Il diavolo vince a Wimbledon
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LEZIONI DI STILE
Un libro eccezionale, che riesce a parlare di tematiche esistenziali molto profonde e vitali con la leggerezza di un romanzo umoristico e di facile lettura.
Temi di identità, di correttezza con le persone, di integrità, di ricerca di un senso alle relazioni, sono qui trattati attraverso le vicissitudini di Charlie, questa bella tennista poco più che ventenne determinata a vincere lo Slam e che, per questo, si affida alle indicazioni di un allenatore tosto, arrogante ma che ha avuto ottimi risultati con altri atleti. Ma, poichè la vita non è mai monotematica, Charlie dovrà poi chiedersi se vincere, e soprattutto, vincere ad ogni costo, anche con squallidi metodi, sia proprio ciò che vuole e che la fa felice. E, contemporaneamente, dovrà imparare a reggere tante strane circostanze che la vita le presenta, a riconoscere le maschere dai volti, a capire a chi lei sta veramente a cuore come persona e chi invece la vede solo come un prodottoi. In pratica, le domande che noi tutti siamo obbligati a porci nel corso della vita, ma qui affrontate attraverso i campi da tennis, i servizi di moda e le serate eleganti...
Lo stile è avvincente, incalzante e invita ad andare sempre avanti. Gli occhi di questa giovane ragazza ci svelano la difficoltà ma anche la bellezza di crescere. E nel romanzo viene rimarcato il valore degli affetti familiari e dell'amicizia, piccoli fari che possono illuminare il caos più profondo.
Consiglio veramente la lettura a chi non si ferma alle etichette, a chi non ha paura di dire che un libro può essere profondo anche se "leggero".... spesso la leggerezza e l'ironia fanno capire tante più cose rispetto a testi pesanti che poi uno smette di leggere perchè gli è passata la voglia.... Buona lettura, e buon viaggio nel mondo scintillante e competitivo del tennis!
Indicazioni utili
Il diavolo si deve rinnovare
Dopo “Il diavolo veste Prada”, non mi ero più avvicinata a questa autrice, ma la copertina invitante e la voglia di leggerezza mi hanno fatto ritrovare fra le mani “Il diavolo vince a Wimbledon”.
Non posso commentare gli altri libri che si frappongono fra questo e il primo, ma su questo posso dire la mia.
Se da una parte ogni lettrice di letteratura rosa sa cosa aspettarsi da questo genere di libri, dall’altro sta la capacità delle varie scrittrici di “mescolare” bene questi ingredienti “tipici” per fare sempre delle nuove storie che sia si prevedibili ma sempre interessanti.
Questo libro mi ha attirato per l’argomento, il tennis, anche perché il titolo originale dell’opera è “The Singles Game”, titolo che rispecchia maggiormente il romanzo, ma che per avere una maggiore copertura mediatica è stato cambiato. Per chi come me ha già letto l’altro “diavolo”, posso tranquillamente dire che qui di nuovo, c’è veramente poco.
La protagonista, Charlotte Silver, dopo un grave infortunio decide di rivoluzionare la sua vita e da “buona” del tennis si trasforma in una Guerriera. Come nell’altro libro, la personalità della protagonista viene completamente modificata (tanto da chiedersi se una personalità ci sia davvero..)da altri, arrivando a perdere quelle peculiarità del suo carattere che l’avevano sempre ben distinta.
La Weisberger fa “perdere” le sue protagoniste per poi farle ritrovare e questo può essere un bene se non diventa altamente prevedibile e in alcuni casi ridicolo. La cosa che però mi ha più deluso è l’aspetto del tennis. L’autrice insiste sulla fase degli allenamenti e sulla vita degli sportivi fuori dal campo, ma quello che avviene in campo durante una partita, quando ognuno dovrebbe dare il meglio di se e mettersi in gioco, viene analizzato in maniera superficiale. Si punta sui retroscena mondani e sulle rivalità più fuori dal campo che dentro.
Caro “diavolo” anche se il titolo del romanzo era diverso, il succo non cambia, devi rinnovarti. Sono molte le autrici di rosa che apprezzo e seguo costantemente, scrivere di rosa e rimanere originali è davvero difficile, ma visto le altre non impossibile. Senza dimenticare che costa ben 19,50 euro…meno male che c’è la biblioteca!
Buona lettura.