Intime promesse
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LA MITICA SIGNORA STOP
Un romance mozzafiato.
Vi è una mescolanza di meticolosità e perfezione che mentre leggevo non mi rendevo conto che le pagine venivano voltate e... terminate.
La cosa che odio di più di un libro che adoro è il fatto che quando l'adorazione finisce subentra l'odio. L'odio per averlo finito!
Ma bando alle ciance, abbiamo davanti un amore-nel-tempo. Infatti il libro procede per anni: un capitolo al presente e un capitolo al passato e così via. Perchè?
Vi sono segreti troppo "svergognati" per essere svelati, vendette non con fredde portate, ma GELIDE!, adulteri inconfessati ma bisognosi, a volte necessari. Sì, vi sono due menti, in questo romanzo, troppo orgogliose e volenterose di lasciare il passato.. nel passato appunto!
E cosa migliore di un divorzio?
Ci sono voluti anni prima che lady Tremaine -pardon, Gigi- gli chiedesse -attraverso stupidi avvocati, ovviamente- il divorzio.
E nella fine dell'Ottocento il divorzio portava innumerevoli conseguenze. Nessuna positiva. O forse sì, una ce n'era: la separazione.
Gigi ora è affezionata a un gentile giovanotto che l'adora. O meglio, adora Philippa. La stessa Philippa che più di dieci anni addietro era Gigi. Philippa è una donna diversa: matura, malinconica, cinica e... onesta? Vorrebbe esserlo, certo. Ma siamo sicuri che lo sia??
Ma anche no.
E ora arriviamo direttamente al mio affascinante Lord Tremaine, giunto a Londra per.. che cosa esattamente?
"Tremaine era in piedi appena oltre la luce diretta, le mani appoggiate contro la scrivania di mogano alle sue spalle, le lunghe gambe incrociate alle caviglie. Avrebbe dovuto essere una figura in ombra, non particolarmente visibile. Eppure lei lo vide fin troppo chiaramente, come se l’Adamo di Michelangelo fosse saltato fuori dal soffitto della Cappella Sistina, avesse derubato una sartoria su misura di Savile Row e fosse venuto a portare guai.
«Salve, Camden.»
«Salve, Gigi.»"
Sono passati molti anni dall'ultimo loro incontro: poco dopo il matrimonio. Cosa è successo di così terribile da lasciare la sua novella sposa da sola, triste e arrabbiata col mondo intero? Durante questi anni hanno vissuto come meglio hanno potuto senza interruzioni da parte dell'uno o dall'altro. A parte forse, oh ma non voglio svelare proprio tutto!!
Ma mi pare fondamentale, inserirvi un personaggio secondario ma che io ho assolutamente adorato. Ladies and gentlemen, vi presento lei, l'incorregibile e inappagabile Signora Stop (alias mamma di Gigi, tradotto sull'anagrafe: signora Rowland).
La signora stop non si arrende mai riguardo la felicità della figlia e con estrema intelligenza scambia con Lord Tremaine una fitta corrispondenza, nella quale -e qui vi è il culmine della sua intelligenza- lo informa dettagliatamente su ogni passo -giusto o falso che sia- di Gigi.
«Vostra madre mi ha scritto.» La guardava, evidentemente godendo del suo crescente sgomento. «Naturalmente, lei desiderava soltanto che io avessi un attacco di gelosia e mi affrettassi ad attraversare l’oceano per reclamarvi come mia. Sono sicuro che la perdonerete.» Se mai fossero esistite circostanze attenuanti per il matricidio, erano proprio quelle. Per prima cosa, l’indomani avrebbe scatenato due dozzine di capre affamate nella pregiata serra della signora Rowland. Poi si sarebbe accaparrata l’intero mercato delle tinture per capelli, obbligando la donna a mostrare le sue radici grigie.
Cosa mi rimane da dire?
Odio averlo finito!!
Indicazioni utili
Se lei gioca sporco (e vince)
Romance adocchiato dietro segnalazione di una vera buongustaia del genere, e che qui ringrazio piena di sincera gratitudine.
Perché INTIME PROMESSE è un libro che mi ha conquistata, una storia avulsa dai soliti cliché dove entrambi i protagonisti s’incontrano, s’innamorano l’uno dell’altra (ciascuno però per conto suo, e per ragioni completamente diverse) e poi fuggono, si pedinano a distanza, si fanno del male per una motivazione a dire il vero oltremodo banale: lei, una volta tanto, ha giocato sporco. Ebbene?
Io ho adorato Lady Tremaine, la ricchissima borghese spinta dalla madre a impalmare un duca, ma sempre borghese e pratica commerciante nell’anima, abile negli affari e matura conoscitrice del genere maschile. Tutto si compra, tutto ha un prezzo, persino il marito ideale ha un cartellino appiccicato dietro e basta solo leggerlo e passare alla cassa. Se poi, strada facendo, si eliminano vacue ma insidiose rivali e si ottiene pure la svendita (lui tapino che si getta ai piedi e offre il matrimonio tanto agognato), ancora meglio.
Poi, ovviamente, uno dei due contraenti cercherà sempre di fare il pulcioso e di rinegoziare, dopo aver subodorato che non è stato lui a fare l’affare ma la ben più giovane moglie, non titolata però scaltra. Ah, finalmente un’eroina che marcia a testa bassa, che si fa del male, che soffre per bene ma continua ad essere, nonostante tutto, se stessa.
E quando il marchese, davanti agli ospiti illustri la contempla pieno di desiderio e la presenta come “la mia signora moglie”, il lettore non può che pensare: finalmente, ragazzo, dopo tanto viaggiare sei diventato uomo, hai capito qual è il vero meccanismo della vita e hai aperto gli occhi.
Storia tormentata, finemente scritta, abilmente orchestrata, sinceramente consigliata per palati esigenti, per anime romantiche ma anche no, per chi non ama gli amori in discesa e le felicità troppo a portata di mano.