L'angelo di Marchmont Hall
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Recensione della Redazione QLibri
Polpettone Beautifulliano
Premetto che questo romanzo rappresenta la mia “prima esperienza “ con la Riley quindi può darsi che il mio giudizio non sia dei più appropriati e che altri componimenti abbiano riscosso (o riscuoteranno in futuro) maggiore successo.
Greta ha da sempre un sogno: lo spettacolo. E' una giovane donna di appena di 18 anni quando scopre di essere incinta di un ufficiale americano pronto a tornare in patria dopo giorni di illusioni e false promesse. E' sola eppure non può interrompere la gravidanza; per quanto importante sia la sua carriera, la vita che porta in grembo è un qualcosa di inestimabile. David detto “Taffy”, comico che riuscirà a consolidare una illustre carriera nonché indispensabile pilastro nella vita della nostra protagonista, nutrendo verso la stessa un sentimento di amore profondo, decide di aiutarla e per far fronte ai mesi che l'attendono prima della nascita le offre asilo nella sua tenuta di Marchmont. Segretamente nutre la speranza di poter così avere una seconda possibilità con la donna, anche se quelli che si scopriranno di poi essere gemelli non sono suoi figli legittimi, si augura di poter acquistare valore ai suoi occhi e riuscire così a conquistarla. Peccato però che non tutto proceda secondo i suoi piani; Owen, suo zio, ammaliato da quel che un erede può rappresentare per la tenuta decide di sposare la giovane e di riconoscerne la prole. A distanza di soli tre anni dalla nascita un evento inaspettato e spiacevole spezza l'equilibrio che si era creato nella vita di Greta tanto che questa è costretta a fare ritorno a Londra. Alla tenera età di quattro anni sua figlia Cheska viene scoperta dall'universo cinematografico e considerata la Shirley Temple inglese viene ingaggiata ed avviata a quella che sarà una promettente carriera. Peccato per quelle voci che continuano ad affollarsi nella sua mente e a dirle di fare cose cattive... Ma tutto questo, e molto altro ancora, è un qualcosa che la nostra eroina ricorderà casualmente e dopo oltre vent'anni durante delle inusuali vacanze di Natale in quel di Marchmont Hall, un luogo che da tre decenni non fa più parte della sua vita. David non l'ha mai abbandonata, le è sempre stato accanto ed ha fatto di tutto – seppur con scarso successo – per cercare di aiutarla a riacquistare i suoi ricordi. Da sempre questa si affida all'uomo ed anche in questo caso le sue premure risulteranno essere indispensabili per far chiarezza, luce ed ordine in quel turbinio di emozioni e sentimenti riacquistati in un colpo solo.
Come avrete sicuramente notato la trama di questo scritto è alquanto arzigogolata, e lasciate che vi dica che il mio breve riassunto rappresenterà forse un terzo di tutte le vicende che si susseguono nelle 601 pagine che lo compongono. Mentre lo leggevo un pensiero costante mi attanagliava: il saccheggio. A parte la scarsa originalità della storia che francamente è la solita trita e ritrita – giusto un mese fa mi è capitato tra le mani un testo in cui la protagonista guarda caso non aveva cognizione del suo passato ed il lieto fine era immancabilmente assicurato – inevitabili sono le assonanze con numerosi classici della letteratura quali Cime tempestose, Orgoglio e pregiudizio, Jane Eyre etc etc.
La traduzione non è delle migliori e probabilmente la colpa è della “fretta” determinata dallo scarso tempo a disposizione vista l'imminente pubblicazione. Non sono mancate pagine con ripetizioni su ripetizioni (sono rimasta perplessa dall'ingente sfruttamento dell'avverbio “sempre”; una volta l'ho contato ben 3 volte in nemmeno 4 righe, figuriamoci in una pagina).
Il linguaggio adottato è poco fluente e caratterizzato da periodi brevi, monotoni ed anche in questo caso ripetitivi. Il vero protagonista è senza dubbio David che merita, indiscutibilmente, la beatificazione.
Francamente Beautiful – la ventennale telenovela che io tra l'altro conosco solo di nomea – è nulla a confronto con questo romanzo. Lo consiglio agli amanti del genere “polpettone” rosa e delle medesime serie televisive. Non posso definirlo un testo destinato a chi cerca letture “poco impegnative” perché tra la trama e la miriade di personaggi che si susseguono ne richiede e non poco. Si legge, per l'amor di Dio, se proprio non avete altro, ma se non rientrate nelle categorie sopra citate EVITATELO COME LA PESTE.
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Opinioni inserite: 3
Angelo o diavolo di marchmont?
Come sempre per una lettura distensiva ho scelto La Riley ma devo dire che questo romanzo, all’inizio dalla lettura scorrevole, mi è poi risultato un po’ pesante...
Avrei ridotto un po’ la trattazione di contenuti a mio parere abbastanza irrilevanti. Questa volta Lucinda ha lasciato poco il segno.
È la storia di Greta che, dopo aver perso la memoria, tenta di riscoprire il passato.
Non male l’idea dei due gemelli, uno dei quali cagionevole di salute..e la bambina che si ammala di schizofrenia,poi però ho letto una storia un po’ superficiale. Forse assieme a “La luce alla finestra” è quello che mi è piaciuto meno. Tutto sommato però scorrevole.
