Dopo di te
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Recensione della Redazione QLibri
Vivere.
Diciotto mesi. Diciotto interminabili mesi sono trascorsi dalla morte di Will, eppure a Louisa sembra ieri. Sente ancora il suo profumo, rivive gli ultimi attimi con l’uomo che ha cambiato la sua realtà, i piccoli gesti e le consuetudini che scandivano le loro giornate insieme; non riesce ad andare avanti. Come può anche solo provarvi dopo quello che hanno condiviso? Eppure la vita non si ferma. Il tempo scorre con la sua inesorabile e lancinante imperturbabilità.
Ha viaggiato Lou, ha girato l’Europa ed ha cercato di seguire i consigli che le erano stati rivolti, tuttavia, un qualcosa l’ha indotta a tornare a casa prima del tempo, e la sua vita ora è in stand-by: lavora nel bar irlandese di un aeroporto, indossa un’orrenda divisa con tanto di parrucca, abita in un appartamento che non sente suo. Un incidente, la caduta dalla terrazza del quinto piano. Un viaggio in ambulanza, la paura di non poter più camminare, la riabilitazione. Passano altri due mesi prima che la protagonista possa rimettersi in piedi e iniziare a frequentare un gruppo di sostegno per l’elaborazione del lutto. Ed è in questa fase di incapacità a reagire che due avvenimenti sconvolgono la sua quotidianità obbligandola a fare qualcosa: l’incontro con Lily e quello con Sam.
Certo, Lou mai si sarebbe aspettata di trovarsi a far da madre/sorella maggiore alla figlia che Will non sapeva nemmeno di avere, ma cosa fare se un’adolescente di sedici anni in lite con la famiglia ti bussa alla porta con una silenziosa richiesta di aiuto? Perché dietro a quel bisogno di conoscere del vero padre, di sapere qualcosa di lui, vi è il desiderio puro e semplice di essere amata da qualcuno, di trovare un nucleo dove non si è visti solo e soltanto come un ostacolo al raggiungimento della stabilità e ricchezza di una madre egoista che non vede al di là del suo io, vi è il muto grido di una persona che ha commesso un errore e non sa come venirne fuori. Ma non sarà solo Lily a trarre beneficio dalla presenza di una ventottenne un po’ incasinata, sarà quest’ultima stessa a giovarne rivestendo un ruolo che mai fino ad allora aveva ricoperto se non per osmosi dalla sorella Treena e al tempo stesso riuscendo, grazie al consolidarsi di quel legame, ad affrontare il fantasma di Will. La curiosità della figlia associato alla sua semplice presenza porteranno la protagonista a far fronte al dolore, alla mancanza di quella figura che in pochi mesi l’ha resa una donna diversa.
Sam, paramedico che l’ha soccorsa il giorno del “volo”, avrà invece il ruolo di sbloccarla da quel timore di perdere le persone amate. Per Louisa è infatti impossibile pensare di potersi legare a qualcun altro perché la sola idea di poterlo veder svanire è un qualcosa che non riesce a sostenere. Non solo, egli riuscirà a farle capire che può essere un punto fermo per qualcuno, che può essere la sua ragione per restare, che può essere abbastanza, che il solo fatto di non esservi riuscita in passato non significa che non può esserlo nel presente e nel futuro.
Tante le tematiche trattate in questo romanzo, la Moyes passa dai rapporti e le problematiche relative alla famiglia, all’elaborazione del lutto, all’inevitabilità del dover andare avanti anche quando vorremmo che tutto si fermasse, si congelasse allo ieri, e nel farlo da un lato riprende le fila di quel che è stato (ed è) “Io prima di te” e dall’altro introduce una nuova serie di personaggi che hanno lo scopo di segnare quanto il cambiamento e il proseguire della vita sia pura e semplice conseguenza di quel che è e significa vivere.
Che dire, se decidete di leggere questo romanzo non dovete farlo partendo dal presupposto di trovarvi di fronte ad un “Io prima di te” due. Le emozioni che il primo capitolo della saga ha suscitato sono infatti irripetibili soprattutto in considerazione dell’oggetto narrato e dei protagonisti che lo caratterizzavano. “Dopo di te” è un’opera che ha tante peculiarità, a tratti può piacere di più e a tratti di meno, ma per essere apprezzata deve essere valutata nella sua unicità. I personaggi che vi troverete davanti sono cresciuti, la stessa Louisa che abbiamo amato per la sua spigliatezza, genuinità, ingenuità, dolcezza, in parte non esiste più per il semplice fatto che è maturata e che si porta dietro una cicatrice che l’ha segnata irrimediabilmente. I signori Traynor (così come la famiglia Clark) sono cambiati, sono andati avanti, hanno intrapreso un percorso in cui non hanno dimenticato il passato, semplicemente se ne sono fatti una ragione perché con la perdita impari a convivere, a gestirla. E per quanto Lou si opponga, resista, non voglia lasciarlo andare, è inevitabile anche per lei dover fare i conti con il fluire del tempo. Due anni sono ormai trascorsi e seppur sia consapevole che mai lo dimenticherà, ogni giorno che passa è sempre più distante e diverso da quello che era ieri. “Dopo di te” è dunque un inno alla vita, un inno a non sprecare il tempo che ci è concesso su questa terra, un inno a cogliere le occasioni senza farsi bloccare dalla paura, perché una cosa sola è certa nella nostra esistenza: non ci sono certezze, tutto è destinato a mutare, evolvere.
