Il letto disfatto
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Le lit défait
Il letto disfatto come metafora di passione sessuale , i cuscini fuori posto, le coperte penzolanti , il cotone tiepido dei corpi, le lenzuola che avvolgono una donna come l’acqua del mare abbraccia una sirena mentre si abbandona all’oblìo nel profondo degli abissi.
Ambientato nel frivolo mondo del teatro parigino anni ‘70, si alzano e abbassano sipari, scrosciano gli applausi o si azzoppano le sale con imbarazzanti silenzi, registi dirigono, dive e primedonne illanguidiscono la scena, attori e comparse mietono vittime con sguardi intriganti, fascinosi proprietari di teatri eccedono nei loro eccessi, eccetera eccetera eccetera.
Al centro di questa ambientazione Béatrice Valmont, splendida attrice che non conosce l’amore, solo la passione. Bella ed egoista , sfrontata ed ambiziosa, irresistibile e poligama, sacerdotessa del piacere iniziera’ al suo rito il giovane Edouard, che follemente innamorato di lei si pieghera’ venerante ed incapace di lasciarla, adorandola nonostante i suoi difetti come solo un fanatico potrebbe prostrarsi al culto della sua dea.
Ecco in scena il cabaret del tradimento, la tragedia dell’adulterio smascherato, la commedia di una relazione che non si puo’ troncare, nonostante tutto.
Buone le basi, ho trovato l’evolversi del racconto privo di mordente, nonostante le pagine siano solo 234 - ma a caratteri molto piccoli - ho faticato a terminarlo, moderatamente prolisso.
Sagan ha scritto di meglio, questo libro che dovrebbe essere uno dei suoi migliori romanzi a me e’ parso un po’ come la manna. Non divino, non vitale, non miracoloso, non nutriente. Solo insapore.
Buona lettura comunque, c’e’ di peggio in circolazione.