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Le tragedie di Marchmont Hall
Le antiche tragedie greche a confronto con questo romanzo diventano allegre commedie! In tutti i racconti di questo genere che ho letto non si parla mai di fatti troppo felici, ma in questo caso rasentiamo l’inverosimile. “L’angelo di Marchmont Hall” narra la storia di tre generazioni di donne che sembrano colpite da una maledizione, ma chi ne subisce le peggiori conseguenze sono tutte le persone che disgraziatamente (e inspiegabilmente) gli volevano bene.
TRAMA. Greta ha perso ormai la memoria da circa cinque anni a causa di un incidente. David, un suo caro amico, fa di tutto per aiutarla a ricordare e per il Natale del 1985 riesce a convincerla a tornare a Marchmont Hall, il luogo dove sembra tutto sia cominciato. Non appena Greta arriva alla tenuta, le speranze di David si avverano e la donna inizia a ricordare.
Era appena finita la Seconda Guerra Mondiale, Greta era una bellissima giovane ragazza che lavorava in una specie di nightclub, stesso posto dove David si esibiva come comico. Tuttavia, dopo un’avventura con un ufficiale americano, Greta resta incinta e disperata chiede aiuto al suo amico.
David, follemente innamorato di lei, non può che fare di tutto per darle una mano, così la manda a vivere nella tenuta di famiglia (Marchmont Hall), con sua madre LJ e suo zio Owen. Ma l’amore di David non è minimamente ricambiato e Greta, senza casa e senza soldi, decide di fare un matrimonio di convenienza sposando Owen, che ha quasi tre volte la sua età. Con l’assicurazione di avere ogni giorno del cibo da dare a suo bambino, un bel giorno Greta partorisce ben due figli: Jonathan e Francesca (Cheska).
Da qui si susseguono mille e mille eventi che narreranno le successive scelte di vita di Greta, le conseguenze su sua figlia Chescka e le ripercussioni su tutti gli altri poveri malcapitati nella sua vita.
Le sventure che perseguitano questi personaggi sono a mio parere un po’ troppe, tanto che alla fine mi chiedo come Greta, recuperata la memoria di tutto, non si sia data una botta in testa per riperderla. Il fatto che non sembri troppo sconvolta da tutto quello che le è tornato alla mente con la potenza di un uragano, non è minimamente credibile. Almeno prima le tragedie erano diluite nell’arco degli anni e divise tra i personaggi, mentre ora a lei arrivano tutte le informazioni in una volta.
Come minimo dovrebbe andare in analisi…
È la stessa cosa che avevo osservato leggendo “Il giardino degli incontri segreti”, dove la protagonista (Julia) subiva una disgrazia dietro l’altra ed era sempre sotto shock.
Altro piccolo dettaglio che mi ha turbato un po’ è che, da quel che ho capito, la Greta del 1985 non ha uno straccio di lavoro da cinque anni e passa le giornate a fare nulla. Non capisco come faccia con le bollette e soprattutto, successivamente, a trovare i soldi per voli aerei, corsi di yoga e lezione di arte. Mah!
Infine, una caratteristica della Riley che troviamo in tutti i suoi romanzi (o almeno, in tutti e quattro quelli che ho letto) è che nei dialoghi si usa sempre “Tesoro” o “Cara” tra persone che si conoscono sì e no da una settimana. Magari io non sono una persona romantica, chissà, ma questi appellativi mi facevano proprio saltare i nervi!
Nel complesso il romanzo non è malaccio, ma forse è un po’ “troppo”.
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Un commovente romanzo d'amore
Tra i giovani scrittori di lingua anglosassone merita senz’altro un posto di rilievo l’irlandese Lucinda Riley, esordiente a 24 anni con un romanzo (“ Il giardino degli incontri segreti”) che, nel 2012, è diventato in poco tempo un best seller scalando le classifiche nazionali ed internazionali. Dopo altri romanzi di successo, ecco quest’ultimo (“ L’angelo di Marchmont Hall”), destinato a commuovere ed a scaldare i cuori soprattutto delle appassionate lettrici della Riley. E’ naturalmente un bel romanzo d’amore, che scava nel passato tormentato della protagonista, Greta Simpson, ne mette a nudo i sentimenti più genuini e le malcelate passioni attraverso le vicende di una vita tormentata piena di imprevisti. E’ il racconto di una vita : la grande villa di famiglia che l’aveva vista molti anni prima arrivare in tutto il fulgore della sua bellezza, ma con la disperazione nel cuore, la rivede a grande distanza di tempo, ritornata a visitare i luoghi tanto amati, in cerca di ricordi e di quella memoria di cui l’aveva privata un grave incidente d’auto. Ed i ricordi riaffiorano, sollecitati dall’iscrizione di una lapide ritrovata ai piedi di un albero, durante una passeggiata proprio nel giorno di Natale…. Ai ricordi si intreccia una storia d’amore, densa di avvenimenti ed intrigante, una storia che si svolge tra passato e presente, e che improvvisamente riporta la protagonista a ritrovare un suo ruolo nella vita, dopo essere stata per anni spettatrice delle vite degli altri. Un romanzo scritto in bello stile, che ripercorre il filone dei romanzi dell’autrice irlandese con, in più, una solida costruzione narrativa ed una vena avventurosa che lo renderanno gradito anche a chi non ama particolarmente i romanzi strappalacrime.