In “Dopo di te” ritroverete inoltre la penna unica di un’autrice che sa catturare il lettore, uno stile che già conoscete e che tornerà, nonostante un iniziale senso di smarrimento determinato dalle numerose novità, ad accarezzarvi l’anima. Un po’ forzato il finale più che altro perché in poche pagine sterza bruscamente lasciando presagire l’uscita di un terzo e conclusivo volume.
«Non so nemmeno se ci si riesce. [..] Impari a convivere con il dolore, impari a convivere con loro. Perché si, rimangono nel nostro cuore, anche se non respirano e non vivono più accanto a noi. Non è lo stesso dolore devastante che si prova all’inizio, il dolore che ti travolge e ti fa venire voglia di piangere nei posti sbagliati e di prendertela con tutti gli idioti che sono ancora vivi mentre la persona che amavi è morta. E’ qualcosa che impari a gestire» p. 132
«Nessuno era veramente libero. Forse ogni libertà – fisica, personale – veniva conquistata soltanto a costo di qualcuno o di qualcos’altro » p. 294
«Devi vivere. E buttarti in ogni cosa cercando di non pensare alle ammaccature.» p. 331
«Capii quello che avevo realmente fatto. Capii che potevo essere il punto fermo di qualcuno, la sua ragione per restare. Capii che potevo essere abbastanza» p. 351
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 8
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TRISTE
Ho deciso di leggere dopo tanti anni il seguito di io prima di te e devo dire che non mi è dispiaciuto, anche se sicuramente non mi ha fatto impazzire.
Mentre il primo romanzo è vivace e vuole essere positivo, dopo di te l’ho trovato abbastanza cupo e negativo.
La prima metà della storia mi è piaciuta, ovviamente mi aspettavo la protagonista in lutto per la perdita del suo amato e gli sforzi per riprendere in mano la sua vita, ma credevo che la seconda metà si risollevasse. Invece è rimasto tutto un po’, come dire, triste, fino alla fine.
Non posso dire che l’ho letto tutto d’un fiato come il primo, complice il fatto che non sono una grande lettrice di romanzi d’amore.
I protagonisti e le storie di ognuno di loro sono ben costruite ma è un davvero un peccato che l’autrice abbia spento così un personaggio come Louisa Clarke, piena di vitalità e di allegria.
Il lutto sicuramente segna tutte le persone e la scrittrice ha dovuto far evolvere la protagonista per farci capire il segno che ognuno di noi porta dentro quando perde qualcuno, ma nonostante questo non avrei riempito così tanto di tristezza un romanzo che come trama è buono.
Lo consiglio a chi ha letto il primo e come lettura estiva senza grandi pretese.
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Il seguito di Io prima di te
"Dobbiamo andare avanti portando sempre con noi le persone che abbiamo perduto."
Dopo di te è un bel romanzo, scritto in maniera scorrevole, i personaggi sono caratterizzati molto bene e le descrizioni stupende.
L’ho trovato meno emozionante di Io prima di te, ma d'altronde le emozioni del primo romanzo sono ineguagliabili. Ha un ritmo più lento che non coinvolge a pieno il lettore.
È una bella storia, scritta nello stile unico di Jojo Moyes e con un messaggio molto forte: per quanto le cose siano difficili e per quanto grande sia il dolore per aver perso chi amiamo bisogna trovare il coraggio di andare avanti.
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Lei senza lui
Ero quasi certa che questo seguito sarebbe stato poco travolgente. In fondo, mi dicevo, di cosa potrà mai trattare, considerando che il perno della storia precedente è stata la vita difficile di una persona che non c'è più? Alla fine però mi ha spinto la curiosità di vedere se poteva essere anche questo libro toccante come il precedente.
Purtroppo si è rivelato come pensavo. Storia inconsistente, trama non travolgente e per nulla accattivante…
Ritengo che ha anche un po' denigrato quello che era stato il finale aperto del precedente. Finale in cui io avevo sognato e immaginato un futuro per Louisa più consapevole e deciso nella lotta dei suoi sogni.
