Il duca di ghiaccio
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 3
Mi ha deluso
Il Duca di ghiaccio è l'ultimo volume della serie Historical Romance Bedwyn, chiamata così in quanto i protagonisti sono i membri dell'omonima famiglia. Nonostante siano volumi autoconclusivi, è preferibile leggerli nel loro ordine visto che l'autrice dà per scontato alcuni fatti.
Il Duca di ghiaccio è stato il volume più atteso e sul quale avevo grandissime aspettative ma purtroppo sono state in parte disattese. Non è un romanzo brutto ma non rientra nemmeno tra i miei preferiti della Balogh.
La storia in questione è raccontata attraverso il punto di vista di entrambi i protagonisti e si concentra principalmente sull'interazione e l'introspezione dei due.
La trama è semplice e lineare. Primi dell’Ottocento, il freddo e impassibile duca di Bedwyn ha ormai sistemato tutti i suoi fratelli e sorelle, e avendo perso anche la sua amante, accetta l'invito a un ricevimento estivo in campagna. Ed è lì che incontra Christine Derrick, una vedova irriverente, maldestra ed esuberante. Naturalmente nonostante il duca disapprovi i modi di fare della donna, se ne sente irrimediabilmente attratto e Christine lo stesso nonostante non sopporti l'atteggiamento scostante e di superiorità che mostra lui.
Ho apprezzato sicuramente l'inizio che è davvero scorrevole e coinvolgente poi però inizia a diventare lento e ripetitivo. Niente da dire sulla caratterizzazione del duca di Bedwyn che ho trovato assolutamente credibile, intrigante e che non esita a mettersi in discussione ma il personaggio di Christine è davvero irritante, rigido e presuntuoso. Se gli incidenti che le capitano inizialmente fanno sorridere, con il passare del tempo iniziano a diventare troppi, facendola apparire alquanto ridicola e immatura (nonostante si presuppone abbia 29 anni, sia stata sposata per anni e ha perso il marito in maniera alquanto drammatica). Mi piaceva la sua idea di non voler più sottostare alle restrizioni che impone l'alta società e la solarità con cui affronta il mondo ma in alcune situazioni sembrava solo una sciroccata. Per non parlare della sua inflessibilità e maleducazione nel rifiutare il duca perché lo reputa troppo distaccato, rigido e senza cuore. Secondo me, è mancata la descrizione in cui portare Christine a vedere l'uomo dietro al duca e quindi a innamorarsene. Invece entrambi s'innamorano ma lei continua a rifiutarlo perché crede che lui possa spegnere la sua vitalità senza mai fermarsi a riflettere sul perché non iniziare con un'amicizia e conoscerlo meglio. Sarebbe stata comunque libera di comportarsi come voleva. Probabilmente dopo la proposta di matrimonio del duca, avrei fatto passare del tempo e poi avrei optato per far ritrovare entrambi a partecipare alla Stagione in modo da farli interagire di più (naturalmente con una Christine diversa).
Mi dispiace ma sono rimasta un po' delusa, avrei voluto una donna diversa al fianco del duca.
Indicazioni utili
- sì
- no
UN PUBBLICO GHIACCIATO
Essendo l'ultimo libro di una lunga serie, potrebbe risultare un pò stancante leggere dei Bedwyin. Nonchè quegli uomini e quelle donne che una volta innamorati, lampi e fulmini, non basteranno a tenerli lontani dal loro amore.
Il duca di ghiaccio ne è una dimostrazione ovvia e anche molto scontata, ma il romanzo è lungo e divertente.
Saranno molti gli episodi scandalosi di cui Christine, quella povera cara Christine, sarà la protagonista e il duca.. Beh, il duca non sarà altro che il pubblico che assisterà a quella povera vedova di trenta anni con l'hobby di mettersi continuamente al centro dell'attenzione.
Un'attenzione maschile.
Un hobby molto scandaloso.
E un pubblico "ghiacciato".
Eh eh, tanto ghiacciato che per ogni sua esibizione non mancherà il famoso e timoroso monocolo d'oro. Cosa che tenterà Christine ancora di più a far cadere quella fastidiosa compostezza presente nel Duca.
Quest'ultimo poi, è davvero di ghiaccio.
Cioè, ha un animo. Ma lo nasconde, grazie a anni e anni di insegnamento affinchè diventasse quel duca quale poi è.
E quindi non sarà facile il compito che si mette in testa Christine, un compito che poi le si ritorcerà contro.
Nella lunga serie di eventi ci sono anche tanti no, che basterebbe a far infuriare un angelo, ma il duca?
ehhh
Insomma, se avete voglia di un romance ben fatto, leggete questo!
Non è necessario partire dal primo libro della serie, perchè ciascuno di essi è autoconclusivo. E la fine può capirla anche un bimbo di due anni, no?
Quindi potete iniziare pure dalla fine!
Io, ad esempio, a volte faccio proprio così.
E non tutte le volte sono per così dire "volontarie"... (Sono una specie di calamita per i libri sbagliati)
Chiusa parentesi, lo consiglio ma mi è piaciuto di più Una Lady Scandalosa.
*_________*
Indicazioni utili
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Bedwyn - Libro sesto
Ed eccoci, finalmente, al famigerato Duca di Bewcastle “aristocratico dalla punta dei capelli a quella dei piedi”, il maggiore dei sei fratelli Bedwyn e anche il più schivo, enigmatico e – indubbiamente - il più solo.
Avevo molte aspettative sulla conclusione di questa serie, e in effetti questo si è rivelato un romance praticamente perfetto.
Tralascio le similitudini con il più classico modello austeniano, perché mi pare che Wulfric abbia un carisma tutto suo, con decine di sfaccettature diverse, e sarebbe ingiusto sottoporlo a ingombranti paragoni: il duca che è stato costretto a divenire tale a 17 anni e che ha perso buona parte della sua infanzia e della sua giovinezza per calarsi nel ruolo del capofamiglia, dedito a salvaguardare eredità, onore e salvaguardia del casato; il duca e il suo inseparabile monocolo; il duca che passa la vita a corrugare le sopracciglia in un’espressione così altera che “avrebbe potuto congelare l’uva sui rami, rovinando il raccolto di un anno intero”; il duca che rifiuta l’amore e vuole solo un’amante, perché ha passato così tanto tempo a nascondersi dietro il suo ruolo da non essere più in grado di mostrare agli altri l’uomo che è realmente.
E poi c’è lei, Christine, una vedova ormai trentenne (che per gli standard dell’epoca voleva dire praticamente con un piede nella mezza età), “una creatura circondata di luce, nonostante l’oscurità che aveva intravisto in lei”, capace di affascinare il duca e sciogliere inesorabilmente tutto il ghiaccio intorno.
Questo romanzo, alla fine, è una sfida, una grandiosa sfida tra due persone che hanno già vissuto e sperimentato, che hanno già commesso parecchi sbagli ma possono ancora dare molto e, soprattutto, hanno un’ultima possibilità di cambiare e si meritano di averla. Perché “è raro come una rosa d’inverno veder sorridere il Duca di Bewcastle”.