Il diavolo ha gli occhi azzurri
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Opinioni inserite: 7
Questa è la Kleypas che preferisco
Il diavolo ha gli occhi azzurri è il secondo volume della serie romance Travis, chiamata così in quanto i protagonisti sono i membri dell'omonima famiglia. Vi consiglio di leggerli tutti nel loro ordine di pubblicazione (ricompariranno personaggi apparsi nel volume precedente).
Con quest'autrice ho un rapporto conflittuale perché ci sono romanzi davvero stupefacenti mentre altri mi lasciano proprio perplessa. Questo è il caso in cui sono rimasta soddisfatta.
Contrariamente al precedente questo romanzo è coinvolgente sin dalle prime pagine: nella prima parte troviamo Haven (le vicende sono raccontate in prima persona), una donna bella ma testarda e ribelle, che si ritrova intrappolata in un matrimonio con un uomo violento e manipolatore mentre nella seconda la ritroviamo decisa a riprendere le redini della propria vita e sul suo cammino compare Hardy, un uomo sempre desideroso di arricchirsi ma meno spietato, è segnato anche lui da un'infanzia non proprio felice (scopriremo tutto attraverso Haven). Ammetto che mi aspettavo un Hardy più opportunista, come si era dimostrato alla fine del volume precedente, per poi vederlo cambiare grazie all'amore di Haven.
La tematica affrontata, donne maltrattate da coloro che dicono di amarle, rende questo romanzo molto attuale (l'autrice ha trattato l'argomento in maniera perfetta).
Questo stile della Kleypas mi piace molto: diretto, romantico, scorrevole, appassionante (si legge tutto d'un fiato) e con pizzico di sensualità.
Non vedo l'ora di leggere il terzo libro.
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LA KLEYPAS HA GLI OCCHI APPANNATI
Se vi piacciono le storie altamente problematiche che si concludono con un banale lieto fine, leggetelo pure. Non dico che non mi sia piaciuto del tutto. A dir la verità, ho imparato tanto da questo libro:
1) Non ti far trattare come un buco per avere il pancione;
2) Cerca aiuto anche per violenza verbale (che a volte è anche peggio)
3) Non parlare mai dei propri problemi fisici con dei maschi che amano l'apparenza e di conseguenza ti consiglierebbero senza mezzi termini, di darti alle operazioni chirurgiche...
Mi sento di aggiungere anche che la kleypas non ha chiaro la differenza tra angelo/diavolo. Perchè Hardy Cates è tutt'altro che un diavolo!
Ad iniziare appunto dai suoi occhi azzurri.
In realtà, il diavolo vero e proprio si cela nelle prime pagine del libro...
E sarò sadica a pensarlo, ma sono quelle che mi sono piaciute di più!
Forse perchè la Kleypas mi ha colpita per lo stile rude e il linguaggio scurrile che ha caratterizzato il marito della Travis. Così dannatamente realistico, che a certi punti mi capitava di scuotere forte il capo e di dire al libro "Eh no, ora basta!"
Forse mi è piaciuto perchè appunto mi ha fatto vedere un nuovo aspetto (decisamente moderno) della realtà..
Ma come hanno detto già in molte, una donna violentata è difficile che ne esca così velocemente e per giunta per opera appunto del sesso!
Mah... vedete un pò voi!
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Una seconda possibilità per innamorarsi ...
Come sempre con la Kleypas le emozioni sono assicurate. E anche se preferisco 100 volte di più "Sugar daddy" con Gage, devo dire che anche questo romance è molto bello, appassionante e ricco di emozioni .
Questo romance è toccante non tanto perchè racconta la storia d'amore fra due persone, ma ad interessarmi è stato il cammino di guarigione dal dolore, di Haven dagli abusi subiti dall'ex marito e Hardy da quelli del padre. La prima parte del libro è dolorosa, si soffre insieme ad Haven , e poi ci si sente quasi annientati dal dolore che prova. E poi nel suo cammino di rinascita ecco che appare Hardy, l' uomo che da un lato l'attrae e dall'altra la spaventa, perchè dopo aver avuto un'esperienza dolorosa come la sua, si ha perfino paura a lasciarsi andare ai sentimenti soprattutto all'amore.