Avevo immaginato una Louisa trasformata in quasi "Will": caparbia, ambiziosa, tenace e vincente nella vita.
E invece ritrovo una trama deludente in cui riprende la personalità della ragazza da un livello ancora più infimo di come era partito nel primo libro.
Ho sperato che per tutto il percorso arrivasse una svolta decisiva. Ma nulla.
La forza del primo libro sta nel miscelare con maestria l'eccessivo romanticismo con la cruda realtà della vita di persone disabili.
Il secondo si è rivelato solo puro romanzetto rosa.
Peccato... sarebbe stato meglio non leggerlo dopo "Io prima di te", così da conservare del primo un bel ricordo di lettura.
Dopo di te.
"Non si sa mai cosa può succedere quando si cade da una grande altezza."
Questo libro racconta del "dopo" di Lou, un "dopo" difficile da accettare, da superare e da assimilare.
Lou non riesce a vivere senza Will come dice lei:
"Ci ho pensato a lungo. Impari a convivere con il dolore, impari a convivere con loro. Perché sì, rimangono nel nostro cuore, anche se non respirano e non vivono più accanto a noi. Non è lo stesso dolore devastante che si prova all'inizio, il dolore che ti travolge e ti fa venire voglia di prendertela con tutti gli idioti che sono ancora vivi mentre la persona che amavi è morta. E' qualcosa che impari a gestire. Come adattarsi a un buco. Non so come essere...una ciambella invece che una focaccina."
Louisa toccherà il fondo, rimarrà dopo un incidente viva per miracolo, ma la svolta sarà quando una sera una ragazza si presenterà alla sua porta, qui lei dovrà scegliere se affrontare i suoi fantasmi, se aiutare o no la sconosciuta, deve decidere se diventare responsabile, se vuole veramente andare avanti e vivere la propria vita anche senza Will.
Il libro è il seguito di un romanzo che ha incantato il lettore per il suo romanticismo, la sua bellissima storia d'amore e la magnifica figura carismatica di Will, quindi il compito della Moyes era ben arduo, scrivendo "Dopo di te" avrebbe dovuto superarsi per riuscire di nuovo ad ammaliare i "fans" di questa storia, direi che a me ha un po' deluso, l'ho trovato lento, la sua scrittura è impeccabile: semplice e scorrevole, ma la storia che racconta non mi ha emozionato e coinvolto, c'è la rinascita di Louisa, il dopo Will, c'è la ricerca di una forza che ti faccia di nuovo vivere momenti di felicità, ma il tutto è troppo statico, quasi freddo, manca di poesia!
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Vivi bene, semplicemente vivi
Un romanzo piacevole, scorrevole, molto differente dal primo romanzo " Io prima di te".
Viene raccontata la vita di Louisa Clark dopo la morte di Will, il suo ritrovarsi spaesata, indecisa sul suo futuro, senza il suo punto di riferimento, Will.
Ormai Louisa aveva intrapreso una vita molto routinaria, senza un lavoro che le piacesse veramente, senza avere obiettivi da raggiungere. Poi all'improvviso le bussa alla porta una ragazzina ed entrerà nella sua vita Sam ambulanza e da quel momento qualcosa inizierà a cambiare.
In questo romanzo si vede una Louisa fragile, che deve affrontare le sue paure, il suo dolore, che deve riapprioparsi della sua vita e farsi tesoro delle ultime parole scritte da Will " Vivi bene. Semplicemente, vivi".
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Il dopo é sempre più difficile
A me lo stile della Moyes piace sempre, anche quando, come nel caso di questo romanzo, stenta un po' a colpire dritto al cuore. Il dopo é sempre più difficile e anche i vari "seguiti" sono sempre complicati per gli autori e pieni di aspettative per noi lettori.
Personalmente l'ho trovato meno impattante rispetto al primo volume, ma credo sia anche giusto così. Ora Clarke deve elaborare il lutto e ripartire. La narrazione si apre infatti con la giovane chiacchierona che pare essere tornata ad una vita insulsa e piatta, priva di emozioni, priva della promessa che aveva fatto a Will. Un lavoro banale che non la porta dove avrebbe voluto la portassero i suoi sogni e una solitudine scialba.
Arriverà una sedicenne a sconvolgere la sua quotidianità e un paramedico a costringerla ad affrontare di nuovo il suo cuore ammaccato.
Più introspettivo rispetto al primo volume, il personaggio di Clarke diventa più completo, a 360°. Will è sempre presente e il lettore lo avverte in ogni pagina, come si accorge di come man mano Clarke tenta di aprirsi ad una nuova realtà, senza cancellare il suo passato, ma semplicemente accettandolo.
