Narrativa straniera Letteratura rosa Marjorie Morningstar
 

Marjorie Morningstar Marjorie Morningstar

Marjorie Morningstar

Letteratura straniera

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Diciannove anni, una cascata di ricci castani, grandi occhi azzurri e un sogno ambizioso: quello di non essere più una studentessa come tante nella New York degli anni '30, ma di diventare l’attrice più acclamata di Broadway. Mentre i genitori, che vivono in un lussuoso grattacielo con vista su Central Park, desiderano che la figlia si inserisca nei salotti più raffinati della città e sposi un buon partito, Marjorie disdegna i bei ragazzi facoltosi che la corteggiano, si iscrive a un corso di teatro e inizia a frequentare l’ambiente bohémien che dovrebbe portarla al successo. È così che incontra il carismatico Noel Airman, drammaturgo e compositore di scarsa fortuna, ma tanto affascinante quanto inaffidabile e sfuggente. Guidata dalla passione per Noel, Marjorie intraprenderà una strada tortuosa e incerta, che da New York la condurrà su una nave per Parigi, nel tentativo di ritrovare l’uomo che ama sopra ogni cosa e di dar vita finalmente ai suoi sogni... Romanzo di culto in America per generazioni, Marjorie Morningstar è una storia emozionante sull'ambizione, la ribellione e il grande amore.



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Marjorie Morningstar 2018-12-02 10:21:03 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    02 Dicembre, 2018
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sognando l'Amercia

Marjory è una sognatrice. Giovane donna ebrea americana degli anni ‘40 del 1900 è la classica persona che tiene il piede in due scarpe. Da un lato è legata alla famiglia, alle tradizioni che le ha insegnato la sua religione. E’ una brava ragazza, che desidera una famiglia e per quanto possibile compiacere i genitori. Dall’altro lato è un’artista modera e spregiudicata. Si barcamena tra il desiderio di diventare un’attrice famosa, modifica il suo nome in qualcosa di più esotico e accattivante, frequenta le famiglie “bene”, ma occhieggia gli artisti dissoluti. Nel 1955 Wouk: un uomo di cinquant’anni si cimenta con i desideri, gli errori e le scelte di una giovane donna dai diciassette fino a poco più di vent’anni. L’esperimento è riuscito abbastanza bene. Lo scrittore è riuscito a trattare con la delicatezza che solo una ragazzina può avere anche argomenti scomodi. Ne esce una figura di donna di base piuttosto ingenua e idealista, che fa le sue scelte nonostante non siano sempre razionali, accetta gli sbagli e alla fine prende decisioni sagge e ponderate. Lo stile del romanzo sente abbastanza la sua età e i temi trattati appaiono per noi fuori tempo. Mi è sembrata comunque una lettura gradevole, interessante spaccato della prima metà dello scorso secolo negli Stati Uniti. Una voglia di rivalsa e di modernità che un’Europa a cavallo di due guerre non si poteva permettere e non si sarebbe potuta permettere ancora per molto tempo si sente attraverso tutte le pagine. Allo stesso tempo si sente la difficoltà a mettere un piede nell’ignoto e ad approfondire quello che sta succedendo all’esterno. Dopotutto l’Europa e lontana e per la giovane Marjory la maggior difficoltà dell’essere ebrea resta quella di non poter mangiare le uova col prosciutto. La speranza che i giornali esagerino nella loro cronache d’oltreoceano aiuta a fare soni tranquilli.

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