Per quanto riguarda Hardy (ammetto che il mio preferito rimane Gage sempre e comunque.) qui lo troviamo più adulto e forse perchè ormai ricco anche più rilassato rispetto al libro precedente.
E' un uomo complicato a suo modo, non sempre facile da capire, ma che sà rivelarsi piano per volta una persona su cui contare, e soprattutto una persona comprensiva e dolce specialmente nei confronti di Haven.
Un romanzo questo, di quelli che toccano il cuore e che la Kleypas riesce magistralmente a tessere la sua tela come un Cupido delle seconde opportunità, perchè questo è quello che capita ad Hardy e ad Haven, una seconda possibilità per amare ed essere felici.
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Se il bravo ragazzo è più pericoloso
Pur continuando a pensare che la Kleypas dia il meglio di sé in storie d’amore ambientate tra pizzi, carrozze e crinoline, questo tra i suoi romanzi contemporanei è sinora quello che mi è piaciuto di più.
Dopo Sugar Daddy, si ritorna alle vicende dei miliardari texani Travis, ripartendo dal matrimonio del maggiore dei figli con la dolce Liberty. Durante le nozze, la più giovane dei fratelli, Haven, ha un incontro, fugace ma memorabile, proprio con Hardy, il cinico petroliere che già aveva conteso il cuore di Liberty in precedenza.
Se lui è uno che si è fatto da solo, pieno di rabbia per il suo passato e di diffidenza per la società bene di Houston, Haven Travis ha sempre cercato di sfuggire da Houston e dalla cappa opprimente di suo padre e dei suoi fratelli. Così, pur di trovare i suoi spazi e una sua propria identità, la ragazza non esita a cancellare il ricordo di quel “diavolo” dai magnetici occhi azzurri, per gettarsi d’impulso in un matrimonio con quello che sembra invece il bravo ragazzo della porta accanto.
Mai come in questo caso, l’apparenza inganna, perché, fuggendo dal diavolo, Travis finirà in un vero inferno…
Più della storia d’amore abbastanza prevedibile, ho apprezzato le pagine dedicate dalla Kleypas al graduale deterioramento del matrimonio di Haven e alla lenta ma inesorabile trasformazione del marito nel suo carnefice, mentre lei stessa continua a fornirgli alibi assurdi: lui mi picchia ma mi ama, quindi è colpa mia. Qui non c’è più un romanzo, ma lo specchio di una realtà tristemente attuale.
Mi è piaciuto anche il messaggio sottinteso: alla fine, trovare la persona “giusta” non è trovare la persona perfetta. Anzi, spesso è proprio la combinazione dei difetti di entrambi, e la capacità di accettarli e sopportarli, che permette a due esseri separati (e incompleti) di fondersi insieme.
PS. Da questo libro si desume che talvolta stirare le camice nel modo non desiderato può innescare pericolosi meccanismi nella mente semplice del proprio marito. Per cui, consiglio pratico: lasciamogli sempre credere che stirare sia una prerogativa del Maschio Alfa, e un’incombenza che, fatta da mano femminile, rischierebbe di sminuire la sua potenza….
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la banalità regna sovrana
chi come me non aveva mai letto nulla della Kleypas, dal titolo si sarebbe aspettata tutt'altro tipo di storia, cioè una storia incentrata sul famigerato Diavolo con gli occhi azzurri, citato nel titolo.
invece, mi sembra che questo diavolo alias Hardy Cates sia un personaggio quasi collaterale, in quanto la protagonista indiscussa è Haven. ma avrei potuto passarci tranquillamente sopra se La Kleypas avesse avuto almeno il buon gusto di raccontarci una storia degna del titolo, non di una banalità quasi imbarazzante.
