mi ha convinto.
Forse la narrazione arranca per via delle innumerevoli lettere che si alternano per pagine e pagine (nonostante l'intenso contenuto), forse in certi passaggi non ho sentito il pathos che mi aspettavo quando si narra di trincee, bombardamenti, lontananza, amori contrastati. Il rapporto madre - figlia non è sufficientemente descritto, non si percepisce quella sensazione di "ritrovarsi", comprendersi. E la ricerca del passato da parte della giovane figlia e, la conseguente scoperta della verità, hanno uno spazio esiguo, nel finale.
Una lettura che consiglio a chi ha adorato Le parole del nostro destino, anche se non troverà la stessa intensità emotiva.

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A chi ha letto romanzi come Leparole del nostro destino (ma con minore intensità emotiva), o i romanzi di Lucinda Riley...
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Novemila giorni e una sola notte 2013-09-27 10:54:45 Jessica Rose
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Jessica Rose Opinione inserita da Jessica Rose    27 Settembre, 2013
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la Brockmole e il suo romanzo epistolare

Proprio come Foscolo e Ghoete : la Brockmole e il suo romanzo epistolare !!!!

Ho comprato questo libro sabato scorso , generalmente se un libro mi piace lo finisco in 24 ore suonate ! ma questo libro ha dovuto attendere più tempo prima che venisse letto , titubante e timorosa l' ho aperto e ho scoperto che era tutto scritto in forma Epistolare , così dopo aver letto 50 pagine l' ho chiuso esasperata e l ' ho riaperto 2 giorni dopo e l ' ho concluso .
La storia è ( sarebbe ) molto bella , anzi bellissima se non fosse scritta tutta mediante epistole , sono del parere che la bellezza di un libro stia proprio nel dialogo , negli scambi di parole tra personaggi !!!
non raccontato in forma passiva attraverso delle lettere !!! .

La storia è meravigliosa , la prima parte è ambientata nel 1912 durante la prima guerra mondiale . Eslpeth è una poetessa residente sulla piccola isola di Skye in Scozia e lui David Graham è un americano appassionato di letteratura che si ritrova a studiare all' università ciò che non gli compete per natura " medicina " solo per volere del padre . Una notte mentre è ricoverato in ospedale decide di scrivere all' autrice di un libro di poesie che gli ha letteralmente stravolto il cuore ; questa scrittrice è Proprio Elspeth Dunn .
Da qui inizia una corrispondenza epistolare assai fluente e frequente , tanto che i due finiscono per provare sentimenti l' uno per l' altra !

La seconda parte della storia è ambientata nel 1940 , durante la seconda guerra mondiale , Elspeth se ne è andata di casa lasciando Margaret ( sua figlia ) piena di dubbi e di interrogativi su chi fosse realmente sua madre e soprattutto suo padre !


Tramite una serie di Lettere tutte indirizzate al suo fidanzato Paul , Margaret spiega i processi delle sue ricerche riguardo alla vita passata di sua madre e del suo presunto padre !!!
Queste ricerche la condurranno sull' isola di Skye , dove 25 anni prima viveva una Poetessa di nome Elspeth Dunn . .

Margaret scoprirà vari aspetti della vita di sua madre .Aspetti a lei celati durante l' infanzia , scoprirà una donna tenace e capace di amare , una donna che ha superato le sue più grandi paure pur di stare con la persona amata !!!.

ma che fine ha fatto Elspeth? possibile che sia fuggita così ? senza dire niente a nessuno ? .
Margaret dovrà fare i conti anche con questo ! .

Sono state scritte centinaia e centinaia di lettere , e in queste lettere c'è la verità sul passato di Elspeth denominata amorevolmente da David : Sue .
sono passati novemila giorni dal loro ultimo incontro !
il motivo? sconosciuto !!

Margaret deve fare luce sul passato di Elspeth ad ogni costo , deve scoprire chi sia realmente suo padre e deve scoprire chi è questo David che ha tanto amato sua madre !

Intanto la guerra infuria , ed ad Elspeth fa ripensare alla precedente guerra e gli spezza il cuore ! la domanda è : PERCHE' ??
cosa è successo dopo la grande guerra ? che ne è stato di David ?? che ne è stato del loro amore ??? perchè ogni giorno da 20 anni Elspeth si reca nella cattedrale di Saint Mary e si siede da sola ????

Questo libro si è dimostrato una rivelazione , è pieno di amore e di poesia , è un amore sbocciato ai tempi della grande guerra , un amore impossibile sotto ogni punto di vista....eppure avrà il suo finale .
Non esprimerò giudizi sul finale , se sarà bello o brutto , dico solo che avrà il suo finale !

Peccato per il metodo di scrittura ! io non vado pazza per l' epistole .
mi aspettavo che almeno la parte di Margaret venisse narrata in prima persona con tanto di dialoghi tra personaggi !
sarebbe stato " meno pesante " il libro.
sarebbe stato meglio se la scrittrice avesse alternato le due parti

la prima parte quella di Elspeth e David in forma epistolare per far intendere meglio il senso della distanza !

la seconda parte quella di Margaret in forma narrativa

Purtroppo il mio giudizio è perlopiù negativo , ma non per la poca bellezza della storia
ma per il metodo di scrittura assai pesante e talvolta freddo !

