Complice la neve Complice la neve

Complice la neve

Letteratura straniera

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Sydney e Kyler non potrebbero essere più diversi. Tanto lei è timida e insicura, quanto lui è estroverso e affascinante, abituato a cambiare ragazze come fossero calzini. Eppure, dal giorno in cui si sono incontrati, non si sono mai più separati. La loro amicizia è una certezza. Persino ora che sono all'ultimo anno di college, Sydney non potrebbe immaginare un futuro senza di lui. Ecco perché ha deciso di non confessargli il suo amore: è certa, infatti, che Kyle non ricambierà mai, e preferisce tacere piuttosto che rovinare il loro rapporto... Kyle conosce i suoi limiti. Perciò sa benissimo che Sydney è fuori dalla sua portata: troppo bella, troppo in gamba, troppo perbene. Meglio accontentarsi di essere suo amico, invece di rischiare confessandole i suoi sentimenti. Ma tutto cambia nel momento in cui vengono invitati in montagna da alcuni compagni di università. Non appena raggiungono il magnifico resort con vista sulle piste, una tempesta di neve blocca le strade e, prima che gli altri li possano raggiungere, loro si ritrovano soli, isolati dal resto del mondo. Riusciranno a cogliere l'occasione che il destino ha riservato loro o la paura li condannerà al silenzio?



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Complice la neve 2019-04-16 21:43:23 Violet H.
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Violet H. Opinione inserita da Violet H.    16 Aprile, 2019
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BIANCO CLICHÉ

Questo racconto è il classico cliché sulla coppia di amici formata da due individui profondamente diversi che sono attratti l'uno dall'altra e per un motivo o per un altro (incomprensioni, rifiuto di lasciarsi andare, mancanza di coraggio, scarsa comunicazione, etc.) non riescono ad ammettere e a esprimere i loro sentimenti. Lo stile di Jennifer L. Armentrout mi piace, ma la storia mi ha delusa. Il tema è ridondante, visto e rivisto, e non spicca per nulla.
A volte mi chiedo: possibile che abbia letto così tanti libri da trovare ormai la maggioranza degli argomenti trattati monotoni e privi di fantasia, fin troppo utilizzati? O forse la qualità di alcuni generi è calata davvero negli ultimi tempi? Boh.
Tornando al romanzo, naturalmente il clima nevoso e tempestoso farebbe venire voglia a chiunque di leggerlo con la neve sullo sfondo.
Non mi è piaciuta l'impaginazione, suddivisa per punti di vista a volte inseriti all'interno della stessa pagina. Secondo me sarebbe meglio mantenere lo stile diviso in capitoli anche quando si cambia POV, graficamente avrebbe più senso.
Ma approfondiamo un po' la trama!

Sydney e Kyler, amici del cuore universitari, partono per lo chalet della famiglia di quest'ultimo come ogni anno e vengono colti in fallo da una tempesta portentosa che li isola dal resto del mondo e li separa dal gruppo che si doveva unire alla loro mini-vacanza. La sera stessa del loro arrivo in città Kyler si fa subito dei nemici per difendere una Sydney sbronza e civettuola, e così si genera un'atmosfera inquietante che coinvolge finestre rotte e cavi del riscaldamento tagliati di netto. Si percepisce un leggerissimo tocco thriller in questo romanzo.

Sydney, la protagonista, si sente caratterizzata dall'appellativo che le ha dato il suo primo e ultimo ragazzo: frigida. Ma non sembra esserlo affatto considerato che è praticamente ossessionata dall'idea di fare sesso con Kyler (ci pensa ogni due righe, pressappoco) e reagisce anche al minimo contatto fisico; il sottotitolo 'frigid' perciò qui è sprecato. E se non può avere lui e solo lui pensa subito di sostituirlo con un altro uomo. Ecco spiegato il motivo per cui le sue relazioni e i flirt non durano né funzionano. Potrebbe prendere le distanze in qualsiasi momento e concentrarsi su se stessa e sul suo futuro, eppure continua ostinatamente a rimanere aggrappata all'idea di una loro fantomatica relazione.
E ovviamente Kyler non è da meno.
Inoltre, è piena di sfiducia verso la propria femminilità. Insomma, tutte le donne - per un motivo o per un altro, chi più chi meno - sono sensibili al proprio aspetto fisico, ma anche le protagoniste dei romanzi devono per forza soffrire di mancanza di stima? E i ragazzi devono sempre essere dei modelli esteticamente perfetti? Questo funziona quando si tratta di creature sovrannaturali come i vampiri o di rare eccezioni mortali qua e là, ma la maggioranza degli esseri umani non è tutta attraente, graziosa e incantevole. Si rischia di cadere nel superficiale, e lo dico per tutti i romanzi rosa in generale. Per di più l'essere sexy, affascinante, erotico o intrigante ha veramente poco a che fare con l'aspetto fisico.
A tal proposito, che dire degli addominali di Kyler? Non viene accennato che faccia sport, solo corsa mattutina, e di certo lo jogging non ti procura la famosa "tartaruga" scolpita. Da dove salta fuori? Non bastava dire smilzo, tonico, sodo, delineato?
Kyler, mah. Il fatto di portarsi a letto innumerevoli ragazze senza curarsi di mostrarsi minimamente rispettoso nei loro confronti, considerandole solo delle mere sostituzioni per la donna che vuole davvero (e farci sesso in una posizione che gli permette di immaginare che al loro posto ci sia Syd: "Non l'avevo mai fatto così, guardandole in faccia", parole sue) mi fa storcere il naso: dovrebbe forse apparire macho agli occhi delle lettrici per il suo testosterone totalmente privo di gusto? Staticamente non penso proprio sia probabile che tutte le ragazze che si è portato a letto, lasciando per un attimo perdere Mindy (sul serio, perché le ragazze che giocano il ruolo delle civette hanno sempre dei nomi così sciocchi?) fossero svampite, smorfiose e con due tette da sogno.
Insomma, lo stile di questo libro è acerbo e immaturo, i personaggi privi di profondità e nel compenso non mi è parso all'altezza della penna di Jennifer L. Armentrout. Dunque non me la sento di consigliarlo.

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