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NON DECOLLA, DECOLLERA' IL TERZO VOLUME?
Diciotto mesi dopo la morte di Will, "Dopo di te", seppur piacevole, non decolla mai.
Peccato, perchè dopo la delusione del troppo forzato "Una più uno" (dove la Moyes, pur di arrivare a 400 pagine, alla protagonista gliene fa accadere di tutti i colori tanto che dopo un pò credetti che, come soprannome, si chiamasse "Sfortuna"), mi aspettavo un ritorno alla ribalta, soprattutto visto il (meritato) successo di "Io prima di te".
Il romanzo scorre via che è un piacere (come sempre quando affronto quest' autrice), ma dentro di me mi chiedevo sempre "allora quand' è che accade qualcosa?" e me lo sono chiesto fino alla fine.
questo perchè, in fin dei conti, nulla accade, si ha la chiara impressione che tutto questo sia un ponte che serve da collegamento tra il primo romanzo ed il terzo (che DOVRA' uscire, impossibile che il tutto finisca così).
Quindi, come parecchi secondi volumi di una trilogia (se penso a "Il Signore Degli Anelli, dove "Le Due Torri" è sicuramente quello che meno mi piace, o anche ai film, dove nei famosissimi "Pirati dei Caraibi" il secondo "La Maledizione del forziere fantasma" è, guarda caso, quello che meno mi attira) pure questo "Dopo di te" non fa una piega e, purtroppo, non mi è sembrato gran cosa.
Lou non sembra avere questa fame che Will sperava ritrovasse, cerca di vivere ma non è contenta di quello che ha (cosa l' ha comprato a fare l' appartamento se lo odia e basta?! Perchè non si da da fare nel cercare un lavoro migliore prima che arrivi la fatidica offerta?! Incredibile poi il fatto che, se non fosse per i consigli di Treena e Sam, lei addirittura rifiuterebbe quell' offerta, alla faccia di Will che le scrisse che in lei c' era fame), in poche parole deve ancora assimilare la perdita di WIll. E questo è più che comprensibile, ma è il punto principale per il quale ho scritto fin dall' inizio che il romanzo sembra non decollare mai, nonostante la sorpresa dell' arrivo della figlia di Will.
Per il resto, grazie allo stile ed alla professionalità di una scrittrice che cattura sempre e comunque, il tutto basta a raggiungere la sufficienza, ma è chiaro che chi l' ha letto, come me sa che l' esplosione, il decollo, avverranno nel terzo e conclusivo volume. E' lì che "Dopo di te" ci porta.
Quindi, in conclusione, altro non ci resta che aspettare il terzo volume, che sicuramente sarà un gran finale.
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c'è fame in te, Clark!
Premessa prima di iniziare: assolutamente niente a che vedere con "Io prima di te".
Bisogna scordarsi di tutte le emozioni provate e le lacrime versate con l'altro libro, capire che sì, stiamo sempre parlando di Lou, ma è una storia completamente diversa. Tutti noi abbiamo fantasticato su come sarebbe stata la sua vita "dopo", avrebbe girato il mondo come le aveva suggerito lui? Avrebbe imparato a prendere le occasioni al volo? Adesso possiamo scoprire che 18 mesi dopo la morte di Will, Lou ancora soffre. Finge di essere andata avanti, si è comprata casa, ha trovato un lavoro, ma in realtà è ancora bloccata nel suo dolore che non le permette di vivere davvero.
La sua vita è piatta e totalmente senza senso, finché non compaiono due figure nuove e completamente inaspettate: la figlia sedicenne di Will, un'adolescente problematica che piomba nella sua vita fino a stravolgerla, e Sam, un paramedico che piano piano farà breccia nel cuore di Lou.
Il libro racconta dunque la nuova vita di Lou, le nuove responsabilità a cui va incontro, il suo tornare piano piano a vivere, ovviamente è completamente diverso dal precedente ma è anche giusto così. Non avrei potuto sopportare di leggere una brutta copia di un libro che ho molto amato.
I personaggi che già conoscevamo, sono cresciuti, sono andati avanti, è sicuramente una storia meno sentimentale dell'altra, ma anche qui riesce a trasmetterci emozioni: la difficoltà di tornare a vivere, di convivere coi ricordi, l'accettare che le cose sono cambiate e non si può farci nulla.
Se proprio devo fare una critica, devo dire che nel finale diventa un po' scontato e smielato, però nell'insieme consiglio la lettura.
E ancora adesso sono qui a fare il tifo per Lou: ce la farà, troverà il suo posto nel mondo e finalmente potrà VIVERE.