viene trattato un argomento delicato e molto attuale: la violenza sulle donne. non è difficile intuire che la vittima di tutto questo sia Haven, giovane donna abusata dal marito.
ma poi dopo queste agghiaccianti pagine iniziali la Kleypas che fa?!
decide di liquidare la faccenda il più velocemente possibile, certo, dopotutto non bisogna far incontrare Hardy e Haven?!
mi viene da dire semplicemente che una donna abusata non ricomincia la propria vita come se nulla fosse successo, dopo qualche seduta da uno strizzacervelli e l'incontro con uomo terribilmente sexy,bello da togliere il fiato, con maniere rudi e tutto il pacchetto completo. ma in che mondo?
non è come tagliar taglio di capelli, perdere peso, cambiare colore dello smalto alle unghie dei piedi.
oltre a essere di una superficialità imbarazzante (per lei perchè è una donna), è follemente irreale una visione di questo tipo.
come non cadere nell'ovvio sapendo che grazie al sesso con Hardy questa donna magicamente cancella le disgrazie del passato e tutto va finalmente per il verso giusto.
io la chiamo trovata commerciale. zero, zero interesse nei confronti di questo tipo di problematica e liquidata al primo momento utile, nel giro di pochissima pagine.
Cara Kleypas datti all'ippica!
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Kleypas
CONTIENE SPOILER
Partendo dal fatto che questo libro avrebbe dovuto parlare soprattutto di Hardy, in realtà la Kleypas delude subito parlando per una cinquantina di pagine di tutt'altro.
Il tutt'altro è Haven, una Travis, sorella dell'uomo che ha sposato Liberty nel libro precedente (Sugar Daddy). La kleypas coraggiosamente parla di violenze domestiche, in particolare violenze sulle donne. Ovvio che si tratti di Haven, vittima degli abusi del marito.
Io penso che sia lodevole il fatto che venga trattato un argomento così delicato, ma non si può liquidare il tutto nel giro di 20 pagine. Non si cancellano segni come questi, solo perché si incontra un uomo che emana sesso da tutti i pori. È assolutamente assurdo e superficiale come visione.
Un argomento così richiedeva maggiore attenzione, uno sviluppo decisamente più accurato. Non si può liquidare il tutto facendo si che lei dopo qualche seduta da una terapeuta e l'incontro con l'uomo del titolo rinasca come per magia e si lasci andare ,come se nulla fosse ,al sesso focoso con Hardy. Mi viene da dire viva la sensibilità, e per fortuna che la scrittrice è una donna!!!
Avrei apprezzato meno banalità e più realismo, anche se questo significava allungare e posticipare il fatidico incontro sessuale dei due, e giusto per evitare di dare il taglio da romanzetto rosa che così ha certamente ottenuto.
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Gli occhi del diavolo
Premetto di aver letto della Kleypas solamente i due libri della trilogia di Friday Harbor.
Con questo libro l'autrice ha cercato di insegnare alle sue lettrici due cose: 1) il diavolo ha gli occhi di tutti i colori e compare nelle persone quando meno te lo aspetti e 2)solamente chi ha provato il dolore con la D maiuscola è in grado di raggiungere la felicità insita nelle piccole cose.
E' un libro per cui l'autrice ha lavorato molto, facendo ricerche e informandosi su argomenti come l'abuso sulle donne o il narcisismo patologico (riportando spesso termini prettamente medici) ed è una cosa che personalmente apprezzo molto e che secondo me distingue un romanzo di qualità da uno qualsiasi.
Tutti i personaggi (nessuno escluso) ha un vissuto o un presente burrascoso, la trama è avvincente perché per una volta i problemi non vengono risolti nel giro di poche pagine ma solamente alla fine del libro stesso, lasciandoci quindi col fiato in sospeso. Ammetto anche di essermi commossa, essendo raccontato in prima persona dalla protagonista si prova subito empatia per il soggetto, mossa azzeccata per questo genere di storie.
Bello, interessante e davvero consigliato a tutte le donne.