La sorella perduta
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Recensione della Redazione QLibri
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ultimo episodio di una saga
Lucinda Riley, scrittrice di successo, recentemente scomparsa in ancora giovane età, ha ideato la saga delle “Sette Sorelle”, di cui il volume intitolato La sorella perduta costituisce l’ultimo tassello.
Ad ogni sorella è stato dato dal padre adottivo , Pa’ Salt, il nome di una costellazione, ovvero Maia, Ally, Star, CeCe, Tiggy ed Electra. Di ognuna di esse è stato narrato il proprio vissuto e il proprio percorso di vita.
La costellazione delle Pleiadi, a cui il padre si è ispirato, però prevede sette stelle e l’ultima dovrebbe chiamarsi Merope. Di lei però le sorelle non sanno nulla. Non è vissuta con loro, ma l’avvocato paterno Georg Hoffman, incaricato di far valere le volontà testamentarie del de cuius, afferma con forza la sua esistenza. Si tratta, dunque, di compiere delle indagini per scoprire dove ha vissuto e chi è. Perché si chiedono tutte, non si è mai fatta viva con loro? L’avvocato fornisce loro un indizio determinante: un anello di smeraldo a forma di stella e un nome. A chi appartiene? Il viaggio alla scoperta della “sorella perduta” inizia così. Riusciranno a trovarla? O si perderanno in giro per il mondo?
Un romanzo di genere, dedicato principalmente ad un pubblico femminile, molto voluminoso, che si legge in un baleno. Lo caratterizza una prosa fluida, ricca di dialoghi e di descrizioni ambientali minute e di caratterizzazioni dei personaggi particolareggiate. La trama è solida, e la si può leggere sia come libro a sé, che come ultimo tassello di una saga, iniziata sei volumi fa. Una bella avventura che colpisce il lettore che ama il genere, disposto ad arrivare fino alla fine di una narrativa che travolge e completa. Bello, ma poderoso e più adatto ad un pubblico femminile, ripeto.