Il ristorante degli chef innamorati
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Il libricino dei lettori annoiati
Incuriosita dal titolo e dall'accattivante ricetta riportata in copertina, ho acquistato il libro, che era anche in appetibile sconto. Ecco, la parte più appetibile è stata proprio questa, il prezzo irrisorio... perchè, per il resto, sono arrivata alla fine solo per pura forza di volontà. In questa storia non ho trovato trasporto: dall'inizio alla fine uno sbiadito tentativo di avvicinare il lettore ai sentimenti intimi di Jacques, maldestro e impacciato vedovo da sette anni (nonostante l'appoggio e la fiducia degli amici e un magnifico locale che sta mandando alla rovina), col risultato di farmelo diventare sempre più antipatico... poi l'incontro con la mitica Chaterine, che dovrebbe rappresentare il colpo di scena del romanzo, ma in realtà si capisce come va a finire molto prima che lo capiscano loro. E tutto senza nessuna sorpresa, nessun ostacolo (se si eccettua la pateticità di certe scene "culinarie" veramente banali) e nessun phatos duramte la lettura. Un vero "piattume", che fa accogliere con sollievo la parola "fine" ! Non consiglio la lettura neanche sotto l'ombrellone, niente a che vedere con "La scuola degli ingredienti segreti" di E. Bauermeister... Forse cercavo la stessa atmosfera, ma stavolta non sono stata così fortunata...
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Il ricettario dell'amore
"Così andava la vita: era una ruota che girava, una sequenza di alti e bassi che, al momento, aveva raggiunto il punto più basso. Jaques non nutriva la benchè minima speranza che la ruota potesse riprendere a girare nel verso giusto. Ma la cosa non gli importava, ormai! Non gli restava che aspettare e prima o poi avrebbe raggiunto il suo amore. E tanto meglio prima che poi." E' questo il punto di vista di Jaques il protagonista del romanzo che vive il dramma psicosomatico dell'amore perduto, la "sindrome del cuore spezzato." E' un brontolone intristito ed incupito. Il ricordo della moglie Elli lo avvolge e lo lega al passato. Sono ricordi "dolci come le fragoline caramellate di cui ancora entiva il sapore sulla lingua e così infinitamente tristi come la ciotola vuota che aveva infilato nella lavastoviglie dopo l'ultimo cucchiaio di mousse." Lo stile narrativo del romanzo ricorda quello della poesia di Gozzano: " le cose buone di pessimo gusto" e la sua signorina Felicita dagli "occhi azzurri color di stoviglia." Il mondo dei ricordi di Jacques viene però sconvolto dall'arrivo inaspettato di Chatherine: "era giovane, almeno rispetto a lui. Anche perchè lui si sentiva molto più vecchio della sua età, svuotato, privo di energie. Lei al contrario trasmetteva una forza incredibile, calore e fiducia , anche in quel momento, mentre lo osserva con lo sguardo triste di chi è stato abbandonato dal proprio compagno e ne è ancora innamorato." Saranno la magia dell'amore, la complicità di un amico ed un vecchio ricettario trovato in soffitta, a guidare i due protagonisti verso la svolta tanto attesa ma sempre rimandata. L'epilogo, forse troppo scontato, rinnova il sottile ottimismo che si nasconde tra le pagine del romanzo. L'ottimismo di chi ama la vita nonostante i dolori, l'ottimismo di chi sfida la vita lasciandosi guidare solo dal suo cuore. E' un romanzo leggero, senza troppe pretese, da leggere sotto l'ombrellone aspettando la svolta nella pagina successiva!