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Novemila giorni e una sola notte 2013-09-19 03:04:25 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    19 Settembre, 2013
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L'amore ai tempi delle lettere

“Novemila giorni e una sola notte” di Jessica Brockmole è un romance raffinato, scritto in forma epistolare, che narra l'amore a distanza tra una poetessa scozzese e un giovane americano. Il sentimento sboccia nel 1913, grazie all'ammirazione che David nutre per le poesie di Elspeth; la passione poi cresce e viene coltivata nonostante (o forse grazie alla) lontananza.
Dopo la prima lettera nella quale David esprime la propria devozione alla poetessa, ne seguono molte altre. I due innamorati sono persone affini e diverse, così che il sentimento cresce sia per comunanza spirituale, sia per dialettica.

Lei, Elspeth Dunn, detta Sue, ama la geologia e vive a Skye, un'isola selvaggia delle Ebridi, che è al tempo stesso prigione, rifugio, fonte d'ispirazione: “Qui si dice che il mare sia infestato dall'each uisge, un cavallo marino che trascina a fondo le vittime e le dilania con le sue fauci, risparmiando solo il fegato, che risale in superficie ed è uno spettacolo orribile a vedersi. Essendo cresciuta ascoltando racconti siffatti, perché mai dovrei avventurarmi nell'acqua?”

Lui, David Graham, è inizialmente uno studente dell'Illinois un po' inconcludente (“Io trascorro le giornate a rapinare banche insieme con la gang di Jesse James, con altri fuorilegge nonché con svariati cowboy”), che il padre vorrebbe medico e che invece sogna di fare il ballerino (“I ragazzi mi chiamano Mort perché sono convinti che, prima o poi, le mie prodezze mi condurranno all'obitorio”).
Poi, quando scoppia la prima grande guerra, decide di partire per la Francia come conducente di mezzi di soccorso umanitario. Si crea così l'occasione per incontrare l'amata...

Nelle lettere, i due discutono di tutto: si confrontano sulla letteratura (“Io adoro Walter Scott... Poi nutro un affetto sincero per la mia copia malridotta di Alice nel paese delle meraviglie, il mio primo libro”; “Senz'ombra di dubbio, Mark Twain è il mio autore prediletto... Mi piacciono Jack London, Wilkie Collins e H. Rider Haggard. Storie piene di misteri e di avventura. Poe è il maestro del brivido”) e su ogni altro argomento. Come la condizione della donna: “Cosa ti fa pensare, mio caro, che le donne siano migliori nel crescere i figli?”
Ma l'amore ideale è contrastato dalla vita reale: David sta per sposarsi, Sue è già sposata.

La seconda serie di lettere, grazie alla quale l'autrice conduce la sua narrazione, è quella che ha come fulcro Margaret, la figlia di Sue, che nel 1940, quando scoppia il secondo conflitto mondiale, decide di indagare sulla sua discendenza. Il che equivale a risalire alla storia della madre: “Paul, sto sbagliando a scavare così nel suo passato? Dovrei lasciarlo sepolto, come vuole lei? Come vuole mio zio? Come sembrano volere tutti?”
La curiosità comincia durante un bombardamento, quando Margaret scopre il carteggio: “Mentre raccoglieva le lettere aveva un'aria sconfitta, disperata”. La scoperta induce la figlia a cercare nel passato di una donna che “sta inseguendo qualcosa. Ricordi, rimpianti, il suo passato.” Per ricomporre un'identità familiare travolta dagli eventi e dalle guerre: “Anche mio fratello Finlay si è arruolato con Iain (ndr: il marito di Elspeth). Quei due sono sempre stati inseparabili, fin da ragazzi.”

Oggi, nell'era telematica che circolarizza messaggi frettolosi e approssimativi; oggi, in giorni ove i rapporti si risolvono in connessioni simultanee che evaporano in un secondo scoppiando come bolle di sapone; oggi nell'epoca del consumismo comunicativo e dell'impazienza relazionale, in un romanzo come questo ritroviamo il gusto dell'approfondimento dei sentimenti e delle emozioni. Magari per scoprire meccanismi che ravvisiamo anche nei rapporti virtuali: “Davanti alla cattedrale di Saint Mary, tu aspettavi una Elspeth Dunn ideale: non volevo che restassi deluso da quella reale.” O per prendere atto della complessità dei rapporti reali: “Tu e io siamo fortunati: non abbiamo mai dovuto preoccuparci della prima parte, quella dell'esame visivo; siamo andati direttamente al nocciolo, esplorando la vastità e la profondità delle nostre anime.” Per raggiungere una nuova consapevolezza erotica: “Una volta, troppo tempo fa, mi sono innamorata: un amore impetuoso, inatteso. Non ho voluto rinunciarci.” O una nuova forma di romanticismo anche grazie, o nonostante, “una corrispondenza durata anni, facendo emergere tracce d'amore tra le righe e le macchie d'inchiostro; un ardore alimentato dalla posta, anziché dalla luna e dalle maree.”

Bruno Elpis

In www.brunoelpis.it potete leggere la mia intervista all’autrice.

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Walter Scott, autore citato dalla protagonista
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