La casa sul fiume
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
IL TEMPO CHE SCORRE COME IL FIUME
Questo è il primo romanzo che leggo dell'autrice e devo dire che come scrittura mi piace perché è semplice, scorrevole e ha reso più veloce la lettura nonostante sia un libro abbastanza grande (591 pagine scritte in piccolo).
La storia parla di una famiglia con i due genitori e cinque figlie. Il padre muore molto giovane e la madre, così rimane vedova ma decide di non risposarsi.
Le cinque figlie sono insoddisfatte della vita nel villaggio greco quindi una ad una se ne vanno di casa per intraprendere il loro percorso.
A quel punto il libro si divide in grandi capitoli, dedicati ognuno ad una figlia, per raccontarci la sua storia.
E così vediamo le nostre cinque ragazze crescere e diventare donne e con loro affronteremo gioie e problemi.
Sinceramente anche se a tratti la storia diventa banale a me è piaciuto e sul finale non riuscivo a smettere di piangere.
Indicazioni utili
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
troppe tragedie
Non conoscevo questa autrice, però quando ho iniziato a leggerlo mi aspettavo qualcosa di leggero, senza impegni. Magari una storiellina d'amore con delle belle ambientazioni nella campagna greca e con un bel finale tutti felici e contenti. E in effetti l'inizio ha rispettato le mie aspettative. Una giovane donna greca contro il parere di tutti si sposa col belloccio di turno. I due hanno cinque figlie, vivono felici e contenti, fino a quando il marito piuttosto che accettare di farsi amputare una gamba decide di morire di cancrena. La giovane vedova rimane sola, ma se la cava egregiamente, ottenendo anche un certo numero di proposte di matrimonio, nonostante la numerosa progenie a carico. Le cinque figlie nel frattempo crescono e una alla volta se ne vanno per il mondo, abbandonando la madre, dalla quale si fanno sentire solo di rado e solo con qualche lettera. Qui le cose si complicano: il romanzo dedica un capitolo alla vita di ognuna delle figlie. Tutte, anche se in modo diverso si rivelano essere assetate di denaro, fama o sesso e a volte di tutte e tre le cose. Seguiamo queste ex campagnole che si trasformano in quattro e quattr’otto in donne fatali prive di scrupoli e di pudori. Le accompagniamo mentre passano sui cadaveri di amanti che si suicidano per loro, di mariti completamente succubi di loro, ma incapaci di trattenerle. Assistiamo inermi mentre dimenticano con noncuranza tutti i valori e gli insegnamenti che la madre pensava di aver loro trasmesso. Carriere, spettacolari, fortune inimmaginabili, tragedie difficili da sopportare vedono protagoniste le cinque ragazze mentre si trasformano in donne. Insomma direi che Lena Manta abbia forse calcano un tantino la mano coi suicidi e i lutti sia con le fortune toccate alle cinque sorelle. E perché no, anche con gli svenimenti, visto che queste donne così spregiudicate hanno in comune la tendenza a svenire di fronte alle traversie della vita. Naturalmente hanno sempre un cavalier servente pronto a raccoglierle e a curarsi di toglierle dai guai. Nel complesso, comunque il romanzo dal punto di vista stilistico è scritto in modo gradevole, con descrizioni dettagliate e precise delle ambientazioni. Per quanto riguarda la trama diciamo che è un libro che si lascia leggere, anche se arrivata a poco più della metà ero veramente stanca di tragedie. Carino, anche se scontato il finale. Romanzo adatto a chi ama il genere romantico o a chi cerca un po’ di distrazione.
Indicazioni utili
- sì
- no